A PASSO DI… SOSTENIBILITA’. L’ECONOMIA CIRCOLARE COME FRONTIERA DEL CAMBIAMENTO!

  • Pubblicato il 05/12/2020
  • da S. I. - Sarule (Nuoro)

Il contrasto al cambiamento climatico deve emergere gradualmente soprattutto nella nostra vita quotidiana, nei piccoli gesti che si compiono in famiglia e nella comunità.
Un grande salto avanti verso la tutela del territorio e la sostenibilità ambientale è stato compiuto con l’introduzione della Raccolta differenziata, sistema che è nato con l’obiettivo di contenere l’impatto delle attività umane a favore della preservazione delle risorse, della biodiversità e degli habitat naturali.
Lobiettivo precipuo di un’ EDUCAZIONE AMBIENTALE, sia in famiglia sia a scuola, deve essere la promozione, attraverso la conoscenza, del passaggio da un sistema consumistico, basato sul COMPRO, USO E GETTO, ad una nuova consapevolezza, basata sul COMPRO-USO-RICICLO; nulla si spreca, ma tutto si ricicla; così anche il rifiuto diventa una risorsa!!
Attraverso l’attività di ricerca, tabulazione dei dati e riflessione sugli stessi, abbiamo scoperto che la tradizione industriale del riciclo nel nostro Paese è antica; affonda le radici nella mancanza di materie prime e nell’operosità di migliaia di piccoli imprenditori che da decenni svolgono questa attività.
Giusto per citare alcuni dati, estrapolati da Unioneonline, i ragazzi e le ragazze sono venuti a conoscenza del fatto che la Sardegna sembra sempre molto efficiente in tema di riciclo: nel corso del 2019, nell'Isola hanno evitato la discarica 145.850 tonnellate di rifiuti di imballaggio, conferite in modo differenziato al sistema CONAI per essere avviate a riciclo o recupero energetico.
In ambito regionale la provincia di Oristano fa registrare il pro capite più alto per il riciclo di alluminio e legno (Kg 1,5 per abitante); nel campo del legno prevale la provincia di Sassari, che ha fatto registrare kg. 1,12 per abitante
La nostra provincia, quella di Nuoro, si distingue per il riciclo dell’acciaio con ben 7,19 kg per abitante conferiti a CONAI; Cagliari raggiunge i risultati migliori per la carta: 28,18 kg per abitante, mentre la provincia di Sassari emerge per i conferimenti di imballaggi in plastica e vetro: 31,28 kg per abitante di plastica e 57,70 kg per abitante di vetro.
L’industria del riciclo fa lavorare imprese e addetti, genera ricchezza, riduce la dipendenza dall’ importazione di materie prime, contribuisce alla riduzione di gas serra.
A tal proposito, come non citare la rappresentante più prestigiosa dell’economia green della Sardegna, una bioimprenditrice, Daniela Ducato, che il Presidente Mattarella ha insignito del titolo di Cavaliere della Repubblica come ‘campionessa mondiale di innovazione’. Edizero, la sua azienda produttrice di biomateriali realizzati esclusivamente con eccedenze e residui vegetali, animali e minerali, è stata scelta tra le venti imprese apripista nell’innovazione dell’ultimo decennio.
Abbiamo scoperto con grande stupore che la lana di pecora a pelo corto, oggi del tutto inutilizzata, con un bassissimo valore commerciale, è il materiale principale utilizzato dalla Ducato per la realizzazione di materiali industriali ad alta tecnologia.
Trattandosi di pura lana vergine, è un eccezionale isolante termico, oltre che un disinquinante mangia-petrolio per il mare. Questo è un esempio significativo di trasformazione di un rifiuto speciale in risorsa speciale.
Dunque, Daniela Ducato produce Biomateriali rinnovabili senza alcuna componente di petrolio.
La sua attività è supportata da un team di specialisti ed ingegneri, che possono capire come far evolvere materiali esistenti o crearne di nuovi. Come lei afferma, la multidisciplinarità è la base dell’innovazione.
Tra le sue creazioni ricordiamo, inoltre, i pannelli biotessili a tenuta termica e a protezione dall’attacco di muffe, e banner in feltro crudo, che mangiano il petrolio, per cui custodiscono la biodiversità del mare, disinquinano senza nessuna sostanza di sintesi, sono biodisperdenti”.
In aggiunta, abbiamo scoperto che dalle eccedenze delle uve di Barbera, di Chianti e di Cannonau ottiene le pitture naturali degli intonaci, dal latte ricava collanti per le pareti.
Grazie a queste filiere sono nate 72 aziende, di cui 40 in Sardegna, che occupano 600 persone in piccole società di ingegneria, di esperti agronomi, di giovani progettisti. “Da una cosa se ne genera un’altra". .
Ultimamente si è dedicata al sughero, di cui la Sardegna è ricca: vi è il 90% di querce da sughero rispetto a tutto il territorio nazionale. Lo utilizza per costruire pannelli isolanti .
La sua innovazione è quella del sughero italian cork 100 per cento crudo, biondo e legato da sostanze vegetali e non petrolchimiche, che possono fare molto male.
L’esempio di Daniela Ducato è servito da stimolo per gli studenti a capire il valore della sostenibilità come relazione stretta fra la qualità della vita umana e la tutela di ogni forma di vita presente sulla Terra.
S.I.