Istituzione dell’Agenzia Unica per il Made in Italy

  • Pubblicato il 20 Aprile 2020
  • da ITET G. Tomasi di Lampedusa, Sant'Agata di Militello (ME)
Istituzione dell’Agenzia Unica per il Made in Italy

Onorevoli Senatori! - Secondo un recente studio della CGIA di Mestre, da vent’anni la crescita economica italiana è a zero. Con il Pil, nel 2018, ancora al di sotto del 3,1% rispetto ai livelli pre-crisi del 2008. Ciò significa che ogni anno il Prodotto interno lordo fa registrare un incremento al di sotto dell’unità, quindi una crescita del cosiddetto “zero virgola”. Proprio la “produzione” è la voce fondamentale per la crescita del Pil, abbinata ai consumi. In una situazione di profonda recessione, come quella in cui versa l’economica del Paese, è quindi necessario promuovere i consumi, investendo sulla produzione. L’Italia vanta, in questo senso, uno dei marchi di origine più prestigiosi al mondo: il Made in Italy. Capace di abbracciare tutti i settori produttivi: da quello della moda a quello enogastronomico, da quello dell’auto a quello dell’arredamento, dai preziosi alla cultura. Lo Stivale è il luogo al mondo con il più alto numero di siti Unesco. Tuttavia, secondo uno studio Eurostat condotto tra il 2011 e il 2016, all’interno dell’Unione Europea siamo soltanto al 19esimo posto su 28 (Regno Unito incluso) per la percentuale di persone impegnate in settori legati alla cultura. Parallelamente, secondo uno studio ci Confartigianato imprese, nel 2018, seppure in un contesto di incertezza per gli scambi internazionali, i settori dove sono maggiormente concentrate le Mpi hanno raggiunto i 127,3 miliardi di euro, arrivando a un’incidenza sul Pil del 7,3%, il massimo storico della serie iniziata nel 1995. il rapporto export/Pil, sempre nel 2018, è del 32,1%. Il turismo, invece, ha un’incidenza sul Pil pari al 5,5%. È evidente l’esistenza di una vitalità del mondo produttivo ma la parallela mancanza di una visione politica d’insieme, mirata alla valorizzazione della smisurata gamma di beni e servizi annoverabili nel marchio Made in Italy. A partire proprio dall’industria turistica. Una carenza grave, che non tiene conto del patrimonio artistico, ambientale, storico, delle tradizioni peninsulari. Fattori che, se messi adeguatamente a sistema, potrebbe fare da traino all’indotto delle eccellenze dei vari settori produttivi.
Partendo dalla capacità di penetrazione del Made in Italy oltre i confini nazionali, si potrebbe innescare un circuito virtuoso capace di sfruttare i beni e i servizi prodotti nello Stivale per conquistare sempre più spazio nei mercati internazionali e, al contempo, sfruttare l’apprezzamento dei consumatori per spingerli a venire in Italia come turisti. Spendendo qui il loro denaro. Alla luce dell’assodata tesi economica per cui, se non si riesce a produrre ricchezza in casa, la si può sempre importare da chi la possiede. Sempre nel 2018, l’Italia è stato il quinto Paese al mondo per arrivi di turisti internazionali. Secondo, in Europa, soltanto alla Spagna. Un dato che la dice lunga sul potere di attrazione di un luogo tra i più amati che, però, non mette a regime tutto il proprio potenziale.
L’obiettivo della presente proposta di legge è armonizzare il tessuto normativo, relativo agli interventi di cooperazione internazionale, mantenendo gli accordi diplomatici e intervenendo direttamente, attraverso un’unica Agenzia, alla creazione di un mercato con incentivi per il consumo dei prodotti Made in Italy nel mondo e in particolare per gli emigrati italiano all’estero. Un bacino di consumatori molto importante, da utilizzare come testa di ponte ai fini di una ancora più incisiva penetrazione, che avrà la possibilità di ottenere un successivo vantaggio con l’acquisizione di una “premialità” sotto forma di sconti, concordati tra l’Agenzia e le compagnie di trasporti per il rientro in Italia, in una località a scelta. Da questa finalità nasce l’esigenza della creazione uno strumento unico di semplificazione tecnica e giuridica per stimolare la creazione di prodotti e commercio del Made In Italy. Grazie a mirati interventi di convergenza politica ed istituzionale, l’Agenzia Unica per il Made in Italy – questo il suo nome – ingloberà e sostituirà, senza alterare i livelli occupazionali, il Comitato Congiunto per la Cooperazione allo Sviluppo, l’Istituto per la Tutela dei Produttori Italiani e l’ENIT. In questa maniera, grazie a un unico centro direzionale, potrà condurre in maniera agile e organica una strategia complessiva che, oggi, disperde gran parte della propria potenza di fuoco tra derive burocratiche, difetti di comunicazione e spese inutili. Di contro, convogliare tutto in un’unica entità assicurerà la maggiore efficienza, efficacia ed economicità dell’azione dello Stato che, nella fattispecie, sarà coadiuvato dai protagonisti dei processi produttivi: i territori, i lavoratori, gli imprenditori. La mission sarà di promuovere, di incentivare ulteriormente il commercio con l’estero dei prodotti contrassegnati da marchio Made in Italy. Inoltre, l’Agenzia disporrà di un Fondo pubblico destinato alla valorizzazione dei Beni culturali, tratto da un elenco annuale, in aggiornamento attraverso le segnalazioni degli studenti italiani, utilizzando un coefficiente che tiene conto della popolazione scolastica dei territori.

