“Mazara, tra il richiamo del Muezzin e i rintocchi delle campane”

  • Anno scolastico 2023-2024
  • Presentato da IC G. Boscarino-A. Castiglione, Mazara del Vallo (Trapani)

    

“Mazara,  tra il richiamo del Muezzin e i rintocchi delle campane”

La presenza di alunni stranieri è un dato strutturale nel nostro sistema scolastico e rappresenta un'opportunità a mutare  pratiche educative e didattiche e a vivere la multiculturalità in una prospettiva che salvaguardi la persona e il  valore identitario di ogni singolo individuo. Il  progetto nasce dal desiderio di  far acquisire dei legami tra conoscenze acquisite e "nuove situazioni" per implementare a vivere la multiculturalità in una prospettiva che salvaguardi la PERSONA, favorendo una cultura dell'accoglienza e del rispetto, non limitandosi a strategie d'integrazione degli alunni inseriti nelle rispettive classi, né  a misure compensative di carattere speciale. L'obiettivo prioritario è quello di assumere la diversità come paradigma dell'identità stessa nel pluralismo, come  occasione per aprire l'intero sistema educativo a tutte le differenze. Tale approccio si baserà su una concezione dinamica della cultura che evita pregiudizi e stereotipi.
I cittadini stranieri residenti a Mazara del vallo , secondo l'ultima indagine statistica del 1° gennaio 2022 sono 3.363 e rappresentano il 6,7% della popolazione residente, con una prevalenza magrebina (67,5%). La città è stata sempre luogo di transito di tantissimi popoli, che in un continuo avvicendarsi nei secoli ne hanno caratterizzato l'identità socio-culturale. Da decenni, esempio di accoglienza e convivenza, la città è "stata premiata dal mare" con il fluire di culture, di tesori, di idee e pensieri che hanno arricchito il "tessuto culturale"  con relazioni collaborative e propositive. Il modello della interculturalità è stato sempre una finalità prioritaria della  nostra comunità con l'accoglienza, l'aggregazione di idee, persone e azioni concrete  che ha caratterizzato noi come cittadini del mondo e la comunità come città solidale. Fin dal 1981 un progetto di educazione interculturale scolastica ha favorito l'integrazione e l'interculturalità scolastica; ma la vera interculturalità si è tentata nel 2018, tramite la formazione di un gruppo interculturale promosso dal CRESM, che ha favorito l'inserimento dei bambini di provenienza, soprattutto tunisina, nella scuola italiana, con la formazione di un progetto didattico -educativo che favoriva lo studio della lingua e della cultura araba e italiana a tutti gli alunni inseriti in un Circolo didattico di Mazara. Tale progetto ha fornito l'input, ma soprattutto un'apertura a un processo didattico -educativo e ha innescato, all’interno della comunità, un processo di integrazione a lungo tempo. Quest’ anno all’interno del nostro istituto sono stati inseriti nelle classi dei minori non accompagnati e pertanto si è reso  necessario  rendere fattibile una positiva pluralità nel rispetto dell'altro che possa annullare la crescente conflittualità contemporanea.
 Il progetto si propone di:
- Sviluppare un processo che miri a favorire l'identità .
- Sviluppare consapevolezza di essere cittadini del mondo.
- Sviluppare valori, intesi come fondamentali nell'educazione intellettuale: la tolleranza, l'onestà intellettuale, il senso della storia e il valore della persona.
Il docente si porrà come facilitatore,  e accompagnerà l'alunno in un processo di meta cognizione sollecitandolo ad una presa di coscienza, di riflessione, di sperimentazione di sé formando uno scaffolding non solo cognitivo ma soprattutto affettivo, relazionale e favorirà modalità di mediazione sociale.
Il progetto si articolerà  nelle seguenti  fasi:
1. Presentazione e conoscenza della Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo.
2. Approfondimento sull'importanza degli articoli e trasversalità nel sistema internazionale.  
3. Sensibilizzazione e coinvolgimento delle istituzioni e associazioni locali con attività di interscambio culturale
4. Allestimento di una mostra fotografica dal titolo: "La Casbah, cuore multiculturale della città.
5. Incontro tra le culture, istituzioni e associazioni interessate con interscambio culturale e presentazione di un  video.

