Disposizioni in materia dell'introduzione dell'insegnamento dell'educazione alla sessualità a partire dalla scuola secondaria di primo grado nelle scuole italiane

  • Pubblicato il 16 Marzo 2022
  • da Liceo G. D'Alessandro, Bagheria (Palermo)
Disposizioni in materia dell'introduzione dell'insegnamento dell'educazione alla sessualità a partire dalla scuola secondaria di primo grado nelle scuole italiane

Onorevoli Senatori! - Il presente disegno di legge ha come finalità l'introduzione dell'educazione alla sessualità nelle classi secondarie di primo e secondo grado. Il sistema normativo in vigore non prevede leggi sull'educazione alla sessualità, in quanto questa viene considerata un argomento controverso. Le finalità dell'educazione alla sessualità sono dare le conoscenze puramente biologiche agli adolescenti, ma soprattutto offrire una maturità emotiva, attraverso un percorso centrato sui rapporti affettivi e relazionali. Una più cosciente sfera relazionale porta inoltre ad una diminuzione dei fenomeni quali bullismo, cyberbullismo, e quelli legati alle discriminazioni di genere (problematiche che affliggono la nostra società), in quanto i fenomeni di violenza sono per la maggior parte delle volte causati da una non comprensione “dell’altro”.
Sono almeno cinque gli articoli della Costituzione italiana che gettano le basi per un completo insegnamento dell’educazione alla sessualità: l’art. 2 riconosce al cittadino i diritti inviolabili dell’uomo in tutti i contesti sociali; l’art.3 riconosce ai cittadini pari dignità indipendentemente da sesso, razza e religione e la Repubblica si impegna a rimuovere gli ostacoli sociali; l’art.32 la Repubblica garantisce la salute del cittadino; gli artt.33 e 34 dispongono che la scuola italiana si impegni nel garantire a tutti una formazione il più completa possibile.
Come l'UNESCO afferma, la finalità dell'educazione alla sessualità è “l’insegnamento e l’apprendimento degli aspetti cognitivi, affettivi, fisici e sociali della sessualità. Mira a dotare i bambini e i ragazzi di conoscenze, competenze, atteggiamenti e valori che li metteranno in grado di realizzarsi, nel rispetto della loro salute, del loro benessere e della loro dignità, di sviluppare relazioni sociali e sessuali basate sul rispetto, di capire come le loro scelte influenzano il loro benessere e quello altrui, e di comprendere i loro diritti e tutelarli per tutta la vita.” (Dunja Mijatović: Un’educazione sessuale completa protegge i bambini e contribuisce a rendere la società più sicura e inclusiva); la materia risulta quindi fondamentale per uno sviluppo completo dello studente.
Il timore che discutere della sessualità porti i giovani a praticarla precocemente è ciò che ferma i genitori dal parlarne; in realtà è emerso da uno studio effettuato dal Department of Economic and Social Affairs delle Nazioni Unite dal titolo «The impact of sex education on the sexual behaviour of young people (L'impatto dell'educazione sessuale sul comportamento sessuale dei giovani)» dimostra come una corretta educazione ritardi in realtà l’età del primo rapporto.
Vivendo in una società dove già dai primi anni d’età il bambino ha la possibilità di avere accesso ad internet, con lo sviluppo della propria sfera sessuale, che si aggira intorno ai dieci/undici anni, i pre-adolescenti si ritrovano con un quantitativo pressoché infinito di materiale pornografico. Il 31% dei ragazzi tra i 9-17 anni ha già avuto contatto con immagini pornografiche (EU Kids Online Italy report Gennaio 2018). I più piccoli sono quindi in contatto con un mondo, che sappiamo essere di natura puramente cinematografica, ma che visti da un pubblico così piccolo, a cui non è stata data una corretta educazione, viene appreso come modello comportamentale. I modelli comportamentali acquisiti vengono successivamente applicati anche nella vita reale, incrementando una questione che ferisce profondamente l’animo di noi italiani, la violenza di genere.
Questa disposizione viene supportata da studi, pubblicazioni dell’OMS e da disposizioni approvate già da tempo dalla Comunità Europea.
Molti Paesi europei hanno già preso provvedimenti sull'argomento e una legge che disciplina l'insegnamento dell'educazione alla sessualità nelle scuole è già in vigore, esclusi Bulgaria, Romania, Polonia, Lituania, Cipro, e ovviamente l’Italia, mettendo quest’ultima in una posizione da fanalino di coda. L'introduzione di una legge porterebbe quindi il sistema scolastico italiano ad essere più conforme a quello del resto dei Paesi d'Europa.
La formazione del cittadino dall’aspetto culturale a quello puramente affettivo è demandato alla scuola e deve quindi essere garantito anche e soprattutto nella sfera della sessualità; la scuola deve quindi munirsi di professionisti specializzati quali psicologi, psicoterapeuti e soprattutto sessuologi. La scuola si impegna quindi a garantire una corretta informazione nell’ambito sessuale puramente biologico e ovviamente nell’ambito psicologico-relazionale che è parte integrante del comportamento umano.
Di conseguenza la scuola e la famiglia si impegnano a collaborare nella formazione del futuro cittadino. La scuola inoltre si impegna, non nel diffondere un’etica sessuale particolare, bensì nel portare a riflettere lo studente su tematiche rilevanti nell’affettività e nella sessualità formando così un cittadino completo capace di rapportarsi correttamente con sé e con il “diverso”.
Il seguente disegno di legge è diviso in otto articoli.

