Ridurre, non solo riciclare. Indagine conoscitiva sulla produzione di rifiuti urbani nella provincia di Reggio Emilia

  • Anno scolastico 2023-2024
  • Presentato da IP Servizi Galvani Iodi, Reggio Emilia

    

Ridurre, non solo riciclare. Indagine conoscitiva sulla produzione di rifiuti urbani nella provincia di Reggio Emilia

Secondo i dati pubblicati da Ispra nel “Rapporto Rifiuti Urbani” edizione 2022 (dati relativi all’anno 2021), la Provincia di Reggio Emilia è prima in Italia per quota pro-capite di rifiuti urbani prodotti. Triste primato, soprattutto se messo in relazione con l’alta percentuale di raccolta differenziata, che ci vede ben sopra la media nazionale (82,2% contro il 64%). Siamo bravi, dunque, a differenziare, ma produciamo troppi rifiuti. La domanda che ci poniamo, allora, è la seguente: se siamo attenti nell’eseguire correttamente la raccolta differenziata, perché non lo siamo altrettanto nel prevenire la produzione di rifiuti? E cosa fare per cercare di diminuirla?
La quantità totale di rifiuti prodotti è un indice di crescita economica e di aumento dei consumi e, quindi, di benessere ma, al contempo, rappresenta una misura di impoverimento delle risorse naturali e un grosso problema legato alla sostenibilità ambientale. Dunque, oltre che riciclare, occorre ridurre, quindi, prevenire. Lo stesso Parlamento Europeo, nel documento “Gestione dei rifiuti nell’UE: iconografia con fatti e cifre”, rileva che “L’Unione Europea ambisce a promuovere la prevenzione della produzione di rifiuti e il riutilizzo dei prodotti ogni qualvolta sia possibile”, in linea col motto che “il miglior rifiuto è il rifiuto che non viene prodotto”. Prevenire porterebbe, inoltre, a un risparmio economico (sono infatti elevati i costi di smaltimento) e a un minore impatto ambientale, posto che, in ogni caso, una percentuale dei rifiuti prodotti non viene differenziata in modo appropriato e non sì può escludere il rischio di dispersione nell’ambiente, rischio che aumenta proporzionalmente all’aumentare dei rifiuti prodotti e non correttamente raccolti e/o smaltiti. 
La nostra indagine conoscitiva muoverà da un’analisi della situazione attuale in cui versa il territorio della nostra Provincia e alla successiva analisi dei dati ottenuti e rilevati. Immaginando di aver ricevuto l’incarico da parte delle amministrazioni pubbliche locali, indagheremo su questo fenomeno e sonderemo, attraverso strumenti di indagine, la fattibilità e la possibile messa in atto (anche nei risultati sperati) di politiche miranti a ridurre gli sprechi e, quindi, contenere la produzione di rifiuti.
La ricerca dei dati e delle informazioni necessarie alla nostra indagine muoverà in diverse direzioni. Effettueremo dapprima una ricerca di informazioni in rete, sia in riferimento alla normativa attualmente in vigore e alle politiche attive, sia rispetto ai dati riguardanti la nostra Provincia, comparandoli con quelli di altre Province italiane e di altri Stati dell’UE. Prenderemo contatti con i sindaci e gli assessori all'ambiente di alcuni Comuni della Provincia e con l'amministrazione provinciale, per chiedere audizioni al fine di analizzare i dati raccolti e comprendere l’evoluzione del fenomeno nel tempo. Chiederemo poi un incontro all’amministratore delegato di Iren Ambiente di Reggio Emilia,  Legambiente e WWF Reggio Emilia per chiedere dati precisi, soprattutto in riferimento alle quantità relative alle diverse tipologie di rifiuti prodotti (plastica, carta,…). Effettueremo sondaggi, sia interni al nostro istituto scolastico, sia alla cittadinanza, per indagare sui comportamenti d’acquisto (circa la selezione dei prodotti) e di consumo, oltre che per sondare proposte che vanno nella direzione di ridurre i rifiuti. Svolgeremo sopralluoghi presso supermercati locali per verificare quanto packaging viene utilizzato nel confezionamento dei prodotti. Faremo esperimenti, per verificare quanta spazzatura produciamo in un giorno a casa nostra e a scuola. Testeremo la produzione di rifiuti nella preparazione di un pasto, con differenti alternative. Con la nostra indagine, il decisore politico avrà il quadro della situazione rispetto alla quale potrà più agevolmente decidere quali strategie mettere in atto, quali comportamenti (virtuosi) incentivare e quali, invece, disincentivare.

