Testimoni dei diritti a Reggio Calabria: la questione idrica locale
- Pubblicato il 29/03/2019
- da D. G. - Reggio Calabria
Oggi entreremo nel vivo del nostro progetto; dopo aver affrontata la problematica relativa alla violazione del diritto all’acqua in molti paesi del sud del mondo e dell’accesso all’acqua potabile; tratteremo la questione idrica che riguarda la nostra realtà locale, sia in merito alla qualità dell’acqua che dell’approvvigionamento idrico, al fine di garantirne la giusta fruibilità di questo bene indispensabile. I ragazzi, in quanto attenti osservatori del loro territorio, opereranno in concreto, attraverso varie attività e proposte, cercando delle risposte a questa problematica, incrementando così, lo scambio tra la scuola, il territorio e le istituzioni, nel rispetto dei diritti umani. Diamo inizio alle nostre attività ……….
Commenti (3)
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il 15/04/2019
V. P. - Reggio Calabria
ha commentato:La classe 2 D si è recata al palazzo San Giorgio, sede del comune di Reggio Calabria per intervistare il consigliere Brunetti, delegato ai servizi idrici, in merito alla difficile situazione legata alla carenza di acqua nella città.
Di seguito le domande poste:
D: come mai alcune zone della città sono provviste d’acqua ed altre no?
R: perché Reggio è divisa in rioni e ognuno di essi possiede un serbatoio non collegato agli altri; inoltre molte delle pompe necessarie per spingere l’acqua non sono pienamente funzionanti e in caso di rottura di una di esse la relativa zona rimane sprovvista.
D: il comune come sta risolvendo i problemi infrastrutturali della città?
R: purtroppo in città sono presenti alcune infrastrutture mai messe in funzione; inoltre la maggior parte dei serbatoi è vecchia di venti anni e il comune sta provvedendo alla manutenzione necessaria per rimetterli in funzione.
D: come mai la centrale idroelettrica della Diga del Menta non è ancora funzionante?
R: il ritardo è stato determinato da un ricorso presentato da una associazione ma attualmente la centrale è in funzione.
D: perché molte delle fontane cittadine sono prive di acqua?
R: oltre alle problematiche relative alla mancanza di acqua alcune fontane sono state oggetto di atti di vandalismo. Come amministrazione stiamo provvedendo a rendere funzionanti almeno quelle storiche, successivamente cercheremo di attivare anche le altre.
D: perché il comune ha inaugurato la Diga del Menta dopo ben veni anni dall’inizio dei lavori?
R: a causa dell’assenza di alcuni dettagli tecnici per il funzionamento della stessa e del depuratore.
D: cosa si potrebbe fare per aumentare la quantità di acqua disponibile?
R: utilizzare tutte le sorgive ma, soprattutto, avere un comportamento corretto ed evitare gli sprechi.
D: qual è il consumo medio giornaliero nella nostra città?
R: purtroppo eccessivo; si attesta in torno ai 250/300 litri a persona per una popolazione di 220 mila abitanti?
D: perché il comune non riesce ad adeguare e/o realizzare le infrastrutture adatte?
R: l’intera amministrazione si sta impegnando molto su questo fronte.
D: perché in caso di guasti alla rete idrica i tempi di intervento sono così lunghi determinando un notevole spreco di acqua?
R: perché quello di Reggio è un sistema complesso. Spesso dopo aver riparato il danno in un punto preciso accade che nelle immediate vicinanze se ne verifichi un altro e un altro ancora quindi non è semplice provvedere alla manutenzione in tempi rapidi.
D: il fatto che le tubature fossero vecchie e non adeguate era noto quindi perché non siete intervenuti prima dell’inaugurazione della Diga prevenendo i danni che poi si sono verificati?
R: proprio perché eravamo a conoscenza delle problematiche della rete idrica abbiamo immesso una quantità di acqua inferiore a quella disponibile ma ciò non è stato sufficiente e ci sono stati i disservizi che tutti conosciamo.
D: ritiene che un po’ più di educazione da parte della cittadinanza possa migliorare la situazione?
R: sicuramente. Già viene effettuata la raccolta differenziata e piano piano i cittadini si stanno adeguando pertanto una buona sensibilizzazione potrebbe aiutare.
D: nel progetto che stiamo realizzando abbiamo pensato di produrre un’App nella quale, oltre a sensibilizzare la cittadinanza sulle problematiche legate allo spreco di acqua, abbiamo costruito una sorta di mappa idrica con dei consigli sull’uso consapevole di questa risorsa preziosa. Che ne pensa?
R: penso che potrebbe essere utilissima. -
il 05/04/2019
G. M. - Reggio Calabria
ha commentato:LE REGOLE PER NON SPRECARE "L'ORO BLU"
Chiudi il rubinetto d’acqua quando non lo
usi
Quando ti lavi i denti o ti fai la barba, chiudi il
rubinetto! È inutile tenerlo aperto.