Art.1
(Definizione)


1. Per Educazione alla Sessualità (ES) si intende il processo attraverso il quale vengono trasmesse agli studenti delle classi secondarie di primo e secondo grado delle scuole italiane, competenze in ambito biologico e relazionale/affettivo della sfera sessuale.


Art.2
(Finalità)


1.    La scuola secondaria di primo e secondo grado si impegna a garantire le informazioni riguardanti la sfera sessuale e affettiva-relazionale secondo le normative previste dalla comunità europea, secondo i principi fondamentali della costituzione e articoli annessi, in collaborazione con la famiglia.
2.    Le tematiche da affrontare di cui al comma 1 riguardano l’aspetto biologico e affettivo in modo da garantire la salute psicofisica del cittadino prevista dall’articolo 32 della costituzione.
3.    In approfondimento di cui al comma 2, le finalità della materia sono:
A.    illustrare i dinamismi bio-fisiologici e anatomici del corpo umano;
B.    superare gli stereotipi diffusi nella società civile;
C.    portare alla riflessione in ambito affettivo lo studente;
D.    formare cittadini consapevoli nell'accettazione del sé e del “diverso”;
E.    Formare un cittadino consapevole.


Art.3
(Obblighi delle scuole)


1.    A partire dall’anno scolastico 2022/2023, in linea con la normativa europea vigente, è prevista l’introduzione dell’Educazione alla Sessualità nella scuola secondaria di primo e secondo grado.
2.    L’educazione alla sessualità fa parte del curriculum scolastico.
3.    L'insegnamento di cui al comma 1 è gestito, per quanto possibile, in autonomia dall’istituzione scolastica.


Art.4
(Corpo docente)


1.    L’insegnamento dell’ES è previsto per trentatré ore annue.
2.    Il monte ore di cui al comma 1 è diviso in 18 ore di insegnamento sull’aspetto
relazionale-emozionale (psicologico) e 15 in ambito biologico- anatomico.
3.    L’insegnamento relazionale-emozionale di cui il comma 2 è svolto da docenti con conoscenze in scienze psicologiche e pedagogiche.
4.    L’insegnamento biologico-anatomico di cui il comma 2 è svolto da docenti di classe di concorso A28 (matematica e scienze) per le scuole secondarie di primo grado e A50 (Scienze naturali, chimiche e biologiche) per quelle di secondo grado.
5. Gli alunni con disabilità vengono seguiti da docenti di sostegno qualificati e competenti con specifiche abilitazioni.


Art.5
(Metodologia)


1.    Nella scuola secondaria di primo grado, per l’insegnamento illustrato nell’Art. 4 comma 3 è necessario assumere personale laureato in scienze dell’educazione o in psicologia dello sviluppo.
2.    Nella scuola secondaria di secondo grado, per l’insegnamento illustrato nell’Art.4 comma 3 è necessario assumere docenti nella classe di concorso A18 (Filosofia e Scienze umane).


Art.6
(Impegno delle scuole)


1. Il dirigente scolastico si occupa di verificare la completa attuazione in funzione del piano dell’offerta formativa.


Art.7
(Spesa)


1. Alla copertura degli oneri che la seguente legge prevede si predispongono i seguenti fondi:
l    i fondi stanziati dal MEF per la prevenzione delle IST e degli incontri con le scuole.;
l    il fondo sociale europeo FSE;
l    i fondi Europei (CIPE, PON, POR) per l’eventuale acquisto di materiale ai fini didattici.
2. Il ministero dell'istruzione si impegna ad istituire, a partire dall’a. s. 2022/2023, un fondo il cui fine è coprire le spese per l’introduzione dell’insegnamento della disciplina che ammonta a euro 160 mln.


Art.8
(Clausola di salvaguardia)


1.    Entro un anno dall’approvazione di questo disegno di legge, gli enti
competenti si impegnano a metterlo in atto con tutti i mezzi a disposizione.
2.    Le disposizioni previste dalla presente legge sono applicate nelle regioni a statuto speciale e nelle province autonome di Trento e Bolzano in compatibilità con i rispettivi statuti e relative norme di attuazione.

