Il riciclo e il riuso fanno la differenza. Indagine conoscitiva sull’ aumento della raccolta differenziata, sul riuso e sul riciclo nel nostro territorio

  • Anno scolastico 2023-2024
  • Presentato da IIS Raffaele Piria, Rosarno (Reggio Calabria)

    

Il riciclo e il riuso fanno la differenza. Indagine conoscitiva sull’ aumento della raccolta differenziata, sul riuso e sul riciclo nel  nostro territorio

Progetto SenatoAmbiente
Anno Scolastico 2023/24
Titolo del progetto 
Il riciclo e il riuso fanno la differenza - Indagine conoscitiva sull’ aumento della raccolta differenziata, sul riuso e sul riciclo nel territorio calabrese.
Motivazioni e finalità:- Lo smaltimento dei rifiuti in Calabria è una piaga da sempre aperta. Attualmente funzionano solo due discariche, ormai sature, e l’inceneritore di Gioia Tauro che incenerisce circa 140 mila tonnellate di rifiuti l'anno. Nel Comune di Rosarno e nel limitrofo Comune di Gioia Tauro, popolosi centri della Piana di Gioia Tauro, la raccolta differenziata non è ancora decollata.  Con il progetto si intende effettuare un’indagine sui livelli raggiunti e sui possibili scenari futuri relativi alla raccolta, al riciclo e al riuso nelle due città pianigiane e nel territorio calabrese. Si utilizzerà l’attività progettuale nell’insegnamento di Educazione Civica per comprendere i principi fondamentali della Costituzione e i suoi valori di riferimento;  il ruolo dei principi fondamentali della Costituzione all’interno della vita sociale; lo sviluppo della cittadinanza attiva; l’attivazione di atteggiamenti di partecipazione alla vita sociale e civica; il collocamento dell’esperienza personale in un sistema di regole fondato sul reciproco riconoscimento dei diritti garantiti dalla Costituzione a tutela della persona, della collettività e dell’ambiente. Gli obiettivi saranno connessi con il Piano di RiGenerazione Scuola e i temi legati alla transizione ecologica e culturale. Il progetto è inserito nel Piano triennale dell’offerta formativa dell’Istituto. 
Partecipanti: 
classi 3c, 4e del Liceo Scientifico dell’ I.I.S.”R.Piria” di Rosarno (20 studenti)
Gruppo di lavoro: 
Teresa Pagano, Eleonora Contartese (responsabili del progetto)
Docenti di: Italiano, Storia e Filosofia, Scienze, Fisica, Matematica, Lingua e cultura inglese, Diritto, Scienze motorie e sportive, Religione.
Contenuti: 
Articoli 9 e 41 della Costituzione Italiana; Agenda 2030; protocollo di Kyoto; sviluppo e tutela dell’ambiente  per la sopravvivenza di tutte le forme di vita presenti e future. Obbligo non solo morale ma anche costituzionale che le attività economiche pubbliche e private siano realizzate nel rispetto dei beni ambientali.
Tipologia di prodotto finale: 
Un documento conclusivo
Metodologie e strumenti: interdisciplinarità, circle time, cooperative learning, flipped classroom, didattica laboratoriale, ricerca- azione. Strumenti: libri di testo, computer, tablet, monitor interattivi, siti web, interviste, sondaggi.
Collegamento con Educazione Civica e Green Economy 
Collaborazioni esterne: Istituzioni, enti locali, organizzazioni sociali, imprese, esperti del settore. 
Valutazione: Questionari, sondaggi. 
 Diffusione e ricaduta sul territorio
Pubblicazione  e diffusione dei dati raccolti sui canali social e tramite la nostra emittente “Radioweb”; organizzazione di un incontro - dibattito pubblico con esponenti politici e/o esperti del settore.

  • 16 Aprile 2024
    T. P. - Rosarno (RC)

    Fase 5 - Conclusioni e formulazione di proposte che consentano di convertire i rifiuti differenziati in risorse per il territorio.

