Disposizioni per la prevenzione e cura dei disturbi del comportamento alimentare e per il sostegno ai pazienti e alle loro famiglie

  • Pubblicato il 15 Marzo 2023
  • da Liceo classico Q. Orazio Flacco, Potenza
Disposizioni per la prevenzione e cura dei disturbi del comportamento alimentare e per il sostegno ai pazienti e alle loro famiglie

Onorevoli senatori! Il disegno di legge “Disposizioni per la prevenzione, diagnosi e cura dei disturbi della nutrizione e della alimentazione e per il sostegno ai pazienti e alle loro famiglie” che presentiamo ha l’ambiziosa finalità di porre  la giusta attenzione sulla preoccupante ed esponenziale diffusione di tali disturbi che, lungi dal configurarsi come lo sciocco capriccio di viziati adolescenti ridotti pelle ed ossa,  nel tentativo di emulare gli improponibili stereotipi provenienti dalla moda, si configura come una vera e propria epidemia sociale  che non conosce distinzioni di censo, di età e di collocazione geografica. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, tali disturbi rappresentano, infatti, la seconda causa di morte dopo gli incidenti stradali tra i giovani, soprattutto quelli di età compresa tra i 12 e i 25 anni e in Italia, secondo i dati forniti dal Ministero della Salute, si stima che ne soffrano approssimativamente oltre tre milioni di persone, di cui il 70% sono adolescenti. Bisogna pertanto sgombrare il campo da ogni possibile equivoco. I disturbi della nutrizione ed alimentazione non sono capricci, come ancora oggi molte persone credono. Come è chiaramente esplicitato nella apposita sezione presente sul sito del nostro Ministero della Salute, i disturbi della nutrizione ed alimentazione sono “patologie complesse caratterizzate da un disfunzionale comportamento alimentare e da un'eccessiva preoccupazione per il peso corporeo con una conseguente alterata percezione della propria immagine. Se non trattati in tempi e con metodi adeguati, i disturbi dell'alimentazione possono diventare una condizione permanente e compromettere seriamente la salute di tutti gli organi e apparati del corpo (cardiovascolare, gastrointestinale, endocrino, ematologico, scheletrico, sistema nervoso centrale, dermatologico ecc.) e, nei casi più gravi, portare alla morte che solitamente avviene per suicidio o per arresto cardiaco”.
Secondo i dati della prima indagine epidemiologica nazionale sul tema, diffusi lo scorso febbraio 2022 dal Ministero della Salute, l’incidenza di anoressia e bulimia, i più frequenti tra i  disturbi della nutrizione e alimentazione,  è aumentata del 30% per effetto della pandemia da Covid-19, con un picco soprattutto tra i giovanissimi  di entrambi i sessi  tra i 12 e 17 anni di età a causa dell’isolamento, della permanenza forzata a casa, della chiusura delle scuole e dell’annullamento delle iniziative di coinvolgimento sociale. Per rendersi conto di quanto il problema si sia aggravato, basta confrontare i dati riferiti al primo semestre del 2019, in cui sono stati rilevati 163.547 nuovi casi, con quelli riguardanti lo stesso periodo del 2020, in cui ne sono stati registrati 230.458. Si tratta di dati provvisori, non solo perché l’emergenza Covid non è ancora risolta, ma anche perché riguardano esclusivamente chi ha chiesto assistenza a strutture del Sistema Sanitario Nazionale, mentre un gran numero di persone che soffre di tali disturbi si rivolge a privati o resta nell’ombra.
La sperequazione tra l’offerta assistenziale e la domanda di cura, senza dubbio responsabile del persistere del consistente numero di persone affette dai  disturbi alimentari, è stata evidenziata lo scorso 15 marzo 2022,  in occasione della Giornata Nazionale del Fiocchetto Lilla, dall’Istituto Superiore di Sanità con la pubblicazione della prima  mappatura territoriale dei Centri dedicati alla cura dei DNA che censisce  108 strutture accreditate su tutto il territorio nazionale (101 del Servizio Sanitario Nazionale e 7 del privato accreditato) e distribuite in modo disomogeneo: 55 centri al Nord (di cui 19 in Emilia Romagna), 18 al Centro Italia e 35 tra Sud e Isole. Nel prendere atto dei recenti provvedimenti varati dal Governo Nazionale che con la   Legge 30 dicembre 2021, n. 234 recante “Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2022 e bilancio pluriennale per il triennio 2022-2024”  ha  inserito  in legge di bilancio un capitolo di spesa specifico per disturbi alimentari, stanziando 25 milioni di euro che verranno ripartiti tra le Regioni ed  estendendo i livelli essenziali di assistenza di tali disturbi alimentari che saranno individuati al di fuori del capitolo della “salute mentale”,  si rende ancor più opportuna l’approvazione in tempi celeri  di tale disegno di legge che mira all’abbattimento dei costi della spesa sanitaria in materia attraverso un’azione combinata  di prevenzione, diagnosi, cura e sostegno ai pazienti ed  alle loro famiglie. L’ambizioso fine è colmare un colpevole vuoto normativo della legislazione italiana che, alla data odierna, non conta alcuna legge specifica sul tema dei disturbi della nutrizione ed alimentazione.
Nel dettaglio il disegno di legge si compone di 9 articoli.
L'articolo 1 reca le finalità del presente disegno di legge che, in attuazione dell’articolo 32 della Costituzione Italiana per il quale “La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti”, vuole garantire, sull’intero territorio nazionale, omogeneità di trattamento, appropriatezza e qualità della cura per i soggetti affetti dai disturbi della nutrizione ed alimentazione.
L’articolo 2 definisce i disturbi della nutrizione ed alimentazione secondo le categorie diagnostiche indicate nella quinta edizione dell’ American Psychiatric Association, Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders, il  Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali, più utilizzato da medici, psichiatri e psicologi di tutto il mondo, sia nella pratica clinica sia nell'ambito della ricerca.
L’articolo 3 indica, in maniera analitica, quali sono gli interventi che il Ministero della Salute predispone per ottenere risultati efficaci e durevoli nel tempo in termini di prevenzione, diagnosi precoce e cura dei disturbi della nutrizione e della alimentazione.  In particolare, attraverso l’attivazione di programmi di ricerca, da svolgersi anche in collaborazione con Università, Enti ed Istituti Pubblici e Privati, si intende promuovere, con cadenza biennale, la pubblicazione di studi che evidenzino l’incidenza epidemiologica e la prevalenza dei disturbi della nutrizione e dell’alimentazione. Il fine è quello di individuare le fasce di popolazione a rischio sulle quali indirizzare gli interventi finalizzati ad una diagnosi precoce e di migliorare le conoscenze cliniche e di base di tali disturbi, con particolare riferimento sia ai fattori predisponenti di natura biologica, sociale e psicologica, che ai fattori scatenanti.
L’ Articolo 4 fornisce le indicazioni relative alle apposite campagne informative da realizzarsi, senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica, nella data del 15 marzo riconosciuta come  “Giornata nazionale del Fiocchetto Lilla dedicata ai disturbi del comportamento alimentare”, al  fine di contrastare la diffusione di tali disturbi,  di informare in modo adeguato gli studenti e di  accrescere la loro consapevolezza circa le eventuali complicanze sulle condizioni di salute che possono derivare da una scorretta alimentazione e nutrizione.
L’articolo 5 promuove il potenziamento dei servizi e degli interventi attivi sul territorio nazionale ed istituisce una rete dei servizi socio-sanitari funzionali ad un approccio multidisciplinare attraverso una rete integrata di servizi che opera secondo il modello multidimensionale e multiprofessionale raccomandato dalle “Linee di Indirizzo Nazionali per la riabilitazione nutrizionale nei disturbi dell’alimentazione” pubblicate nel Quaderno del Ministero della Salute n. 29, settembre 2017.
L’articolo 6 impegna il Ministero della Salute a garantire, sul sito dell’Istituto Superiore di Sanità, l’aggiornamento della piattaforma on line destinata a censire, in tempo reale, i Centri dedicati alla cura dei Disturbi della Nutrizione ed Alimentazione  presenti sul territorio nazionale
L’articolo 7 stabilisce che il Ministro della Salute svolga una relazione biennale alle Camere circa le risultanze emerse a seguito dell’attivazione di programmi di ricerca svolti con cadenza biennale ed indicati nel piano di interventi della presente legge.
L’articolo 8 individua, per gli oneri derivanti dalla presente legge, la copertura finanziaria attraverso l’apposito fondo denominato “Fondo per il contrasto dei Disturbi della Nutrizione e della Alimentazione” e previsto ai sensi dell’articolo 1, comma 688 della Legge 30 dicembre 2021, n. 234 recante "Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2022 e bilancio pluriennale per il triennio 2022-2024"
L’articolo 9, in considerazione del carattere d’urgenza di tale legge che, colmando l’attuale vuoto normativo, vuole porre un argine all’esponenziale aumento dell’insorgenza dei Disturbi della Nutrizione ed Alimentazione, prevede l’Entrata in vigore della stessa il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale.