 

il 31/03/2022
M. F. - Bagheria (PA)
ha proposto il seguente emendamento:
Emendamento 2.1: modifica art. 2 comma 1: La scuola secondaria di primo e secondo grado si impegna a garantire le informazioni riguardanti la sfera sessuale e affettiva-relazionale secondo le normative previste dall'Unione Europea, secondo i principi della Costituzione, in collaborazione con la famiglia.
Approvato
  • Voti totali: 21
  • Favorevoli: 21
  • Contrari: 0
  • Astenuti: 0
il 31/03/2022
A. V. - Bagheria (PA)
ha proposto il seguente emendamento:
Emendamento 2.2: modifica art.2 comma 2: Le tematiche da affrontare di cui al comma 1 riguardano l’aspetto biologico e affettivo in modo da garantire la salute psicofisica del cittadino.
Approvato
  • Voti totali: 21
  • Favorevoli: 21
  • Contrari: 0
  • Astenuti: 0
il 31/03/2022
A. T. - Bagheria (PA)
ha proposto il seguente emendamento:
Emendamento 2.3: abrogazione art. 2 comma 3 punto E, modifica punto B: superare gli stereotipi diffusi nella società civile; stereotipi di genere che hanno a che vedere con le scelte sessuali, scelte in ambito lavorativo, la personalità, la relazione e la comunicazione con gli altri.
Approvato
  • Voti totali: 21
  • Favorevoli: 21
  • Contrari: 0
  • Astenuti: 0
il 31/03/2022
G. G. T. - Bagheria (PA)
ha proposto il seguente emendamento:
Emendamento 3.1: modifica art.3 comma 3: I fondi e l'organizzazione delle ore sono gestiti in autonomia dall'istituzione scolastica.
Approvato
  • Voti totali: 21
  • Favorevoli: 17
  • Contrari: 0
  • Astenuti: 4
il 31/03/2022
A. C. - Bagheria (PA)
ha proposto il seguente emendamento:
Emendamento 3.2: modifica art.3 comma 4: Il curriculum della materia è definito dalle linee guida del Ministero dell’Istruzione.
Approvato
  • Voti totali: 21
  • Favorevoli: 16
  • Contrari: 0
  • Astenuti: 5
il 31/03/2022
C. S. - Bagheria (PA)
ha proposto il seguente emendamento:
Emendamento 5.1: modifica art.5 comma 1: Nella scuola secondaria di primo grado, per l’insegnamento di cui all’Art. 4 comma 3 è necessario assumere personale laureato in scienze dell’educazione o in psicologia dello sviluppo. Il personale deve essere formato seguendo le linee guida del ministero.
Approvato
  • Voti totali: 21
  • Favorevoli: 20
  • Contrari: 0
  • Astenuti: 1
il 31/03/2022
A. C. - Bagheria (PA)
ha proposto il seguente emendamento:
Emendamento 5.2: modifica art.5 comma 2: Nella scuola secondaria di secondo grado, per l’insegnamento di cui all’Art.4 comma 3 è necessario assumere docenti nella classe di concorso A18 (Filosofia e Scienze umane).
Respinto
  • Voti totali: 21
  • Favorevoli: 1
  • Contrari: 20
  • Astenuti: 0
il 31/03/2022
A. C. - Bagheria (PA)
ha proposto il seguente emendamento:
Emendamento 5.2: modifica art.5 comma 2: Nella scuola secondaria di secondo grado, per l’insegnamento di cui all’Art.4 comma 3 è necessario assumere docenti nella classe di concorso A18 (Filosofia e Scienze umane).
Approvato
  • Voti totali: 21
  • Favorevoli: 21
  • Contrari: 0
  • Astenuti: 0
il 31/03/2022
G. M. B. - Bagheria (PA)
ha proposto il seguente emendamento:
Emendamento 6.1: modifica art.6 comma 2: Nelle scuole secondarie di primo grado, l'insegnamento dell'educazione alla sessualità è affidato, a docenti sulla base del curricolo di cui all'articolo 4 comma 3. Le istituzioni scolastiche utilizzano le risorse dell'organico dell'autonomia.
Aggiunta comma 3: Nelle scuole secondarie di secondo grado, l'insegnamento è affidato a docenti abilitati in discipline psicologiche e pedagogiche, ove disponibili nell'ambito dell'organico dell'autonomia.
Approvato
  • Voti totali: 21
  • Favorevoli: 18
  • Contrari: 0
  • Astenuti: 3
il 31/03/2022
P. C. - Bagheria (PA)
ha proposto il seguente emendamento:
Emendamento 7.1: abrogazione art.7 comma 1 punto A
Approvato
  • Voti totali: 21
  • Favorevoli: 17
  • Contrari: 1
  • Astenuti: 3
il 31/03/2022
G. S. - Bagheria (PA)
ha proposto il seguente emendamento:
Emendamento 7.2: modifica art.7 comma 2: Il ministero dell'istruzione si impegna ad istituire, a partire dall’a. s. 2022/2023, un fondo destinato a coprire le spese per l’introduzione dell’insegnamento della disciplina che ammonta a euro 160 milioni.
Approvato
  • Voti totali: 21
  • Favorevoli: 21
  • Contrari: 0
  • Astenuti: 0
il 31/03/2022
C. C. L. R. - Bagheria (PA)
ha proposto il seguente emendamento:
Emendamento 8.1: modifica art.8 comma 1: Il ministero della pubblica istruzione e le organizzazioni scolastiche si impegnano a mettere in atto questo disegno di legge entro un anno dall’approvazione dello stesso.
Approvato
  • Voti totali: 21
  • Favorevoli: 19
  • Contrari: 1
  • Astenuti: 1
il 31/03/2022
D. P. B. - Bagheria (PA)
ha proposto il seguente emendamento:
Emendamento 8.2: modifica art.8 comma 2: Le disposizioni previste dalla presente legge sono applicate anche nelle regioni a statuto speciale e nelle province autonome di Trento e Bolzano in compatibilità con i rispettivi statuti e relative norme di attuazione.
Approvato
  • Voti totali: 21
  • Favorevoli: 20
  • Contrari: 0
  • Astenuti: 1