Il progetto – concorso Testimoni dei Diritti è stato ben accolto sia dalle docenti che dai ragazzi coinvolti. Nella prima e seconda classe dell’Istituto di riferimento, dove l’idea è stata proposta, gli alunni si sono dimostrati interessati, condividendo le loro idee ed esperienze personali, confrontandosi in maniera costruttiva.
Lo sviluppo del progetto è stato avviato dall'elaborazione di un logo contraddistintivo; su input degli alunni si è scelto di declinare l’art.2 della Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo in una immagine grafica: un essere umano senza nessuna distinzione di genere, religione, colore o altro. Successivamente, lo sviluppo del progetto si è articolato in diverse fasi succintamente descritte infra. Qui, sinteticamente, ci si limita a descrivere gli obiettivi educativi che ci si è preposti di conseguire ed i metodi a tal fine utilizzati.
Obiettivi - Educare alla cittadinanza, promuovendo negli alunni la cultura della non discriminazione, contrastando rappresentazioni lato-senso “Etnico- socio-culturali” fuorvianti e/o stereotipate. Dare all’art. 2 della Dichiarazione un significato concreto alla luce delle peculiarità del nostro territorio, aiutando gli alunni a capire che una sua effettiva applicazione impone il rispetto di regole e valori condivisi, ma senza rinunciare alla propria identità.
Metodi – Per la realizzazione del progetto sono state programmate diverse attività, articolate in varie fasi: le docenti, nel ruolo di “Facilitatori”, hanno stimolato gli alunni ad una presa di coscienza sociale attraverso l’interazione con particolari realtà presenti sul territorio, in modo da stimolare una presa d’atto delle stesse in chiave empatica . E’ stato particolarmente importante l’apporto dell’Ente comunale, dei servizi sociali, e di altre Istituzioni presenti sul territorio. Il progetto è stato strettamente integrato con le attività curriculari dell’Istituto di appartenenza, da qualche anno “Scuola amica” UNICEF.
Fasi del progetto
PRIMA FASE - Dedicata all’ analisi della Dichiarazione universale dei diritti umani attraverso la lente della storia. Si è proceduto: 1) allo studio di specifici eventi storici, con focus sulle violazioni dei diritti umani perpetrate in occasione degli stessi; 2) all’analisi di singoli articoli della Dichiarazione, enfatizzando la loro importanza e trasversalità nel sistema internazionale; 3) all’approfondimento dell’articolo 2, ritenuto particolarmente confacente agli scopi del Progetto. Nel corso di questa prima fase gli alunni, utilizzando l’applicazione digitale PADLET, hanno creato dei murales digitali, in cui la corrispondenza evento storico - Diritti umani - aspetti normativi è resa evidente nel DIARIO di BORDO.
SECONDA FASE- Si sono svolte diverse attività ritenute necessarie per dare all’art. 2 della Dichiarazione un significato concreto alla luce delle peculiarità del nostro territorio, e delle sue peculiari dinamiche socio-culturali. Sono state effettuate: 1) visita di alcuni quartieri cittadini, a rischio esclusione; 2) conoscenza di Istituzioni, per verificare l’attuazione dell’art.2 , “…Senza distinzione alcuna…”.
Si è stimolata la comprensione e verificata l’attuazione dell’art. 2 attraverso il lavoro di tutti gli Enti preposti e dell’intera Comunità:
- Il lavoro delle Istituzioni,a partire dall’Ente Comunale di riferimento e dei Servizi sociali del Comune;
- Il lavoro delle Associazioni territoriali, come centri di aggregazione;
- Il lavoro delle Comunità di prima accoglienza, per l’ingresso dei richiedenti asilo;
- Il lavoro dei servizi SAI, basato sull’assistenza materiale, legale, sanitaria e linguistica;
- Il lavoro dei centri diurni, rivolti all’inclusione per persone con disabilità.
TERZA FASE :
- Laboratorio “Città e immigrazioni” – Gli alunni hanno narrato il territorio attravero un report fotografico. Le foto in mostra,hanno avuto il fine di sensibilizzare la comunità locale, ed in particolare i giovani, sul tema dell’inclusione.
- Laboratorio ”Percorsi interculturali” ha favorito un “Trait d’union”,attraverso uno story map e una mappatura dei “Bisogni” .
I risultati di questo lavoro sono stati condivisi in un report finale, con tutte le Istituzioni coinvolte per una progettazione condivisa. I “Giovani cittadini attivi” hanno preparato interviste, effettuato una proposta all’Ente comunale, organizzato la documentazione utilizzando diverse applicazioni digitali, curato la mostra fotografica, realizzato il video finale .
Attività di comunicazione
Tutte le iniziative sono state condivise attraverso vari canali di comunicazione: newsletter, pagina facebook, sito istituzionale, quotidiani digitali e condivisi dai vari interlocutori. A conclusione del progetto - concorso è stato realizzato un incontro e un video che riassume i dati più significativi .
Questo lavoro ha consentito di dare all’art. 2 della Dichiarazione un significato concreto alla luce delle peculiarità del nostro territorio, aiutando gli alunni a capire che una sua effettiva applicazione è basata sul principio generale del “Diritto” al riconoscimento della ”Persona”.

Ecco il link del video finale:

https://www.canva.com/design/DAGCOR5TLVo/-kRbSUHW4OvfSmLVDw64eg/watch?utm_content=DAGCOR5TLVo&utm_campaign=designshare&utm_medium=link&utm_source=editor