Attento alla goccia!
Un rubinetto che gocciola o un tubo che perde
provoca un consumo inutile di acqua potabile.
Fai la doccia non il bagno!
La doccia vale il 75% in meno di consumi rispetto
alla vasca, naturalmente anche per la doccia è
uguale il discorso del rubinetto: quando non serve
chiudi l’acqua!
Usa l’acqua corrente solo quando serve
Usare un contenitore per raccogliere l’acqua che
utilizzi per lavare frutta e verdura ti consente di non
sprecare acqua. Una volta finito potrai usarla per
innaffiare le piante o per lo scarico del gabinetto.
Utilizza gli elettrodomestici in modo
efficiente
Possiamo risparmiare acqua anche utilizzando
lavatrice e/o lavastoviglie a pieno carico e in
modalità rapida o eco.
Raccogli l’acqua prima che diventi calda
Prima che l’acqua diventi calda dobbiamo aspettare
un po’ perché spesso le caldaie non sono vicine ai
rubinetti, raccogliendo l’acqua fredda, potremmo
riutilizzarla in un secondo momento.
Non buttare l’acqua della vasca dei pesci
Si può utilizzare per innaffiare le piante essendo
ricca di sostanze fertilizzanti
Lava i piatti a mano
Questo è un sacrificio un po’ arduo ma dobbiamo
tenere conto che per lavare i piatti a mano
consumiamo circa 20 litri, la lavastoviglie ne
consuma 40.
Vacanze al sicuro!
Quando vai a farti una vacanza, ricordati di chiudere
il rubinetto centrale dell’acqua, ridurrai al minimo i
rischi e farai le vacanze con più tranquillità.
Bottiglie in frigorifero..
Se vuoi bere un bel bicchiere di acqua fresca, non far
scorrere il rubinetto, ma metti in frigorifero qualche
bottiglia in più.
Ed infine non dimenticarti che la plastica inquina!
L'acqua è un bene fondamentale per la vita
indispensabile per le reazioni biochimiche del nostro corpo
che, nell’adulto è composto dal 60% di acqua mentre nel
bambino è dell’80%. Essa è un diritto fondamentale per
ogni essere umano ma, per poterla utilizzare deve essere
potabile cioè priva di sostanze nocive per la salute.
Circa il 33% della popolazione Europea non dispone di
acqua potabile e ciò determina un sempre maggiore uso di
quella in bottiglia; noi italiani siamo i maggiori fruitori di
bottiglie di plastica, utilizzate per l'acqua minerale; il
consumo annuo pro capite si aggira intorno a 192 litri a
persona con una conseguente produzione di 250.000
tonnellate di rifiuti che vengono dispersi nell'ambiente. La
plastica in mare vale, infatti, l'80% dei rifiuti.
Il 22 Marzo 2019 è stata celebrata la giornata mondiale
dell'acqua, istituita dalle Nazioni Unite nel 1992, allo scopo
di sensibilizzare l'opinione pubblica sulla rilevanza
dell'acqua in quanto bene comune e sull'importanza di
preservarla per renderla accessibile a tutti. Sappiamo che
l'acqua è la fonte di vita per l'uomo e il pianeta ma che
viene sprecata quotidianamente per gli usi domestici,
agricoli ed industriali.
L’acqua, oggi, viene utilizzata per 3 funzioni principali:
uso agricolo: circa il 70% dell'acqua viene utilizzata
per l'irrigazione
uso domestico: per scopi alimentari
uso industriale: sia come fonte di energia che nel
ciclo produttivo.
L’80 % delle malattie nel Sud del mondo sono dovute al
consumo di acque inquinate che causano ogni anno la
morte di circa 4 milioni di bambini. Per evitare ciò è
necessario che siano realizzate delle condotte che dalle
falde acquifere sotterranee portino l’acqua a destinazione.
Grazie all’iniziativa dell’italiano Mauro Gazzelli, che ha
progettato una tecnologia avanzata e innovativa che verrà
sperimentata quest’anno per la prima volta in Ruanda,
tutti i bambini di una scuola e ai pazienti di un ospedale, in
tutto 1.000 persone, avranno accesso all’acqua potabile
senza bisogno di sostanze chimiche né di filtri per
sterilizzare l’acqua ma solo di energia pulita e rinnovabile,
l’energia solare.
Nonostante il progresso tecnologico e la globalizzazione -
sebbene la quantità di acqua presente sulla Terra sia
ancora sufficiente a garantire le esigenze di tutte le
popolazioni presenti - a causa dell’enorme spreco e della
cattiva distribuzione, ancora oggi l’8% della popolazione
vive in stato di grave carenza idrica.
L’evoluzione scientifica e tecnologica ha portato l’uomo a
uno sviluppo industriale e demografico senza precedenti
determinando un bisogno di acqua sempre crescente.
