Recupero a scopi sociali e ricreativi delle aree dismesse e in abbandono

  • Pubblicato il 29 Marzo 2021
  • da Liceo Madre Mazzarello, Torino
Recupero a scopi sociali e ricreativi delle aree dismesse e in abbandono

Onorevoli Senatori! - In Italia ci sono molte aree in stato di abbandono, di proprietà pubblica e/o privata, precedentemente utilizzate per costruzioni, coltivazioni, depositi e altri scopi collegati, diventate ricettacolo di pericolo sociale, criminale e ambientale. Attraverso questa proposta di legge si vuole promuoverne l’utilizzo per fini sociali e di interesse pubblico: ospedali, scuole, luoghi di confronto e di ritrovo per giovani e no, impianti sportivi, parchi. Nella proposta di legge si promuove anche la rinaturalizzazione di aree “coperte” da strutture ora abbandonate e l’abbattimento delle strutture derivanti da abusi edilizi tali da pregiudicare tratti significativi del paesaggio.
Gli immobili e le aree abbandonati creano numerosi danni alla comunità, poiché da essi sono originate molte forme di degrado ambientale, specchio di squilibri e disagi sociali: un edificio abbandonato diventa uno spazio isolato e spesso utilizzato per scopi illeciti. Un’area abbandonata a se stessa, specie se in città o nelle immediate vicinanze, finisce per diventare ricettacolo di rifiuti abbandonati e di attività occulte. Con il disegno di legge in questione si vuole promuovere l’acquisizione da parte degli enti pubblici territoriali (comuni, province, città metropolitane, regioni) di aree ed edifici urbani e rurali che si trovano in stato di abbandono sul territorio italiano.
L'edilizia ha un ruolo fondamentale nella nostra vita quotidiana e trascorriamo gran parte della giornata all'interno di edifici: a casa, al lavoro o durante il tempo libero. Con questa proposta ci prefiggiamo di creare spazi ben progettati e realizzati che favoriscano la socialità e possano essere utilizzati dalle famiglie o da organizzazioni di volontariato sociale. Abbattendo o attuando dei processi di riqualifica degli edifici in stato di abbandono si potrebbero creare dei playground, aree gioco per bambini, alcuni spazi volti a favorire la socializzazione e magari anche strutture commerciali come ad esempio: negozi o alimentari. Invece, in ambito sportivo si potrebbero creare dei campi da calcio, pallavolo o basket. In ambito sociale si potrebbero adibire delle aree volte all’accoglienza di persone fragili e donne in gravidanza lasciando spazio anche ad eventuali associazioni benefiche e di volontariato.
La creazione di tali aree favorirebbe l’utilizzo di aree abbandonate allo scopo di creare spazi educativi e adibiti allo svago, evitando che la criminalità possa avere di conseguenza il controllo su tali aree.
Alcune regioni italiane hanno già adottato provvedimenti e leggi a favore della rigenerazione urbana. Ad esempio, la Regione Lombardia con Legge regionale 26 novembre 2019 - n. 18.
L’art. 21 di questa legge definisce la rigenerazione urbana come “l’insieme coordinato di interventi urbanistico-edilizi e di iniziative sociali che possono includere la sostituzione, il riuso, la riqualificazione dell’ambiente costruito e la riorganizzazione dell’assetto urbano attraverso il recupero delle aree degradate, sottoutilizzate o anche dismesse”, inserendo inoltre le iniziative sociali come fattori di rigenerazione urbana e le azioni di sostenibilità e di innovazione tecnologica tra gli strumenti da utilizzare.
Anche la Puglia dispone di una Legge regionale, 29 luglio 2008, nr. 21, sostanzialmente simile a quella lombarda.
Tra gli esempi di rigenerazione urbana in Italia il più significativo è indubbiamente quella avvenuta a Milano che, in occasione dell'Expo 2015, ha rinnovato e riaperto vari luoghi simbolo, come la Darsena. L'intervento ha compreso la trasformazione di Piazza XXIV Maggio in una grande area pedonale, la creazione di uno specchio d'acqua navigabile e un nuovo mercato; inoltre è stata effettuata anche la riapertura del canale del Ticinello, interrato nel 1930, e la restaurazione di due ponti: il ponte delle Gabelle, a tre arcate, del '500, e un ponte risalente al '700.
La Costituzione italiana non tratta di rigenerazione urbana rigenerazione urbana, per questo è agli atti della Camera una proposta di legge, la 1131 della 18^ Legislatura, che è finalizzata a definire i princìpi fondamentali in materia di rigenerazione urbana e i correlati incentivi per gli interventi da realizzarsi prioritariamente nelle aree già urbanizzate degradate da riqualificare, senza sovrapporsi agi interventi già previsti dalle Regioni.
Oggi circa il 75% del parco immobiliare dell'UE è inefficiente sotto il profilo energetico. Ciò significa che gran parte dell'energia utilizzata va sprecata. Questo spreco di energia può essere ridotto al minimo migliorando gli edifici esistenti e cercando soluzioni intelligenti e materiali efficienti sotto il profilo energetico quando si costruiscono nuove abitazioni. Per promuovere la ristrutturazione degli edifici, la Commissione europea ha annunciato l'intenzione di lanciare la nuova iniziativa "ondata di ristrutturazioni" nell'ambito del Green Deal europeo. L'obiettivo è aumentare il tasso di ristrutturazione degli edifici esistenti e riunire i diversi attori del settore per sviluppare le possibilità di finanziamento, promuovere gli investimenti nell'edilizia e mettere in comune gli sforzi di ristrutturazione.
Di recente l'UE ha introdotto nuove politiche ambiziose per aiutare gli Stati membri a migliorare l'efficienza energetica nell'edilizia. Sapendo che i costi sono spesso il principale ostacolo alla ristrutturazione, le nuove norme facilitano anche l'accesso ai finanziamenti per migliorare il parco immobiliare. L'Unione Europea sostiene e finanzia inoltre progetti per l'efficienza energetica attraverso la Banca europea per gli investimenti (BEI), che presta denaro a progetti che contribuiscono al raggiungimento degli obiettivi europei in materia di energia e di clima.
Per tutti questi motivi riteniamo che la proposta sia attuale e potrebbe essere utile per risolvere sia problemi legati all’abbandono e alla criminalità, al recupero di edifici degradati e a dare risposte coerenti ai problemi ambientali, riducendo significativamente l’impatto di anidride carbonica presente nell’aria.

