PRIME DIFFICOLTA'

  • Pubblicato il 03/02/2022
  • da L. V. - Zevio (Verona)

I due anni di DAD, le restrizioni, le mascherine, come già hanno sottolineato gli alunni, hanno interferito nelle relazioni interpersonali, hanno modificato le modalità di comunicazione, hanno bloccato le interazioni.
I divieti, gli impedimenti, le quarantene, l'impossibilità di scelta, l'obbligo di interagire esclusivamente tramite schermi anzichè potenziare la competenza digitale l'ha impoverita. Sono servite alcune lezioni per spiegare, attraverso l'approccio schematico del testo regolativo, come si intendeva procedere.
Per lavorare con la Comunicazione Aumentativa Alternativa (da ora in poi CAA) era necessario scaricare una applicazione apposita, Araword, imparare ad usarlo e e realizzare inizialmente delle semplici frasi. E' stato molto faticoso, ma in un certo senso entusiasmante, raccogliere tutte le chiavette usb, scaricare il programma (e di questo devo ringraziare la collega Elisa R. che ha svolto un lavoro certosino a casa propria), riconsegnare le chiavette ed elencare le spiegazioni per aprire, utilizzare e realizzare le prime "frasi per immagini".
Nel momento in cui abbiamo cominciato a spiegare passo passo attraverso la LIM, ci siamo però accorte che era necessario, per leggere correttamente l'applicazione, scaricare il programma Java. Abbiamo impiegato parecchie lezioni a delineare e spiegare le procedure, e inizialmente i risultati sembravano molto lontani! Le difficoltà erano molte: chi non aveva un computer proprio ha dovuto chiedere ai genitori di fare richiesta presso la scuola; alcuni dispositivi contenevano sistemi applicativi che non premettevano di usare l'applicazione e gli alunni sono stati costretti a riscaricarla da internet; non tutti riuscivano ad aprirla, altri ancora saltavano dei passaggi...
Sono state ore molto intense, dal momento che non avevamo a disposizione i mezzi per lavorare in classe tutti insieme. Allora Elisa ed io abbiamo pensato di far provare i ragazzi, uno alla volta, nell'unico pc collegato alla lim, rispettando tutte le disposizioni previste dalle regole anticovid. Solo in questo modo gli alunni avrebbero potuto a casa realizzare i lavori che assegnavamo. I ragazzi hanno dovuto misurarsi con nuovi dispositivi ed hanno imparato ad usarli con modalità diverse, soprattutto per raggiungere degli obiettivi importanti.

Commenti (4)

  • il 20/02/2022
    A. R. - Zevio (VR)
    ha commentato:

    Come ha detto l'insegnante all'inizio non è stato facile, avevamo molti dubbi ma con il passare del tempo grazie alla professoressa Resenterra e alle sue lezioni i dubbi sono spariti; infatti adesso usiamo Araword con molta più pratica e facilità.
    La CAA mi ha aiutato a ragionare su quanto siamo fortunati rispetto ad altre persone che non hanno la possibilità di fare nuove esperienze o nuove amicizie a causa dei loro problemi di comunicazione e ho riflettuto di quanto abbiano bisogno di aiuto e comprensione.

  • il 15/02/2022
    C. S. - Zevio (VR)
    ha commentato:

    Sono d'accordo con te, Maria Sole, scoprire che la CAA può facilitare la comunicazione anche con le persone autistiche mi ha aperto la mente, ho scoperto un nuovo mondo che ora ho voglia di approfondire!
    La CAA ha quindi svariati ambiti di applicazione e si può utilizzare tutte le volte in cui il linguaggio comune non funziona.

  • il 15/02/2022
    M. S. P. - Zevio(VR)
    ha commentato:

    Da alunna ,avendo purtroppo come tanti miei compagni vissuto la dad come unica possibilità di comunicazione e di proseguimento scolastico posso testimoniare che noi ragazzi abbiamo avuto la curiosità e l’ elasticità di poter abbracciare un modo diverso nuovo a volte difficile di comunicare.
    Questo progetto mi ha fatto capire che non esiste un solo modo di stabilire un dialogo ma che attraverso la CAA noi possiamo non verbalmente creare una relazione con ragazzi autistici .

  • il 12/02/2022
    M. C. - Porto Viro (Rovigo)
    ha commentato:

    Come vi capiamo! Anche noi abbiamo vissuto le vostre grandi difficoltà. Quest’anno siamo ripartiti con tanta voglia di ricominciare un percorso bruscamente interrotto e di riappropriarci della “normalità”. Una normalità differente, però, senza abbracci, senza contatto fisico, senza tanti gesti che eravamo abituati a esternare in classe. Ma le emozioni, quelle che nascono quotidianamente tra i banchi di scuola, quelle ci sono tutte, e sono soprattutto l’empatia e la condivisione a farci riscoprire quanto sia importante stare insieme.