VERBALE N.7 CONSULENZA TECNICA DI ARPA UMBRIA

  • Pubblicato il 08/04/2024
  • da S. P. - Città di Castello (PG)

Il giorno 29, del mese di febbraio, dell’anno 2024, la IX Commissione, presso l’Istituto San Francesco di Sales ha audito dalle ore 9:20 il dott. Massei Gianluca e il dott. Stranieri Paolo, esperti di ARPA Umbria.

PRESIDENTE: “Cedo immediatamente la parola al Dott. Massei”.

MASSEI: “Sig. Presidente, vi ringrazio per l’invito. L’intervento di quest’oggi sarà di carattere scientifico, ho preparato delle slide (https://drive.google.com/file/d/1WS7pUR-q7lvbtSiS-JuRXSGicyDgwvxW/view?usp=sharing) contenenti alcuni dati e grafici estratti dalla piattaforma Copernicus (https://www.copernicus.eu/it): il programma di osservazione della Terra dell’UE, e dedicato al monitoraggio del nostro pianeta a beneficio di tutti i cittadini europei. Questa piattaforma offre numerosi servizi ma è ancora poco sfruttata sia dagli enti pubblici che dai cittadini.

Iniziamo con le prime due immagini.
Immagine1:
https://drive.google.com/file/d/1LVYKZkXQvBmTfXczSmEztL4eo6Eo1ZpG/view?usp=sharing
Immagine 2:
https://drive.google.com/file/d/1B4mg5-8T-dltERZKuRaZEGhNs2vsoxHr/view?usp=sharing

Rappresentano il territorio umbro, in particolare quello della DOP Colli Altotiberini (parte evidenziata in giallo) in cui sono riportati i vigneti presenti nell’area (parti rosse). La presenza diffusa di vigneti in varie zone altimetriche rende complessa l'analisi omogenea dei dati climatici locali. Si evidenzia inoltre la predominanza di piccoli produttori.

Il grafico che vedete nell’immagine 3 (https://drive.google.com/file/d/1qZGzeLEmK7Z6CXi-hlIHbpgr0srPYRdm/view?usp=sharing), illustra come, dal 2002 al 2020, la CO2, ovvero l’anidride carbonica, è aumentata progressivamente creando così una sfera di gas che ha impedito ed impedisce la fuoriuscita dei raggi solari, causando l’effetto serra.

Il grafico successivo (immagine 4: https://drive.google.com/file/d/1pXb1CmG-2X_LJtbx_ViP6-FkNdFjKUpb/view?usp=sharing) indica la media delle precipitazioni (parte colorata di blu) e delle temperature (parte colorata di rosso) di ogni mese dal 1981 al 2010. Esso può essere interpretato nel seguente modo: i mesi più piovosi sono aprile e novembre, mentre le temperature più calde sono state registrate nei mesi di luglio e agosto.

Invece dall’immagine 5 (https://drive.google.com/file/d/1gM8DjVooSfhuzGgs_zGtV6hQ_zHPTTp6/view?usp=sharing) è possibile notare come dal 1980 al 2020 è presente una tendenza all’aumento progressivo della temperatura: durante i primi dieci anni presi in esame, si sono alternati anni più e meno caldi, ma successivamente le anomalie termiche sono state in graduale accrescimento, portando così ad un arresto dell’intervallarsi di anni caldi e freddi, favorendo quindi il progressivo aumento di quelli più caldi.


Il grafico 6 (https://drive.google.com/file/d/1hdyv9OnEMz6bsT4nZ6t9XQvmr9n7jZ8d/view?usp=sharing), illustra un dato piuttosto preoccupante per l’essere umano e non solo. Da questo è possibile notare infatti un progressivo aumento della temperatura media, come nel gennaio appena trascorso, quando si è registrato l’aumento di circa 1.26° C. Gli scienziati identificano un limite critico di aumento della temperatura media di 1.50°C, oltre il quale si verificherebbero condizioni che porterebbero all'estinzione delle specie sulla Terra. Le previsioni indicano che questo limite potrebbe essere raggiunto entro settembre 2033, dopo il quale sarebbe impossibile trovare soluzioni efficaci per mitigare il rischio di estinzione, definendo questo punto come "punto di non ritorno".

L’immagine n. 7 (https://drive.google.com/file/d/1Wd8goPpwmXQmnQj2th9ENDRyuYyczHTT/view?usp=sharing) introduce un indicatore, ovvero uno strumento fondamentale per la lettura e l’interpretazione dei dati agronomici.
L'NDVI (Normalized Difference Vegetation Index) è un indicatore qualitativo che misura la biomassa vegetale utilizzando i dati raccolti dai satelliti che ripassano periodicamente sul territorio. Questo indice è cruciale per monitorare la salute degli ecosistemi naturali e degli agrosistemi, fornendo informazioni sulla produzione di materiale vegetale.

L’immagine 7 rappresenta la zona dell’Alta Valle del Tevere negli ultimi 3 anni evidenziandone le anomalie climatiche. È ben visibile che prevale il rosso, colore che indica la presenza di condizioni piuttosto particolari, mentre è meno visibile il colore verde che invece sta ad indicare la presenza di condizioni ordinarie. Rispetto al dato storico rilevato negli anni Ottanta, le condizioni acquisite successivamente si allontanano sempre di più dalla media pregressa. In altre parole, dice Massei, sono sempre più frequenti anomalie nella zona altotiberina.

L’ultimo grafico (https://drive.google.com/file/d/10fTmTgzH3gvEJezQk90P4Pd1l4MUzUJ8/view?usp=sharing) illustra un indicatore di carattere quantitativo. In questo caso, la zona presa in esame dal satellite che fornisce l’NDVI è un solo vigneto, dal 2002 al 2020. L'andamento sinusoidale indica un lieve aumento della biomassa vegetale, correlato alla crescente concentrazione di anidride carbonica nell'atmosfera, tuttavia, questo squilibrio può compromettere lo sviluppo e la riproduzione delle piante”.

PRESIDENTE: “Ringraziamo il Dott. Massei per l’esauriente esposizione. Se non le dispiace, vorremmo porle alcune domande”.

MASSEI: “Sono a disposizione”.

BIAGIOLI: “Le vorrei domandare un suo parere circa la fattibilità di realizzare una rete di raccolta e condivisione dei dati meteorologici utilizzando le stazioni installate dai privati”.

MASSEI: “Ritengo che questa sia una buona idea ma di difficile realizzazione. Le stazioni meteorologiche installate dai private sono di diversi tipi e con funzioni differenti pertanto i dati di queste potrebbero risultare poco omogenei e non sempre attendibili. Potremmo però raggiungere questo scopo promuovendo l’utilizzo della piattaforma “Copernicus” anche tra i privati”.

PECORELLI: “Quindi, alla luce di questi dati possiamo affermare che il cambiamento climatico sta provocando danni all’agricoltura?”

MASSEI: “Si. La sua velocità rappresenta la vera sfida, poiché avvenimenti che prima richiedevano milioni di anni ora si verificano in pochi decenni, mettendo a rischio la sopravvivenza degli esseri viventi. Potete trovare maggiori informazioni sull’argomento consultando il sito https://climate.ec.europa.eu/climate-change/consequences-climate-change_en”.

PRESIDENTE: “Non essendoci altre domande ringrazio gli esperti per la loro disponibilità, dichiaro conclusa l’audizione e rinvio il seguito dell’indagine ad altra seduta”.

I lavori terminano alle ore 11:30.


F.to IX Commissione San Francesco di Sales