Art. 1
(Obbiettivi)

Viene istituita l’Agenzia Unica per il Made in Italy (d’ora in poi AGUMI), in sostituzione del Comitato Congiunto per la Cooperazione allo Sviluppo, dell’Istituto per la Tutela dei Produttori Italiani, dell’ENIT.
L’AGUMI, nell’ottica di una maggiore semplificazione e in ossequio ai principi di efficienza, efficacia, economicità e trasparenza, rileva le competenze degli Enti di cui al primo comma.
Ne rileva, inoltre, gli organici, assicurando il mantenimento dei livelli occupazionali attuali, riservandosi, tuttavia, la rimodulazione di ruoli e strategie al fine del perseguimento delle finalità di cui all’articolo 4 della presente legge.
A decorrere dall’entrata in vigore della presente legge e in presenza della necessità eventuale di integrare il personale o di procedere alla sua sostituzione, il reclutamento avverrà esclusivamente per pubblico concorso.

Art. 2
(Composizione Assemblea)

L’assemblea dell’AGUMI è composta da 39 membri le cui prestazioni non prevedono oneri aggiuntivi per la pubblica amministrazione.
Fanno parte dell’Assemblea:
a) un rappresentante per ognuno dei seguenti ministeri: Affari Esteri e Cooperazione internazionale; Economia e Finanze; Sviluppo Economico; Politiche agricole alimentari, forestali e turismo; Ambiente, tutela del territorio e del mare; Infrastrutture e trasporti; Lavoro e politiche sociali; Istruzione, Università e ricerca; Beni e attività culturali e turismo;
b) un rappresentante della Presidenza del Consiglio dei ministri;
c) 3 rappresentanti dell’Anci;
d) 3 rappresentanti della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome;
d) un rappresentante del CNEL;
e) 4 rappresentanti del Parlamento;
f) 9 rappresentanti delle associazioni dei lavoratori;
g) 9 rappresentanti delle associazioni delle categorie produttive.
Tutti i rappresentanti di nomina governativa durano in carica 4 anni. Il loro rapporto cessa anticipatamente in caso di cessazione del mandato del Consiglio dei ministri pro tempore che li ha nominati.
Tutti i rappresentanti di Anci e Conferenza delle Regioni durano in carica 4 anni. La loro elezione deve avvenire rispettando rigorosi criteri di territorialità: 1 rappresentante del Sud Italia, 1 rappresentante del Centro Italia, 1 rappresentante del Nord Italia. Il mandato è rinnovabile una sola volta.
Il rappresentante del CNEL dura in carica 4 anni e non è rinnovabile.
Il Parlamento elegge in seduta comune, tra i propri componenti (2 del Senato e 2 della Camera), i propri rappresentanti nell’AGUMI. Il loro mandato dura in carica 4 anni, a meno di scioglimento anticipato delle Camere, e non è rinnovabile. Anche in questo caso deve essere tassativamente rispettato il criterio di territorialità: 1 parlamentare eletto nel Sud Italia, 1 parlamentare eletto nel Centro Italia, 1 parlamentare eletto nel Nord Italia, 1 parlamentare eletto nel collegio Estero.