Art. 1.
(Finalità)


La presente legge, in attuazione dell’articolo 32 della Costituzione Italiana, promuove la salute dei cittadini anche attraverso interventi diretti alla prevenzione, diagnosi e cura dei disturbi della nutrizione e della alimentazione, di seguito denominati DNA, con la finalità di garantire omogeneità di trattamento e appropriatezza e qualità della cura sull’intero territorio nazionale.


Art.2.
(Definizioni)


1.  Per  la definizione dei DNA, caratterizzati da un persistente disturbo dell’alimentazione e/o da comportamenti che determinano un alterato consumo e/o assorbimento di cibo e che danneggiano significativamente la salute fisica e/o il funzionamento psicosociale,  si assumono le categorie diagnostiche indicate nella quinta edizione dell’American Psychiatric Association, Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders, di seguito denominato DSM-5, che  nel 2013, a seguito della modifica di  alcuni dei precedenti criteri diagnostici, ne ha proposto la  nuova classificazione.
2. I DNA vengono di seguito specificati secondo l’ordine di classificazione riportato dal DSM-5
a)    Pica: consiste nella “persistente ingestione di una o più sostanze senza contenuto alimentare non commestibili” per un periodo uguale o superiore a 1 mese, esordisce comunemente in età infantile e più raramente negli adulti. I bambini colpiti presentano uno sviluppo pressoché normale mentre in età adulta tale disturbo risulta maggiormente associato a disabilità intellettiva o ad altri disturbi mentali.
b)    Mericismo, noto anche come “Disturbo da Ruminazione”: è  caratterizzato da ripetuto rigurgito di cibo per un periodo uguale o superiore a 1 mese e non attribuibile a un problema gastrointestinale o a un’altra condizione medica.
c)    Disturbo da evitamento/restrizione dell’assunzione di cibo: si manifesta attraverso la “persistente incapacità di soddisfare le appropriate necessità nutrizionali e/o energetiche”. Gli individui si alimentano con un numero limitato di cibi “preferiti”, quali pasta, dolci e patatine. Il DSM-5 precisa che tale comportamento alimentare non deve risultare associato a mancata disponibilità di cibo o a pratiche culturali quali il digiuno religioso.
d)     Anoressia nervosa: si caratterizza per la restrizione nell’assunzione di calorie con conseguente peso corporeo significativamente basso, per l’intensa paura di ingrassare e per l’alterazione della rappresentazione mentale del proprio corpo, con conseguente sensazione di essere in sovrappeso.
e)    Bulimia nervosa: si manifesta con l’ingestione di una quantità di cibo significativamente superiore a quella che la maggior parte degli individui assumerebbe nello stesso tempo ed in circostanze simili, seguita da inappropriate condotte compensatorie che consistono nel vomito autoindotto, nell’abuso di farmaci lassativi e/o diuretici, nel digiuno e/o nell’attività fisica eccessiva.
f)    Disturbo da Binge-Eating noto anche come “Disturbo da Alimentazione Incontrollata”: è caratterizzato dall’ingestione di una quantità di cibo significativamente abbondante senza inappropriate condotte compensatorie. Rispetto alla Bulimia nervosa, il soggetto che ne è affetto non mostra interesse nei confronti del peso corporeo e della forma fisica.
g)    DNA con altra specificazione: questa categoria si applica alle manifestazioni in cui i sintomi caratteristici di un DNA, che causano disagio clinicamente significativo o compromissione del funzionamento in ambito sociale, lavorativo o in altre aree importanti, predominano ma non soddisfano pienamente i criteri per uno qualsiasi dei disturbi della classe diagnostica dei DNA. Tale categoria è utilizzata in situazioni in cui il clinico sceglie di comunicare la ragione specifica per cui la manifestazione non soddisfa i criteri per nessuno specifico DNA. Esempi di manifestazioni che possono essere specificate con tale dicitura sono: l’anoressia nervosa atipica, la bulimia nervosa a bassa frequenza e/o di durata limitata, il disturbo da Binge-Eating a bassa frequenza e/o di durata limitata; il disturbo da condotta di eliminazione, la  sindrome da alimentazione notturna.
h)    DNA senza altra specificazione: questa categoria si applica alle manifestazioni in cui i sintomi caratteristici di un DNA, che causano disagio clinicamente significativo o compromissione del funzionamento in ambito sociale, lavorativo o in altre aree importanti, predominano ma non soddisfano pienamente i criteri per uno qualsiasi dei disturbi della classe diagnostica dei DNA. Tale categoria è utilizzata in situazioni in cui il clinico sceglie di non comunicare la ragione specifica per cui la manifestazione non soddisfa i criteri per nessuno specifico DNA. Esempi di manifestazioni in questione possono verificarsi in contesti di pronto soccorso, dove non è possibile raccogliere informazioni sufficientemente approfondite tali da rendere impossibile porre una diagnosi più specifica.


Art. 3.
(Piano di interventi)


1.    Per le finalità di cui all’art. 1 il Ministero della Salute, avvalendosi del Servizio Sa¬nitario Nazionale predispone interventi idonei a prevenire, diagnosticare e curare le malattie di cui di cui all’arti¬colo 2, comma 2, lettere a), b), c),d),e),f),g),h),.
2.    Gli interventi di cui al comma 1 perseguono i seguenti obiettivi:
a)    promozione dell’informazione relativa alle cause e alle conseguenze dei DNA attraverso specifiche campagne di informazione e sensibilizzazione nelle scuole di ogni ordine e grado;
b)    diagnosi precoce mediante la formazione specifica dei medici di medicina generale e dei pediatri di libera scelta e definizione di procedure e protocolli che garantiscano livelli adeguati di omogeneità nei trattamenti erogati su tutto il territorio nazionale nel rispetto delle indicazioni contenute nelle “Linee di Indirizzo Nazionali per la riabilitazione nutrizionale nei pazienti con Disturbi dell’alimentazione” pubblicate nel Quaderno  del Ministero della Salute, n. 29 settembre 2017  e nel  documento “Interventi per l’accoglienza, il triage, la valutazione ed il trattamento del paziente con disturbi della nutrizione e dell’alimentazione- Percorso Lilla in pronto soccorso” (Revisione 2020).
3.    Per il conseguimento degli obiettivi di cui al comma 2, lettera a) il Ministero della Salute favorisce l’attivazione di programmi di ricerca, anche in collaborazione con Università, Enti ed Istituti Pubblici e Privati volti a:
a)    promuovere, con cadenza biennale, studi per la rilevazione epidemiologica dell’incidenza e della prevalenza dei DNA e per il monitoraggio delle patologie associate al fine di individuare le fasce di popolazione a rischio sulle quali indirizzare gli interventi finalizzati ad una diagnosi precoce;
b)    migliorare le conoscenze cliniche e di base dei DNA, con particolare riferimento sia ai fattori predisponenti di natura biologica, sociale e psicologica, che ai fattori scatenanti.
4.    Il Ministero della Salute, al fine di indirizzare genitori e pazienti verso gli appositi servizi ed interventi di cui alla rete integrata dell’art. 5, prevede l’istituzione di centri informativi e di ascolto che hanno anche la funzione di sostenere e supportare le associazioni che si occupano di DNA  e  promuove, di concerto con il Ministero dell’Istruzione e del Merito, la diffusione, presso tutte le scuole di ogni ordine e grado, del fascicolo informativo ministeriale “Disturbi della nutrizione ed alimentazione: Raccomandazioni per i Familiari” pubblicato lo scorso 26 marzo 2018 dal Ministero della Salute.