Onorevoli Senatori! - Il presente disegno di legge ha come finalità l'introduzione dell'educazione alla sessualità nelle classi secondarie di primo e secondo grado. Il sistema normativo in vigore non prevede leggi sull'educazione alla sessualità, in quanto questa viene considerata un argomento controverso. Le finalità dell'educazione alla sessualità sono dare le conoscenze puramente biologiche agli adolescenti, ma soprattutto offrire una maturità emotiva, attraverso un percorso centrato sui rapporti affettivi e relazionali. Una più cosciente sfera relazionale porta inoltre ad una diminuzione dei fenomeni quali bullismo, cyberbullismo, e quelli legati alle discriminazioni di genere (problematiche che affliggono la nostra società), in quanto i fenomeni di violenza sono per la maggior parte delle volte causati da una non comprensione “dell’altro”.
Sono almeno cinque gli articoli della Costituzione italiana che gettano le basi per un completo insegnamento dell’educazione alla sessualità: l’art. 2 riconosce al cittadino i diritti inviolabili dell’uomo in tutti i contesti sociali; l’art.3 riconosce ai cittadini pari dignità indipendentemente da sesso, razza e religione e la Repubblica si impegna a rimuovere gli ostacoli sociali; l’art.32 la Repubblica garantisce la salute del cittadino; gli artt.33 e 34 dispongono che la scuola italiana si impegni nel garantire a tutti una formazione il più completa possibile.
Come l'UNESCO afferma, la finalità dell'educazione alla sessualità è “l’insegnamento e l’apprendimento degli aspetti cognitivi, affettivi, fisici e sociali della sessualità. Mira a dotare i bambini e i ragazzi di conoscenze, competenze, atteggiamenti e valori che li metteranno in grado di realizzarsi, nel rispetto della loro salute, del loro benessere e della loro dignità, di sviluppare relazioni sociali e sessuali basate sul rispetto, di capire come le loro scelte influenzano il loro benessere e quello altrui, e di comprendere i loro diritti e tutelarli per tutta la vita.” (Dunja Mijatović: Un’educazione sessuale completa protegge i bambini e contribuisce a rendere la società più sicura e inclusiva); la materia risulta quindi fondamentale per uno sviluppo completo dello studente.
Il timore che discutere della sessualità porti i giovani a praticarla precocemente è ciò che ferma i genitori dal parlarne; in realtà è emerso da uno studio effettuato dal Department of Economic and Social Affairs delle Nazioni Unite dal titolo «The impact of sex education on the sexual behaviour of young people (L'impatto dell'educazione sessuale sul comportamento sessuale dei giovani)» dimostra come una corretta educazione ritardi in realtà l’età del primo rapporto.
Vivendo in una società dove già dai primi anni d’età il bambino ha la possibilità di avere accesso ad internet, con lo sviluppo della propria sfera sessuale, che si aggira intorno ai dieci/undici anni, i pre-adolescenti si ritrovano con un quantitativo pressoché infinito di materiale pornografico. Il 31% dei ragazzi tra i 9-17 anni ha già avuto contatto con immagini pornografiche (EU Kids Online Italy report Gennaio 2018). I più piccoli sono quindi in contatto con un mondo, che sappiamo essere di natura puramente cinematografica, ma che visti da un pubblico così piccolo, a cui non è stata data una corretta educazione, viene appreso come modello comportamentale. I modelli comportamentali acquisiti vengono successivamente applicati anche nella vita reale, incrementando una questione che ferisce profondamente l’animo di noi italiani, la violenza di genere.
Questa disposizione viene supportata da studi, pubblicazioni dell’OMS e da disposizioni approvate già da tempo dalla Comunità Europea.
Molti Paesi europei hanno già preso provvedimenti sull'argomento e una legge che disciplina l'insegnamento dell'educazione alla sessualità nelle scuole è già in vigore, esclusi Bulgaria, Romania, Polonia, Lituania, Cipro, e ovviamente l’Italia, mettendo quest’ultima in una posizione da fanalino di coda. L'introduzione di una legge porterebbe quindi il sistema scolastico italiano ad essere più conforme a quello del resto dei Paesi d'Europa.
La formazione del cittadino dall’aspetto culturale a quello puramente affettivo è demandato alla scuola e deve quindi essere garantito anche e soprattutto nella sfera della sessualità; la scuola deve quindi munirsi di professionisti specializzati quali psicologi, psicoterapeuti e soprattutto sessuologi. La scuola si impegna quindi a garantire una corretta informazione nell’ambito sessuale puramente biologico e ovviamente nell’ambito psicologico-relazionale che è parte integrante del comportamento umano.
Di conseguenza la scuola e la famiglia si impegnano a collaborare nella formazione del futuro cittadino. La scuola inoltre si impegna, non nel diffondere un’etica sessuale particolare, bensì nel portare a riflettere lo studente su tematiche rilevanti nell’affettività e nella sessualità formando così un cittadino completo capace di rapportarsi correttamente con sé e con il “diverso”.
Il seguente disegno di legge è diviso in otto articoli.

