L’AUDIT CON GLI ESPERTI – SECONDA PARTE

  • Pubblicato il 16/04/2024
  • da S. V. - Palermo

Il primo feedback con gli esperti è servito alle due sottocommissioni per avere un momento di confronto sulle tematiche oggetto dell’analisi e chiarire alcuni aspetti sulla disciplina attinente a ciascun esperto. Continuando con l’analisi nella fase finale è stato necessario fissare un secondo incontro con gli esperti a fine febbraio, su tematiche più attinenti alla fase conclusiva dell’analisi, in modo da orientare le soluzioni progettuali da mettere in atto.

Relativamente ai lavori della prima sottocommissione (Ambiente), l’incontro è avvenuto con il dott. Biologo Fabio Di Piazza del Comune di Palermo e il dott. Biologo Fabio Badalamenti, ricercatore del CNR-IAS (Istituto per lo Studio degli Impatti Antropici e Sostenibilità in Ambiente Marino). Relativamente ai lavori della seconda sottocommissione (Territorio), l’incontro è avvenuto in parallelo sempre a fine febbraio, con gli ingegneri Debora Spiaggia e Claudio Torta del Comune di Palermo e con l’Arch. Giovanni Sarta, responsabile dell’Area del Patrimonio, delle politiche ambientali e Transizione ecologica, Settore politiche ambientali e Transizione ecologica, Servizio progettazione lavori e Interventi sulla costa, Parchi e riserve del Comune di Palermo.

Audit con il dott. Fabio Di Piazza
Il Dott. Di Piazza ha illustrato presentando alla sottocommissione aspetti di approfondimento dell’habitat costiero e dell’ecosistema marino-costiero. Le domande rivolte dagli studenti all’esperto sono state mirate principalmente sugli habitat e biodiversità.

1. Quali sono le aree di pregio naturalistico, ad elevato valore ecologico lungo la costa del comune di Palermo?
2. Quali specie o habitat di interesse, sono state rilevate in ambito terrestre e in ambito marino lungo le aree costiere?
3. Sono stati individuati fattori di pressione o di rischio per la biodiversità esistente?
4. Sono previste azioni di tutela della biodiversità o di restauro della natura, nei progetti dell’amministrazione comunale?

Relativamente alla domanda 1, le aree di pregio naturalistico sono, l’area Marina protetta di Capo Gallo – Isola delle Femmine, Monte Pellegrino e la parte interna del bacino idrografico Oreteo. Tutte e tre le aree sono vicinissime alla fascia costiera e in particolare la prima caratterizza la fascia costiera palermitana a Nord-Ovest del territorio palermitano.

Relativamente alla domanda 2, le specie principali sono la vegetazione alofitica costiera (elementi caratteristici sono il finocchio di mare - Crithmum maritimum – e due specie di statici endemici della Sicilia e di particolare significato ecologico e biogeografico: il Limonium bocconei e il Limonium panormitanum), le biocostruzioni che forniscono habitat per specie epibiotiche, il coralligeno, e la Posidonia oceanica.
Relativamente alla domanda 3, i fattori di pressione sono: gli scarichi dei reflui urbani, dissesto e cementificazione costiera, le specie aliene, diportismo selvaggio e attività ricreative non regolamentate, relitti, rifiuti spiaggiati, attrezzi da pesca abbandonati e altri detrattori, plastiche, micro e nano plastiche.

Relativamente alle domande 4, la tutela è affidata alla rete Natura 2000 presente nel territorio del comune di Palermo (zone SIC e ZPS) con la proposta di piani di ampliamento di due SIC ITA 020014 (Monte Pellegrino) e ITA 020023 (Raffo Rosso, Monte Cuccio e Vallone Sagana) aree ritenute strategiche per la salvaguardia degli habitat e da proteggere da fenomeni di degrado e da minacce sugli habitat e le specie d’interesse comunitario.