Art. 4.
(Campagne di informazione e sensibilizzazione nelle scuole di ogni ordine e grado)


Per la realizzazione degli obiettivi di cui all’art. 3, comma 2, lettera a)  il  Ministero della Salute, di concerto con il Ministero dell’istruzione e del Merito e con la collaborazione delle regioni e delle province autonome di Trento e di Bolzano, nonché degli altri enti territorialmente competenti e delle associazioni di comprovata esperienza e specializzate in attività di prevenzione dei DNA, al  fine di contrastare la diffusione di tali disturbi,  di informare in modo adeguato gli studenti e di  accrescere la loro consapevolezza circa le eventuali complicanze sulle condizioni di salute che possono derivare da essi, senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica, promuove campagne di informazione e sensibilizzazione nelle scuole di ogni ordine e grado da svolgersi nella data del  15 marzo riconosciuta come  “Giornata nazionale del Fiocchetto Lilla dedicata ai disturbi del comportamento alimentare” dalla Direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri dell’ 8 maggio 2018  (GU Serie Generale n.140 del 19-06-2018).


Art 5.
(Rete integrata dei servizi)


1.    Per la realizzazione degli obiettivi di cui all’art. 3, comma 2, lettera b), il Ministero della Salute  potenzia le strutture sociosanitarie già operanti sul territorio nazionale nel trattamento dei DNA attraverso una rete integrata di servizi, di seguito denominata RETE, che opera secondo il modello multidimensionale e multiprofessionale raccomandato dalle “Linee di Indirizzo Nazionali per la riabilitazione nutrizionale nei disturbi dell’alimentazione” pubblicate nel Quaderno del Ministero della Salute n. 29, settembre 2017.
2.    Fanno parte della RETE i servizi ambulatoriali, residenziali e semi-residenziali appartenenti al Servizio Sanitario Nazionale e Privato accreditato e censiti nella “Mappatura territoriale dei centri dedicati alla cura dei DNA” realizzata attraverso il progetto Manual che il Ministero della Salute ha affidato al Centro Nazionale Dipendenze e Doping dell’Istituto Superiore di Sanità, di seguito denominato I.S.S.


Art. 6.
 (Mappatura territoriale dei centri dedicati alla cura dei DNA)


Il Ministero della Salute avrà cura di garantire l’aggiornamento della piattaforma on line presente sul sito dell’I.S.S. in cui sono censiti tutti i centri dedicati alla cura dei DNA, attraverso il periodico affidamento al Centro Nazionale Dipendenze e Doping dell’I.S.S. del progetto “DNA: la mappatura territoriale dei centri dedicati alla cura - MA.NU.AL.”

Art. 7.
(Relazione biennale alle Camere)


1.    Il Ministro della Salute presenta alle Camere una relazione biennale di aggiorna¬mento sullo stato delle conoscenze e delle nuove acquisizioni scientifiche conseguite a seguito dell’attivazione di programmi di ricerca di cui all’articolo 3, comma 3.

 

Art. 8.
(Copertura finanziaria)

1.     Agli oneri derivante dalla presente legge,  si provvede, ai sensi dell’articolo 1, comma 688 della Legge 30 dicembre 2021, n. 234 recante "Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2022 e bilancio pluriennale per il triennio 2022-2024", mediante apposito fondo   denominato  “Fondo per il contrasto dei Disturbi della Nutrizione e della Alimentazione” che ha previsto lo stanziamento  di 15 milioni di euro per il 2022 e 10 milioni per il 2023  e che  alla ripartizione dello stesso si provveda mediante intesa Stato-Regioni.
2.    Il Ministro dell’Economia e delle Finanze è autorizzato ad apportare, con propri decreti, le occorrenti variazioni di bilancio.

Art. 9.
(Entrata in vigore)


 La presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale.

il 28/03/2023
A. G. - Potenza (PZ)
ha proposto il seguente emendamento:
Emendamento 3.1
All’articolo 3, comma 3, lettera b), sopprimere la parola “biologica”.
Approvato
  • Voti totali: 20
  • Favorevoli: 14
  • Contrari: 6
  • Astenuti: 0
il 28/03/2023
D. M. D. B. - Potenza
ha proposto il seguente emendamento:
Emendamento 4.1
All’articolo 4, dopo le parole “senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica” inserire le seguenti “ sostiene la diffusione di un modello di bellezza sano, basato sulla dieta mediterranea e”
Approvato
  • Voti totali: 20
  • Favorevoli: 17
  • Contrari: 3
  • Astenuti: 0
il 28/03/2023
R. A. - Potenza
ha proposto il seguente emendamento:
Emendamento 4.0.2
Dopo l’articolo 4 inserire il seguente
“Art. 4-bis”

(Disposizioni sull’utilizzo professionale dell’immagine corporea per le campagne pubblicitarie, gli spettacoli di danza e le attività sportive agonistiche)
1. Le agenzie di moda e pubblicitarie, le accademie e scuole di danza, le federazioni sportive non possono avvalersi di modelli, ballerini e sportivi il cui certificato medico attesti un indice di massa corporea di grave magrezza inferiore a 16 BMI.
2. Le agenzie di moda e pubblicitarie, le accademie e scuole di danza, le federazioni sportive che contravvengono alle disposizioni di cui al comma 1, sono soggette a una sanzione amministrativa da 10.000 a 30.000 euro.
3. Con decreto del Ministro della Salute, di concerto con il Ministro delle imprese e del made in Italy, da adottare entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, sono stabilite le modalità di attuazione delle disposizioni di cui al presente articolo.
Approvato
  • Voti totali: 20
  • Favorevoli: 19
  • Contrari: 1
  • Astenuti: 0