 

ART. 1

finalità


1.    Lo scopo della seguente legge è quello di riqualificare il territorio italiano, rendendolo sicuro, inclusivo e sostenibile. Considerata la necessità di adottare una politica strategica nazionale che permetta di intervenire efficacemente per recuperare aree dismesse, pubbliche e private, e/o in stato di degrado e di abbandono per migliorarne la vivibilità, la sicurezza e la fruibilità, è necessario stabilire un quadro normativo nazionale che faccia da cornice alle iniziative legislative della Regioni italiane, stabilendo modalità e condizioni.
2.    In attuazione dell’art. 9 della Costituzione per quanto attiene la tutela del paesaggio e del territorio, la presente legge recepisce le Direttive Europee sulla rigenerazione territoriale e i trattati internazionali (Protocollo di Parigi) in materia di emergenza climatica.
3.    Ciascuna amministrazione pubblica, di cui all'articolo 1, comma 2, del decreto legislativo 30 marzo 2001 n. 165, conforma le attività di propria competenza al raggiungimento degli obiettivi di contrasto ai cambiamenti climatici e miglioramento della qualità dell'aria. Le norme costituzionali di riferimento si individuano nell'articolo 19 del decreto legislativo 13 marzo 2013, n. 30, destinata al Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio.

ART. 2

Misure per incentivare la rigenerazione dei suoli e il recupero degli edifici dismessi


1. È istituito, nello stato di previsione del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, il fondo denominato "Programma per la rigenerazione urbana", con una dotazione pari a euro …. per l'anno 2021, euro … per il successivo quadriennio 2022/26 per le finalità di cui al presente comma. Alla relativa copertura si provvede con quota parte dei proventi delle aste delle quote di emissione di CO2 di cui all'articolo 19 del decreto legislativo 13 marzo 2013, n. 30, destinata al Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare.
2. Il Programma sviluppa la sua operatività attraverso bandi: destinati a enti pubblici territoriali (Comune, Province, Città Metropolitane, Regioni), a privati che possiedano la titolarità delle aree per cui concorrono, ad amministrazioni centrali dello Stato.
3. Sono oggetto di intervento aree agricole improduttive (comprensive di eventuali fabbricati, residenziali o produttivi, in stato di abbandono e di improduttività da più di 5 anni; stabilimenti industriali e/o insediamenti artigianali le cui attività sono cessate da almeno 5 anni; immobili residenziali disabitati da oltre 10 anni.

ART. 3

Bandi di concorso


La pubblicazione dei bandi relativi al Programma viene delegata alle Regioni. Queste avranno altresì il compito di raccogliere, entro i 60 giorni dalla pubblicazione, le proposte progettuali, corredate di piani economici. Qualora l’area interessata dal progetto non sia di proprietà pubblica, debbono anche essere indicati gli investimenti che la proprietà intende effettuare, che non potranno in alcun caso essere inferiori al 40% dell’importo complessivo, spese di progettazione incluse.
Per quanto riguarda le aree pubbliche (demaniali), potranno partecipare diverse associazioni accreditate. Una commissione nominata alla scadenza del bando selezionerà i i progetti migliori.
Le associazioni, gli enti territoriali, le associazioni pubblico/privato e i privati che parteciperanno, fermo restando l’utilità pubblica, dovranno inserire all’interno del proprio progetto i seguenti aspetti:
1.    Realizzare un playground per i più piccoli
2.    Realizzare delle attività rivolte a tutti i generi, bambini, adulti e donne incinte
3.    Realizzare delle strutture che diano la possibilità di socializzare con gli altri
4.    Realizzare delle strutture per attività sportive
5.    Potranno avere al loro interno luoghi di formazione ed aree ristoro, come bar o ristoranti.


