S.O.S. Salviamo (gli) Organismi Spiaggiati nel Parco marino regionale “Baia di Soverato” (Come pesci fuor d'acqua in un mondo alla deriva)

  • Anno scolastico 2023-2024
  • Presentato da IIS Guarasci - Calabretta, Soverato (Catanzaro)

    

S.O.S.  Salviamo (gli) Organismi Spiaggiati nel Parco marino regionale “Baia di Soverato”  (Come pesci fuor d'acqua in un mondo alla deriva)

L’IIS Guarasci-Calabretta di Soverato, consapevole del ruolo fondamentale che la scuola è chiamata a svolgere nella formazione delle nuove generazioni, nel corso degli anni ha ampliato e diversificato la sua offerta formativa, privilegiando percorsi innovativi finalizzati alla crescita e alla maturazione della personalità globale dei suoi alunni. In tal senso, ormai da molti anni, l’Istituto riserva un ruolo fondamentale all’Educazione ambientale in quanto modello privilegiato di sperimentazione di percorsi formativi innovativi, in cui si integrano conoscenze, azioni e comportamenti. 
Lo studio della Costituzione e in particolare dell’art. 9, il cui comma 3 inserisce la tutela dell’ambiente tra i Principi fondamentali, e dell’art. 41, che stabilisce che l’iniziativa economica debba essere indirizzata anche a fini ambientali, nonché l’importanza dell’obiettivo 14 dell’Agenda 2030, che mira alla conservazione ed all’utilizzo, in modo durevole, dei mari e delle risorse marine, ci hanno stimolati ad indagare su un fenomeno che interessa la nostra costa calabrese, lo spiaggiamento di animali marini, e a verificare in che termini si realizzi la tutela delle specie marine interessate da questo fenomeno. 
Le cause di spiaggiamento sono molteplici e nella maggior parte dei casi legate a eventi naturali, però essendo l’ambiente marino un ecosistema interessato da diverse attività umane, alcuni episodi di spiaggiamento sono da attribuire all’interazione diretta tra animali marini e attività antropiche quali le attività della pesca o l’inquinamento da macro e micro-plastiche.
La nostra indagine conoscitiva avrà, appunto, il fine di analizzare le cause antropiche di questo fenomeno, quindi l’impatto che hanno l’inquinamento del nostro mare e la pesca costiera sulle specie protette del Parco Marino Regionale della Baia di Soverato, di valutare l'efficacia delle misure adottate finora ricercando ed elaborando i dati riferiti agli spiaggiamenti e agli interventi di soccorso per gli animali marini in difficoltà, che in caso di morte o grave debilitazione possono arenarsi, vivi o morti. 
Per realizzare la nostra idea progettuale acquisiremo dati tramite schede di rilevazione ed interviste al Centro di Recupero Animali Marini di Montepaone, ai Pescatori, alle Capitanerie di Porto, ai Servizi Veterinari, al personale del Centro recupero Animali Marini, al coordinatore della Rete spiaggiamenti della Regione Calabria, al personale del CERT, a sindaci ed autorità competenti, per poi analizzare e studiare in classe i dati raccolti, avendo sempre come guida la normativa di riferimento.
Lo studio sistematico del territorio nel quale si colloca la nostra scuola, il Parco Marino Regionale “Baia di Soverato", rappresenta, in definitiva, una grande opportunità per conoscere, valutare ed apprezzare il patrimonio naturale, al fine di salvaguardarlo, conservarlo e promuoverne un uso sostenibile. L’approccio sistematico dell’indagine in oggetto, attivando nuovi percorsi di ricerca e promuovendo una cultura ambientale che coniuga agire e sapere, educherà ancor di più noi giovani a ragionare e a comportarci in modo critico e costruttivo.