    Dopo diversi ciircle time e dibattiti in classe, creazione del seguente documento:
    -In Calabria si producono circa 398,84 tonnellate di rifiuti indifferenziati all’anno. Bruciandoli nei due inceneritori, con una portata di 270.000 tonnellate di rifiuti all’anno, rimarrebbero comunque circa 129.000 …

  • 16 Aprile 2024
    T. P. - Rosarno (RC)

    Fase 4 - Ricerca e analisi delle normativa vigente sulla raccolta differenziata con particolare riferimento ai vincoli imposti da Bruxelles

    Va precisato che il Sindaco di Gioia Tauro ha ulteriormente informatogli studenti sui finanziamenti ricevuti, attuati dal Governo, per il perseguimento della causa. L’ultimo è un finanziamento di circa 900.000 euro a valere sui fondi del PNRR. Un altro importante …

  • 16 Aprile 2024
    T. P. - Rosarno (RC)

    Fase 3 - Intervista ai Sindaci di Rosarno e Gioia Tauro sulla raccolta differenziata

    Acquisite le informazioni necessarie alla conoscenza generale dei dati sulla raccolta differenziata in Calabria e nelle città di Rosarno e Gioia Tauro, considerata la situazione critica rilevata, gli studenti hanno predisposto le interviste ai Sindaci delle due città.
    Si possono …

  • 16 Aprile 2024
    T. P. - Rosarno (RC)

    Fase 2 - Ricerche online

    Partendo dalla riflessione fatta in classe sulle integrazioni e modifiche apportate all’articolo 9 della nostra Costituzione, che puntano i riflettori sul tema della difesa dell’ambiente, della natura, degli animali e chiamano a raccolta tutti i cittadini per la promozione di …

  • 16 Aprile 2024
    T. P. - Rosarno (RC)

    Fase 1:-Scelta dell’indagine conoscitiva : descrizione e inquadramento del territorio interessato dal problema

    Partendo dalla riflessione fatta in classe sulle integrazioni e modifiche apportate all’articolo 9 della nostra Costituzione, che puntano i riflettori sul tema della difesa dell’ambiente, della natura, degli animali e chiamano a raccolta tutti i cittadini per la promozione di …

Premessa

Le tematiche ambientali interessano sempre più i cittadini, in particolar modo le nuove generazioni. Nell’ambito del concorso nazionale “Senato&Ambiente”  gli studenti delle classi III C e IV E del Liceo Scientifico  dell’IIS "R. Piria"  di Rosarno , partendo dalla lettura degli articoli di giornale relativi alle problematiche ambientali del territorio e da un sondaggio effettuato tra gli studenti del “Piria” , hanno ritenuto necessario svolgere un’indagine sull’aumento della raccolta differenziata, il riuso e  il riciclo nei Comuni  di Rosarno e Gioia Tauro, poco virtuosi in tal senso, rapportandoli a quanto succede nel territorio calabrese e in considerazione anche  della diatriba sul raddoppio dell’inceneritore, che vuole la Regione Calabria in contrasto con i Comuni della Piana di Gioia Tauro contrari  per l’ impatto che avrebbe sull’ambiente  e sulla salute dei cittadini.

Metodologia

In seguito alla riflessione fatta in classe sulle integrazioni e modifiche apportate all’articolo 9 della nostra Costituzione, che puntano i riflettori sul tema della difesa dell’ambiente, della natura, degli animali  e chiamano a raccolta tutti i cittadini per la promozione di azioni volte a preservare la natura nella sua complessità;

in considerazione di quanto studiato in merito agli obiettivi dell’Agenda 2030 e del protocollo di Kyoto ;

in ottemperanza al Piano di RiGenerazione Scuola e ai temi legati alla transizione ecologica e culturale per uno sviluppo  sostenibile, che risponde ai bisogni delle generazioni presenti e non compromette quelle future;

considerato che l’impegno ,ufficiale e inderogabile, deve essere finalizzato alla promozione di azioni volte a preservare la natura nella sua complessità;

visto che con l’articolo 41 la difesa dell’ambiente, della natura e degli animali viene declinata anche sul piano economico, diventando un obbligo, non solo più morale ma anche costituzionale, che le attività economiche pubbliche e private siano realizzate nel rispetto dei beni ambientali, per non creare danni alla salute, alla libertà, alla dignità e all’ambiente  nel  presente e futuro;

poiché tutto quello che facciamo oggi ha un impatto sulla vita futura di ognuno di noi;

alla luce di quanto evidenziato, gli studenti delle classi III C -IV E del  “Piria” hanno voluto effettuare un’ indagine conoscitiva sulla fattibilità dell’aumento della raccolta differenziata, del riciclo e del riuso sul territorio calabrese, e, in particolare, nelle città di Rosarno e Gioia Tauro, tenendo anche conto dell’esistenza di un inceneritore che la Regione Calabria vuole raddoppiare e dell’opposizione al raddoppio dell’impianto di sindaci, associazioni, comitati e cittadini.