Onorevoli senatori!
Il disegno di legge “Disposizioni per la prevenzione, diagnosi e cura dei disturbi della nutrizione e della alimentazione e per il sostegno ai pazienti e alle loro famiglie” che presentiamo ha l’ambiziosa finalità di porre la giusta attenzione sulla preoccupante ed esponenziale diffusione di tali disturbi che, lungi dal configurarsi come lo sciocco capriccio di viziati adolescenti ridotti pelle ed ossa, nel tentativo di emulare gli improponibili stereotipi provenienti dalla moda, si configura come una vera e propria epidemia sociale che non conosce distinzioni di età, di collocazione geografica e di condizioni sociali. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, tali disturbi rappresentano, infatti, la seconda causa di morte dopo gli incidenti stradali tra i giovani, soprattutto quelli di età compresa tra i 12 e i 25 anni e in Italia, secondo i dati forniti dal Ministero della Salute, si stima che ne soffrano approssimativamente oltre tre milioni di persone, di cui il 70% sono adolescenti. Bisogna pertanto sgombrare il campo da ogni possibile equivoco. I disturbi della nutrizione ed alimentazione non sono capricci, come ancora oggi molte persone credono. Come è chiaramente esplicitato nella apposita sezione presente sul sito del nostro Ministero della Salute, i disturbi della nutrizione ed alimentazione sono “patologie complesse caratterizzate da un disfunzionale comportamento alimentare e da un'eccessiva preoccupazione per il peso corporeo con una conseguente alterata percezione della propria immagine. Se non trattati in tempi e con metodi adeguati, i disturbi dell'alimentazione possono diventare una condizione permanente e compromettere seriamente la salute di tutti gli organi e apparati del corpo (cardiovascolare, gastrointestinale, endocrino, ematologico, scheletrico, sistema nervoso centrale, dermatologico ecc.) e, nei casi più gravi, portare alla morte che solitamente avviene per suicidio o per arresto cardiaco”. Secondo i dati della prima indagine epidemiologica nazionale sul tema, diffusi lo scorso febbraio 2022 dal Ministero della Salute, l’incidenza di anoressia e bulimia, i più frequenti tra i disturbi della nutrizione e alimentazione, è aumentata del 30% per effetto della pandemia da Covid-19, con un picco soprattutto tra i giovanissimi di entrambi i sessi tra i 12 e 17 anni di età a causa dell’isolamento, della permanenza forzata a casa, della chiusura delle scuole e dell’annullamento delle iniziative di coinvolgimento sociale. Per rendersi conto di quanto il problema si sia aggravato, basta confrontare i dati riferiti al primo semestre del 2019, in cui sono stati rilevati 163.547 nuovi casi, con quelli riguardanti lo stesso periodo del 2020, in cui ne sono stati registrati 230.458. Si tratta di dati provvisori, non solo perché l’emergenza Covid non è ancora risolta, ma anche perché riguardano esclusivamente chi ha chiesto assistenza a strutture del Sistema Sanitario Nazionale, mentre un gran numero di persone che soffre di tali disturbi si rivolge a privati o resta nell’ombra. La sperequazione tra l’offerta assistenziale e la domanda di cura, senza dubbio responsabile del persistere del consistente numero di persone affette dai disturbi alimentari, è stata evidenziata lo scorso 15 marzo 2022, in occasione della Giornata Nazionale del Fiocchetto Lilla, dall’Istituto Superiore di Sanità con la pubblicazione della prima mappatura territoriale dei Centri dedicati alla cura dei DNA che censisce 108 strutture accreditate su tutto il territorio nazionale (101 del Servizio Sanitario Nazionale e 7 del privato accreditato) e distribuite in modo disomogeneo: 55 centri al Nord (di cui 19 in Emilia Romagna), 18 al Centro Italia e 35 tra Sud e Isole. Nel prendere atto dei recenti provvedimenti varati dal Governo Nazionale che con la  Legge 30 dicembre 2021, n. 234 recante “Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2022 e bilancio pluriennale per il triennio 2022-2024” ha inserito in legge di bilancio un capitolo di spesa specifico per disturbi alimentari, stanziando 25 milioni di euro che verranno ripartiti tra le Regioni ed estendendo i livelli essenziali di assistenza di tali disturbi alimentari che saranno individuati al di fuori del capitolo della “salute mentale”, si rende ancor più opportuna l’approvazione in tempi celeri di tale disegno di legge che mira all’abbattimento dei costi della spesa sanitaria in materia attraverso un’azione combinata di prevenzione, diagnosi, cura e sostegno ai pazienti ed alle loro famiglie. L’ambizioso fine è colmare un colpevole vuoto normativo della legislazione italiana che, alla data odierna, non conta alcuna legge specifica sul tema dei disturbi della nutrizione ed alimentazione.
Nel dettaglio il disegno di legge si compone di 10 articoli.
L'articolo 1 reca le finalità del presente disegno di legge che, in attuazione dell’articolo 32 della Costituzione Italiana per il quale “La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti”, vuole garantire, sull’intero territorio nazionale, omogeneità di trattamento, appropriatezza e qualità della cura per i soggetti affetti dai disturbi della nutrizione ed alimentazione. L’articolo 2 definisce i disturbi della nutrizione ed alimentazione secondo le categorie diagnostiche indicate nella quinta edizione dell’American Psychiatric Association, Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders, il Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali, più utilizzato da medici, psichiatri e psicologi di tutto il mondo, sia nella pratica clinica sia nell'ambito della ricerca.
L’articolo 3 indica, in maniera analitica, quali sono gli interventi che il Ministero della Salute predispone per ottenere risultati efficaci e durevoli nel tempo in termini di prevenzione, diagnosi precoce e cura dei disturbi della nutrizione e della alimentazione. In particolare, attraverso l’attivazione di programmi di ricerca, da svolgersi anche in collaborazione con Università, Enti ed Istituti Pubblici e Privati, si intende promuovere, con cadenza biennale, la pubblicazione di studi che evidenzino l’incidenza epidemiologica e la prevalenza dei disturbi della nutrizione e dell’alimentazione. Il fine è quello di individuare le fasce di popolazione a rischio sulle quali indirizzare gli interventi finalizzati ad una diagnosi precoce e di migliorare le conoscenze cliniche e di base di tali disturbi, con particolare riferimento sia ai fattori predisponenti di natura sociale e psicologica, che ai fattori scatenanti. L’ articolo 4 fornisce le indicazioni relative alle apposite campagne informative da realizzarsi, senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica, nella data del 15 marzo riconosciuta come “Giornata nazionale del Fiocchetto Lilla dedicata ai disturbi del comportamento alimentare”, al fine di sostenere la diffusione di un modello di bellezza sano, basato sulla dieta mediterranea e di contrastare la diffusione di tali disturbi, di informare in modo adeguato gli studenti e di accrescere la loro consapevolezza circa le eventuali complicanze sulle condizioni di salute che possono derivare da una scorretta alimentazione e nutrizione. sostiene la diffusione di un modello di bellezza sano, basato sulla dieta mediterranea.
L’articolo 5 prevede delle sanzioni amministrative da 10.000 a 30.000 euro per le agenzie di moda e pubblicitarie, le accademie e scuole di danza e le federazioni sportive che si avvalgono di modelli, ballerini e sportivi il cui certificato medico attesti un indice di massa corporea inferiore a 16 BMI che, a livello internazionale, viene considerato indicativo di magrezza grave e patologica. L’ articolo, nel recepire le indicazioni contenute nella cosiddetta “Loi mannequin”, la legge francese del 2017 che prevede ingenti sanzioni economiche per le case di moda che si avvalgono di modelle il cui certificato medico attesti un indice di massa corporea di grave magrezza, le estende anche al mondo della danza e dello sport. La decisione di coinvolgere anche questi settori è stata determinata dall’ inchiesta giudiziaria che nello scorso autunno ha investito i vertici della federazione nazionale della ginnastica artistica con l’accusa di indebite e prolungate pressioni psicologiche perpetrate ai danni delle atlete sottoposte a diete prolungate e forzate per impedirne un aumento di peso che avrebbe potuto compromettere le loro performance sportive. L’articolo 6 promuove il potenziamento dei servizi e degli interventi attivi sul territorio nazionale ed istituisce una rete dei servizi socio-sanitari funzionali ad un approccio multidisciplinare attraverso una rete integrata di servizi che opera secondo il modello multidimensionale e multiprofessionale raccomandato dalle “Linee di Indirizzo Nazionali per la riabilitazione nutrizionale nei disturbi dell’alimentazione” pubblicate nel Quaderno del Ministero della Salute n. 29, settembre 2017. L’articolo 7 impegna il Ministero della Salute a garantire, sul sito dell’Istituto Superiore di Sanità, l’aggiornamento della piattaforma on line destinata a censire, in tempo reale, i Centri dedicati alla cura dei Disturbi della Nutrizione ed Alimentazione presenti sul territorio nazionale. L’articolo 8 stabilisce che il Ministro della Salute svolga una relazione biennale alle Camere circa le risultanze emerse a seguito dell’attivazione di programmi di ricerca svolti con cadenza biennale ed indicati nel piano di interventi della presente legge. L’articolo 9 individua, per gli oneri derivanti dalla presente legge, la copertura finanziaria attraverso l’apposito fondo denominato “Fondo per il contrasto dei Disturbi della Nutrizione e della Alimentazione” e previsto ai sensi dell’articolo 1, comma 688 della Legge 30 dicembre 2021, n. 234 recante "Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2022 e bilancio pluriennale per il triennio 2022-2024". L’articolo 10, in considerazione del carattere d’urgenza di tale legge che, colmando l’attuale vuoto normativo, vuole porre un argine all’esponenziale aumento dell’insorgenza dei Disturbi della Nutrizione ed Alimentazione, prevede l’Entrata in vigore della stessa il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale.


Art. 1.
(Finalità)


La presente legge, in attuazione dell’articolo 32 della Costituzione Italiana, promuove la salute dei cittadini anche attraverso interventi diretti alla prevenzione, diagnosi e cura dei disturbi della nutrizione e della alimentazione, di seguito denominati DNA, con la finalità di garantire omogeneità di trattamento e appropriatezza e qualità della cura sull’intero territorio nazionale.


Art.2.
(Definizioni)


