Lettura in classe del libro: “Anche Superman era un rifugiato”

  • Pubblicato il 30/03/2019
  • da M. F. - Aprilia (LT)

Il lavoro sui diritti umani, soprattutto sui rifugiati, rientra nel programma di Cittadinanza che la classe IIB, guidata dalla prof.ssa Ferraro, porta avanti dallo scorso anno coinvolgendo gli alunni in vari compiti di realtà e incontri sul territorio.
Gli alunni stanno anche leggendo il libro edito da Il Battello a Vapore, i cui ricavati vanno in beneficenza all'UNHCR, dal titolo "Anche Superman era un rifugiato", in cui sono raccolte vite incredibili di rifugiati di ieri e di oggi raccontate da 12 grandi autori.
Link alla foto:
http://www.blogicgramsciaprilia.it/wp-content/uploads/2019/03/UNHCR-25-e1551510099528.jpg

Link al libro nel sito dell’UNHCR:
https://www.unhcr.it/news/anche-superman-un-rifugiato-storie-vere-coraggio-un-mondo-migliore.html

La storia di Mohamed Keita ha profondamente colpito i ragazzi: un giovane in fuga dalla sua terra, la Costa d’Avorio.

Abstract del libro:
Dietro agli sbarchi fatti di numeri, ci sono persone con un nome, una storia e un sogno. E un coraggio più profondo del mar Mediterraneo. I rifugiati esistono oggi grazie a una convenzione internazionale che li tutela e li assiste, ma esistevano anche ieri, e si chiamavano esuli, esiliati, perseguitati. Fu un rifugiato, Enea, che proprio in Italia trovò la tanto agognata patria; lo fu anche Dante, infatti non morì nella sua amata Firenze. In questo libro dodici autori e dodici illustratori hanno raccolto la sfida di UNHCR e hanno dato vita a dodici incredibili racconti che intrecciano le storie vere dei rifugiati di oggi con quelle dei rifugiati del passato. Vite parallele accomunate da un sogno, una passione, un talento e il coraggio di metterli al servizio degli altri. Pittori, musicisti, atleti, cantanti, poeti, registi, fotografi, scrittori (e supereroi), che ieri come oggi inseguono la semplice quanto folle idea di rendere il mondo più bello, perché diverso.

Commenti (5)

  • il 28/04/2019
    M. F. - Aprilia (LT)
    ha commentato:

    E’ stata una grande esperienza poter conoscere delle storie così significative sui rifugiati, che purtroppo hanno vissuto esperienze forti che nessuno avrebbe dovuto vivere.
    Lucia Manzini

  • il 26/04/2019
    M. F. - Aprilia (LT)
    ha commentato:

    Questa esperienza è stata molto interessante ed istruttiva per noi ragazzi, perché ci ha permesso di conoscere la storia di quelle povere persone costrette a fuggire e a rifugiarsi in un altro paese a causa delle guerre.
    Aurora Ruotolo

  • il 24/04/2019
    F. R. - Aprilia
    ha commentato:

    Le parole di Mohamed Keita lette nel libro mi hanno commosso:

    “Tutta la terra è fatta per l’uomo ma il posto in cui sei nato sempre ti mancherà”.

    “La nostalgia è nelle mie tasche. La toccherò ogni volta che le mani troveranno qualcosa che cercano, ogni volta che non la troveranno”.

  • il 23/04/2019
    A. P. - Aprilia
    ha commentato:

    La lettura del libro “Anche Superman era un rifugiato” è servito molto alla nostra classe per riflettere sul fatto che tutti i rifugiati hanno dei sogni, che possono riuscire a realizzare con un po’ di fortuna. Ci siamo immedesimati nei protagonisti delle storie che abbiamo letto, comprendendo i loro sogni e le loro speranze, vivendo con loro gli avvenimenti sia gradevoli, sia sgradevoli. Abbiamo ragionato sul senso della vita e sul perché, questi uomini, in preda alla paura e al dolore, abbiano lasciato la loro casa e il loro paese, che era come una parte di loro. Sono arrivati in un posto sconosciuto, dove hanno lavorato duramente senza mai scoraggiarsi, per realizzare i loro sogni, ma non sempre ci sono riusciti. Queste persone possono essere un esempio di tenacia per noi tutti, che spesso viviamo nel nostro quotidiano, e ci arrendiamo davanti alle piccole difficoltà.

  • il 12/04/2019
    B. D. R. - Aprilia (LT)
    ha commentato:

    Abbiamo letto il libro "Anche Superman era un rifugiato" e penso che tutte le storie abbiano un gran significato se lette fino in fondo. Per una volta abbiamo avuto l'occasione di metterci, quasi del tutto, nei panni di un rifugiato.