I rappresentanti delle associazioni dei lavoratori e degli imprenditori vanno selezionati secondo criteri di rappresentatività, territorialità e classe merceologica da codificare in un decreto attuativo da emanare entro 45 giorni dall’entrata in vigore della presente legge.
L’Assemblea è presieduta dal rappresentante della Presidenza del Consiglio dei ministri.
L’Assemblea delibera a maggioranza assoluta dei propri componenti in materia di: Statuto; Bilanci; nomina dei membri dell’Organismo di amministrazione; approvazione dei report semestrali dell’Organismo di amministrazione. Inoltre, stabilisce l’indirizzo politico economico nelle materie indicate all’articolo 4.
L’Assemblea delibera a maggioranza qualificata dei propri componenti in materia di: modifica dello Stato.

Art. 3
(Organismo di amministrazione)

L’Organismo di amministrazione è composto da 7 membri eletti dall’Assemblea ogni due anni: 1 in rappresentanza del Consiglio dei ministri; 1 in rappresentanza dell’Anci, 1 in rappresentanza della Conferenza delle Regioni, 1 in rappresentanza del CNEL, 1 in rappresentanza del Parlamento, 1 in rappresentanza delle associazioni dei lavoratori; 1 in rappresentanza delle associazioni di categoria. La carica è rinnovabile per altri due anni.
Il presidente è il rappresentante legale dell’AGUMI. Viene eletto a maggioranza assoluta e dura in carica due anni. La carica non è rinnovabile.
L’Organismo di amministrazione si riunisce una volta ogni tre mesi. Annualmente redige i bilanci preventivo e consuntivo e dà esecuzione alle delibere dell’Assemblea. Semestralmente predispone e sottopone al voto dell’Assemblea un report dell’attività svolta.

Art. 4
(Finalità)

L’AGUMI promuove il Made in Italy in Italia e nel mondo e ne persegue la diffusione. In particolare promuove i prodotti relativi ai seguenti settori: Primario (agricoltura, allevamento, pesca, estrazione); Secondario (industria, edilizia, artigianato); Terziario (servizi, finanza, turismo). Inoltre è Agenzia di riferimento per il commercio con l’estero, l’import e l’export.
L’AGUMI ogni anno elaborerà un progetto di sensibilizzazione dei cittadini italiani residenti all’estero e degli studenti impegnati nel territorio nazionale, in tutte le scuole di ordine e grado. Il progetto prevedrà l’elezione da parte dei cittadini residenti all’estero e degli studenti della città italiana Capitale della Cultura e della città italiana Capitale del Made in Italy. Alle due elezioni sarà collegato un concorso a premi.
Nel dettaglio, l’attività dell’Agumi dovrà essere codificata un decreto attuativo da emanare entro 45 giorni dall’entrata in vigore della presente legge.