  • 15 Aprile 2024
    L. S. - Reggio Emilia

    Marzo-aprile 2024 - Il documento conclusivo dell’indagine conoscitiva

    Ultima tappa, certamente non per importanza (anzi!), la stesura del documento conclusivo dell’indagine conoscitiva. Il documento, in realtà, è stato abbozzato nel corso delle diverse attività, al termine delle quali svolgevamo un lavoro di sintesi di quanto fatto e realizzato. …

  • 15 Aprile 2024
    L. S. - Reggio Emilia

    Marzo-aprile 2024 - Il video

    Mentre lavoravamo alle diverse tappe del nostro percorso, abbiamo strutturato, cammin facendo, la sceneggiatura del video. L’obiettivo era quello di raccontare il percorso svolto, illustrando le diverse fasi e le attività svolte. Ci è venuta l’idea di narrare il progetto …

  • 15 Aprile 2024
    L. S. - Reggio Emilia

    Marzo-Aprile 2024 - Gli strumenti di indagine - I sopralluoghi, le interviste

    In sottocommissione, abbiamo effettuato alcuni sopralluoghi: nel Comune di Quattro Castella, ci siamo recati presso abitazioni di privati cittadini che utilizzano compostiere (FOTO 1) e li abbiamo intervistati. In una prima intervista, una signora che ha voluto rimanere anonima ha …

  • 15 Aprile 2024
    L. S. - Reggio Emilia

    MARZO 2024 - Gli strumenti di indagine - Le consultazioni pubbliche

    Dalla metà del mese di marzo, con la guida della docente di matematica, abbiamo lavorato all’elaborazione di due questionari: il primo questionario è stato somministrato a un campione rappresentativo della popolazione scolastica del nostro Istituto, il secondo questionario è stato …

  • 15 Aprile 2024
    L. S. - Reggio Emilia

    Sabato 6 aprile 2024 - ore 8:45 - 9:30 - Consulenza tecnica da remoto col Dott. Bokar Diop, Presidente Legambiente Reggio Emilia (allegato 5)

    Ormai il tempo stringe! Oggi si è svolta l’ultima consulenza tecnica (FOTO di un momento dell’intervento) prevista dal nostro programma dei lavori. Le molteplici iniziative di Legambiente, nel nostro Comune e anche in Provincia, hanno fornito risposte concrete alla domanda: …

  • 15 Aprile 2024
    L. S. - Reggio Emilia

    Sabato 23 marzo - ore 11:40-12:40 - Consulenza tecnica da remoto col dott. Lorenzo Frattini, responsabile del Distretto di Reggio Emilia di ARPAE - Area Prevenzione Ambientale Ovest (allegato 4)

    I nostri docenti hanno invitato il Responsabile ARPAE - Distretto di Reggio E., per consentirci di ampliare il quadro delle azioni di prevenzione ambientale messe in atto dai diversi attori istituzionali. Frattini (VIDEO di un momento dell’intervento) ha evidenziato comportamenti …

  • 15 Aprile 2024
    L. S. - Reggio Emilia

    Giovedì 14 marzo - ore 10:45-11: 45 - Audizione da remoto con la dott.ssa Maria Luisa Borettini - Presidente Corpo Guardie Giurate Ecologiche di Reggio Emilia (allegato 3)

    Nella nostra aula, ci colleghiamo attraverso Google Meet con Maria Luisa Borettini, docente ora in pensione, Presidente delle GGEV, Guardie Giurate Ecologiche Volontarie reggiane dal 1997. Borettini ci presenta questo raggruppamento, giuridicamente un’associazione di volontariato, i cui membri sono nominati …

  • 15 Aprile 2024
    L. S. - Reggio Emilia

    Martedì 5 marzo - 9:00-10:30 - Audizione della dott.ssa Carlotta Bonvicini (allegato 1), assessora del Comune di Reggio Emilia - Consulenza tecnica del dott. Eugenio Bertolini di Iren Ambiente (allegato 2)