ART. 4

Sui progetti e sulle opere


L’erogazione dei finanziamenti avviene per tranches corrispondenti agli stati di avanzamento dei lavori.
Il soggetto titolare dei finanziamenti stipula una convenzione con il Comune in cui si trova l’area della durata di 25 anni. Nella convenzione sono indicati con precisione le facoltà, i diritti e i doveri, specialmente in ordine alle attività che vi si svolgeranno, ai prezzi e alle condizioni praticate agli utenti. Questo per garantire l’efficacia del finanziamento pubblico che sta alla base dell’intervento.
Gli interventi debbono essere conclusi entro 1000 giorni dalla loro approvazione, pena la decadenza del finanziamento e, quando si verifica, della concessione.

ART. 5

Disposizioni generali e armonizzazione alle normative regionali


Le Regioni che, con loro provvedimenti legislativi, hanno normato la materia e avviato interventi con le caratteristiche sopra indicate, possono usufruire degli stanziamenti previsti dalla legge per costituire un fondo unico, da gestire mediante un bando unico.

ART. 6

Controllo e valutazione


La commissione è composta da dieci membri, designati con bando pubblico dal Ministero della tutela del territorio e del mare in base alle loro conoscenze ed esperienze nelle materie concernenti il tema.
Tre componenti sono laureati in architettura, con specializzazioni coerenti con la funzione della commissione, due sono Laureati in Agraria e/o Scienze forestali. Quattro componenti, di cui almeno tre ingeneri edili, sono scelti fra coloro che si occupano delle problematiche tecniche.
La commissione istituisce un registro nazionale che deve essere compilato dalle equipe territoriali, con la chiara indicazione dei richiedenti, degli ammessi e delle istanze respinte.
La commissione ha il ruolo di affiancare l’architetto e l’ingegnere edile e valutare e controllare il lavoro svolto.

ART. 7

Organizzazione, deleghe e gestione economica


La riqualificazione di un territorio è equiparata ai trattamenti di pubblica accessibilità, attraverso il sistema sanitario nazionale.
Il Governo riceve la delega ad emanare i regolamenti applicativi e a definire i protocolli di attuazione.
Il Governo è altresì delegato al reperimento delle risorse necessarie all’espletamento del servizio introdotto.

il 20/04/2021
C. C. - Torino
ha proposto il seguente emendamento:
All'articolo 3, al comma 3 aggiungere, in fine, il seguente periodo:
«6. Potranno avere aree dedicate agli animali. ».
Approvato
  • Voti totali: 6
  • Favorevoli: 6
  • Contrari: 0
  • Astenuti: 0
il 20/04/2021
C. C. - Torino
ha proposto il seguente emendamento:
All'articolo 6, al comma 1, dopo la parola: «conoscenze,» inserire la seguente: «competenze».
Approvato
  • Voti totali: 6
  • Favorevoli: 6
  • Contrari: 0
  • Astenuti: 0

