ECOSISTEMA E IMPATTO AMBIENTALE

  • Pubblicato il 16/04/2020
  • da S. I. - Sarule (Nuoro)

Dall’attività di ricerca e dalle narrazioni, laddove possibile, dei nonni e delle nonne gli studenti e le studentesse hanno avuto l’opportunità di prendere consapevolezza dell’inestimabile patrimonio ambientale della Sardegna, a partire da quello locale, del significato e del valore della biodiversità, in particolare del bioma “bosco”, e, nello stesso tempo, delle cause, attribuibili all’attività umana, del suo deterioramento .
Nel territorio di Sarule, condivisa con il territorio comunale di Orani, si colloca un’area SIC di pregevole valore naturalistico (tra i Siti Natura 2000), denominata “Monte Gonare” , la cui cima più alta raggiunge i 1083 metri slm, habitat naturale ricco di biodiversità e di numerose specie endemiche.
Sulla sommità del Monte Gonare si colloca un Santuario, di origine medioevale, dedicato alla Madonna di Gonare; secondo la leggenda, Gonario II, Giudice di Torres, al rientro dalla Terrasanta, nel Golfo di Orosei, fu sorpreso da una furiosa tempesta; preso dalla disperazione, promise alla Madonna che, qualora lo avesse salvato da un tale pericolo, avrebbe fatto costruire in suo onore, nel luogo della Sardegna a lui visibile dal mare, un Santuario; così, secondo la leggenda, avrebbe commissionato la costruzione della Chiesa sul Monte Gonare, intitolata alla “Madonna de Gonare”, cioè di Gonario, per la quale ancora oggi profonda è la devozione di tutte le comunità sarde.
Attraverso tale attività di ricerca, che avrebbe dovuto prevedere un sopralluogo in loco, ma che, per restrizioni da Coronavirus, è stato annullato, si sono voluti promuovere, ancora una volta, l’interesse e la presa di coscienza della ricchezza ambientale della regione, del territorio locale con uno sguardo particolare al “sistema -bosco”: quello del Monte Gonare, caratterizzato, soprattutto, da lecci e sughera, acero e roverella, costituisce un ecosistema importante per il mantenimento della qualità dei sistemi ambientali e paesaggistici.
La flora è costituita da una varietà molto ampia di Macchia mediterranea: circa 520 specie, quasi ¼ della flora sarda; le specie endemiche sono numerose in rapporto alla superficie di quasi mille ettari. Alcune di esse sembrerebbero comuni ad altre zone della Sardegna (es. Crocus minimus, Mentha insularis, Arenaria balearica), mentre altre sono rare come, per esempio Borago pigmea, Acinos sardous, Colchicum gonarei…
Come ci ricorda il fotografo-giornalista Domenico Ruiu, “la fauna del Monte Gonare, come quella di tutta la Sardegna, ha risentito dei mutamenti ambientali, dell’eccessiva pressione predatoria dell’uomo, soprattutto nel secolo scorso”; a tutto ciò si aggiunga, primo fra tutti, l’effetto distruttivo degli incendi estivi.
Tutto ciò avrebbe portato alla scomparsa dei grandi mammiferi e dei rapaci; sarebbe il caso del cervo sardo e del daino, che popolavano il Monte Gonare; del cervo non si hanno più tracce dagli inizi del Novecento, tanto che nessun anziano al momento ne ha il ricordo, mentre l’ultimo daino sembrerebbe essere stato abbattuto nei primi anni Cinquanta del secolo scorso. Per quanto riguarda i rapaci, erano presenti l’avvoltoio monaco ed il grifone, il gipeto, l’aquila reale; quest’ultima frequenta ancora il monte, però non vi nidifica.
La caccia ed il bracconaggio sembrerebbero essere state tra le principali cause della loro scomparsa. Anche la presenza del cinghiale è ridotta per lo stesso motivo, mentre la volpe, nonostante considerata dannosa per il gregge perché aggredisce soprattutto gli agnelli, è riuscita ad adattarsi senza grandi limitazioni.
Tuttavia, attualmente si può affermare, dalle informazioni raccolte e dalle attività di approfondimento svolte, che la minaccia più grande per questo prezioso ecosistema sia attribuibile per la gran parte all’attività umana, in particolare agli incendi, spesso di origine dolosa.
L'insegnante S.I.

Le ragazze ed i ragazzi hanno cercato di riprodurre, attraverso il disegno, piante e animali del Monte Gonare, che si possono visionare nel blog della Scuola all'indirizzo
mondomediasarule.altervista.org

Commenti (1)

  • il 17/04/2020
    M. A. C. - sarule
    ha commentato:

    Nel nostro lavoro prestiamo attenzione al "Monte Gonare" che per noi di Sarule e Orani rappresenta il simbolo che ci identifica,presente nella nostra vita per la bellezza del paesaggio naturale e per la devozione per la Madonna di Gonare che viene venerata dalle nostre popolazioni dall'alba dei tempi e dal cui santuario a 1080 m si può ammirare un paesaggio mozzafiato. Tutto viene messo nelle mani "de nostra Sennora de su monte de Gonare" (nostra signora del monte di Gonari) che protegge l'anima e il corpo come recitano le strofe di una preghiera/canto in sardo ,a lei dedicata,"Gosos de Gonare".
    Il monte è per noi fonte di benessere, ai suoi piedi ci sono i pascoli e mano mano che si sale il bosco di sugherette e di un sottobosco dove tante specie endemiche e non ,sia animali che vegetali,fanno parte e ne definiscono l'habitat e del quale i nostri alunni si sono incuriositi.
    Certamente nel tempo il bosco si è modificato soprattutto per l'intervento dell'uomo e gli incendi,spesso dolosi,ne sono una causa e per questo motivo in estate la popolazione è sempre preoccupata e si è arrivati alla consapevolezza della necesità della vigilanza anche attiva per questo la presenza dei volontari come i baraccelli e la protezione civile che collaborano con il Corpo Forestale. Il Monte Gonare è un bene prezioso di cui bisogna esserne fieri ma soprattutto,oggi più che mai,bisogna salvaguardare.