Art. 5
(Dotazione economica e Fondo per i Beni culturali)

L’AGUMI dispone di una propria dotazione economica stabilita annualmente dalla legge di bilancio attraverso una quota degli stanziamenti destinati ai seguenti ministeri: Affari Esteri e Cooperazione internazionale; Economia e Finanze; Sviluppo Economico; Politiche agricole alimentari, forestali e turismo; Ambiente, tutela del territorio e del mare; Infrastrutture e trasporti; Lavoro e politiche sociali; Istruzione, Università e ricerca; Beni e attività culturali e turismo.
Viene istituito un Fondo pubblico destinato alla valorizzazione dei Beni culturali, tratti da un elenco tratto annuale, in aggiornamento attraverso le segnalazioni degli studenti italiani, utilizzando un coefficiente che tiene conto della popolazione scolastica dei territori.

il 13/05/2020
A. L. - Sant'agata di Militello
ha proposto il seguente emendamento:
Numero 1.1
Il comma 4 (A decorrere dall’entrata in vigore della presente legge e in presenza della necessità eventuale di integrare il personale o di procedere alla sua sostituzione, il reclutamento avverrà esclusivamente per pubblico concorso) viene così modificato: “A decorrere dall’entrata in vigore della presente legge e in presenza della necessità eventuale di integrare il personale o di procedere alla sua sostituzione, il reclutamento avverrà esclusivamente per pubblico concorso per titolied esami”.
Approvato
  • Voti totali: 9
  • Favorevoli: 9
  • Contrari: 0
  • Astenuti: 0
il 13/05/2020
A. L. - Sant'agata di Militello
ha proposto il seguente emendamento:
Numero 5.1
Articolo 5 (Dotazione economica e Fondo per i Beni culturali)
Il comma 1 (L’Agumi dispone di una propria dotazione economica stabilità annualmente dalla legge di bilancio attraverso una quota degli stanziamenti destinati ai seguenti ministeri: Affari Esteri e Cooperazione internazionale; Economia e Finanze; Sviluppo Economico; Politiche agricole alimentari, forestali e turismo; Ambiente, tutela del territorio e del mare; Infrastrutture e trasporti; Lavoro e politiche sociali; Istruzione, Università e ricerca; Beni e attività culturali e turismo) viene così modificato: “L’Agumi dispone di una propria dotazione economica stabilità annualmente dalla legge di bilancio attraverso una quota del 2% degli stanziamenti destinati ai seguenti ministeri: Affari Esteri e Cooperazione internazionale; Economia e Finanze; Sviluppo Economico; Politiche agricole alimentari, forestali e turismo; Ambiente, tutela del territorio e del mare; Infrastrutture e trasporti; Lavoro e politiche sociali; Istruzione, Università e ricerca; Beni e attività culturali e turismo”.
Approvato
  • Voti totali: 9
  • Favorevoli: 9
  • Contrari: 0
  • Astenuti: 0
il 18/05/2020
D. D. L. - Isernia(IS)
ha proposto il seguente emendamento:
Proponenti: De Lucia, Verdile, Cifelli, Frigato, Varone, Balducci, Ciolli
All’articolo 5, dopo il comma 1, viene inserito il seguente comma 2:
“Una quota delle entrate derivanti dai dazi, da determinarsi con decreto del Ministro
dell’Economia, verrà destinata al finanziamento dell’AGUMI”
Respinto
  • Voti totali: 11
  • Favorevoli: 1
  • Contrari: 9
  • Astenuti: 1

