VITA SOTT’ACQUA (XIV obiettivo dell’Agenda 2030)

  • Pubblicato il 01/03/2024
  • da S. I. - Sarule (Nuoro)

La nostra vita dipende dalla SALUTE degli oceani e dei mari; oggi, questo ambiente naturale è in PERICOLO a causa dei comportamenti IRRESPONSABILI dell’uomo: lo sfruttamento eccessivo delle risorse, l’inquinamento ed il CAMBIAMENTO CLIMATICO.
Uno dei problemi principali per la salute dei mari è la PESCA INTENSIVA: le risorse vengono prelevate in quantità ECCESSIVA e molto velocemente.
Un quarto dell’Anidride carbonica presente nell’aria a causa dell’inquinamento, che è alla base del cambiamento climatico, causa un’acidificazione delle acque marine. Si calcola che un quarto dell’anidride carbonica presente nell’atmosfera venga assorbito dagli OCEANI. La presenza dell’anidride carbonica in quantità sempre maggiori, unita alle TEMPERATURE DELLE ACQUE, innalzatasi a causa del riscaldamento climatico, influisce pesantemente sulla vita dei pesci, dei coralli e delle alghe.

L’ORO ROSSO DI SARDEGNA
Anche in Sardegna, “ISOLA DEI CORALLI”, essi tendono a perdere il loro colore rosso per diventare bianchi e, spesso, MORIRE.
La plastica è diventata il maggior NEMICO DELLA SALUTE dei MARI; l’uso massiccio delle MICROPLASTICHE, frutto dei comportamenti irresponsabili delle persone, stanno soffocando gli organismi marini: si assiste, negli oceani, a “Isole di Plastica”, che si mescolano alla sabbia, e vengono INGERITE DAI PESCI e, quindi, anche da NOI.
Le conseguenze sono che la pesca intensiva STRAVOLGE la catena alimentare; l’acidificazione delle ACQUE mettono a rischio la biodiversità: l’acqua più acida distrugge il carbonato di calcio, componente fondamentale dei molluschi, coralli e plancton, il quale è responsabile della produzione dell’ossigeno che respiriamo.
LA PESCA SOSTENIBILE
Alla Conferenza sugli Oceani, nel 2017, promossa dall’ONU, si sono individuati i seguenti obiettivi fondamentali per una pesca sostenibile, cioè artigianale: l’attività va svolta in piccoli gruppi o INDIVIDUALMENTE, in armonia con l’ambiente, le reti debbono essere piccole e meno dannose, non a strascico, per evitare che si raccolga pesce di varietà diverse ed in piccole quantità.
Per la salvaguardia del mare e degli Oceani, pertanto, gli OBIETTIVI IRRINUNCIABILI stabiliti sono:
1.creare aree protette
2. ridurre l’inquinamento
3.sostenibilità della pesca.

LA BIODIVERSITÀ MARINA IN SARDEGNA
(Da “Il GIORNALE DELL’AMBIENTE”, del 18/03/2022)
Mari e Oceani producono il 50%dell’ossigeno sulla Terra; sono delicati ecosistemi in cui vivono specie animali e vegetali cruciali fin dalla Preistoria.
“Questo immenso mondo blu” immagazzina fino a cinquanta volte in più di anidride carbonica della nostra atmosfera ed assorbe il 25% in più delle emissioni di anidride carbonica del dovuto, proveniente dall’attività umana e dall’ inquinamento terrestre.
Pertanto, la salvaguardia e la creazione di nuove aree marine sono una delle priorità dell’Europa e rientra negli obiettivi della Strategia europea per la biodiversità 2030.
Capo Carbonara (Villasimius) ha un’importanza cruciale per gli ecosistemi marini: non solo belle rocce granitiche sulle spiagge, ma anche vaste praterie di Posidonia oceanica, specie marina protetta dalle attuali Convenzioni internazionali.
Esse sono ritenute importanti per la salute del mare, ma, purtroppo, in preoccupante regressione. Rappresentano un grande POLMONE marino per l’intero ecosistema costiero. Infatti, producono ossigeno e assorbono anidride carbonica, apportano cibo e biomassa, quindi costituiscono un deposito di nutrienti ed un SERBATOIO DI BIODIVERSITÀ.
Esse offrono, inoltre, una serie di rifugi per numerose specie, che vi hanno la possibilità di riprodursi e svilupparsi.
Questo ECOSISTEMA è attualmente considerato dalla comunità scientifica uno dei più importanti del Mar Mediterraneo in termini di biodiversità.
A causa, purtroppo, di attrezzi da pesca abbandonati dai pescatori, di accumuli di plastica e di vetro si sono rese necessarie azioni di pulizia e smaltimento: tutto ciò rappresenta una fonte notevole di inquinamento ed un rischio per la delicata fauna e flora della zona.
Area Marina di Capo Caccia: situata nel Nord Sardegna (Alghero), l’area risente dell’eccessiva frequentazione umana nella zona (attività di ancoraggio poco regolamentata). Ciò sta provocando, da diversi anni, PROBLEMI ALLA BIODIVERSITÀ, che comprende cento grotte sommerse, fra cui “Grotta di falco”, “Grotta del Bisbe” e la più grande grotta marina d’Europa, la “Grotta di Nereo”.
Sono tutte frequentate da una variegata FAUNA MARINA, fondamentale per l’equilibrio dei fondali del mare.
In questa zona, vivono specie a rischio come il corallo rosso (rubrum), il riccio diadema, il tritone gigante, il dattero di mare, la ciprea porcellana.
Nell’ Area marina dell’Asinara, vi sono presenti alcuni mammiferi marini minacciati dalla PESCA INTENSIVA, come i delfini tursiopi, le balenottere comuni e la tartaruga “caretta caretta”.
Una curiosità sui cuccioli di tartaruga “caretta caretta”:
Per facilitare la schiusa dell’uovo, i piccoli utilizzano una struttura particolare, il “dente da uovo”, che, poi, si riassorbe in un paio di settimane!