La piaga degli incendi in Sardegna. Quest' estate le fiamme hanno lambito il centro abitato del nostro paese.

  • Pubblicato il 02/11/2020
  • da S. I. - Sarule (Nuoro)

Il fenomeno degli incendi estivi in Sardegna, come in altre regioni italiane, è diventato un triste e ricorrente rituale.
Spesso sono dolosi, cioè causati da cittadini che, per interessi vari, non ultimi quelli economici, mandano in fumo migliaia di ettari di patrimonio boschivo, accelerando il processo di desertificazione del territorio regionale.
Nell'estate scorsa, le fiamme di un devastante incendio, sviluppatosi nelle vicine campagne, ha mandato in fumo, in poche ore, uliveti e aree boschive; spinte dal vento, hanno accerchiato alcune abitazioni del nostro paese e alcuni capannoni, sedi di attività artigianali. Nonostante la collaborazione della cittadinanza, dei Vigili del fuoco e degli elicotteri, con grande difficoltà si è riusciti a spegnerlo; l'indomani mattina c'era solo cenere e scheletri di alberi anneriti; nessuna traccia della rigogliosa vegetazione. Abbiamo saputo che gli allevatori sono riusciti a salvare gran parte degli animali.
Cosa fare?
La partecipazione a tale Concorso ci consente di definire le tappe di un percorso che ha come obiettivo quello di "PRENDERE CONSAPEVOLEZZA" del fatto che "gli incendi non si sviluppano d'estate perché fa caldo e c'è vento, ma, nella gran parte dei casi, per gli interessi di qualcuno. Dobbiamo capire, inoltre, che la tutela dell'ambiente, da ora e subito, è un valore irrinunciabile, altrimenti non ci sarà un futuro; dobbiamo, quindi, cambiare modo di pensare ed il nostro stile di vita quotidiano.
Per conoscere l'origine e lo sviluppo della pratica dell'incendio nella nostra regione attraverso i secoli, abbiamo consultato lo studio del Prof. Enea Beccu dal titolo "Tra cronaca e Storia, le vicende del patrimonio boschivo della Sardegna".
Vi abbiamo trovato le risposte alle nostre curiosità e perplessità, che riporto di seguito, che sono state motivo di riflessione:
"L'incendio in Sardegna è tra le cause principali di regressione del patrimonio forestale;
sin dall'epoca giudicale, viene attestata, a partire dalla Carta De Logu, la piena consapevolezza dell'importanza della conservazione dei boschi, considerati come ricchezza della collettività, che andava tutelata, tanto che l'"incendio" veniva considerato un "delitto" e come tale andava perseguito.
Tra le norme sulla prevenzione degli incendi ricordiamo quella del divieto di bruciare le stoppie prima dell'8 settembre,giorno della festa di Santa Maria;
obbligo di provvedere alla difesa dei villaggi e delle aree coltivate attraverso la costruzione di fasce parafuoco (in sardo "sa doha") entro il 29 giugno (festa di santu Pedru de Lampadas);
importante non è solo la difesa dagli incendi delle case, dei terreni coltivati, delle vigne e dei seminati, ma anche delle terre incolte (in sardo "saltus") e delle foreste, situate fuori dal villaggio.Qualora non si fosse trovato il colpevole, tutto il villaggio era tenuto a partecipare alla sua individuazione in nome della "responsabilità collettiva", pena una multa di lire dieci, oltre al pagamento del danno.
Nonostante tutto, il fuoco era di fatto accettato per pulire il terreno, ma adottando le dovute precauzioni.
In epoca sabauda, nella Carta Reale del 29 agosto del 1756, si introdusse il divieto di impiegare il fuoco per pulire i terreni o per avere pascoli più abbondanti, norme, tuttavia, che venivano osservate solo in parte.
In una nota curiosa dello studio del Prof. Beccu, abbiamo trovato una notizia che ci ha fatto sorridere, a testimonianza di come le norme, in ogni epoca, possono essere aggirate; infatti, spesso i feudatari erano disposti a chiudere un occhio in merito alla richiesta di un allevatore di bruciare la vegetazione; in Gallura, con l'espressione "turiccia di focu" indicava "la capretta di fuoco" che il pastore regalava al signore per poter appiccare un fuoco per un pascolo più abbondante.
Sul tema i ragazzi hanno prodotto un testo descrittivo-riflessivo sull'incendio che ha riguardato il loro paese nel mese di agosto, a cui hanno allegato un decalogo, con illustrazioni, su "Regole d'oro da osservare quando ci si addentra in un bosco (con una parte dedicata al comportamento da seguire per evitare lo svilupparsi di un incendio e cosa fare se si dovesse avvistarne uno". Tali elaborati si possono visionare nel blog della scuola al seguente indirizzo:
mondomediasarule.altervista.org

L'insegnante S.I.