    Con l’audizione dell’Assessora alle Politiche per la sostenibilità, mobilità, ambiente e agricoltura del Comune di Reggio E., dr.ssa Carlotta Bonvicini (FOTO 1), e con il contributo dell’Amministratore delegato di IREN Ambiente (FOTO 2), dott. Eugenio Bertolini, che ci ha fornito …

  • 15 Aprile 2024
    L. S. - Reggio Emilia

    Gennaio-febbraio 2024 - Ricerca e analisi della normativa di riferimento e di altra documentazione utile

    Divisi a gruppi, abbiamo ricercato e analizzato la normativa di riferimento sul tema dei rifiuti. Il primo è stato il D.lgs. 22/97 (più conosciuto come “Decreto Ronchi”), che ha sostituito il DPR 915/82 e ha recepito due Direttive comunitarie (la …

  • 15 Aprile 2024
    L. S. - Reggio Emilia

    Novembre-dicembre 2023 - Progettazione

    Il mese di novembre è stato dedicato alla progettazione. In classe, abbiamo letto il bando di concorso del progetto e abbiamo iniziato a condividere le nostre idee. Ci siamo documentati, sul web e sulla stampa locale, in merito ai problemi …

PREMESSA

Secondo i dati pubblicati da Ispra nel Rapporto Rifiuti Urbani, la Provincia di Reggio E. si conferma, anche per il 2022, prima in Italia per quota pro-capite di rifiuti urbani prodotti, nonostante l’alta percentuale di raccolta differenziata, ben al di sopra della media nazionale (82,3% contro il 65,2%). La quantità totale di rifiuti prodotti è un indice di crescita economica e di aumento dei consumi e, quindi, di benessere ma, al contempo, rappresenta un impoverimento delle risorse naturali e un problema legato alla sostenibilità ambientale. Oltre che riciclare, occorre ridurre, quindi, prevenire. Lo stesso Parlamento Europeo, nel documento “Gestione eco-responsabile dei rifiuti: le strategie adottate dall’UE”, rileva che “L’UE ambisce a promuovere la prevenzione della produzione di rifiuti e il riutilizzo dei prodotti ogni qualvolta sia possibile”, in linea col motto che “il miglior rifiuto è il rifiuto che non viene prodotto”. Prevenire porterebbe, inoltre, a un risparmio economico (sono infatti elevati i costi di smaltimento) e a un minore impatto ambientale, posto che, in ogni caso, una percentuale dei rifiuti prodotti non viene differenziata in modo appropriato e non sì può escludere il rischio di dispersione nell’ambiente, rischio che aumenta proporzionalmente all’aumentare dei rifiuti prodotti e non correttamente raccolti e/o smaltiti.

Questo lavoro si pone l’obiettivo di indagare sulle ragioni dell’elevata produzione di rifiuti nella Provincia di Reggio E. e verificare la possibile attuazione di politiche volte a ridurne il quantitativo prodotto.

 

NOTA METODOLOGICA

La Commissione parlamentare del Senato (VIII Commissione Ambiente, transizione ecologica, energia, lavori pubblici, comunicazioni, innovazione tecnologica), formata dagli studenti della classe 4ªC, ha chiesto il consenso della Presidenza del Senato, così come previsto dall’articolo 48, 1°comma, del Regolamento del Senato della Repubblica, a svolgere l’indagine conoscitiva dal titolo “Ridurre, non solo riciclare. Indagine conoscitiva sulla produzione di rifiuti urbani nella Provincia di Reggio Emilia”. Fatte le opportune valutazioni, la Presidenza ha autorizzato lo svolgimento di tale indagine.

La Commissione ha pertanto iniziato i lavori, sia in plenaria, sia in sottocommissioni. In plenaria, ha approfondito gli strumenti conoscitivi e ispettivi di cui dispone il Senato. Ha poi proceduto alla ricerca e all’analisi della normativa esistente in materia e di altra documentazione utile. Successivamente, ha richiesto e assistito ad audizioni e consulenze tecniche di politici ed esperti del settore, per raccogliere informazioni sulla situazione attuale e vagliare possibili azioni e iniziative da porre in essere. In sottocommissione è ricorsa allo strumento della consultazione pubblica, per valutare la concreta fattibilità della messa in campo di politiche attive e modifiche normative. Ha poi proceduto ad effettuare sopralluoghi per verificare sul campo lo stato attuale di progetti e interventi attivati sul territorio e dei risultati conseguiti. Di nuovo, in seduta plenaria, la Commissione ha elaborato le sue conclusioni e indicato alcune proposte per raggiungere l’obiettivo prefissato.