Onorevoli Senatori! - Secondo un recente studio della CGIA di Mestre, da vent’anni la crescita economica italiana è a zero. Con il Pil, nel 2018, ancora al di sotto del 3,1% rispetto ai livelli pre-crisi del 2008. Ciò significa che ogni anno il Prodotto interno lordo fa registrare un incremento al di sotto dell’unità, quindi una crescita del cosiddetto “zero virgola”. Proprio la “produzione” è la voce fondamentale per la crescita del Pil, abbinata ai consumi. In una situazione di profonda recessione, come quella in cui versa l’economica del Paese, è quindi necessario promuovere i consumi, investendo sulla produzione. L’Italia vanta, in questo senso, uno dei marchi di origine più prestigiosi al mondo: il Made in Italy. Capace di abbracciare tutti i settori produttivi: da quello della moda a quello enogastronomico, da quello dell’auto a quello dell’arredamento, dai preziosi alla cultura. Lo Stivale è il luogo al mondo con il più alto numero di siti Unesco. Tuttavia, secondo uno studio Eurostat condotto tra il 2011 e il 2016, all’interno dell’Unione Europea siamo soltanto al 19esimo posto su 28 (Regno Unito incluso) per la percentuale di persone impegnate in settori legati alla cultura. Parallelamente, secondo uno studio ci Confartigianato imprese, nel 2018, seppure in un contesto di incertezza per gli scambi internazionali, i settori dove sono maggiormente concentrate le Mpi hanno raggiunto i 127,3 miliardi di euro, arrivando a un’incidenza sul Pil del 7,3%, il massimo storico della serie iniziata nel 1995. il rapporto export/Pil, sempre nel 2018, è del 32,1%. Il turismo, invece, ha un’incidenza sul Pil pari al 5,5%. È evidente l’esistenza di una vitalità del mondo produttivo ma la parallela mancanza di una visione politica d’insieme, mirata alla valorizzazione della smisurata gamma di beni e servizi annoverabili nel marchio Made in Italy. A partire proprio dall’industria turistica. Una carenza grave, che non tiene conto del patrimonio artistico, ambientale, storico, delle tradizioni peninsulari. Fattori che, se messi adeguatamente a sistema, potrebbe fare da traino all’indotto delle eccellenze dei vari settori produttivi.
Partendo dalla capacità di penetrazione del Made in Italy oltre i confini nazionali, si potrebbe innescare un circuito virtuoso capace di sfruttare i beni e i servizi prodotti nello Stivale per conquistare sempre più spazio nei mercati internazionali e, al contempo, sfruttare l’apprezzamento dei consumatori per spingerli a venire in Italia come turisti. Spendendo qui il loro denaro. Alla luce dell’assodata tesi economica per cui, se non si riesce a produrre ricchezza in casa, la si può sempre importare da chi la possiede. Sempre nel 2018, l’Italia è stato il quinto Paese al mondo per arrivi di turisti internazionali. Secondo, in Europa, soltanto alla Spagna. Un dato che la dice lunga sul potere di attrazione di un luogo tra i più amati che, però, non mette a regime tutto il proprio potenziale.
L’obiettivo della presente proposta di legge è armonizzare il tessuto normativo, relativo agli interventi di cooperazione internazionale, mantenendo gli accordi diplomatici e intervenendo direttamente, attraverso un’unica Agenzia, alla creazione di un mercato con incentivi per il consumo dei prodotti Made in Italy nel mondo e in particolare per gli emigrati italiano all’estero. Un bacino di consumatori molto importante, da utilizzare come testa di ponte ai fini di una ancora più incisiva penetrazione, che avrà la possibilità di ottenere un successivo vantaggio con l’acquisizione di una “premialità” sotto forma di sconti, concordati tra l’Agenzia e le compagnie di trasporti per il rientro in Italia, in una località a scelta. Da questa finalità nasce l’esigenza della creazione uno strumento unico di semplificazione tecnica e giuridica per stimolare la creazione di prodotti e commercio del Made In Italy. Grazie a mirati interventi di convergenza politica ed istituzionale, l’Agenzia Unica per il Made in Italy – questo il suo nome – ingloberà e sostituirà, senza alterare i livelli occupazionali, il Comitato Congiunto per la Cooperazione allo Sviluppo, l’Istituto per la Tutela dei Produttori Italiani e l’ENIT. In questa maniera, grazie a un unico centro direzionale, potrà condurre in maniera agile e organica una strategia complessiva che, oggi, disperde gran parte della propria potenza di fuoco tra derive burocratiche, difetti di comunicazione e spese inutili. Di contro, convogliare tutto in un’unica entità assicurerà la maggiore efficienza, efficacia ed economicità dell’azione dello Stato che, nella fattispecie, sarà coadiuvato dai protagonisti dei processi produttivi: i territori, i lavoratori, gli imprenditori. La mission sarà di promuovere, di incentivare ulteriormente il commercio con l’estero dei prodotti contrassegnati da marchio Made in Italy. Inoltre, l’Agenzia disporrà di un Fondo pubblico destinato alla valorizzazione dei Beni culturali, tratto da un elenco annuale, in aggiornamento attraverso le segnalazioni degli studenti italiani, utilizzando un coefficiente che tiene conto della popolazione scolastica dei territori.