1. Per la definizione dei DNA, caratterizzati da un persistente disturbo dell’alimentazione e/o da comportamenti che determinano un alterato consumo e/o assorbimento di cibo e che danneggiano significativamente la salute fisica e/o il funzionamento psicosociale, si assumono le categorie diagnostiche indicate nella quinta edizione dell’American Psychiatric Association, Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders, di seguito denominato DSM-5, che nel 2013, a seguito della modifica di alcuni dei precedenti criteri diagnostici, ne ha proposto la nuova classificazione.
2. I DNA vengono di seguito specificati secondo l’ordine di classificazione riportato dal DSM-5:
a)    Pica: consiste nella “persistente ingestione di una o più sostanze senza contenuto alimentare non commestibili” per un periodo uguale o superiore a 1 mese, esordisce comunemente in età infantile e più raramente negli adulti. I bambini colpiti presentano uno sviluppo pressoché normale mentre in età adulta tale disturbo risulta maggiormente associato a disabilità intellettiva o ad altri disturbi mentali.
b)    Mericismo, noto anche come “Disturbo da Ruminazione”: è caratterizzato da ripetuto rigurgito di cibo per un periodo uguale o superiore a 1 mese e non attribuibile a un problema gastrointestinale o a un’altra condizione medica.
c)    Disturbo da evitamento/restrizione dell’assunzione di cibo: si manifesta attraverso la “persistente incapacità di soddisfare le appropriate necessità nutrizionali e/o energetiche”. Gli individui si alimentano con un numero limitato di cibi “preferiti”, quali pasta, dolci e patatine. Il DSM-5 precisa che tale comportamento alimentare non deve risultare associato a mancata disponibilità di cibo o a pratiche culturali quali il digiuno religioso.
d)     Anoressia nervosa: si caratterizza per la restrizione nell’assunzione di calorie con conseguente peso corporeo significativamente basso, per l’intensa paura di ingrassare e per l’alterazione della rappresentazione mentale del proprio corpo, con conseguente sensazione di essere in sovrappeso.
e)    Bulimia nervosa: si manifesta con l’ingestione di una quantità di cibo significativamente superiore a quella che la maggior parte degli individui assumerebbe nello stesso tempo ed in circostanze simili, seguita da inappropriate condotte compensatorie che consistono nel vomito autoindotto, nell’abuso di farmaci lassativi e/o diuretici, nel digiuno e/o nell’attività fisica eccessiva.
f)    Disturbo da Binge-Eating noto anche come “Disturbo da Alimentazione Incontrollata”: è caratterizzato dall’ingestione di una quantità di cibo significativamente abbondante senza inappropriate condotte compensatorie. Rispetto alla Bulimia nervosa, il soggetto che ne è affetto non mostra interesse nei confronti del peso corporeo e della forma fisica.
g)    DNA con altra specificazione: questa categoria si applica alle manifestazioni in cui i sintomi caratteristici di un DNA, che causano disagio clinicamente significativo o compromissione del funzionamento in ambito sociale, lavorativo o in altre aree importanti, predominano ma non soddisfano pienamente i criteri per uno qualsiasi dei disturbi della classe diagnostica dei DNA. Tale categoria è utilizzata in situazioni in cui il clinico sceglie di comunicare la ragione specifica per cui la manifestazione non soddisfa i criteri per nessuno specifico DNA. Esempi di manifestazioni che possono essere specificate con tale dicitura sono: l’anoressia nervosa atipica, la bulimia nervosa a bassa frequenza e/o di durata limitata, il disturbo da Binge-Eating a bassa frequenza e/o di durata limitata; il disturbo da condotta di eliminazione, la sindrome da alimentazione notturna.
h)    DNA senza altra specificazione: questa categoria si applica alle manifestazioni in cui i sintomi caratteristici di un DNA, che causano disagio clinicamente significativo o compromissione del funzionamento in ambito sociale, lavorativo o in altre aree importanti, predominano ma non soddisfano pienamente i criteri per uno qualsiasi dei disturbi della classe diagnostica dei DNA. Tale categoria è utilizzata in situazioni in cui il clinico sceglie di non comunicare la ragione specifica per cui la manifestazione non soddisfa i criteri per nessuno specifico DNA. Esempi di manifestazioni in questione possono verificarsi in contesti di pronto soccorso, dove non è possibile raccogliere informazioni sufficientemente approfondite tali da rendere impossibile porre una diagnosi più specifica.


Art. 3.
(Piano di interventi)


1.    Per le finalità di cui all’art. 1 il Ministero della Salute, avvalendosi del Servizio Sa¬nitario Nazionale predispone interventi idonei a prevenire, diagnosticare e curare le malattie di cui di cui all’arti¬colo 2, comma 2, lettere a), b), c), d), e), f), g), h).
2.    Gli interventi di cui al comma 1 perseguono i seguenti obiettivi:
a)    promozione dell’informazione relativa alle cause e alle conseguenze dei DNA attraverso specifiche campagne di informazione e sensibilizzazione nelle scuole di ogni ordine e grado;
b)    diagnosi precoce mediante la formazione specifica dei medici di medicina generale e dei pediatri di libera scelta  e definizione di procedure e protocolli che garantiscano livelli adeguati di omogeneità nei trattamenti erogati su tutto il territorio nazionale nel rispetto delle indicazioni contenute nelle “Linee di Indirizzo Nazionali per la riabilitazione nutrizionale nei pazienti con Disturbi dell’alimentazione” pubblicate nel Quaderno del Ministero della Salute, n. 29 settembre 2017 e nel documento “Interventi per l’accoglienza, il triage, la valutazione ed il trattamento del paziente con disturbi della nutrizione e dell’alimentazione- Percorso Lilla in pronto soccorso” (Revisione 2020).
3.    Per il conseguimento degli obiettivi di cui al comma 2, lettera a) il Ministero della Salute favorisce l’attivazione di programmi di ricerca, anche in collaborazione con Università, Enti ed Istituti Pubblici e Privati volti a:
a)    promuovere, con cadenza biennale, studi per la rilevazione epidemiologica dell’incidenza e della prevalenza dei DNA e per il monitoraggio delle patologie associate al fine di individuare le fasce di popolazione a rischio sulle quali indirizzare gli interventi finalizzati ad una diagnosi precoce;
b)    migliorare le conoscenze cliniche e di base dei DNA, con particolare riferimento sia ai fattori predisponenti di natura sociale e psicologica, che ai fattori scatenanti.
4.    Il Ministero della Salute, al fine di indirizzare genitori e pazienti verso gli appositi servizi ed interventi di cui alla rete integrata dell’art. 5, prevede l’istituzione di centri informativi e di ascolto che hanno anche la funzione di sostenere e supportare le associazioni che si occupano di DNA e promuove, di concerto con il Ministero dell’Istruzione e del Merito, la diffusione, presso tutte le scuole di ogni ordine e grado, del fascicolo informativo ministeriale “Disturbi della nutrizione ed alimentazione: Raccomandazioni per i Familiari” pubblicato lo scorso 26 marzo 2018 dal Ministero della Salute.


Art. 4.
(Campagne di informazione e sensibilizzazione nelle scuole di ogni ordine e grado)


Per la realizzazione degli obiettivi di cui all’art. 3, comma 2, lettera a) il Ministero della Salute, di concerto con il Ministero dell’istruzione e del Merito e con la collaborazione delle regioni e delle province autonome di Trento e di Bolzano, nonché degli altri enti territorialmente competenti e delle associazioni di comprovata esperienza e specializzate in attività di prevenzione dei DNA, al fine di contrastare la diffusione di tali disturbi, di informare in modo adeguato gli studenti e di accrescere la loro consapevolezza circa le eventuali complicanze sulle condizioni di salute che possono derivare da essi, senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica, sostiene la diffusione di un modello di bellezza sano, basato sulla dieta mediterranea e promuove campagne di informazione e sensibilizzazione nelle scuole di ogni ordine e grado da svolgersi nella data del 15 marzo riconosciuta come “Giornata nazionale del Fiocchetto Lilla dedicata ai disturbi del comportamento alimentare” dalla Direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri dell’ 8 maggio 2018 (GU Serie Generale n.140 del 19-06-2018).


Art 5.
(Disposizioni sull’utilizzo professionale dell’immagine corporea per le campagne pubblicitarie, gli spettacoli di danza e le attività sportive agonistiche)


1. Le agenzie di moda e pubblicitarie, le accademie e scuole di danza, le federazioni sportive non possono avvalersi di modelli, ballerini e sportivi il cui certificato medico attesti un indice di massa corporea di grave magrezza inferiore a 16 BMI.
2. Le agenzie di moda e pubblicitarie, le accademie e scuole di danza, le federazioni sportive che contravvengono alle disposizioni di cui al comma 1, sono soggette a una sanzione amministrativa da 10.000 a 30.000 euro.
3. Con decreto del Ministro della Salute, di concerto con il Ministro delle imprese e del made in Italy, da adottare entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, sono stabilite le modalità di attuazione delle disposizioni di cui al presente articolo


Art. 6.
(Rete integrata dei servizi)


1.    Per la realizzazione degli obiettivi di cui all’art. 3, comma 2, lettera b), il Ministero della Salute potenzia le strutture sociosanitarie già operanti sul territorio nazionale nel trattamento dei DNA attraverso una rete integrata di servizi, di seguito denominata RETE, che opera secondo il modello multidimensionale e multiprofessionale raccomandato dalle “Linee di Indirizzo Nazionali per la riabilitazione nutrizionale nei disturbi dell’alimentazione” pubblicate nel Quaderno del Ministero della Salute n. 29, settembre 2017.
2.    Fanno parte della RETE i servizi ambulatoriali, residenziali e semi-residenziali appartenenti al Servizio Sanitario Nazionale e Privato accreditato e censiti nella “Mappatura territoriale dei centri dedicati alla cura dei DNA” realizzata attraverso il progetto Manual che il Ministero della Salute ha affidato al Centro Nazionale Dipendenze e Doping dell’Istituto Superiore di Sanità, di seguito denominato I.S.S.