 

INQUADRAMENTO DEL PROBLEMA

Dai dati ISPRA per il 2022, la Regione italiana che produce la quantità più elevata di rifiuti è l’Emilia-Romagna, con 633 kg per abitante per anno; tra tutte, la Provincia di Reggio E. registra il quantitativo maggiore, con 744 kg pro-capite. Come vedremo, questo dato così elevato è in parte motivato dalle diverse politiche di assimilazione dei rifiuti e dagli efficienti servizi di raccolta. Pur attenuandosi in tal modo la dimensione del dato statistico, il problema, seppure ridimensionato, permane.

Si è dunque passati ad approfondire la normativa vigente, necessaria per valutare possibili interventi migliorativi. Abbiamo in primis analizzato il Decreto Ronchi, la prima norma nazionale organica in tema di rifiuti, focalizzata soprattutto nel recupero e nello smaltimento di rifiuti. Per ciò che attiene al nostro tema, il 1° comma dell’articolo 3 affida alle autorità competenti il compito di adottare “iniziative dirette a favorire, in via prioritaria, la prevenzione e la riduzione della produzione e della pericolosità dei rifiuti”; il successivo articolo 22, 2° comma, affida ai piani regionali il compito di promuovere “la riduzioni delle quantità, dei volumi e della pericolosità dei rifiuti.” Questa normativa ha avuto l’indubbio vantaggio di incrementare la raccolta differenziata nel nostro Paese (passata dal 17,39% del 2001 al 65,16% del 2022), ma non ha significativamente inciso sul quantitativo dei rifiuti prodotti (516,00 kg/abitante annuo del 2001 contro i 493,67 kg/abitante annuo del 2022 - dati Catasto dei Rifiuti ISPRA). Il Codice Ambientale del 2006 (D.Lgs. 3 aprile 2006, n. 152) nella parte IV, contiene norme volte a regolare la gestione dei rifiuti. Nel suo impianto generale, pur avendo operato alcune modifiche, ha sostanzialmente confermato la precedente normativa, soprattutto nel passaggio da un’ottica di “smaltimento” a una di "gestione" dei rifiuti. Di rilievo però l’articolo 180 del Codice che, allo scopo di promuovere “in via prioritaria la prevenzione della produzione dei rifiuti”, affida al Ministero dell’ambiente il compito di adottare il Programma nazionale di prevenzione dei rifiuti (PNPR), avvenuto col Decreto Direttoriale del 7 ottobre 2013, laddove sono stati fissati obiettivi di prevenzione al 2020 rispetto ai valori registrati nel 2010 (riduzione del 5% della produzione di rifiuti urbani per unità di Pil). Il successivo Programma Nazionale per la Gestione dei Rifiuti (PNGR) si è posto obiettivi più ambiziosi, orientando le politiche pubbliche e incentivando le iniziative private per lo sviluppo di un’economia sostenibile e circolare. E’ possibile sostenere che la normativa, nel tempo, abbia tentato di porre rimedi e trovare soluzioni ai ritmi vertiginosi di produzione dei rifiuti, cercando di intervenire “a monte” del problema, anziché solo a valle. La legislazione è certamente perfezionabile; ma, oltre che sul piano normativo (di cui diremo nelle conclusioni), sono probabilmente più efficaci politiche attive che prevedano incentivi ai comportamenti virtuosi. Importanti suggerimenti che vanno in questa direzione sono contenuti in tre vademecum pubblicati da ANCI Emilia-Romagna che forniscono spunti spunti e idee per ridurre i rifiuti: Ridurre i rifiuti da prodotti in plastica monouso... e non solo in plastica, Oltre il #monouso: i modelli del #riuso, Eventi #moNOuso.

 

RIEPILOGO DELL’ATTIVITA’ ISTRUTTORIA

1) Telefonata col dott. Francesco Fantuzzi, animatore del gruppo civico “Reggio Città Aperta

Il contatto col dott. Fantuzzi, cittadino reggiano impegnato da anni in svariate attività a salvaguardia dell’ambiente, ci è servito per scegliere il tema oggetto dell’indagine conoscitiva e per comprendere la portata e la gravità del problema.