L’aumento di consumi sta impoverendo sempre di più le
falde acquifere con una velocità maggiore di quanto si
pensasse.
Con il passare degli anni l’acqua diventa sempre più
preziosa; è vero infatti che la Terra è chiamata “il pianeta
blu” perché la maggior parte della superficie è ricoperta
dall’acqua (71%) ma è altrettanto vero che di essa la
maggior parte è salata per il 97%, sotto forma di ghiacciai
per il 2% e solo l’1% è acqua dolce.
La carenza idrica sta diventando, per molte popolazioni
un problema sempre più serio e ciò anche a causa dei
cambiamenti climatici dovuti a loro volta all’inquinamento
atmosferico.
L’acqua, oggi, viene utilizzata per 3 funzioni principali:
uso agricolo: circa il 70% dell'acqua viene utilizzata
per l'irrigazione
uso domestico: per scopi alimentari
uso industriale: sia come fonte di energia che nel
ciclo produttivo.
L’80 % delle malattie nel Sud del mondo sono dovute al
consumo di acque inquinate che causano ogni anno la
morte di circa 4 milioni di bambini. Per evitare ciò è
necessario che siano realizzate delle condotte che dalle
falde acquifere sotterranee portino l’acqua a destinazione.
Grazie all’iniziativa dell’italiano Mauro Gazzelli, che ha
progettato una tecnologia avanzata e innovativa che verrà
sperimentata quest’anno per la prima volta in Ruanda,
tutti i bambini di una scuola e ai pazienti di un ospedale, in
tutto 1.000 persone, avranno accesso all’acqua potabile
senza bisogno di sostanze chimiche né di filtri per
sterilizzare l’acqua ma solo di energia pulita e rinnovabile,
l’energia solare. -
il 29/03/2019
B. M. D. L. - Reggio Calabria
ha commentato:La DIGA del MENTA
Dopo oltre 30 anni dall’inizio dei lavori (1968) e con una spesa di oltre 25 milioni di Euro, recentemente è stata inaugurata la “Diga del Menta”.
Situata a quota 1431 metri sul livello del mare, nel cuore del Parco Nazionale dell’Aspromonte, la “Diga del Menta” ha un bacino di 14 km e una capacità di raccolta di 17,9 metri cubi di acqua e porta l’acqua potabile nella città di Reggio Calabria.
L’ opera è caratterizzata da:
1) Un INVASO, situato in una zona di grande valore paesaggistico, il Parco, in un ambiente incontaminato, caratterizzato, vista l’altitudine, da abbondante neve e piovosità;
2) La DIGA, alta oltre 90 metri, che consente l’accumulo, fino a 18 milioni di metri cubi, dell’acqua proveniente dal TORRENTE MENTA;
3) L’IMPIANTO di POTABILIZZAZIONE, con una capacità di trattamento di 1250 litri al secondo, che rappresenta un concentrato di tecnologia e ingegneria unico in Calabria.
Attraverso complesse opere ingegneristiche, l’acqua dell’invaso da 40 Km a Nord-Est della città, giunge all’impianto di POTABILIZZAZIONE.
Nell’impianto inizia il processo di POTABILIZZAZIONE: dalla vasca di consegna, l’acqua grezza viene misurata, regolata e ripartita nei moduli dell’impianto.
• La prima fase di processo è la MICROSTACCIATURA che consente la rimozione di tutti i solidi quali micro alghe e solidi sospesi.
• Successivamente avviene la CHIARIFLOCCULAZIONE un processo di pre-ossidazione dell’acqua.
• Attraverso un mescolamento lento e l’aggiunta di reagenti e coadiuvanti, si formano dei fiocchi che catturano e inglobano i residui solidi che si sedimentano sul fondo.
• I fanghi che si formano dal processo, vengono estratti e trattati in una sezione separata, attraverso un processo di sedimentazione, ispessimento e disidratazione, per poi essere smaltiti, secondo le procedure di legge.
• L’acqua chiarificata prosegue poi il percorso di trattamento nel sistema di filtrazione a sabbia, un metodo naturale per rimuovere residui solidi in sospensione.
• Il flusso idrico, in questo punto, già potabilizzato, raggiunge le due vasche potabili di accumulo di capacità complessiva pari a 10 mila metri cubi.
• A valle delle vasche e prima dell’immissione in rete, l’acqua subisce un ultimo processo di sterilizzazione a mezzo di tre sezioni a raggi ultravioletti, in pressione, alloggiate dentro la camera di manovra di uscita.
• L’acqua potabile della camera di manovra, viene convogliata nella condotta di uscita verso la città ed i suoi 65 Km di rete, iniziando così il percorso verso i serbatoi della città di REGGIO CALABRIA: Il Centro Storico, i quartieri Condera, Campi, San Sperato, Modena, Sbarre, Gebbione, Saracinello, Santa Caterina.