Onorevoli Senatori! - In Italia ci sono molte aree in stato di abbandono, di proprietà pubblica e/o privata, precedentemente utilizzate per costruzioni, coltivazioni, depositi e altri scopi collegati, diventate ricettacolo di pericolo sociale, criminale e ambientale. Attraverso questa proposta di legge si vuole promuoverne l’utilizzo per fini sociali e di interesse pubblico: ospedali, scuole, luoghi di confronto e di ritrovo per giovani e no, impianti sportivi, parchi. Nella proposta di legge si promuove anche la rinaturalizzazione di aree “coperte” da strutture ora abbandonate e l’abbattimento delle strutture derivanti da abusi edilizi tali da pregiudicare tratti significativi del paesaggio.
Gli immobili e le aree abbandonati creano numerosi danni alla comunità, poiché da essi sono originate molte forme di degrado ambientale, specchio di squilibri e disagi sociali: un edificio abbandonato diventa uno spazio isolato e spesso utilizzato per scopi illeciti. Un’area abbandonata a se stessa, specie se in città o nelle immediate vicinanze, finisce per diventare ricettacolo di rifiuti abbandonati e di attività occulte. Con il disegno di legge in questione si vuole promuovere l’acquisizione da parte degli enti pubblici territoriali (comuni, province, città metropolitane, regioni) di aree ed edifici urbani e rurali che si trovano in stato di abbandono sul territorio italiano.
L'edilizia ha un ruolo fondamentale nella nostra vita quotidiana e trascorriamo gran parte della giornata all'interno di edifici: a casa, al lavoro o durante il tempo libero. Con questa proposta ci prefiggiamo di creare spazi ben progettati e realizzati che favoriscano la socialità e possano essere utilizzati dalle famiglie o da organizzazioni di volontariato sociale. Abbattendo o attuando dei processi di riqualifica degli edifici in stato di abbandono si potrebbero creare dei playground, aree gioco per bambini, alcuni spazi volti a favorire la socializzazione e magari anche strutture commerciali come ad esempio: negozi o alimentari. Invece, in ambito sportivo si potrebbero creare dei campi da calcio, pallavolo o basket. In ambito sociale si potrebbero adibire delle aree volte all’accoglienza di persone fragili e donne in gravidanza lasciando spazio anche ad eventuali associazioni benefiche e di volontariato.
La creazione di tali aree favorirebbe l’utilizzo di aree abbandonate allo scopo di creare spazi educativi e adibiti allo svago, evitando che la criminalità possa avere di conseguenza il controllo su tali aree.
Alcune regioni italiane hanno già adottato provvedimenti e leggi a favore della rigenerazione urbana. Ad esempio, la Regione Lombardia con Legge regionale 26 novembre 2019 - n. 18.
L’art. 21 di questa legge definisce la rigenerazione urbana come “l’insieme coordinato di interventi urbanistico-edilizi e di iniziative sociali che possono includere la sostituzione, il riuso, la riqualificazione dell’ambiente costruito e la riorganizzazione dell’assetto urbano attraverso il recupero delle aree degradate, sottoutilizzate o anche dismesse”, inserendo inoltre le iniziative sociali come fattori di rigenerazione urbana e le azioni di sostenibilità e di innovazione tecnologica tra gli strumenti da utilizzare.
Anche la Puglia dispone di una Legge regionale, 29 luglio 2008, nr. 21, sostanzialmente simile a quella lombarda.
Tra gli esempi di rigenerazione urbana in Italia il più significativo è indubbiamente quella avvenuta a Milano che, in occasione dell'Expo 2015, ha rinnovato e riaperto vari luoghi simbolo, come la Darsena. L'intervento ha compreso la trasformazione di Piazza XXIV Maggio in una grande area pedonale, la creazione di uno specchio d'acqua navigabile e un nuovo mercato; inoltre è stata effettuata anche la riapertura del canale del Ticinello, interrato nel 1930, e la restaurazione di due ponti: il ponte delle Gabelle, a tre arcate, del '500, e un ponte risalente al '700.
La Costituzione italiana non tratta di rigenerazione urbana rigenerazione urbana, per questo è agli atti della Camera una proposta di legge, la 1131 della 18^ Legislatura, che è finalizzata a definire i princìpi fondamentali in materia di rigenerazione urbana e i correlati incentivi per gli interventi da realizzarsi prioritariamente nelle aree già urbanizzate degradate da riqualificare, senza sovrapporsi agi interventi già previsti dalle Regioni.
Oggi circa il 75% del parco immobiliare dell'UE è inefficiente sotto il profilo energetico. Ciò significa che gran parte dell'energia utilizzata va sprecata. Questo spreco di energia può essere ridotto al minimo migliorando gli edifici esistenti e cercando soluzioni intelligenti e materiali efficienti sotto il profilo energetico quando si costruiscono nuove abitazioni. Per promuovere la ristrutturazione degli edifici, la Commissione europea ha annunciato l'intenzione di lanciare la nuova iniziativa "ondata di ristrutturazioni" nell'ambito del Green Deal europeo. L'obiettivo è aumentare il tasso di ristrutturazione degli edifici esistenti e riunire i diversi attori del settore per sviluppare le possibilità di finanziamento, promuovere gli investimenti nell'edilizia e mettere in comune gli sforzi di ristrutturazione.
Di recente l'UE ha introdotto nuove politiche ambiziose per aiutare gli Stati membri a migliorare l'efficienza energetica nell'edilizia. Sapendo che i costi sono spesso il principale ostacolo alla ristrutturazione, le nuove norme facilitano anche l'accesso ai finanziamenti per migliorare il parco immobiliare. L'Unione Europea sostiene e finanzia inoltre progetti per l'efficienza energetica attraverso la Banca europea per gli investimenti (BEI), che presta denaro a progetti che contribuiscono al raggiungimento degli obiettivi europei in materia di energia e di clima.
Per tutti questi motivi riteniamo che la proposta sia attuale e potrebbe essere utile per risolvere sia problemi legati all’abbandono e alla criminalità, al recupero di edifici degradati e a dare risposte coerenti ai problemi ambientali, riducendo significativamente l’impatto di anidride carbonica presente nell’aria.

ART. 1

finalità


1.    Lo scopo della seguente legge è quello di riqualificare il territorio italiano, rendendolo sicuro, inclusivo e sostenibile. Considerata la necessità di adottare una politica strategica nazionale che permetta di intervenire efficacemente per recuperare aree dismesse, pubbliche e private, e/o in stato di degrado e di abbandono per migliorarne la vivibilità, la sicurezza e la fruibilità, è necessario stabilire un quadro normativo nazionale che faccia da cornice alle iniziative legislative della Regioni italiane, stabilendo modalità e condizioni.
2.    In attuazione dell’art. 9 della Costituzione per quanto attiene la tutela del paesaggio e del territorio, la presente legge recepisce le Direttive Europee sulla rigenerazione territoriale e i trattati internazionali (Protocollo di Parigi) in materia di emergenza climatica.
3.    Ciascuna amministrazione pubblica, di cui all'articolo 1, comma 2, del decreto legislativo 30 marzo 2001 n. 165, conforma le attività di propria competenza al raggiungimento degli obiettivi di contrasto ai cambiamenti climatici e miglioramento della qualità dell'aria. Le norme costituzionali di riferimento si individuano nell'articolo 19 del decreto legislativo 13 marzo 2013, n. 30, destinata al Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio.