Art.1
(Definizione)

1. Per Educazione alla Sessualità (ES) si intende il processo attraverso il quale vengono trasmesse agli studenti delle classi secondarie di primo e secondo grado delle scuole italiane competenze in ambito biologico e relazionale/affettivo della sfera sessuale.


Art.2
(Finalità)

1.    La scuola secondaria di primo e secondo grado si impegna a garantire le informazioni riguardanti la sfera sessuale e affettiva-relazionale secondo le normative previste dall'Unione Europea, secondo i principi della Costituzione, in collaborazione con la famiglia.
2.    Le tematiche da affrontare di cui al comma 1 riguardano l’aspetto biologico e affettivo in modo da garantire la salute psicofisica del cittadino.
3.    In approfondimento di cui al comma 2, le finalità della materia sono:
a.    illustrare i dinamismi bio-fisiologici e anatomici del corpo umano;
b.    superare gli stereotipi diffusi nella società civile; stereotipi di genere che hanno a che vedere con le scelte sessuali, scelte in ambito lavorativo, la personalità, la relazione e la comunicazione con gli altri.
c.    portare alla riflessione in ambito affettivo lo studente;
d.    formare cittadini consapevoli nell'accettazione del sé e del “diverso”;


Art.3
(Obblighi delle scuole)

1.    A partire dall’anno scolastico 2022/2023, in linea con la normativa europea vigente, è prevista l’introduzione dell’Educazione alla Sessualità nella scuola secondaria di primo e secondo grado.
2.    L’educazione alla sessualità fa parte del curriculum scolastico.
3.    I fondi e l'organizzazione delle ore sono gestiti in autonomia dall'istituzione scolastica.
4.    Il curriculum della materia è definito dalle linee guida del Ministero dell’Istruzione.


Art.4
(Corpo docente)

1.    L’insegnamento dell’ES è previsto per trentatré ore annue.
2.    Il monte ore di cui al comma 1 è diviso in 18 ore di insegnamento sull’aspetto relazionale-emozionale (psicologico) e 15 in ambito biologico- anatomico.
3.    L’insegnamento relazionale-emozionale di cui il comma 2 è svolto da docenti con conoscenze in scienze psicologiche e pedagogiche.
4.    L’insegnamento biologico-anatomico di cui il comma 2 è svolto da docenti di classe di concorso A28 (matematica e scienze) per le scuole secondarie di primo grado e A50 (Scienze naturali, chimiche e biologiche) per quelle di secondo grado.
5. Gli alunni con disabilità vengono seguiti da docenti di sostegno qualificati e competenti con specifiche abilitazioni.


Art.5
(Metodologia)

1.    Nella scuola secondaria di primo grado, per l’insegnamento di cui all’Art. 4 comma 3, è necessario assumere personale laureato in scienze dell’educazione o in psicologia dello sviluppo. Il personale deve essere formato seguendo le linee guida del Ministero.
2.    Nella scuola secondaria di secondo grado, per l’insegnamento di cui all’Art.4 comma 3, è necessario assumere docenti della classe di concorso A18 (Filosofia e Scienze umane).


Art.6
(Impegno delle scuole)

1.    Il Dirigente Scolastico si occupa di verificare la completa attuazione della presente legge in funzione del piano dell’offerta formativa.
2.    Nelle scuole secondarie di primo grado, l'insegnamento dell'educazione alla sessualità è affidato a docenti sulla base del curricolo di cui all'articolo 4 comma 3. Le istituzioni scolastiche utilizzano le risorse dell'organico dell'autonomia.


Art.7
(Spesa)

1. Alla copertura degli oneri che la seguente legge prevede si attinge dai seguenti fondi:
a.    il fondo sociale europeo FSE;
b.    i fondi Europei (CIPE, PON, POR) per l’eventuale acquisto di materiale ai fini didattici.
2. Il Ministero dell'Istruzione si impegna ad istituire, a partire dall’a.s. 2022/2023, un fondo destinato a coprire le spese per l’introduzione dell’insegnamento della disciplina che ammonta a euro 160 milioni.