  • 16 Aprile 2024
    G. V. - Soverato (CZ)

    S.O.S. Salviamo (gli) Organismi Spiaggiati nel Parco Marino Regionale "Baia di Soverato" (COME PESCI FUOR D'ACQUA IN UN MONDO ALLA DERIVA) - n. 2

    Il 5 marzo, nella sala conferenze dell’IIS Guarasci Calabretta, abbiamo organizzato una conferenza foto [https://drive.google.com/file/d/1AFeiX0NFsml1YnfKoNyU3U2AD7lxtLNf/view?usp=sharing] alla quale hanno partecipato il sindaco di Soverato l’arch. Daniele Vacca, il dott. Lucifora dell'IZSM, la dott.ssa Battaglia del Servizio Veterinario ASP di …

  • 16 Aprile 2024
    G. V. - Soverato (CZ)

    S.O.S. Salviamo (gli) Organismi Spiaggiati nel Parco Marino Regionale "Baia di Soverato" (COME PESCI FUOR D'ACQUA IN UN MONDO ALLA DERIVA) - n. 1

    Al fine di comprendere come sia percepito il fenomeno dello spiaggiamento degli animali marini, all’inizio di Gennaio abbiamo sottoposto, mediante google moduli, un questionario, di seguito riportato, ai nostri compagni di scuola.
    Nel laboratorio informatico, insieme alla prof.ssa Caterina Mancuso, …

PREMESSA

Noi studenti delle classi 4E e 3C AFM dell’I.I.S. Guarasci-Calabretta di Soverato abbiamo condotto un’indagine – contestualizzata su base regionale – sugli spiaggiamenti di cetacei e tartarughe marine nel Parco Marino Regionale “Baia di Soverato”.

L’esigenza della realizzazione del progetto è scaturita dal nostro amore per il mare, cui siamo particolarmente legati in quanto abitanti di una cittadina costiera e per la cui tutela, lo abbiamo compreso conducendo l’indagine, è fondamentale il rispetto dell’articolo 9 e 41 della Costituzione italiana La Costituzione - Articolo 9 | Senato della Repubblica e la realizzazione dell’obiettivo 14 dell’Agenda 2030 14. La vita sott'acqua.

NOTA METODOLOGICA

Essendo l’ambiente marino un ecosistema interessato da attività umane, tanti episodi di spiaggiamento sono attribuibili all’interazione tra animali marini e attività antropiche quali la pesca, l’inquinamento da plastica, l’inquinamento acustico. La nostra indagine conoscitiva è nata quindi con lo scopo di comprendere le cause antropiche di questo fenomeno, di analizzare i dati sugli spiaggiamenti, di capire come la Rete Regionale Spiaggiamenti calabrese operi sul territorio e quale sia il contributo che ciascuno di noi può dare per la risoluzione del problema.

Preliminarmente abbiamo somministrato, mediante Google Moduli, un questionario agli studenti del nostro Istituto per verificare se tra i nostri coetanei ci sia una sufficiente consapevolezza in merito al problema e, supportati dalla docente di Informatica, abbiamo analizzato gli elementi raccolti.

Abbiamo proceduto, quindi, all’acquisizione di dati provenienti dal Centro di Referenza Nazionale per le Indagini Diagnostiche sui Mammiferi marini spiaggiati (C.Re.Di.Ma.) e ad una approfondita analisi dei dati regionali concessi dalla Rete Regionale Spiaggiamenti, relativi alle cause di morte dei cetacei in Calabria ed alle cause dello spiaggiamento delle tartarughe marine dal 2011 al 2020, nonché alla effettuazione di interviste ed incontri con esperti e rappresentanti del territorio a stretto contatto con l’ecosistema marino – quali il Centro di Recupero Animali Marini di Montepaone, i pescatori, la Capitaneria di Porto, i Servizi Veterinari, il sindaco di Soverato, il presidente del FLAG Jonio2.

In particolare, nel mese di gennaio, la Dott.ssa Stefania Giglio foto 1, biologa marina, operatore scientifico della Rete Regionale Spiaggiamenti e referente del Centro Recupero Animali Marini M.A.R.E. Calabria di Montepaone Lido, ha tenuto, presso il nostro Istituto, una lezione sulle cause antropiche di spiaggiamento degli animali marini e sull’importanza della corretta gestione di eventuali spiaggiamenti. Nell’occasione La Dott.ssa Giglio ha evidenziato il ruolo e l'importanza della Rete Spiaggiamenti Nazionale e di quella Regionale foto 2.