ART. 2

Misure per incentivare la rigenerazione dei suoli e il recupero degli edifici dismessi


1. È istituito, nello stato di previsione del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, il fondo denominato "Programma per la rigenerazione urbana", con una dotazione pari a euro …. per l'anno 2021, euro … per il successivo quadriennio 2022/26 per le finalità di cui al presente comma. Alla relativa copertura si provvede con quota parte dei proventi delle aste delle quote di emissione di CO2 di cui all'articolo 19 del decreto legislativo 13 marzo 2013, n. 30, destinata al Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare.
2. Il Programma sviluppa la sua operatività attraverso bandi: destinati a enti pubblici territoriali (Comune, Province, Città Metropolitane, Regioni), a privati che possiedano la titolarità delle aree per cui concorrono, ad amministrazioni centrali dello Stato.
3. Sono oggetto di intervento aree agricole improduttive (comprensive di eventuali fabbricati, residenziali o produttivi, in stato di abbandono e di improduttività da più di 5 anni; stabilimenti industriali e/o insediamenti artigianali le cui attività sono cessate da almeno 5 anni; immobili residenziali disabitati da oltre 10 anni.

ART. 3

i bandi di concorso


La pubblicazione dei bandi relativi al Programma viene delegata alle Regioni. Queste avranno altresì il compito di raccogliere, entro i 60 giorni dalla pubblicazione, le proposte progettuali, corredate di piani economici. Qualora l’area interessata dal progetto non sia di proprietà pubblica, debbono anche essere indicati gli investimenti che la proprietà intende effettuare, che non potranno in alcun caso essere inferiori al 40% dell’importo complessivo, spese di progettazione incluse.
Per quanto riguarda le aree pubbliche (demaniali), potranno partecipare diverse associazioni accreditate. Una commissione nominata alla scadenza del bando selezionerà i i progetti migliori.
Le associazioni, gli enti territoriali, le associazioni pubblico/privato e i privati che parteciperanno, fermo restando l’utilità pubblica, dovranno inserire all’interno del proprio progetto i seguenti aspetti:
1.    Realizzare un playground per i più piccoli
2.    Realizzare delle attività rivolte a tutti i generi, bambini, adulti e donne incinte
3.    Realizzare delle strutture che diano la possibilità di socializzare con gli altri
4.    Realizzare delle strutture per attività sportive
5.    Potranno avere al loro interno luoghi di formazione ed aree ristoro, come bar o ristoranti.
6. Potranno avere aree dedicate agli animali.

ART. 4

sui progetti e sulle opere


L’erogazione dei finanziamenti avviene per tranches corrispondenti agli stati di avanzamento dei lavori.
Il soggetto titolare dei finanziamenti stipula una convenzione con il Comune in cui si trova l’area della durata di 25 anni. Nella convenzione sono indicati con precisione le facoltà, i diritti e i doveri, specialmente in ordine alle attività che vi si svolgeranno, ai prezzi e alle condizioni praticate agli utenti. Questo per garantire l’efficacia del finanziamento pubblico che sta alla base dell’intervento.
Gli interventi debbono essere conclusi entro 1000 giorni dalla loro approvazione, pena la decadenza del finanziamento e, quando si verifica, della concessione.

ART. 5

disposizioni generali e armonizzazione alle normative regionali


Le Regioni che, con loro provvedimenti legislativi, hanno normato la materia e avviato interventi con le caratteristiche sopra indicate, possono usufruire degli stanziamenti previsti dalla legge per costituire un fondo unico, da gestire mediante un bando unico.

ART. 6

controllo e valutazione


La commissione è composta da dieci membri, designati con bando pubblico dal Ministero della tutela del territorio e del mare in base alle loro conoscenze, competenze ed esperienze nelle materie concernenti il tema.
Tre componenti sono laureati in architettura, con specializzazioni coerenti con la funzione della commissione, due sono Laureati in Agraria e/o Scienze forestali. Quattro componenti, di cui almeno tre ingeneri edili, sono scelti fra coloro che si occupano delle problematiche tecniche.
La commissione istituisce un registro nazionale che deve essere compilato dalle equipe territoriali, con la chiara indicazione dei richiedenti, degli ammessi e delle istanze respinte.
La commissione ha il ruolo di affiancare l’architetto e l’ingegnere edile e valutare e controllare il lavoro svolto.