Art. 7.
 (Mappatura territoriale dei centri dedicati alla cura dei DNA)


Il Ministero della Salute avrà cura di garantire l’aggiornamento della piattaforma on line presente sul sito dell’I.S.S. in cui sono censiti tutti i centri dedicati alla cura dei DNA, attraverso il periodico affidamento al Centro Nazionale Dipendenze e Doping dell’I.S.S. del progetto “DNA: la mappatura territoriale dei centri dedicati alla cura - MA.NU.AL.”


Art. 8.
 (Relazione biennale alle Camere)


1.    Il Ministro della Salute presenta alle Camere una relazione biennale di aggiorna¬mento sullo stato delle conoscenze e delle nuove acquisizioni scientifiche conseguite a seguito dell’attivazione di programmi di ricerca di cui all’articolo 3, comma 3.


Art. 9.
(Copertura finanziaria)


1.     Agli oneri derivante dalla presente legge, si provvede, ai sensi dell’articolo 1, comma 688 della Legge 30 dicembre 2021, n. 234 recante "Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2022 e bilancio pluriennale per il triennio 2022-2024", mediante apposito fondo  denominato “Fondo per il contrasto dei Disturbi della Nutrizione e della Alimentazione” che ha previsto lo stanziamento di 15 milioni di euro per il 2022 e 10 milioni per il 2023 e che alla ripartizione dello stesso si provveda mediante intesa Stato-Regioni.
2.    Il Ministro dell’Economia e delle Finanze è autorizzato ad apportare, con propri decreti, le occorrenti variazioni di bilancio.


Art. 10.
(Entrata in vigore)


 La presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale.

 

Approfondimento

Approfondimento normativo

Nel recepire il dettato costituzionale sancito dall’art. 32 della Costituzione italiana che  si occupa della tutela della salute, elevandola a diritto fondamentale dell'individuo e interesse della collettività ed al fine di garantire un omogeneo ed equo accesso alle cure sull’intero territorio nazionale per i soggetti affetti da disturbi della nutrizione ed alimentazione, il nostro disegno di legge  “Disposizioni per la prevenzione, diagnosi e cura dei disturbi della nutrizione ed alimentazione e per il sostegno ai pazienti e alle loro famiglie” vuole colmare un vuoto normativo della legislazione italiana che, alla data odierna, non ha alcuna legge specifica che, nel rispetto delle Linee Guida pubblicate sul sito del Ministero della Salute,  disciplini la prevenzione e cura di tali disturbi che costituiscono un problema di sanità pubblica di crescente importanza per la loro diffusione, per l’esordio sempre più precoce e per l’eziologia multifattoriale complessa.  
Si segnala che sono all’esame della 12ª Commissione permanente (Igiene e sanità) del Senato i seguenti disegni di legge:
-    il DDL n. 189 a firma Maria RIZZOTTI ed altri – “Introduzione dell’articolo 580-bis del codice penale, concernente il reato di istigazione al ricorso a pratiche alimentari idonee a provocare l’anoressia o la bulimia, nonché disposizioni in materia di prevenzione e di cura di tali patologie e degli altri disturbi del comportamento alimentare”, il cui fascicolo dell’iter reca la data del 17/12/2022;
-    il DDL n. 903 a firma Caterina BINI ed altri – “Disposizioni in materia di prevenzione e di cura delle patologie e dei disturbi del comportamento alimentare”, il cui fascicolo dell’iter reca la data del 18/12/2022.
Alla data odierna, pertanto, gli unici atti normativi sulla materia dei disturbi della nutrizione ed alimentazione sono quelli di seguito specificati in ordine cronologico
Legislazione italiana
2018
Con la Direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri dell’ 8 maggio 2018 (18A04218) (GU Serie Generale n.140 del 19-06-2018)  è stata indetta la Giornata Nazionale del Fiocchetto Lilla dedicata ai disturbi del comportamento alimentare che si  celebra il 15 marzo di ogni anno  con lo scopo di porre maggiore attenzione a questo fenomeno in crescita tramite l’informazione e la prevenzione, al fine di creare una rete di supporto per chi ne soffre. In Italia, tale Giornata, promossa per la prima volta nel 2012 dall’Associazione “Mi Nutro di Vita”, è nata per volontà di Stefano Tavilla, in onore e ricordo della figlia Giulia che, affetta da Bulimia Nervosa, ha perso la vita il 15 marzo 2011.
2021
Con l'articolo 1 comma 687 della Legge n. 234 del 30 dicembre 2021, recante "Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2022 e bilancio pluriennale per il triennio 2022-2024" pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 310 del 31 dicembre 2021, viene  sancito  l’annoveramento dei Disturbi della Nutrizione e dell’Alimentazione tra i Livelli Essenziali di Assistenza, scindendoli dalla Salute Mentale e circoscrivendoli in una specifica area con un budget autonomo rispetto a quello destinato alla cura delle patologie psichiatriche.
Con l'articolo 1 comma 688 della Legge n. 234 del 30 dicembre 2021, recante "Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2022 e bilancio pluriennale per il triennio 2022-2024" pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 310 del 31 dicembre 2021 è stato istituito presso il Ministero della Salute il  fondo denominato “Fondo per il contrasto dei Disturbi della Nutrizione e della Alimentazione” che prevede uno stanziamento per il 2022 di 15 milioni di euro a cui si aggiungeranno nel 2023 ulteriori 10 milioni di euro.
A livello regionale si segnala che le uniche regioni che, alla data odierna, hanno deliberato una apposita legge sui disturbi della nutrizione e dell’alimentazione sono:
2020
La Regione Marche: Legge n. 40 del 3 agosto 2020 “Disposizioni relative alla presa in carico delle persone con disturbi della nutrizione e dell'alimentazione o del comportamento alimentare”
2021
La Regione Lombardia: Legge n. 2 del 23 febbraio 2021, “Disposizioni per la prevenzione e la cura dei disturbi della nutrizione e dell'alimentazione e il sostegno ai pazienti e alle loro famiglie”
2022
La Regione Piemonte: Legge regionale n. 10 del 27/07/2022 “Disposizioni per la prevenzione e la cura dei disturbi della nutrizione e dell’alimentazione e per il sostegno ai pazienti e alle loro famiglie”.
Legislazione Europea
In Europa si segnala l’assenza di leggi specifiche che regolamentino la prevenzione, diagnosi e cura dei disturbi della nutrizione ed alimentazione.
Le uniche leggi attestate, nell’erronea percezione che l’insorgenza di tali disturbi sia da collegare esclusivamente all’emulazione dei modelli estetici proposti dal mondo della moda e degli influencer, si limitano a sanzionare con ingenti multe le agenzie di moda che utilizzino modelle anoressiche e gli influencer che ritocchino le proprie foto per apparire più magri.
2017
Nel gennaio del 2017 in Francia è entrata in vigore una normativa con l’obiettivo di incoraggiare annunci pubblicitari più socialmente responsabili ed evitare l’uso di immagini di corpi artificialmente esili di modelle, la cui visione può indurre disturbi alimentari tra gli adolescenti. L’articolo L. 2133-2 del Codice francese della sanità pubblica (FPHC) prevede che “le fotografie a fini commerciali di modelli il cui aspetto fisico è stato alterato da un software di elaborazione delle immagini, al fine di snellire o ispessire la figura, deve essere accompagnata dalla dicitura photographie retouchée”. Nella direzione del contrasto ai disturbi alimentari è anche la cosiddetta “Loi mannequin”, pubblicata il 6 maggio 2017 in Gazzetta Ufficiale. Con questa legge, le modelle o le indossatrici che sfilano o posano per un servizio fotografico devono presentare alle agenzie lavorative un certificato rilasciato da un medico del lavoro, Il certificato,  che ha una validità di due anni e si ottiene sottoponendosi ad una visita generica e preventiva e ad esami medici previsti dal codice del lavoro, deve  attestare lo stato generale di salute della persona, con particolare riferimento al suo indice di massa corporea. Le norme riguardano non solo le agenzie di moda francesi, ma di tutti i paesi comunitari che lavorano in Francia. Per i trasgressori sono previste multe fino a 75mila euro e 6 mesi di detenzione.
2021
La Norvegia ha approvato una legge che agisce sul campo pubblicitario nel tentativo di arginare l’esponenziale insorgenza di nuovi casi anoressia registrati durante la pandemia da Covid 19.
Nel luglio del 2021, le modifiche alla legge 9 gennaio 2009 n.2, sul controllo del marketing e delle condizioni contrattuali, rendono, infatti, obbligatorio per gli influencer e gli inserzionisti dichiarare se le immagini siano state ritoccate o se utilizzino filtri, nel tentativo di far fronte alla pressione sociale sulla perfezione del corpo. La normativa viene applicata a tutte le principali piattaforme di social media tra cui Instagram, Snapchat e TikTok, prevede delle sanzioni pecuniarie e, in alcuni casi estremi, la reclusione.
Legislazione America
In America fino al 2016 vi è stata una totale assenza di leggi specifiche sul tema della prevenzione, diagnosi e cura dei disturbi della nutrizione ed alimentazione. Ci è voluta la pervicace ostinazione di una madre, Kitty Westin, che ha visto morire la propria figlia affetta da anoressia e la dedizione di una senatrice, Shelley Moore Capito, per arrivare alla approvazione della legge denominata “Anna Westin Legacy Act “ in memoria di una ragazza del  Minnesota, morta all'età di 21 anni dopo aver lottato per cinque anni contro l'anoressia.
2016
L'Anna Westin Act è stato approvato nel dicembre 2016, segnando la prima volta nella storia che il Congresso ha approvato una legislazione specificamente scritta per aiutare le persone affette da disturbi alimentari. L'atto legislativo ha focalizzato l’attenzione sulla specifica formazione dei medici che decidono di occuparsi dei disturbi alimentari ed ha stabilito regole per le compagnie di assicurazione affinchè il trattamento dei disturbi alimentari residenziali fosse coperto dai piani di assicurazione sanitaria. È stato emanato come parte del 21st Century CURES Act.
2022
 Lo scorso 28 dicembre 2022 il Presidente Biden ha firmato L'Anna Westin Legacy Act  che autorizza un  finanziamento annuo pari a 5 milioni di dollari, nel periodo compreso  tra il 2023 ed il 2027, a favore del primo e unico centro di eccellenza della nazione dedicato ai disturbi alimentari “Il National Center of Excellence for Eating Disorders (NCEED)” che,  fondato nel 2018  nella Carolina del Nord, fornisce formazione e assistenza tecnica a operatori sanitari, insegnanti e genitori su come identificare i disturbi alimentari e supportare i pazienti.