Ancora, il 19 febbraio, presso il Palazzo di Città, abbiamo incontrato il Sindaco Daniele Vacca foto 3, il quale ci ha illustrato l’importanza del Parco Regionale “Baia di Soverato”, istituito con legge regionale 21 aprile 2008 n. 10, la cui finalità è quella di preservare l’integrità e la biodiversità di questi luoghi. Il Sindaco ci ha informato, inoltre, circa le iniziative realizzate a cadenza mensile, supportate anche da associazioni di volontariato, per la rimozione dei rifiuti dalle spiagge e dai fiumi, e sulle iniziative di sensibilizzazione, rivolte a residenti e turisti, per evitare la dispersione dei rifiuti nell’ambiente.

Nel mese di marzo abbiamo intervistato i pescatori della Cooperativa Stella del Mare di Soverato foto 4 – che forniscono un  contributo fondamentale al monitoraggio delle specie marine protette – i quali ci hanno illustrato le interazioni dei delfini e delle tartarughe con le attività di pesca e quale sia la condotta corretta da seguire nel caso in cui questi rimangano accidentalmente impigliati nelle reti, cioè contattare subito la Rete Regionale Spiaggiamenti foto 5.

Il 5 marzo infine abbiamo organizzato una conferenza foto 6 alla quale hanno partecipato il sindaco di Soverato, arch. Vacca, il dott. Lucifora dell'IZSM foto 7, la dott.ssa Battaglia del servizio veterinario ASP di Soverato foto 8, il dr. Alecci Consigliere regionale e presidente del FLAG Jonio foto 9, la dott.ssa Giglio, operatore scientifico dell'Associazione M.A.R.E. Calabria che gestisce il Centro di Recupero Animali Marini Spiaggiati di Montepaone e la collaboratrice dott.ssa Corazzola foto 10. Durante la conferenza è stato spiegato quale sia il protocollo da seguire in caso di animale spiaggiato: per prima cosa occorre chiamare il numero 1530, la Capitaneria di Porto, che immediatamente contatterà il servizio veterinario dell’ASP. Questo identificherà l'esemplare spiaggiato e delimiterà l'area in cui giace. Se l’animale è vivo verrà affidato al Centro di Recupero; se, invece, è morto verrà avvertito l'Istituto zooprofilattico di competenza che svolgerà tutti gli esami autoptici, in loco se le dimensioni dell’animale sono particolarmente grandi. La carcassa, infine, verrà rimossa e smaltita dal Comune e la zona in cui si trovava l'animale verrà disinfettata a cura dell'ASP.

Oltre alle attività sopra descritte, per offrire un ulteriore e concreto aiuto alla salvaguardia degli animali spiaggiati, abbiamo realizzato un cartello che potrà fungere da guida pratica su come agire in presenza di organismi marini rinvenuti a riva. Suddiviso in "Cosa fare" e "Cosa non fare", fornisce istruzioni di primo soccorso, mette in evidenza l'importanza del contattare le autorità competenti e spiega che tipo di comportamenti evitare per non mettere a rischio l’animale. Per consentire la fruibilità da parte di chiunque, nel cartello è inserito un qr-code, mediante la cui scansione il testo viene tradotto in inglese, francese, spagnolo, tedesco e cinese foto cartello 1. Abbiamo quindi donato il cartello al Comune di Soverato, che ha partecipato con entusiasmo alla nostra iniziativa: varie copie sono state posizionate in zone e strade limitrofe al mare e ogni lido avrà una stampa da sottoporre direttamente all’attenzione dei bagnanti foto al cartello 2.

 

INQUADRAMENTO DEL PROBLEMA

Il Mar Mediterraneo ospita diverse specie di mammiferi marini che in caso di morte o grave debilitazione possono arenarsi, vivi o morti.