 Effettuato un circle time in classe per decidere i temi delle ricerche, gli studenti sono arrivati alla conclusione che occorre avere  dati sui livelli di raccolta differenziata raggiunti nelle città di Rosarno e Gioia Tauro e in Calabria, nonché sugli effetti degli inceneritori nell’ambiente, sull’ aumento delle patologie tumorali nella Calabria in generale e nella zona tirrenica in particolare.

Raccolta dati differenziata in Calabria 2023

Da una prima analisi dei dati è emerso quanto segue:

La percentuale di raccolta differenziata, in Calabria, registra un totale del 54,4%, con un incremento del 2,40% rispetto all’anno precedente. La provincia di Catanzaro ha raggiunto il 65% di raccolta differenziata, la provincia di Vibo Valentia  il 61,03%, la provincia di Cosenza resta stabile con il 60,73%, le province di Reggio Calabria e Crotone, con un incremento, rispettivamente del 5,22% e del 3,52%, raggiungono il 41,40 ed il 39,42 %.

Tra i 5 comuni più virtuosi nella raccolta differenziata troviamo Soveria Simeri (CZ) (88,45 %), seguito da Frascineto (CS) (86,82%) e poi, in ordine, Tiriolo (86,60%), Jacurso (85,57%) e Curinga (84,92%) (CZ).

Emerge, dunque, un trend regionale positivo, di continua crescita, seppure a ritmi non elevati.

Per quanto riguarda la situazione della percentuale di raccolta differenziata dei capoluoghi di provincia, Vibo Valentia si colloca al primo posto con il 69,89%, avendo registrato un incremento del 2,98%, e Catanzaro segue a breve distanza con il 69,23%. Entrambi i capoluoghi superano l’obiettivo del 65% indicato dalla normativa. Reggio Calabria registra il maggior incremento percentuale (10,20%), che per Crotone risulta essere del 4,39%.

Esistono quindi rilevanti margini di miglioramento che devono vedere un costante e maggior impegno ambientale allo scopo di mantenere un trend che risulta indubbiamente positivo. Ogni cittadino calabrese differenzia, mediamente, su base provinciale, in un anno, 270,49 Kg (CZ), 244,90 Kg (CS), 387,12 Kg (VV), 174,97 Kg (KR) e 154,70 Kg (RC).

Dal confronto con le altre regioni del Sud e con la media italiana, sommando la produzione di raccolta differenziata e indifferenziata emerge che, mediamente, ogni abitante della Regione Calabria produce,ogni anno quasi 400 Kg di rifiuti: 53 Kg in meno della media che si registra in Sud Italia (453,80 Kg) e ben 93 Kg in meno rispetto alla media italiana (493,60 Kg) (Fonte ISPRA). Per quanto riguarda la composizione delle frazioni merceologiche su base regionale avviate a raccolta differenziata, la macrocategoria calcolata sul totale della raccolta differenziata, che risulta avere maggiore peso, è quella “forsu (Frazione Organica del Rifiuto Solido Urbano) +verde”, con circa 175 mila tonnellate annue. Le altre frazioni merceologiche che hanno una maggiore consistenza sono rappresentate, in ordine, dalla carta e cartone, dal multimateriale e dal vetro.

Analizzando la Regione Calabria più da vicino nel 2019 in Calabria sono state prodotte 767 mila tonnellate di rifiuti di cui circa il 48% (367 mila tonnellate) differenziati.

Nel 2021  nella provincia di Reggio Calabria, la meno virtuosa, su un totale di 193.899,42 tonnellate di rifiuti urbani sono stati 67.451,19 i rifiuti differenziati, con un 34,79% sul totale. Il 65,21% dei rifiuti, equivalenti a 126.441,81 tonnellate, finisce nell’inceneritore o in discarica!

Considerato l’oggetto della nostra indagine e  visto che nel territorio di Gioia Tauro è attivo un inceneritore che la Regione Calabria vuole raddoppiare, in contrasto con i Comuni della Piana di Gioia Tauro contrari  al raddoppio per l’ impatto che avrebbe sull’ambiente  e sulla salute dei cittadini,  non possiamo esimerci dal trattare brevemente tale questione.