 

Approfondimento tematico

La Definizione di Disturbi della Nutrizione ed Alimentazione
“Un’emorragia che non si arresta”. Questa è l’eloquente definizione adoperata dai medici italiani per descrivere i disturbi della nutrizione ed alimentazione che, come è esplicitato chiaramente sul sito del Ministero della Salute, sono patologie complesse caratterizzate da un disfunzionale comportamento alimentare, da un'eccessiva preoccupazione per il peso corporeo con una conseguente alterata percezione della propria immagine fisica. Tali disturbi, se non trattati in tempi e con metodi adeguati, possono compromettere seriamente la salute di tutti gli organi e apparati del corpo (cardiovascolare, gastrointestinale, endocrino, ematologico, scheletrico, sistema nervoso centrale, dermatologico ecc.) e, nei casi più gravi, portare alla morte. Il ritardo con cui viene fatta la diagnosi può avere serie ripercussioni sulla storia naturale del disturbo in quanto più precocemente si inizia un trattamento maggiori sono le possibilità di successo. Purtroppo la diagnosi precoce rappresenta una sfida non sempre facile in quanto la natura della psicopatologia di questi disturbi, caratterizzata da negazione, ambivalenza, segretezza e vergogna rendono difficile per la persona che ne soffre parlare apertamente del problema alimentare con il medico curante tendendo a minimizzare o negare il problema. Il Manuale Statistico Diagnostico dei Disturbi Mentali (DSM-5) dell’American Psychiatric Association definisce e distingue i diversi quadri di Disturbi della Nutrizione e dell’Alimentazione.
La Classificazione
ANORESSIA NERVOSA: il termine anoressia deriva dal greco “anorexia” significa letteralmente “mancanza di appetito”. La definizione non è quindi del tutto appropriata in quanto la caratteristica dell’anoressia non è il fatto di non sentire fame, ma un desiderio patologico di essere magre. Le persone che ne soffrono hanno la preoccupazione costante di controllare il cibo e il proprio corpo e, pur mostrandosi come persone dure e determinate, sono in realtà molto ansiose. Sono diversi i comportamenti che accompagnano le preoccupazioni riguardanti il controllo del corpo e dell’assunzione del cibo: alcune pazienti contano le calorie di tutto ciò che mangiano, altre impiegano tantissimo tempo per mangiare anche piccolissime quantità di cibo, altre lo sminuzzano in piccolissime parti o lo nascondono. Le persone affette da anoressia nervosa, nonostante la loro magrezza sia evidente agli occhi di tutti, non riescono a vedersi magre o comunque hanno un’immagine alterata del loro corpo. Anche la loro autostima è strettamente legata al peso e alla forma del corpo: la perdita di peso è vista come una conquista ottenuta grazie all’autodisciplina e al rigido controllo. Alcune caratteristiche psicologiche frequenti nei pazienti affetti da anoressia nervosa sono la depressione, il perfezionismo e la bassa autostima.
BULIMIA NERVOSA: questa patologia, che etimologicamente significa “fame da bue”, si manifesta con grandi abbuffate a cui seguono comportamenti di compensazione per cercare di evitare l’aumento del peso. Durante le crisi bulimiche una persona ingerisce, molto spesso senza sentirne il sapore, grandi quantità di cibo perdendo il controllo sul suo comportamento alimentare. Solitamente una crisi bulimica ha una durata limitata, ma alcune persone che soffrono di questo disturbo ne possono avere molte nell’arco di una giornata. I cibi che vengono ingeriti sono per lo più dolci o alimenti molto calorici e grassi. Alcune persone possono perdere il controllo sulla propria alimentazione iniziando ad ingerire cibi avariati, crudi o miscugli di ogni genere. L’inizio della bulimia nervosa si verifica, di solito, in seguito ad una dieta ipocalorica o ad un rapido dimagrimento, a volte associati a periodi di forte stress o ad un vero e proprio trauma emotivo. Se all’inizio la crisi bulimica può essere occasionale, col passare del tempo può diventare un comportamento a cui è difficile sottrarsi. L’attenzione e l’insoddisfazione nei confronti del proprio aspetto fisico assumono un’importanza eccessiva al punto che ogni cambiamento del proprio corpo è visto come una perdita di controllo su sé stessi. In seguito ad una crisi bulimica, i pazienti affermano di provare sollievo e un senso di piacere che viene ben presto sostituito da una profonda angoscia per la possibilità di ingrassare e perché non si è stati capaci di controllarsi. Un sentimento quasi sempre presente nei bulimici è quello della vergogna e della colpa ed è per questo motivo che la malattia viene nascosta ai familiari e agli amici. La bulimia nervosa non modifica solo i comportamenti alimentari ma anche altre aree della vita delle persone affette da questa patologia. Può capitare di rinunciare a stare a tavola con gli altri o di diventare ansiosi o irritabili. Questo problema è spesso associato ad altri disturbi psichici come la depressione, i disturbi della personalità o anche i comportamenti auto aggressivi che portano al suicidio o ad atti autolesionistici. Le principali caratteristiche psicologiche legate alla bulimia nervosa sono il perfezionismo e la bassa autostima.
DISTURBO DA ALIMENTAZIONE INCONTROLLATA: conosciuto come Binge Eating Disorder (BED), questo disturbo ha come caratteristica principale il ricorso a frequenti episodi di abbuffate, almeno una volta a settimana per tre mesi. Le persone che ne soffrono si abbuffano ma non usano comportamenti compensatori come il vomito o l’uso di lassativi. Inoltre non seguono una dieta e mangiano tanto anche al di fuori delle abbuffate e ciò spiega perché, nella maggior parte dei casi, ci si trovi di fronte a persone obese o in sovrappeso.  Non c’è un solo fattore responsabile dell’insorgenza di questo problema, ma bisogna considerare un insieme di fattori fisici, ambientali e di personalità, quali episodi di vita in cui si è stati presi in giro per il proprio peso o aspetto fisico, l’obesità dei genitori o personale, la frequentazione di ambienti che enfatizzano la magrezza. Questo tipo di disturbo alimentare comporta anche delle complicazioni mediche, come per esempio, diabete, malattie cardiovascolari, apnee notturne ed ipertensione. Dal punto di vista psicologico le persone sono spesso depresse o stressate a causa del problema alimentare e possono presentare isolamento sociale, poiché si vergognano del proprio stile alimentare o perché sono in una condizione di sovrappeso o obesità.