Nelle acque calabresi, in particolare, la cattura accidentale durante l’attività di pesca costituisce il rischio antropico più grave di spiaggiamento per delfini e tartarughe marine che, nel tentativo di mangiare l’esca, spesso rimangono impigliati e feriti negli attrezzi da pesca e, a volte, non riuscendo a risalire in superficie per respirare, muoiono soffocati.

Vi è, poi, il problema della plastica. Tra le macroplastiche più comunemente ritrovate in mare vi sono reti da pesca, sacchetti, cannucce e altri oggetti di utilizzo quotidiano che possono essere ingeriti accidentalmente dalle creature marine creando occlusioni gastro-intestinali, oppure possono attorcigliarsi attorno agli animali, rendendo difficili i movimenti e l’alimentazione, portando gli esemplari a deperimento e a volte alla morte. Si consideri, inoltre, che le macroplastiche, una volta in mare, si possono degradare, dividendosi in piccole particelle chiamate “microplastiche” che non creano occlusioni ma hanno un effetto nocivo su tutta catena alimentare.

Anche l’inquinamento acustico nell’ambiente acquatico, causato da sonar militari, trivellazioni e traffico marittimo, può disturbare gli animali marini, in particolare alcune specie di cetacei che utilizzano il suono per comunicare, navigare e cacciare. L'inquinamento acustico può interferire con queste attività vitali, provocando confusione e disorientamento, e portare gli animali a spiaggiarsi accidentalmente. Dati spiaggiamento cetacei regione calabria dati spiaggiamento tartarughe regione calabria. E’ da dire che i pescatori calabresi offrono un validissimo supporto alla tutela delle specie marine protette accidentalmente catturate, mentre i FLAG (gruppi di azione locale sulla pesca) costituiscono l’elemento di raccordo tra gli operatori ittici, gli organismi di tutela ambientale e le istituzioni pubbliche, contribuendo spesso all’organizzazione di iniziative di informazione e divulgazione sul tema.

E’ pacifico, tuttavia, che solo mediante un’attività sistematica di monitoraggio degli spiaggiamenti di tartarughe marine, cetacei e squali e solo attraverso una Rete Spiaggiamenti capillare, organizzata e funzionante, che includa la raccolta di dati biologici e sanitari, è possibile ottenere una esaustiva raccolta dati che consenta l’acquisizione di importanti informazioni, ad esempio quali siano le specie presenti nei nostri mari, quali le minacce per la loro conservazione, quali le condizioni di salute dell’ambiente marino, quali, infine, la concentrazione di inquinanti ambientali e lo stato degli habitat.

Quanto a ciò, in Calabria è attiva sin dal 2011 una Rete di Sorveglianza Diagnostica a tutela della salute e del benessere degli animali spiaggiati lungo le coste calabresi, una delle prime ad attivarsi a livello italiano e la cui istituzione è stata formalizzata con il DPGR-CA n. 104 del 29 luglio 2013, modificato successivamente con il DCA n. 130 dell’1 dicembre 2016 framework normativo. La Rete Regionale Spiaggiamenti calabrese foto è oggi tra le più operative in Italia e il Centro di Recupero Animali Marini di Montepaone è, attualmente, l’unico presidio calabrese attrezzato per il soccorso di animali con particolari esigenze, come cetacei foto e squali, per l’esecuzione di approfonditi esami diagnostici, nonché per terapie e attività di riabilitazione, anche di lunga durata foto 11. Pur   essendo la Rete calabrese MUPEM tecnicamente adeguata, composta da esperti biologi e medici veterinari, il suo personale, che deve occuparsi di circa 780 km di costa, è numericamente limitato e con scarse risorse economiche, quindi la sopravvivenza degli animali è spesso affidata, fino all’arrivo degli esperti, a comuni cittadini.