Effetti degli inceneritori sull’ambiente : pro e contro

Il vantaggio principale di un inceneritore è sicuramente quello di ridurre la quantità di discariche a cielo aperto e di rifiuti lasciati nell’ambiente, la combustione permette infatti di evitare l’accumulo sempre maggiore dei rifiuti. Inoltre, laddove funzionano, hanno il vantaggio di fornire energia sia termica sia elettrica a basso costo. Tuttavia un grosso svantaggio è che i fumi prodotti possono essere nocivi per la salute e l’ambiente così come gli scarti dell’incenerimento che corrispondono a trenta chilogrammi circa ogni cento chilogrammi di rifiuti inceneriti. Nelle ceneri leggere infatti si trovano notevoli quantitativi di metalli pesanti, quali cromo, piombo, zinco, oltreché sostanze organiche incombuste che purtroppo possono contenere diossine e furani  che  mette in seria difficoltà la possibilità del loro smaltimento. Essendo stato dimostrato che le ceneri di cui si tratta non sono degradabili in discarica, occorre  inertizzarle, sottoponendole a processi tutt'altro che semplici. Una di queste è la seguente: si uniscono le ceneri ad altri materiali di scarto di altri processi  (ceneri di combustione del carbone,  scorie provenienti da inceneritori,  sabbie di fonderia) mischiando il tutto e trattandolo a elevata temperatura. In questo modo si eliminerebbero tutte le sostanze inquinanti e la miscela passerebbe in fusione grazie alla presenza dei metalli pesanti, ottenendo un prodotto del tutto inertizzato che, con l'ausilio di fondenti adatti, diventerebbe vetroso, riutilizzabile, a basso costo e libero da scarti difficilmente smaltibili. Rimane il fatto però che non si possono conoscere gli effetti di tale prodotto sulla salute  e sull’ambiente nel breve e nel lungo termine e  sono innumerevoli i casi di prodotti creati dalle nuove tecnologie immessi nel mercato e successivamente ritirati  perché dannosi per la salute e per l’ambiente.

Inoltre, l’impossibilità di controllare minuziosamente le emissioni di nano particelle, ossidi di azoto e CO2 rilasciati nell’ atmosfera attraverso il sistema di filtraggio, annovera gli inceneritori come ultima possibilità per lo smaltimento dei rifiuti.

Nella Comunicazione della Commissione Europea al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni del 26 gennaio 2017 intitolata al “ruolo della termovalorizzazione nell’economia circolare”, si sottolinea quanto segue:

“I processi di termovalorizzazione possono svolgere un ruolo nella transizione a un’economia circolare a condizione che la gerarchia dei rifiuti dell’UE funga da principio guida e che le scelte fatte non ostacolino il raggiungimento di livelli più elevati di prevenzione, riutilizzo e riciclaggio. Ciò è essenziale al fine di salvaguardare appieno il potenziale di un’economia circolare, in termini sia ambientali sia economici …” e all’art. 179 del Codice dell’Ambiente nella sua vigente formulazione si richiama ai criteri di priorità nella gestione dei rifiuti, ossia:

  1) prevenzione; 2) preparazione per il riutilizzo (recupero come materia); 3) riciclaggio; 4) recupero di altro tipo, per esempio il recupero  energia; 5) smaltimento.

Gerarchia , dunque, non significa che si può scegliere indifferentemente tra le varie opzioni ma che, invece, vi è l’obbligo di considerarle, seguendo, nell’ordine, la precisa scala di priorità.

Rimane alto anche il costo del conferimento dei rifiuti dei Comuni agli inceneritori, ancor più se fuori Regione, con un profitto non indifferente per i gestori degli impianti. Solo nel 2020, scrive il dipartimento regionale Ambiente, con la cronicizzazione dell’emergenza per l’esaurimento delle discariche pubbliche e private, sono state incenerite fuori regione 67mila tonnellate di rifiuti, a cui se ne sono aggiunte altre duemila conferite in discariche extra-regionali, a costi, dice sempre la Regione, «esorbitanti». Un esempio: la provincia più grande della Calabria, quella di Cosenza, per parecchi mesi ha spedito la sua spazzatura a Mantova e addirittura in Svezia al prezzo di oltre 300 euro a tonnellata.

