IL DIRITTO ALL’ACQUA (art.3 della "Dichiarazione Universale dei diritti umani") NEL DIRITTO COSTITUZIONALE ITALIANO ED IN QUELLO EUROPEO.

  • Pubblicato il 22/02/2024
  • da S. I. - Sarule (Nuoro)

Un diritto nuovo…
Il “diritto all’acqua” non è stato percepito come diritto fondamentale fino a un determinato periodo storico.
A livello internazionale, per molto tempo, è mancata un’esplicita normativa del diritto soggettivo all’acqua.
Il Diritto Internazionale ha colmato la lacuna, sebbene solo in tempi molto recenti: il 28 luglio 2010 l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha adottato la Risoluzione 64/292 che “riconosce l’accesso ad un’acqua sicura e pulita come un diritto umano, uguale per tutti, senza discriminazione (Human Right to Water and Sanitation HRWS). Con la succitata Risoluzione, il diritto all’acqua è riconosciuto come un diritto universale e fondamentale.”
Tale Risoluzione, purtroppo, non è vincolante, ovvero afferma un principio che ancora raccomanda, non obbliga gli Stati ad attuare iniziative per garantire a tutti un'acqua potabile di qualità, accessibile, a prezzi economici.
La maggior parte delle Costituzioni dei Paesi Europei, come anche la Costituzione italiana, non contiene un riferimento specifico al diritto all’acqua, richiamandosi per lo più ai diritti sociali. Solo la Slovacchia (art. 4) e, di recente, nel 2016, la Slovenia (art. 70.a) hanno previsto nelle loro Costituzioni rispettivamente l’acqua come “proprietà pubblica e il diritto all’acqua potabile”.
In Slovenia, si è conclusa l’iniziativa popolare di raccolta di firme con il motto “insapore, incolore e senza proprietari”: l’acqua è libertà”, che ha innestato la procedura di revisione della Costituzione e la promulgazione dell’art. 70.a.
La Costituzione italiana non contiene alcuna norma che riconosca espressamente un diritto soggettivo all’acqua, ma quest’ultimo è desumibile dalla tutela del diritto alla vita (art.2 della Costit.). La nostra Carta Costituzionale afferma che l’acqua è pubblica, e, quindi, è un bene comune, cioè di ogni persona, come il paesaggio, l’Ambiente e la salute, che sono tutelati direttamente dalla Costituzione; la conservazione e l’utilizzo dei succitati beni non possono essere per pochi, ma per tutti.
“L’acqua è un diritto essenziale per la vita umana” recita la “Dichiarazione Universale dei diritti umani”; quindi, l’accesso all’acqua potabile e sicura è un diritto umano essenziale, direttamente tutelati dalla Costituzione fondamentale ed universale perché determina la sopravvivenza delle persone, e per questo è condizione per l’esercizio degli altri diritti umani”.
Tuttavia, oggi miliardi di persone non hanno garantito una fornitura continua di acqua potabile, mentre 2,4 miliardi di persone, più di un terzo della popolazione mondiale, non hanno a disposizione impianti fognari adeguati a causa della scarsità delle precipitazioni, legate ai cambiamenti climatici, ma, anche, a causa dell’alto livello dell’inquinamento.
L’Italia è tra i Paesi che consuma più acqua potabile al mondo ed ogni persona mediamente utilizza 179 litri di acqua in bottiglia all’anno, con la deleteria conseguenza di dover smaltire le bottiglie di plastica e l’imballaggio.
Negli USA ogni persona utilizza 425 litri, in Francia 150 e in Uganda 10 litri a persona!.