Ciò detto, la problematica degli spiaggiamenti è comunque di là dall’essere risolta in particolare a causa della scarsa conoscenza dell’argomento da parte del comune cittadino. A tal proposito, è interessante osservare alcuni dei dati emersi dal questionario che abbiamo somministrato nel nostro Istituto: la maggioranza degli intervistati (58%) sottostima fortemente il numero medio di spiaggiamenti annui sulle coste italiane e, secondo il 41%, sono circa 5-10 i delfini e circa 10-20 le tartarughe che annualmente si spiaggiano sulle coste della Calabria, mentre i numeri reali corrispondono a più del doppio; il 75% degli intervistati sostiene erroneamente che i maggiori rischi per l’animale spiaggiato siano il soffocamento, i traumi e le ferite da sfregamento con la sabbia; il 70% ritiene che ad oggi non sia attuata alcuna politica volta a limitare lo spiaggiamento, e buona parte del rimanente 30% che le politiche attuate siano, comunque, poco efficaci. Dati spiaggiamento 1, dati spiaggiamento 2 dati spiaggiamento 3, dati spiaggiamento 4.

Il punto è che dalla scarsa conoscenza del fenomeno deriva inevitabilmente l’ignoranza delle corrette pratiche da attuare in caso di ritrovamento di animale spiaggiato, ignoranza che può avere ripercussioni estremamente gravi sia per l’uomo che per l’animale: considerando il rischio di trasmissione di malattie zoonotiche, come brucellosi, toxoplasmosi e listeriosi, è assolutamente indispensabile, infatti, evitare contatti diretti con gli animali spiaggiati e affidarsi, invece, a personale esperto che sappia gestire nel modo corretto lo spiaggiamento e manipolare l’animale senza rischi.

 

 

CONCLUSIONI

Garantire l’attività di monitoraggio degli spiaggiamenti è molto importante per permettere che gli animali ancora vivi possano essere riabilitati, per capire quali siano le cause naturali e antropiche che minacciano queste specie e per monitorare la salute del mare.

Per garantire un monitoraggio sistematico ed efficiente del fenomeno ed un concreto supporto alla Rete Spiaggiamento sarebbe utile prevedere momenti formativi nelle scuole della Regione Calabria e delle altre Regioni interessate dal problema, al fine di fornire agli allievi le competenze di base idonee ad eseguire le operazioni di primo soccorso sugli animali marini spiaggiati.

Si potrebbero prevedere apposite infografiche, come il cartello da noi realizzo, da diffondere sul territorio, contenenti indicazioni per i cittadini su come comportarsi in caso di animale marino spiaggiato e su come attivare la Rete Regionale Spiaggiamenti per il recupero dell’esemplare.

Sarebbe inoltre utile l’erogazione di ulteriori fondi finalizzati al recupero sistematico degli animali spiaggiati, alla riabilitazione di quelli spiaggiati vivi, all’attività di monitoraggio del fenomeno, nonché all’analisi delle cause di morte e, quindi, delle minacce per tartarughe marine, squali e delfini.

E’ essenziale, altresì, mitigare le più importanti cause di spiaggiamento. In particolare, per quanto riguarda le interazioni con le attività di pesca, la Regione Calabria e gli operatori scientifici hanno sviluppato progetti (non ancora sufficienti) che coinvolgono attivamente i pescatori nella salvaguardia di cetacei, squali e tartarughe marine. I pescatori sono stati coinvolti nel monitoraggio delle specie marine protette, delle quali riportano avvistamenti e catture accidentali agli operatori della Rete Regionale Spiaggiamenti e, inoltre, sono stati formati su come gestire le catture accidentali e garantire un primo soccorso agli animali, per aumentarne le probabilità di sopravvivenza.

In merito al problema delle plastiche in mare, si potrebbero organizzare momenti formativi con le scuole per sensibilizzare gli studenti sull’argomento ed educare ad una corretta gestione dei rifiuti nel quotidiano e, soprattutto, in quelle situazioni, per esempio sulle spiagge, dove la dispersione dei rifiuti nell’ambiente è più rischiosa.

Infine, le amministrazioni comunali potrebbero adottare misure precauzionali di vario genere, per esempio l’aggiunta di nuovi cestini della spazzatura nei pressi delle spiagge, l’adozione di adeguata cartellonistica e, infine, una migliore regolamentazione del rumore generato da attività umane.

VIDEO:

https://youtu.be/ZUl6hI7abHg