Art.8
(Clausola di salvaguardia)

1. Il Ministero della Pubblica Istruzione e le organizzazioni scolastiche si impegnano a mettere in atto questo disegno di legge entro un anno dall’approvazione dello stesso.
2.    Le disposizioni previste dalla presente legge sono applicate anche nelle regioni a statuto speciale e nelle province autonome di Trento e Bolzano in compatibilità con i rispettivi statuti e relative norme di attuazione.

Approfondimento

Approfondimento normativo

In Italia non è presente una legge che preveda l’educazione alla sessualità nelle scuole.
Nonostante ci siano state numerose proposte di legge, la situazione non è cambiata. Uno tra i primi tentativi di ottenere l’introduzione dei temi relativi alla sessualità nelle scuole si deve alla proposta di legge n. 1722 dell'1 luglio 1999.
Il comma 2 art. 1 della suddetta proposta di legge sottolinea la necessità di affrontare nella scuola il problema dell’educazione alla sessualità, infatti il discorso sessuale non tocca soltanto la sfera privata del soggetto umano, ma investe la cultura e la vita sociale, dal momento che la sessualità è un dato caratteristico della personalità e come tale è rivelatrice del comportamento globale dell'essere umano nei suoi rapporti interpersonali.
L’articolo 4 prevede che l'intervento della scuola sarà valido se ci saranno docenti scientificamente preparati, effettivamente equilibrati, capaci di integrare tra loro l'informazione e l'educazione alla sessualità, l'aspetto scientifico e quello psicologico del problema. Infatti l'interferenza della personalità e del comportamento dell'educatore rende il rapporto educativo spesso difficile e gravoso. Per questo si rivela indispensabile ed urgente una specifica preparazione dei docenti e di quanti intendono svolgere, secondo la loro competenza, attività di educazione alla sessualità nelle scuole.
Il riferimento più importante è la proposta di legge n°2741 “Disciplina dell'educazione alla sessualità nelle scuole della Repubblica”, presentata il 6 giugno 2007. Il testo propone l’inserimento dell'educazione alla sessualità nelle scuole italiane, citando e prendendo come esempio gli altri stati europei, in cui è già presente un programma per questa disciplina. Viene fatto riferimento alla Costituzione (art. 2, art. 3, art.32, art.33, art.34). Questa proposta di legge ci ha fornito dei suggerimenti per la stesura del nostro disegno di legge.
Secondo gli Standard per l’educazione sessuale in Europa dell’Ufficio Regionale per l’Europa dell’OMS e BZgA pubblicati nel 2010 sarebbe importante inserire l’educazione sessuale come materia curricolare e considerarla materia d’esame.
Altri esempi di proposte di legge, mai approvate sono:
- Legge Costantino (2013) “Introduzione dell’insegnamento sentimentale nelle scuole del primo e del secondo ciclo d’istruzione”.
- La proposta di legge Chimienti (2014) “Istruzione di percorsi didattici e programmi di educazione alla parità di genere, all’affinità e alla sessualità nelle scuole secondarie di primo grado e nei primi due anni delle scuole secondarie di secondo grado.”
Il 13 luglio 2015, con la legge n.107, nota come “Buona Scuola”, viene sottolineata l’importanza di un percorso di formazione per i docenti. Infatti è stato constatato come un bravo insegnante sia il fattore decisivo di una buona scuola. Ed è proprio nel comma 16 dell’articolo 1 della 107/2015, che troviamo l’ultimo riferimento legislativo in merito dell’educazione sessuale nelle scuole: viene promosso nelle scuole di ogni ordine e grado l’educazione alla parità tra i sessi, la prevenzione alla violenza di genere e di tutte le discriminazioni. Ma nonostante ciò, nel documento non compare nessun riferimento all’introduzione dell’educazione sessuale tra i banchi di scuola. Nel rapporto Policies for Sexuality Education in the European Union viene affermato che l’educazione sessuale dei giovani deve essere considerata uno strumento per garantire la salute psico-fisica della popolazione, per ridurre le gravidanze precoci e per contrastare la diffusione delle malattie sessualmente trasmissibili. L’Italia purtroppo, è uno dei pochi paesi europei a non offrire alcun tipo di educazione sessuale.
Inoltre con l’introduzione dell’educazione alla sessualità nelle scuole si raggiungerebbero alcuni degli obiettivi preposti dall’agenda 2030 come:
-        Obiettivo 3: “Garantire una vita sana e promuovere il benessere di tutti a tutte
le età”, in particolare il punto 3.3 “entro il 2030, porre fine alle epidemie di AIDS, tubercolosi, malaria e malattie tropicali trascurate; combattere l'epatite, le malattie di origine idrica e le altre malattie trasmissibili”.
- Obiettivo 4: “Garantire un’istruzione di qualità inclusiva ed equa e promuovere opportunità di apprendimento continuo per tutti”, in particolare il punto 4.5 “Eliminare entro il 2030 le disparità di genere nell'istruzione e garantire un accesso equo a tutti i livelli di istruzione e formazione professionale delle categorie protette, tra cui le persone con disabilità, le popolazioni indigene ed i bambini in situazioni di vulnerabilità”.
- Obiettivo 5: “Raggiungere l’uguaglianza di genere e l’autodeterminazione di tutte le donne e ragazze”.