ART. 7

organizzazione, deleghe e gestione economica


La riqualificazione di un territorio è equiparata ai trattamenti di pubblica accessibilità, attraverso il sistema sanitario nazionale.
Il Governo riceve la delega ad emanare i regolamenti applicativi e a definire i protocolli di attuazione.
Il Governo è altresì delegato al reperimento delle risorse necessarie all’espletamento del servizio introdotto

 

Approfondimento

Approfondimento normativo

Il percorso nasce osservando gli innumerevoli spazi inutilizzati o abbandonati anche solo nel perimetro della nostra città. L’intento è di realizzare una legge che risolva a questo problema, facilitando riconversione, recupero e destinazione sociale.
Abbiamo cercato, sia nel nostro Paese che all’estero, norme e leggi già in vigore che trattino della rigenerazione urbana. In Italia esistono già progetti e le norme regionali come, ad esempio in Veneto, in Lombardia e in Piemonte, ma non esiste ancora una legge nazionale che regoli la questione.
Alcuni dei progetti che sono stati effettuati a Torino sono Le Case del Quartiere, il Lingotto e l’OGR. Questi nascono con l’intento di eliminare le aree ormai inutilizzate o in stato di degrado per dare una nuova vita a questi spazi.
In Europa sono stati promossi diversi progetti, i paesi che sono riusciti a migliorare questo aspetto sono la Germania e la Spagna.
Qui sotto riportiamo le norme e i progetti italiani, europei ed extraeuropei che abbiamo trovato più interessanti.

IN ITALIA:

•    VENETO
Veneto 2050: politiche per la riqualificazione urbana e la rinaturalizzazione del territorio. Questo il nome della Legge che “nell’ambito delle finalità di contenimento del consumo di suolo nonché di rigenerazione e riqualificazione del patrimonio immobiliare, promuove misure volte al miglioramento della qualità della vita delle persone all’interno delle città e al riordino urbano mediante la realizzazione di interventi mirati alla coesione sociale, alla tutela delle disabilità, alla qualità architettonica, alla sostenibilità ed efficienza ambientale con particolare attenzione all’economia circolare e alla bioedilizia, alla valorizzazione del paesaggio, alla rinaturalizzazione del territorio veneto e al preferibile utilizzo agricolo del suolo, alla implementazione delle centralità urbane, nonché alla sicurezza delle aree dichiarate di pericolosità idraulica o idrogeologica”.
Inoltre “La legge promuove una politica di contenimento del consumo di suolo favorendo la rigenerazione e la riqualificazione urbana esistente intervenendo sul patrimonio edilizio nelle aree dismesse e degradate prevedendo in particolare gli interventi di demolizione di opere incongrue o di elementi di degrado, di manufatti ricadenti in aree a pericolosità idraulica e geologica, o nelle fasce di rispetto stradale, nonché gli interventi di recupero, di riqualificazione e destinazione ad ogni tipo di uso compatibile con le caratteristiche urbanistiche e ambientali del patrimonio edilizio esistente”.

•    PIEMONTE
La legge regionale n°16/2018 finalizzata alla promozione della bellezza, intesa come qualità urbanistica, del paesaggio e del costruito, come definito nel primo articolo comma 1. Un altro scopo della legge al comma 2 è quello di aumentare la sicurezza statica dei manufatti e le loro prestazioni energetiche. Ulteriormente la legge si propone a migliorare la qualità ambientale. Per queste ragioni il Piemonte promuove gli interventi di riuso e di riqualificazione degli edifici esistenti, dei sottotetti e dei rustici.
Per fare ciò le amministrazioni comunali devono individuare edifici singoli o gruppi di edifici sui quali promuovere interventi di riuso e di riqualificazione (Art.3).
Vengono poi definite per ogni tipologia di edificio le possibilità, le tempistiche e le restrizioni nell’articolo 4. Nel comma 4 in particolare viene precisato il fatto che la riqualificazione deve rispettare le caratteristiche tipologiche del contesto, delle distanze dai confini, dalle strade e delle distanze tra edifici fissate dagli strumenti urbanistici.
Un esempio di riqualificazione urbana a Torino è il Bunker, un ex scalo ferroviario del quartiere Vanchiglia che, grazie a un progetto del 2015 è diventato uno spazio adibito ad eventi, attività culturali e ricreative per i giovani.

•    LAZIO
Anche la Regione Lazio si è dotata di una Legge sulla rigenerazione urbana: all’ Art. 1 - Finalità e ambito di applicazione – recita: “Le principali finalità della Legge sono:
    1.    Diminuzione del consumo di suolo: razionalizzare il patrimonio edilizio esistente    senza costruire su nuovi terreni
    2.    Riqualificazione sismica: aumentare la sicurezza strutturale degli edifici esistenti
    3.    Riqualificazione energetica: aumentare l'efficienza energetica degli edifici esistenti
    4.    Qualità architettonica: migliorare la qualità ambientale e architettonica delle città.”