Art. 1
(Obbiettivi)

Viene istituita l’Agenzia Unica per il Made in Italy (d’ora in poi AGUMI), in sostituzione del Comitato Congiunto per la Cooperazione allo Sviluppo, dell’Istituto per la Tutela dei Produttori Italiani, dell’ENIT.
L’AGUMI, nell’ottica di una maggiore semplificazione e in ossequio ai principi di efficienza, efficacia, economicità e trasparenza, rileva le competenze degli Enti di cui al primo comma.
Ne rileva, inoltre, gli organici, assicurando il mantenimento dei livelli occupazionali attuali, riservandosi, tuttavia, la rimodulazione di ruoli e strategie al fine del perseguimento delle finalità di cui all’articolo 4 della presente legge.
A decorrere dall’entrata in vigore della presente legge e in presenza della necessità eventuale di integrare il personale o di procedere alla sua sostituzione, il reclutamento avverrà esclusivamente per pubblico concorso per titoli ed esami.


Art. 2
(Composizione Assemblea)

L’assemblea dell’AGUMI è composta da 39 membri le cui prestazioni non prevedono oneri aggiuntivi per la pubblica amministrazione.
Fanno parte dell’Assemblea:
a) un rappresentante per ognuno dei seguenti ministeri: Affari Esteri e Cooperazione internazionale; Economia e Finanze; Sviluppo Economico; Politiche agricole alimentari, forestali e turismo; Ambiente, tutela del territorio e del mare; Infrastrutture e trasporti; Lavoro e politiche sociali; Istruzione, Università e ricerca; Beni e attività culturali e turismo;
b) un rappresentante della Presidenza del Consiglio dei ministri;
c) 3 rappresentanti dell’Anci;
d) 3 rappresentanti della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome;
d) un rappresentante del CNEL;
e) 4 rappresentanti del Parlamento;
f) 9 rappresentanti delle associazioni dei lavoratori;
g) 9 rappresentanti delle associazioni delle categorie produttive.
Tutti i rappresentanti di nomina governativa durano in carica 4 anni. Il loro rapporto cessa anticipatamente in caso di cessazione del mandato del Consiglio dei ministri pro tempore che li ha nominati.
Tutti i rappresentanti di Anci e Conferenza delle Regioni durano in carica 4 anni. La loro elezione deve avvenire rispettando rigorosi criteri di territorialità: 1 rappresentante del Sud Italia, 1 rappresentante del Centro Italia, 1 rappresentante del Nord Italia. Il mandato è rinnovabile una sola volta.
Il rappresentante del CNEL dura in carica 4 anni e non è rinnovabile.
Il Parlamento elegge in seduta comune, tra i propri componenti (2 del Senato e 2 della Camera), i propri rappresentanti nell’AGUMI. Il loro mandato dura in carica 4 anni, a meno di scioglimento anticipato delle Camere, e non è rinnovabile. Anche in questo caso deve essere tassativamente rispettato il criterio di territorialità: 1 parlamentare eletto nel Sud Italia, 1 parlamentare eletto nel Centro Italia, 1 parlamentare eletto nel Nord Italia, 1 parlamentare eletto nel collegio Estero.
I rappresentanti delle associazioni dei lavoratori e degli imprenditori vanno selezionati secondo criteri di rappresentatività, territorialità e classe merceologica da codificare in un decreto attuativo da emanare entro 45 giorni dall’entrata in vigore della presente legge.
L’Assemblea è presieduta dal rappresentante della Presidenza del Consiglio dei ministri.
L’Assemblea delibera a maggioranza assoluta dei propri componenti in materia di: Statuto; Bilanci; nomina dei membri dell’Organismo di amministrazione; approvazione dei report semestrali dell’Organismo di amministrazione. Inoltre, stabilisce l’indirizzo politico economico nelle materie indicate all’articolo 4.
L’Assemblea delibera a maggioranza qualificata dei propri componenti in materia di: modifica dello Stato.