 

Approfondimento tematico

In Europa l’educazione alla sessualità fa parte delle discipline curricolari di molte scuole ormai da tempo, eccetto in quei Paesi in cui la materia è ancora considerata un tabù. L'educazione alla sessualità in passato si limitava esclusivamente a trattare la materia secondo l’aspetto biologico, senza prestare attenzione a ciò che fosse realmente utile per la formazione dei ragazzi, ovvero l’aspetto emozionale e relazionale della materia. Oggi l’approccio è cambiato. Infatti, i programmi di educazione alla sessualità possono portare benefici in vari campi, come per esempio la prevenzione del rischio di gravidanze in età adolescenziale, il progresso dei diritti delle donne e la prevenzione delle malattie sessualmente trasmissibili.
In assenza di un programma scolastico adattato per fasce d’età ed esteso a livello nazionale, l'arduo compito di dare una corretta informazione e formazione ai ragazzi riguardo l’educazione alla sessualità è affidato, di solito, ai genitori, che però non sempre affrontano questo argomento con i propri figli, lasciando così che siano i giovani stessi ad occuparsene. Le prime curiosità sono solitamente le più difficili da soddisfare, ma proprio per questo sono anche quelle che è più importante affrontare in modo corretto. Proprio per questo le informazioni acquisite dal web non bastano, perché spesso imprecise o false, creando così disinformazione e falsi miti nei giovani. I primi approcci con la vita sessuale dei giovani sono i più importanti, e segnano un momento fondamentale nella vita degli adolescenti.
Il Gruppo di Lavoro Sessuologia, dell'Ordine degli Psicologi delle Marche, attraverso un sondaggio, ha testato il tasso di gradimento e accettazione dell’insegnamento dell'educazione alla sessualità nella scuola, e il risultato ha indicato che per il 95% dei partecipanti l’educazione alla sessualità dovrebbe essere una materia curricolare in Italia.
Le disuguaglianze nella salute e benessere sessuale sono determinate anche da fattori socio-economici e politici. La pandemia da Covid-19 ha accentuato ancora di più queste disuguaglianze, a causa delle barriere già preesistenti nell'accesso al supporto, alla comunità e ai servizi. L’Organizzazione Mondiale della Sanità definisce la salute sessuale della persona non solo in ambito puramente biologico ma anche e soprattutto nell’aspetto psicologico. L'Associazione Mondiale della Sessualità esorta la politica statale a garantire a tutti gli individui i diritti fondamentali dell'uomo. Questo in accordo con quanto sancito anche dalla Dichiarazione universale dei diritti umani, che nell'art. 26 recita: “Ogni individuo ha diritto all'istruzione. L'istruzione deve essere gratuita almeno per quanto riguarda le classi elementari e fondamentali. L'istruzione elementare deve essere obbligatoria. L'istruzione tecnica e professionale deve essere messa alla portata di tutti e l'istruzione superiore deve essere egualmente accessibile a tutti sulla base del merito. L'istruzione deve essere indirizzata al pieno sviluppo della personalità umana ed al rafforzamento del rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali. Essa deve promuovere la comprensione, la tolleranza, l'amicizia fra tutte le Nazioni, i gruppi razziali e religiosi, e deve favorire l'opera delle Nazioni Unite per il mantenimento della pace.
 