Sintesi dell’incontro
Il secondo incontro con il dott. Di Piazza è stato utile per approfondire la conoscenza degli habitat costieri e di quelli terrestri presenti nella zona indagata. Inoltre, ha consentito di chiarire quali, ad oggi, possono essere considerate le azioni di tutela rivolte agli habitat presenti nella fascia costiera e come bisogna intervenire per salvaguardare il servizio ecosistemico fornito da quella determinata specie.

Audit con il dott. Fabio Badalamenti
Il Dott. Badalamenti ha relazionato alla Sottocommissione Ambiente aspetti di approfondimento sull’importanza della Posidonia oceanica in merito all’ecosistema marino-costiero e alle tecniche di piantumazione della pianta utili per il ripristino delle praterie, che possono riconvertire i processi di degrado dell’habitat e del suo ecosistema e di conseguenza del litorale costiero.
Le domande rivolte dagli studenti all’esperto:

1. Quali sono i meccanismi di crescita della Posidonia oceanica?
2. Quali sono i fattori di rischio e gli impatti sulle praterie?
3. Quali sono i benefici apportati dalla Posidonia?
4. Come è possibile arginare la regressione?

Relativamente alla domanda 1, la pianta ha una crescita molto lenta. La Posidonia oceanica è una fanerogama marina dotata di radici, rizoma che si sviluppa sia in senso orizzontale che verticale (in questo modo si crea un fitto intreccio di radici, rizomi e sedimento intrappolato) e foglie verdi e allungate fino a un metro e mezzo che crescono dai rizomi verticali con funzione foto sintetizzante. La Posidonia è un’angiosperma endemica del Mar Mediterraneo, fondamentale per l’ecosistema perché garantisce ossigeno contrastando la grande quantità di anidride carbonica sempre più presente in mare, stabilizza i fondali e combatte l’erosione della costa e della spiaggia. La riproduzione della Posidonia avviene principalmente per via asessuale, attraverso la stolonizzazione, ossia attraverso la moltiplicazione dei rizomi a un ritmo di pochi centimetri all’anno. La riproduzione sessuale, invece, avviene grazie alla formazione di infiorescenze costituite da fiori ermafroditi che compaiono tra settembre e ottobre. Dai fiori si svilupperanno in marzo aprile i frutti che, galleggiando, verranno trasportati dalla corrente, fino a che la rottura del pericarpo determinerà la fuoriuscita del seme.

Relativamente alla domanda 2, negli ultimi decenni le praterie di Posidonia oceanica del Mediterraneo hanno subito una forte regressione dovuta a diversi fattori quali l’inquinamento e la diminuzione della trasparenza dell’acqua, la pesca a strascico, gli ancoraggi, la competizione con specie alloctone, la costruzione di barriere artificiali che modificano l’equilibro idrodinamico.

Relativamente alla domanda 3, dal punto di vista dell’ecologia le praterie rappresentano un’importante zona di nursery e di rifugio per un gran numero di pesci, molluschi e crostacei. Proprio grazie alla Posidonia a Mondello, specie marine come i cavallucci marini sono ricomparsi. Le foglie costituiscono substrato per diverse specie epifite, tra le quali Electra posidoniae, un briozoo coloniale che costruisce i propri zooeci sulla lamina fogliare. Crescendo verticalmente fino alla superficie dell’acqua, le praterie formano delle vere e proprie barriere, i récif barrière, che aiutano a ridurre l’intensità del moto ondoso sulle coste, impedendone l’erosione. Anche le foglie morte divengono fonte di cibo per diversi animali detritivori come il cetriolo di mare (Holoturia tubulosa) ed il riccio di prateria (Sphaerechinus granularis).

Relativamente alla domanda 4, è possibile arginare la regressione mediante attività di protezione e conservazione delle praterie esistenti, limitazione delle attività umane impattanti, il recupero naturale dei siti dove un tempo c’era Posidonia con interventi di ripristino dell’habitat e trapianto di rizomi e germogli.

Sintesi dell’incontro
L’incontro con il dott. Badalamenti è stato utile per approfondire la conoscenza di quanto la Posidonia oceanica sia importante per la sopravvivenza dell’habitat costiero e dell’ecosistema marino-costiero. Inoltre, la Sottocommissione Ambiente ha appreso più nello specifico i meccanismi di funzionamento della pianta e delle tecniche oggi possibili per il ripristino delle praterie di Posidonia che faciliterebbe la rinascita dell’ecosistema della fascia costiera e quindi dei servizi benefici offerti alla natura e alla popolazione.