2) Audizione dell’Assessora all’Ambiente del Comune di Reggio Emilia,  dr.ssa Carlotta Bonvicini

Obiettivo dell’audizione è stato avere un primo confronto sulle politiche messe in atto dal Comune in materia di gestione dei rifiuti. L’assessora ha sottolineato la difficoltà normativa e finanziaria di attivazione di politiche basate sugli incentivi economici per la prevenzione dei rifiuti: anziché far pagare di più a chi produce di più, premiare chi produce di meno. Reggio E. ha quindi puntato, in collaborazione con IREN, sulla implementazione di politiche per migliorare il servizio di raccolta dei rifiuti, attraverso l’intercettazione del rifiuto.

Il Comune ha sostenuto inoltre l’attivazione di alcuni progetti sperimentali, che non sempre hanno avuto seguito, richiedendo risorse e tempi medio-lunghi. Interessante la segnalazione del protocollo per la riduzione degli imballaggi nella ristorazione, siglato alcuni anni fa dal Comune, per la diffusione di vaschette compostabili nei ristoranti.

3) Consulenza tecnica del dott. Eugenio Bertolini, CEO IREN

Bertolini ci ha fornito informazioni utili per interpretare correttamente i dati relativi ai valori pro-capite della produzione di rifiuti urbani a Reggio E. e Provincia. I numeri dicono che i reggiani producono più rifiuti degli altri italiani, ma alcuni fattori territoriali giustificano tecnicamente tale dato: le politiche di assimilazione del Comune, che ha reso conferibili al servizio pubblico di smaltimento dei rifiuti domestici, anche rifiuti delle attività produttive, rendendoli “statisticamente” rifiuti urbani, e ciò in virtù di una capacità impiantistica solida che ne consente lo smaltimento; il differenziale tra diversi territori relativo a frazioni specifiche di rifiuto urbano conferite: sfalci e potature a Reggio E. incidono sul valore totale, anche se in virtù di servizi efficienti e capillari, come il “giro verde” (la quota pro-capite di Reggio E. è pari a circa 180 kg/abitante l’anno, mentre quella di Bologna, che ha più del doppio degli abitanti di Reggio, si assesta su meno di 50 kg/abitante).

Infine, se consideriamo la notevole quantità di rifiuti rappresentata dagli  imballaggi, la scelta tra politiche di Recupero piuttosto che di Riuso si traduce in volumi molto diversi di rifiuti prodotti: il riuso consente di ridurre la quantità, ma Reggio E. privilegia tuttora politiche di recupero, più rispondenti a un sistema produttivo orientato alla produzione del packaging, che dà lavoro (elemento che non può essere ignorato) a decine di migliaia di persone.

4) Audizione della prof.ssa Maria Luisa Borettini, Presidentessa delle Guardie Giurate Ecologiche Volontarie di Reggio Emilia

Focus dell’intervento è stato la pratica del compostaggio domestico, con conseguente riduzione della TARI per i soggetti residenti nei Comuni reggiani che l’attivano. Tale pratica risulta ecologicamente virtuosa perché consente la concimazione naturale di prati e orti, ma è anche uno strumento di riduzione della frazione organica dei rifiuti prodotti. Per Borettini, il compostaggio domestico, per chi ha uno spazio verde, dovrebbe essere “non più un’opzione, ma diventare un dovere”. Gli incentivi economici si dimostrano dunque strategicamente efficaci per spingere i cittadini in questa direzione.

5) Audizione del Dott. Lorenzo Frattini, Responsabile di Arpae - Distretto di Reggio E.

L’intervento del Responsabile Arpae ha evidenziato comportamenti riprovevoli e spesso illeciti di cittadini che "smaltiscono" i propri rifiuti abbandonandoli in luoghi più o meno visibili, strade urbane comprese. Le informazioni acquisite hanno confermato la necessità di individuare strategie per ridurre la produzione di rifiuti, al fine di prevenire pratiche scorrette di smaltimento e promuovere una cittadinanza responsabile.

Gli incentivi per una minore produzione di rifiuti dovrebbero dunque tener conto, citando Frattini, dei “motivi per cui i rifiuti vengono scaricati, che di solito sono economici” (chi li abbandona, non sostiene costi diretti di smaltimento), ma anche della scomodità di dover conferire i rifiuti lontano dalla propria abitazione (“incentivo di comodità”).