Art. 3
(Organismo di amministrazione)

L’Organismo di amministrazione è composto da 7 membri eletti dall’Assemblea ogni due anni: 1 in rappresentanza del Consiglio dei ministri; 1 in rappresentanza dell’Anci, 1 in rappresentanza della Conferenza delle Regioni, 1 in rappresentanza del CNEL, 1 in rappresentanza del Parlamento, 1 in rappresentanza delle associazioni dei lavoratori; 1 in rappresentanza delle associazioni di categoria. La carica è rinnovabile per altri due anni.
Il presidente è il rappresentante legale dell’AGUMI. Viene eletto a maggioranza assoluta e dura in carica due anni. La carica non è rinnovabile.
L’Organismo di amministrazione si riunisce una volta ogni tre mesi. Annualmente redige i bilanci preventivo e consuntivo e dà esecuzione alle delibere dell’Assemblea. Semestralmente predispone e sottopone al voto dell’Assemblea un report dell’attività svolta.

Art. 4
(Finalità)

L’AGUMI promuove il Made in Italy in Italia e nel mondo e ne persegue la diffusione. In particolare promuove i prodotti relativi ai seguenti settori: Primario (agricoltura, allevamento, pesca, estrazione); Secondario (industria, edilizia, artigianato); Terziario (servizi, finanza, turismo). Inoltre è Agenzia di riferimento per il commercio con l’estero, l’import e l’export.
L’AGUMI ogni anno elaborerà un progetto di sensibilizzazione dei cittadini italiani residenti all’estero e degli studenti impegnati nel territorio nazionale, in tutte le scuole di ordine e grado. Il progetto prevedrà l’elezione da parte dei cittadini residenti all’estero e degli studenti della città italiana Capitale della Cultura e della città italiana Capitale del Made in Italy. Alle due elezioni sarà collegato un concorso a premi.
Nel dettaglio, l’attività dell’Agumi dovrà essere codificata un decreto attuativo da emanare entro 45 giorni dall’entrata in vigore della presente legge.

Art. 5
(Dotazione economica e Fondo per i Beni culturali)

L’Agumi dispone di una propria dotazione economica stabilita annualmente dalla legge di bilancio attraverso una quota del 2% degli stanziamenti destinati ai seguenti ministeri: Affari Esteri e Cooperazione internazionale; Economia e Finanze; Sviluppo Economico; Politiche agricole alimentari, forestali e turismo; Ambiente, tutela del territorio e del mare; Infrastrutture e trasporti; Lavoro e politiche sociali; Istruzione, Università e ricerca; Beni e attività culturali e turismo.
Viene istituito un Fondo pubblico destinato alla valorizzazione dei Beni culturali, tratti da un elenco tratto annuale, in aggiornamento attraverso le segnalazioni degli studenti italiani, utilizzando un coefficiente che tiene conto della popolazione scolastica dei territori.