IN EUROPA

SPAGNA
Le cinque maggiori ONG ambientaliste di Spagna Amici della Terra, Ecologisti in azione, Greenpeace, SEO / BIRDLIFE e WWF hanno presentato un documento “Un Programa por la Tierra. Justicia Social y ambiental para hacer frente a la crisis” nel quale hanno racchiuso 14 proposte indirizzate ai politici che si presenteranno alle prossime elezioni europee. Secondo loro queste sono le priorità :

FRANCIA

La Francia sta promuovendo dei concorsi per la riqualificazione dell’ambiente. Nantes è ancora in evidenza in progetti di Rigenerazione e lancia un concorso per demolire vecchie residenze per lasciare il posto a sessanta nuovi alloggi.
Il concorso è stato bandito da Nantes Habitat, l'ente pubblico che si occupa di l'housing sociale e prevede la costruzione di alloggi collettivi ed individuali e di un parcheggio sotterraneo nella città di Nantes.
È in palio un indennizzo di 20mila euro per i finalisti, mentre ai vincitori saranno affidati gli incarichi di progettazione, la direzione dei lavori, servizi di assistenza alla stazione appaltante durante la fase di aggiudicazione dei lavori e studi di sintesi volti a controllare la coerenza tra le opere edili e le disposizioni tecniche e architettoniche del progetto.
Un altro concorso a favore per la qualificazione dell’ambiente è quello promosso dall’ente Esh l'habitat social français bandisce un concorso per mettere in piedi quaranta nuovi alloggi a Parigi, all'interno del diciottesimo arrondissement. Si tratta di un'operazione di demolizione e ricostruzione che prevede l'edificazione di mille metri quadri di nuove superfici, rispondenti a ad elevati standard energetici.
Questi sono solo alcuni esempi dei concorsi per la riqualificazione dell’ambiente in Francia c’è ne sono molti altri per esempio: Meaux, per interventi di recupero, nel quartiere Livron ad Annemasse nuove abitazioni “green” anche a Bondy nuovi alloggi sociali all'interno di un’ecoquartiere a sud della strada Croix-Barret a Lione.

GERMANIA
Un progetto molto importante avvenuto in Germania è la riqualificazione della zona industriale della Ruhr avvenuta grazie all’esperienza dell’IBA-Emscher Park che avviò l’iniziativa di trasformare e riqualificare uno spazio verde pubblico di 300 km all’interno di una striscia di 800 kmq tra Duisburg e Bergkamm, area più devastata della regione della Ruhr.
Lo scopo, perseguito dal suo programma d’intervento, è realizzare un vastissimo parco lungo l’asse fluviale dell’Emscher. La sua struttura portante si fonda sul sistema di fasce verdi, percorsi naturalistici, piste ciclo-pedonali, progettati in modo da collegare un sistema di parchi articolati in varie tipologie (riserve naturali, parchi naturalistici, parchi paesaggistici, parchi popolari, parchi ricreativi, parchi culturali) ad un’altra serie di aree con attrezzature per lo sport ed il tempo libero ed infine ad una ricca gamma di biotopi costituiti da aree umide, specchi d’acqua, boschi, ecc.
Il DUISBURG NORD PARK
Uno dei più importanti progetti realizzati nella Ruhr è il progetto di riqualificazione di una vecchia fabbrica dismessa a Duisburg.
L’idea dei progettisti, Peter e Annaliese Latz, è basata sul principio della rigenerazione naturale del terreno. Su questo giocano due fattori fondamentali: il primo riguarda il riciclaggio dei materiali del luogo come componenti del suolo o come materiali da costruzione, ad esempio i mattoni tritati sono usati come additivo per il cemento colorato o le lastre di fusione per la pavimentazione di una piazza; il secondo riguarda invece il ciclo dell’acqua contaminata: le canalizzazioni attraversano tutto il parco e vengono convogliate con un sistema di drenaggio aperto fino agli antichi depositi di raffreddamento, mentre la semplice depurazione dei reflui si ottiene con l’energia eolica.
Passaggi sopraelevati, nei punti in cui la struttura ferroviaria aveva ceduto, per migliorare l’accesso e offrire alla gente del luogo un panorama del paesaggio urbano prima negatogli. Un canale, un tempo per acque di scarico inquinate da idrocarburi, ora convoglia le acque di marciapiedi, tetti e strade in ex vasche di raffreddamento e vecchi bacini di decantazione (impiegati anche alcuni carbonili) al fine di purificare tutta l’acqua del sito. Il corso d’acqua viene, quindi, purificato prima di raggiungere la vegetazione da filtri in ghiaia che trattengono polveri e residui inquinanti. Inoltre, è stato costruito un mulino a vento per intensificare l’ossigenazione delle acque.
Le MOSTRE DI GIARDINAGGIO
Parallelamente alla riqualificazione delle aree industriali, l’architettura del paesaggio in Germania posa le proprie fondamenta in un’altra interessante iniziativa che ebbe la sua comparsa nei primi anni cinquanta del secolo passato e concerne le mostre di orticoltura e giardinaggio, attraverso un’associazione centrata sull’argomento, occupandosi non solo della progettazione, ma anche della città dove avvenire. Queste mostre vengono organizzate su grandi aree urbane, spesso degradate o dimesse, diventando occasione di riqualificazione del territorio. Grazie alla Gartenschau, la città realizza un nuovo parco urbano attingendo a contributi statali, sponsorizzazioni private, proventi economici derivati dalla vendita dei biglietti di ingresso e dei gadget, con un minimo aggravio economico per le casse comunali.