Audit con gli ingegneri Torta, Spiaggia e con l’Arch. Sarta
Gli esperti del Comune di Palermo hanno illustrato alla Seconda Sottocommissione (Territorio) i piani di intervento del Comune di Palermo per la riqualificazione delle aree dal punto di vista urbanistico, architettonico e le relative ricadute sul piano socioeconomico della comunità. L’Ing. Spiaggia ha relazionato sulla parte progetti mentre l’Ing. Torta sulla parte indagini svolte sui siti interessati per consentire ai tecnici del comune la redazione della progettazione definitiva. L’Arch. Sarta ha relazionato sulle politiche urbanistiche in atto per migliorare lo stato dei luoghi in rapporto ai problemi esistenti (inquinamento, traffico, uso dei suoli e pianificazione urbanistica).

In ordine di intervento, queste le domande rivolte dalla Seconda Sottocommissione agli esperti:
1. Qual è l’uso del suolo della costa palermitana da nord a sud?
2. Quali attività produttive sono presenti?
3. Ci sono attività legate al mare?

4. Palermo è una città chiusa rispetto al mare. Quali sono oggi gli obiettivi del Comune rispetto a questo tema? ad esempio quali sono gli obiettivi rispetto allo sviluppo turistico e ricettivo?
5. Ci sono esempi europei a cui vi siete ispirati nella progettazione?

6. Cosa prevedeva il PRG del 1962 per l’area costiera (da nord a sud)?
7. Come si può leggere dal punto di vista storico l’idea della città di Palermo vista attraverso il PRG del 1962, la Variante del PRG del 2000, il Piano costa sud e altri progetti dell’amministrazione degli ultimi anni?

Relativamente alla domanda 1, l’uso del suolo è particolarmente variegato tra attività residenziali, servizi, infrastrutture, attività per il tempo libero, attività commerciali, industriali e artigianali molti dei quali esistenti su strutture dismesse e decadenti.
Relativamente alla domanda 2, le attività produttive esistenti operano nel settore della ceramica e dei materiali edili all’interno del comparto delle costruzioni e del settore navale.
Relativamente alla domanda 3, le principali attività legate al mare sono quelle da diporto, turismo costiero, tempo libero e ristorazione.
Relativamente alle domande 4 e 5, il comune grazie ai fondi del PNRR sta operando per ridare una identità costiera alla città e al tempo stesso implementare l’offerta turistica dei servizi offerti più orientati su aspetti sostenibili che di massa.
Relativamente alle domande 6 e 7, i PRG della città di Palermo appartengono a epoche diverse, culture diverse e hanno dato risultati non completamente controllabili. Oggi le politiche urbane sono orientate principalmente sugli aspetti della sostenibilità ambientale e della resilienza mentre nel passato allo sviluppo edilizio per colmare esigenze demografiche. Il Piano Coste del Comune di Palermo è orientato alla riqualificazione dello spazio urbano e dei servizi ecosistemici connessi alla costa per dare un volto nuovo alla città e rimediare agli errori del passato.

Sintesi dell’incontro
L’incontro con gli esperti, sia per la Prima, sia per la Seconda Sottocommissione, ha consentito l’approfondimento di alcuni temi molto importanti per completare l’analisi in corso, offrendo al tempo stesso soluzioni progettuali per risolvere i problemi che attanagliano le due coste. Le relazioni degli esperti hanno soddisfatto i quesiti posti dai componenti anche in merito alla consegna di questi spazi alla collettività e la propensione delle soluzioni adottate alle necessità dei giovani che è quello di avere spazi dove poter svolgere attività ricreative e di tempo libero.

Per i diari consultare il seguente link:
https://drive.google.com/drive/folders/1oaYYJJDZFku0SP0X5zobVwL9RrhpfImm?usp=sharing