Approfondimento

Approfondimento normativo

La trattazione del quadro normativo legato al disegno di legge “Emigranti di rientro”, per la diversità degli aspetti trattati è alquanto complessa, pur se riconducibile al quadro di convergenza per le politiche di promozione e sviluppo delle imprese e dei prodotti italiani all’estero.
Per la trattazione di tutti aspetti sono stati analizzati le seguenti disposizioni normative
•    Artt 11 – 77 – 87 - 117 della Costituzione
•    DLGS 30 luglio 1999 n.300 "Riforma dell'organizzazione del Governo, a norma dell'articolo 11 della legge 15 marzo 1997, n. 59"
•    Legge 9 agosto 2018, n. 97 Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 12 luglio 2018, n. 86, recante disposizioni urgenti in materia di riordino delle attribuzioni dei Ministeri dei beni e delle attività culturali e del turismo, delle politiche agricole alimentari e forestali e dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, nonché in materia di famiglia e disabilità
•    Regolamento di esecuzione ed attuazione del decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163, recante «Codice dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture in attuazione delle direttive 2004/17/CE e 2004/18/CE».
•    Legge 26 febbraio 1987. n. 49 “Nuova disciplina della cooperazione dell'Italia con i paesi in via di Sviluppo”
•    Convenzione di Vienna sulle relazioni diplomatiche
•    Legge 11 agosto 2014, n. 125 “Disciplina generale sulla cooperazione internazionale per lo sviluppo”.
•    Legislatura 17ª - Disegno di legge n. 211
•    Legge n. 55 dell'8 aprile 2010 (Legge Reguzzoni)
•    Codice Doganale dell’Unione (CDU)- Regolamento (UE) n. 952/2013 Regolamento Delegato UE n. 2446/2015 Regolamento di Esecuzione UE n. 2447/2015 Regolamento Delegato UE n. 341/2016
•    Legge 166 del 2009

 

Approfondimento tematico

La materia trattata si compone di elementi di natura giuridica ed economica. L’obiettivo è finalizzato ad armonizzare il tessuto normativo, relativo agli interventi di cooperazione internazionale, mantenendo gli accordi diplomatici ed intervenendo direttamente, attraverso un’unica Agenzia, alla creazione di un mercato incentivato per il consumo dei prodotti Made in Italy nel mondo ed in particolare per gli emigrati italiani all’estero. Un bacino di consumatori molto importante che avrà la possibilità di ottenere un successivo vantaggio con l’acquisizione di una “premialità” sotto forma di sconti, concordati tra l’Agenzia e le compagnie di trasporti per il rientro in Italia, in una località a scelta. Da questa finalità nasce l’esigenza della creazione un strumento unico di semplificazione tecnica e giuridica per stimolare la creazione di prodotti ed il commercio del Made In Italy. Pertanto sono stati analizzati in fase didattica gli aspetti costituzionali e in particolare i procedimenti decisionali del Parlamento, del Governo e del Presidente della Repubblica: sotto il profilo delle attribuzioni costituzionali e delle varie riforme cha hanno coinvolto i ministeri. Un particolare richiamo inoltre è stato dato al riordino delle competenze dei Ministeri dei beni e delle attività culturali e del turismo, delle politiche agricole alimentari e forestali e dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. È stato trattato anche il tema del commercio internazionale e le regole della concorrenza con qualche cenno al Codice Doganale dell’Unione e alla legge 125/2014 sulla “Disciplina generale sulla cooperazione internazionale per lo sviluppo”, che ha istituito all’art. 17, l’Agenzia AICS, con personalità giuridica di diritto pubblico, sottoposta al potere di indirizzo e vigilanza del Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale. Ad esso si aggiunge il Comitato Congiunto per la Cooperazione allo Sviluppo che è stato istituito dall’art. 21 della legge 125/2014. Per la certificazione del marchio Made in Italy opera l’Istituto per la Tutela dei Produttori Italiani in esecuzione della legge 166 del 2009. Considerato inoltre l’intervento dei comitati interministeriali e il disegno di legge n. 211 (Legislatura 17ª) si vuole unificare tutti gli interventi di convergenza politica ed istituzionale in un’unica Agenzia (Agumi_Agenzia Unica per il Made in Italy) che avrà, inglobando competenze e forza lavoro, la mission di incentivare ulteriormente il commercio con l’estero dei prodotti alimentari e manifatturieri contrassegnati da marchio Made in Italy. Inoltre l’Agenzia disporrà di un Fondo Pubblico destinato, inoltre, alla valorizzazione dei Bani Culturali, tratto da un elenco tratto annuale, in aggiornamento attraverso le segnalazioni degli studenti italiani, utilizzando un coefficiente che tiene conto della popolazione scolastica dei territori.