Aumento dei tumori nella zona tirrenica della Calabria

Ogni anno, in provincia di Reggio Calabria, 5 persone su 1000 diventano pazienti oncologici. Sedici su 1000 hanno avuto una diagnosi fino a 5 anni. I tassi più elevati sono nella Città Metropolitana e dintorni e nel distretto tirrenico (in particolare Polistena e Gioia Tauro). Con questi dati, possiamo concludere che 1 residente su 4 svilupperà un tumore nel corso della propria vita, numeri davvero impressionanti !

Anni di registrazione hanno consentito, finalmente, di tracciare le prime mappe di rischio per comune, che vanno ovviamente interpretate con cautela ma che, in sostanza, ritraggono un territorio in cui la principale area urbana, la Città Metropolitana, è caratterizzata da tassi di incidenza superiori alla media provinciale e, soprattutto, superiore a quelli dei comuni che si affacciano sullo Ionio, che appaiono invece più “protetti” dal rischio di neoplasia. Lo studio dell’Asp di Reggio Calabria insieme ad Arpacal e all’Irccs di Bari del 2018, ha attestato un tasso più alto di incidenza e di mortalità per neoplasie polmonari nel territorio di Gioia Tauro .

Se non è possibile collegare questi dati direttamente all’impianto, è altrettanto vero che non si possono escludere i suoi effetti sulla salute. Sono dati che non si possono sottovalutare visto  che, e a maggior ragione, la zona della Piana di Gioia Tauro presenta più siti  ambientali a rischio: IAM (depuratore consortile di 17 comuni), discarica comunale dismessa e non bonificata (loc. Marrella Gioia Tauro), discarica TEC-Veolia dismessa e non bonificata (loc. Marrella Gioia Tauro), ECOLOGIA OGGI SRL  per il trattamento di rifiuti solidi pericolosi e non (in prossimità area portuale Gioia Tauro), centrale combinata a gas di Rizziconi, area portuale di Gioia Tauro (non sottoposta a controllo ARPACAL), TGE spa per il trattamento di rifiuti speciali con tecnologia pirolitica (San Ferdinando) oggi in disuso, BIOSISTEMI srl (BIOMATRIX) per il recupero di rifiuti non pericolosi tramite bio conversione di matrici organiche.

 

Conclusioni e soluzioni

In Calabria si producono circa 370.000 tonnellate di rifiuti indifferenziati all’anno. Bruciando l'indifferenziato nei due inceneritori, con una portata di 270.000 tonnellate di rifiuti all’anno, rimarrebbero comunque circa 100.000 tonnellate di rifiuti da collocare altrove. Oltretutto, dall’incenerimento si ricaverebbero  81 tonnellate di ceneri e il doppio delle emissioni in atmosfera, in un territorio già fragile dal punto di vista ambientale e sanitario, con dati che evidenziano l’aumento dei casi di tumore nel territorio di Gioia Tauro (1 ogni 4 cittadini), ben diversi dai dati che si registrano nella zona ionica.

Leggendo questi dati, le uniche vie percorribili per la risoluzione del problema rifiuti in Calabria e nelle città di Rosarno e Gioia Tauro sono: portare almeno all’85% la raccolta differenziata; predisporre aiuti ai Comuni in difficoltà da parte della Regione per l’avvio della raccolta differenziata; diminuire la quantità di rifiuti pro capite, ricorrendo alle buone pratiche dell’economia circolare su tutto il territorio, per non dover conferire rifiuti all’inceneritore e visto che con gli inceneritori si rischierebbe di dare il colpo di grazia allo sviluppo della raccolta differenziata in un territorio con forti criticità ambientali e sanitarie;

nel periodo di transizione, sempre puntando ai massimi livelli di raccolta differenziata e ricorrendo alle buone pratiche dell’economia circolare, dovrebbero funzionare solo le due nuove linee dell’inceneritore, che dovrebbe passare alla gestione pubblica e non più privata, con tempi di funzionamento limitati fino allo spegnimento totale.

Altro passaggio importante è la creazione degli impianti industriali per il riciclo e il riuso nel retro porto di Gioia Tauro; ciò permetterebbe il commercio dei prodotti derivati dalla lavorazione dei rifiuti riciclati con il resto del mondo, attività che creerebbe nuovi posti di lavoro e maggiori introiti per i Comuni stessi. Potrebbe essere una delle soluzioni, forse la più logica, fattibile e sostenibile.

Link video creativo

https://youtu.be/78jglxW-dNY?feature=shared