6) Consulenza tecnica del dott. Bokar Diop, Presidente di Legambiente Reggio E.

Consumo consapevole, riutilizzo, riciclo, recupero: Diop ha illustrato, coadiuvato da una volontaria di Legambiente, pratiche virtuose attuabili da tutti coloro che sono sensibili al tema dell’eccessiva produzione di rifiuti urbani. Reggio E. offre diverse opportunità in questa direzione: oltre ai numerosi mercati del riuso, Diop ha segnalato l’apertura del primo Repair Cafè in Città e ci ha mostrato esempi concreti di Green Marketing, per provare a modificare i comportamenti ecologicamente scorretti delle persone.

7) Consultazioni pubbliche

Sono stati somministrati due distinti questionari: il primo è stato sottoposto con moduli Google a un campione di studenti del nostro Istituto; il secondo lo abbiamo personalmente somministrato, suddivisi in sottocommissioni, a un campione della popolazione della Provincia, rielaborando poi in classe le risposte ottenute. In entrambi i casi, gli esiti evidenziano che la popolazione reggiana è pronta per ridurre il monouso (oltre il 60% degli studenti si dichiara disponibile a portare il bicchiere per la bevanda selezionata dal distributore automatico) e per accogliere politiche del riuso, soprattutto quando queste si traducono in un risparmio di spesa.

8) Sopralluoghi

Ci siamo recati in sottocommissione a Quattro Castella (R.E.) presso abitazioni di privati cittadini a che effettuano il compostaggio domestico ottenendo uno sgravio della TARI in accordo con Iren, e presso un’isola ecologica in cui è presente una zona per il compostaggio pubblico. In entrambi i casi, abbiamo verificato che si tratta di azioni non particolarmente gravose e invasive, ma che consentono una significativa riduzione dei rifiuti organici. I sopralluoghi presso due diversi mercatini del riuso situati nel Comune di Reggio E. hanno consentito di apprezzare la buona riuscita di iniziative che danno una seconda vita agli oggetti.

 

CONCLUSIONI

La commissione, alla luce dell’attività svolta, ritiene che sia possibile intervenire in più direzioni, a livello normativo e di politiche attive, nel modo seguente:

  • imporre alle imprese l’eliminazione di imballaggi inutili (la scatola di cartone in cui è contenuto il dentifricio, ad esempio; secondo i dati del questionario, i reggiani sono in prevalenza favorevole);
  • prevedere l’obbligo di utilizzare un numero ridotto di tipologie di bottiglie di vetro, in modo da favorirne il riutilizzo rispetto al riciclaggio;
  • poiché la plastica è il rifiuto più prodotto (dai dati del questionario, quasi il 60% del totale dei rifiuti prodotti), prevedere il divieto della vendita di sacchetti in plastica e fornire gratuitamente le borse riutilizzabili;
  • imporre ai produttori di distributori automatici di prevedere il doppio comando nella selezione della bevanda (con e senza bicchierino), con la riduzione del costo nel secondo caso;
  • favorire, da un punto di vista fiscale, le imprese che utilizzano i rifiuti per la produzione di energia;
  • introdurre il ritiro porta-a-porta degli oggetti che possono essere riutilizzati;
  • incentivare i mercatini del riuso, oltre che nelle isole ecologiche, anche nei paesi (piazze, vie) senza fare pagare la tassa dell’occupazione del suolo pubblico;
  • ridurre in modo significativo la TARI per chi utilizza le compostiere per l’auto riciclo del rifiuto organico;
  • prevedere fontanelle d’acqua nei luoghi pubblici (scuole, ospedali, uffici pubblici) e fornire gratuitamente i bicchieri pieghevoli riutilizzabili;
  • sensibilizzare i cittadini con corsi di formazione per l’utilizzo delle compostiere e per mostrare i dati di questa indagine conoscitiva.

I costi di questi interventi potrebbero essere coperti dai risparmi di spesa che deriverebbero dalla riduzione dei rifiuti prodotti e dai conseguenti oneri necessari per la loro raccolta e smaltimento.

VIDEO: https://www.youtube.com/watch?v=WuhmbwfKnH4