PICA: il termine deriva da “pica pica”, nome scientifico della gazza, cioè l’uccello conosciuto per la sua curiosità che lo porta a raccogliere ed ingerire una diversa varietà di oggetti. E’ un disturbo alimentare che consiste nel consumo di sostanze non nutritive e non alimentari per un periodo di almeno un mese. Diverse sono le sostanze ingerite, come ad esempio l’argilla, il gesso, la carta, i capelli, la vernice. Inoltre il disturbo si può manifestare anche con il desiderio sfrenato di cibi crudi come ghiaccio, patate, carne e riso. Non rientrano nella casistica dei soggetti affetti da tale patologia  i bambini al di sotto dei due anni che tendono, per natura, a mettere in bocca di tutto. Le donne in gravidanza e i bambini dai tre ai sei anni sono i soggetti più colpiti, insieme agli adulti che hanno subito traumi. Ad oggi i fattori noti per essere collegati all’insorgenza di questo disturbo sono pochi ed incerti. Forse la causa più conosciuta è l’anemia da carenza di ferro o più raramente di zinco ma è stata riscontrata anche un’associazione tra pica e stress, abusi su minori, deprivazione materna, basso stato socio-economico, presenza di un qualche disturbo mentale, traumi infantili e gravidanza. Di solito la pica si presenta come un disturbo isolato, ma ci sono casi in cui può coesistere con altre patologie, per esempio la schizofrenia o l’autismo. I sintomi con cui si manifesta dipendono dal materiale ingerito e possono comprendere mal di stomaco, problemi intestinali e sangue nelle feci.
DISTURBO DA RUMINAZIONE: il termine “ruminazione” deriva dal latino ruminare, che significa “masticare il bolo alimentare”. Questo disturbo alimentare, detto anche mericismo, è caratterizzato dal rigurgito del cibo appena ingerito, che viene poi rimasticato ed ingoiato oppure sputato. Il mericismo è un disturbo che si manifesta spesso in persone affette da disabilità intellettive e può manifestarsi in qualunque momento della vita. Prima che fosse inserito ufficialmente tra i disturbi della nutrizione ed alimentazione, si pensava fosse un disturbo che colpisse una fascia di persone ristretta, in quanto limitato al periodo dell’infanzia o della prima fanciullezza. Negli adolescenti e negli adulti si nota spesso un comportamento di disagio nei confronti del momento del pasto, portando i soggetti che ne soffrono ad evitare tutte le situazioni sociali che riguardano il cibo, come la merenda a scuola o la pizza con gli amici. Una persona affetta da mericismo tende a mangiare da sola, ad evitare di assumere cibo per non trovarsi in situazioni spiacevoli, a mascherare il rigurgito con tosse auto-indotta e a coprirsi la bocca con ciò che ha a disposizione. Le cause del mericismo non sono ancora state studiate in maniera approfondita, ma quella che al momento è ritenuta più valida è l’auto consolazione poiché il rigurgito è visto come uno stato di benessere generato dalla “risposta infantile” data dal corpo che riconduce questa momentanea sensazione di benessere al rapporto madre/figlio che si instaura nei primi anni di vita. Si è notato, infatti, uno sviluppo del mericismo in pazienti che in età infantile hanno avuto un rapporto molto stretto con la madre che si è interrotto all’improvviso in maniera brusca, come nel caso di un abbandono o di una separazione. In genere il disturbo regredisce e scompare spontaneamente, ma in un certo numero di casi dura nel tempo fino a confluire in altri disturbi del comportamento alimentare.
Il trattamento dei Disturbi della Nutrizione ed Alimentazione
L’esperienza maturata dai professionisti del settore evidenzia l’importanza di prevedere per queste condizioni un intervento precoce, strutturato e multidisciplinare perché, se non trattate adeguatamente, tendono a presentare un andamento subcontinuo se non cronico, aumentando il rischio di danni permanenti a carico di tutti gli organi e apparati dell’organismo che, nei casi più gravi, possono portare alla morte. I livelli di trattamento, universalmente previsti, si articolano secondo un gradiente di complessità e di gravità clinica dall’ambulatorio del medico di medicina generale (MMG) e del pediatra di libera scelta (PLS) fino alla ospedalizzazione in corso di acuzie. I ruoli ed i compiti dei vari livelli di trattamento sono illustrati nei documenti nazionali prodotti Quaderno del Ministero della Salute n. 29, settembre 2017 Linee di indirizzo nazionali per la riabilitazione nutrizionale nei pazienti con Disturbi dell’alimentazione (DA) e Interventi per l’accoglienza, il triage, la valutazione ed il trattamento del paziente con disturbi della nutrizione e dell’alimentazione. Percorso lilla in pronto soccorso (Revisione 2020. Il trattamento dei disturbi alimentari dipende dallo specifico disturbo e dai suoi sintomi e prevede una combinazione tra terapia comportamentale, educazione alimentare, monitoraggio medico ed alcune volte assunzione di medicinali. Questa terapia multidisciplinare aiuta a gestire i sintomi, a ritornare ad un peso normale e a mantenere la propria salute sia fisica che mentale. Per avere la consapevolezza di soffrire di una patologia che crea così tanto dolore, è molto importante intraprendere un percorso psicoterapeutico che aiuta certamente i pazienti a ricominciare ad assumere il cibo in maniera regolare per raggiungere il peso ideale, li supporta nell’identificazione e nel monitoraggio delle proprie abitudini sbagliate e fornisce gli strumenti utili per modificarle verso altre più salutari.
I dati epidemiologici
I più recenti dati sulla diffusione epidemiologica dei disturbi della nutrizione ed alimentazione risalgano a febbraio 2023 e sono stati diffusi da Jama Pediatric, la più antica rivista statunitense di pediatria. La ricerca è stata condotta analizzando 32 studi condotti dal 1999 al 2022 ed ha portato a un risultato allarmante: il 22% dei bambini e degli adolescenti mostra comportamenti legati a disordini alimentari, con picchi tra le ragazze, i tardo adolescenti e i soggetti con un indice di massa corporea più alto. Rispetto al periodo precedente la pandemia da Covid - 19, si stima un aumento del 30%   dell’insorgenza di tali disturbi.
Non meno allarmanti sono i dati resi noti dalla National Association of Anorexia Nervosa and Associated Disorders, un'autorevole organizzazione americana che fin dal 1976 fornisce servizi gratuiti di supporto ai soggetti affetti dai disturbi della nutrizione ed alimentazione ed ai loro familiari. Dallo studio reso noto nel 2021 si evidenzia, infatti, che sono circa 700 milioni le persone che soffrono di tali disturbi nel mondo e che si registra un decesso ogni 52 minuti   per le conseguenze derivanti da essi, per un totale annuo di 10.200 decessi. L’Italia non può dirsi immune dalla epidemia sociale dei disturbi della nutrizione e dell’alimentazione. Secondo i dati della prima indagine epidemiologica nazionale sul tema, diffusi lo scorso febbraio 2022 dal Ministero della Salute, l’incidenza di anoressia e bulimia è aumentata del 30% per effetto della pandemia da Covid-19, con un picco soprattutto tra i giovanissimi di entrambi i sessi tra i 12 e i 17 anni di età, colpiti fino a quattro volte di più rispetto al periodo precedente a causa dell’isolamento, della permanenza forzata a casa, della chiusura delle scuole e dell’annullamento delle iniziative di coinvolgimento sociale. Per rendersi conto di quanto il problema si sia aggravato, basta confrontare i dati riferiti al primo semestre del 2019, in cui sono stati rilevati 163.547 nuovi casi, con quelli riguardanti lo stesso periodo del 2020, in cui ne sono stati registrati 230.458. Si tratta di dati provvisori, non solo perché l’emergenza Covid non è ancora risolta, ma anche perché riguardano esclusivamente chi si ha chiesto assistenza a strutture del Sistema Sanitario Nazionale, mentre un gran numero di persone che soffre di disturbi della nutrizione ed alimentazione si rivolge a privati o resta nell’ombra.