FUORI DALL’EUROPA

GIAPPONE
La politica ambientale in Giappone concentra la sua attenzione sulla natura e sull’ambiente non tralasciando il bisogno di sviluppo economico del paese.
Il periodo Meji (1868-1912) in Giappone ha portato ad una grande ondata di industrializzazione che ha fatto prendere coscienza agli abitanti del fatto che ci fosse una necessità di regolamentazione dello sviluppo per preservare l’ambiente.
A questo proposito il governo giapponese ha dovuto adottare rigide contromisure per risolvere questi problemi, in particolare firmando il protocollo di Tokyo. Il protocollo di Tokio è un trattato internazionale che riguarda il surriscaldamento globale, è stato pubblicato l’11 dicembre del 1997 a Tokio.
Il Giappone ha inoltre il compito di ridurre le emissioni di anidride carbonica e di adottare altre misure per contrastare il cambiamento climatico dando più attenzioni alle questioni ambientali più importanti come l’inquinamento dai rifiuti industriali, la gestione dei rifiuti elettronici e nucleari.

STATI UNITI
•    NEW YORK
“Quando abbiamo combinato i nostri progetti di arte pubblica con i nostri sforzi per rafforzare le infrastrutture della città, attraverso nuove piazze pubbliche o piste ciclabili, abbiamo creato strade ancora più sicure e vivaci per tutti. Ora stiamo lavorando per condividere la nostra esperienza e animare strade e piazze in tutto il mondo”, continua Michael R. Bloomberg. Lanciato ufficialmente lo scorso ottobre, l’Asphalt Art Initiative fornisce alle città una guida pratica per trasformare strade e spazi pubblici ad arte, grazie anche all’Asphalt Art Guide, una guida che raccoglie i casi studio da città di tutto il mondo, e alle sovvenzioni previste (fino a 25mila dollari) per 10 città statunitensi di piccole e medie dimensioni per realizzare i propri progetti. Il programma di sovvenzioni è progettato non solo per incentivare la creazione di nuovi spazi pubblici, ma anche per dare alle città la possibilità di lavorare con gli artisti e le comunità.
•    CHICAGO
Tra i problemi più difficili da affrontare in una metropoli (da questa e dall’altra parte dell’Atlantico) vi è quello della riqualificazione e del rilancio di quartieri un tempo vivaci e vitali e oggi, invece, in forte declino. L’abbandono da parte degli abitanti in seguito alla chiusura e al fallimento di attività industriali e commerciali porta al progressivo svuotamento dell’area in questione con la conseguente decadenza tanto delle strutture comuni, degli edifici privati come, in generale, delle condizioni economico-sociali. Con la disoccupazione, la microcriminalità e un diffuso disagio sociale a fare da protagonisti.
Un processo di degrado che ha interessato anche alcuni quartieri di Chicago. In particolare, la zona del Southside, ha vissuto questa condizione: dal declino al recupero. Quartiere popolare e operaio, un tempo noto per le vicine fabbriche di carne in scatola, per la vivace vita di strada, per le tante e variegate attività commerciali e i locali di jazz e blues sta per uscire definitivamente dai problemi che ne hanno segnato gli ultimi decenni per diventare uno degli eco-district più grandi al mondo.
Da qui ai prossimi dieci anni il programma Green Healthy Neighborhoods Plan si occuperà di rivitalizzare e rilanciare la vita nel quartiere. Una delle soluzioni adottate prevede lo sviluppo di un mix di agricoltura “urbana” per nuove attività commerciali dall’impronta “verde”. Coltivare fra case, strade e cortili diverrà un modo molto forte per giungere a un pieno recupero e riappropriazione del territorio.

Fonti
https://www.eesc.europa.eu/en/our-work/opinions-information-reports/opinions/urban-regeneration-integrated-approach
https://iczmplatform.org/storage/documents/XCmLirwA3zfA07EMzztS7c69qM0WyCAsjJPY0Odb.pdf
http://arianna.consiglioregionale.piemonte.it/ariaint/TESTO?LAYOUT=PRESENTAZIONE&TIPODOC=LEGGI&LEGGE=16&LEGGEANNO=2018
https://www.greentechsrl.it/2020/06/19/la-riqualificazione-del-territorio-urbano-in-europa-germania/
https://www.rinnovabili.it/ambiente/spagna-5-ong-14-punti-bene-ambiente-ue-123/amp/
https://bur.regione.veneto.it/BurvServices/pubblica/DettaglioLegge.aspx?id=391940
https://it.m.wikipedia.org/wiki/Politica_ambientale_in_Giappone
http://arianna.consiglioregionale.piemonte.it/ariaint/TESTO?LAYOUT=PRESENTAZIONE&TIPODOC=LEGGI&LEGGE=16&LEGGEANNO=2018
https://www.ingenio-web.it/3578-la-francia-fa-vera-rigenerazione-urbana-al-via-8-progetti-di-housing-sociale
https://www.artribune.com/progettazione/architettura/2019/12/asphalt-art-parte-dagli-usa-il-grande-progetto-di-rigenerazione-urbana-arrivato-anche-a-milano/
http://energiamedia.it/chicago-urban-farming-per-riqualificare-i-quartieri/
https://www.this.it/articoli/progettazione/rigenerazione-urbana-lazio.html

 

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