Fase 5 - Conclusioni e formulazione di proposte che consentano di convertire i rifiuti differenziati in risorse per il territorio.

  • Pubblicato il 16/04/2024
  • da T. P. - Rosarno (RC)

Dopo diversi ciircle time e dibattiti in classe, creazione del seguente documento:
-In Calabria si producono circa 398,84 tonnellate di rifiuti indifferenziati all’anno. Bruciandoli nei due inceneritori, con una portata di 270.000 tonnellate di rifiuti all’anno, rimarrebbero comunque circa 129.000 tonnellate di rifiuti da collocare altrove. Oltretutto, dall’incenerimento si ricaverebbero 81 tonnellate di ceneri e il doppio delle emissioni in atmosfera, in un territorio già fragile dal punto di vista ambientale e sanitario, con dati che evidenziano l’aumento dei casi di tumore nel territorio di Gioia Tauro (1 ogni 4 cittadini), ben diversi dai dati che si registrano nella zona ionica.
Leggendo questi dati, le uniche vie percorribili per la risoluzione del problema rifiuti in Calabria e nelle città di Rosarno e Gioia Tauro sono: portare almeno all’85% la raccolta differenziata; predisporre aiuti ai Comuni in difficoltà da parte della Regione per l’avvio della raccolta differenziata; diminuire la quantità di rifiuti pro capite ricorrendo alle buone pratiche dell’economia circolare su tutto il territorio, per non dover conferire rifiuti all’inceneritore e visto che con gli inceneritori si rischierebbe di dare il colpo di grazia allo sviluppo della raccolta differenziata in un territorio con forti criticità ambientali e sanitarie;
nel periodo di transizione, sempre puntando ai massimi livelli di raccolta differenziata e ricorrendo alle buone pratiche dell’economia circolare, dovrebbero funzionare solo le due nuove linee dell’inceneritore, che dovrebbe passare alla gestione pubblica e non più privata, con tempi di funzionamento limitati fino allo spegnimento totale una volta raggiunto il livello massimo di raccolta differenziata in Calabria.
Altro passaggio importante è la creazione degli impianti industriali per il riciclo e il riuso nel retro porto di Gioia Tauro; ciò permetterebbe il commercio dei prodotti derivati dalla lavorazione dei rifiuti riciclati con il resto del mondo, attività che creerebbe nuovi posti di lavoro e maggiori introiti per i Comuni stessi. Potrebbe essere una delle soluzioni, forse la più logica, fattibile e sostenibile.