I genitori hanno diritto di priorità nella scelta del genere di istruzione da impartire ai loro figli.”
La salute sessuale e riproduttiva è un importante aspetto della crescita e dello sviluppo dell'individuo in particolare nell'età adolescenziale.
L'educazione alla sessualità ha quindi come obiettivo non il semplice trasferimento di informazioni di tipo medico-sanitario ma nell'educazione al benessere fisico e mentale, agli approcci relazionali, al rispetto dei diritti umani e alla parità di genere.
Scelta della materia affrontata
Favorire negli adolescenti uno sviluppo consapevole degli aspetti sessuali ed emotivi che contraddistinguono le relazioni, qualunque esse siano, è uno degli obiettivi che dovrebbe porsi la scuola, educando alla sessualità. Educare alla sessualità significa quindi rendere le giovani generazioni più consapevoli rispetto alle conseguenze, psichiche e sociali, che comporta la diversità sessuale.
La paura di un giudizio induce gli adolescenti a non fare domande e a non confrontarsi con figure adulte, quali genitori o insegnanti ad esempio. I giovani cercano le loro risposte ormai sul web e ciò genera risposte imprecise e spesso non corrette, rischiando di diffondere credenze e aspettative errate sulla sfera emotiva, relazionale e sessuale.
Abbiamo scelto il tema dell’educazione alla sessualità perché completa il significato di educazione sessuale che è frutto dell’influenza dei fattori biologici, psicologici, sociali, economici, politici, etici, storici, spirituali. Educare alla sessualità significa educare a stabilire un rapporto di ascolto con noi stessi e a riconoscere gli altri come persone. è inoltre indispensabile, non solo in vista del comportamento, ma anche e soprattutto nel processo evolutivo e di crescita dei ragazzi.
Vediamo come è affrontata la questione in altri Paesi Europei
OLANDA
Nel 1960 venne introdotta l’educazione sessuale, al fine di garantire la salute sessuale. Infatti tra il 1970 e il 1980 in Olanda si è registrato il più basso tasso di gravidanza fra gli adolescenti in Europa. Nel 1980, al precedente programma, viene aggiunta la prevenzione dell’HIV e dell’AIDS, introdotta nell’85% nelle scuole secondarie. Nel 1990 vengono proposti due nuovi percorsi educativi: R&S (Relationships and Sexuality), per i bambini dai 4 ai 12 anni, e LLL (Long Live Love), dai 13 ai 15.
Gli argomenti affrontati nel programma R&S vanno dalla conoscenza dell’immagine di sé stessi e degli altri alle differenze sessuali. Dai 10 ai 12 vengono impartite nozioni sui contraccettivi, cambiamenti durante la pubertà e rapporto in amicizia e amore. Nel programma LLL vengono impartite conoscenze anatomiche e insegnati gli aspetti biologici della riproduzione.
GERMANIA
Secondo il rapporto "Educazione sessuale in Europa", in Germania, l’educazione alla sessualità è stata legalmente messa in atto dai Bundesländer nel 1968.
Nel 1977, la Corte costituzionale ha emanato le principali linee guida per l’educazione sessuale nelle scuole nell’Ovest della Germania. Nella Germania dell'Est, l'educazione sessuale non era legalmente implementata, ma è stato integrata nell'educazione alla vita familiare fornita nelle scuole e nelle organizzazioni giovanili, attraverso campagne di consulenza ed educazione. In Germania, l'educazione alla sessualità inizia a scuola dall'età di 9 anni ed è integrata in materie come Cittadinanza, Religione, Etica e Biologia.
E IN ITALIA?
In Italia, l’introduzione dell’educazione alla sessualità, ha dovuto spesso confrontarsi con le opinioni di più agenti sociali e anche della Chiesa Cattolica. Ad oggi, nonostante negli ultimi quarant'anni siano stati proposti vari disegni di legge, non esiste alcuna legge che disciplini la materia. Vari progetti interni alle scuole sono stati proposti negli anni. In Emilia-Romagna, dal 2013, è attivo il progetto “W l'amore” rivolto agli studenti delle terze classi delle scuole secondarie di primo grado e dei contesti educativi extrascolastici con lo scopo di promuovere benessere e competenze nella sfera affettiva e sessuale. Il progetto mira ad aiutare i preadolescenti ad aumentare le informazioni e a potenziare attitudini e abilità riguardanti le relazioni interpersonali, l’affettività e la sessualità, con l’obiettivo di vivere questa dimensione della propria vita in modo consapevole e sicuro, rispettoso di sé e degli altri. Per raggiungere l’obiettivo sono state ideate 5 unità didattiche (che richiedono 2-4 ore ciascuna), 4 trattate a scuola, o nei gruppi educativi da insegnanti ed educatori opportunamente formati, e 1 svolta dagli operatori e dalle operatrici degli Spazi giovani. Il gradimento degli studenti e delle studentesse si mantiene costante negli anni e conferma un giudizio positivo: il progetto viene ritenuto molto utile perché risponde a curiosità, dubbi, domande e aiuta a migliorare le competenze e le informazioni su contraccezione e prevenzione delle Ist. Inoltre, la maggioranza dei partecipanti valuta positivamente sia il lavoro degli insegnanti che quello degli operatori sanitari e dichiara di sentirsi a proprio agio nell’affrontare questi temi. Come emerge dal “Sexuality Education In Europe - A reference Guide to Policies and Practices”, in Italia l’educazione alla sessualità si è sempre dovuta confrontare con l’opposizione della Chiesa Cattolica. Come stabilisce il Concordato del 1984, infatti, la Repubblica Italiana e la Santa Sede devono collaborare reciprocamente per la promozione dell’uomo e del bene del Paese.
Secondo Benedetto XVI l'educazione alla sessualità viene inglobata “nell’educazione di genere” che costituisce una grave minaccia alla libertà religiosa delle famiglie. Questo pensiero è condiviso da gran parte del mondo cattolico che ha, infatti, da sempre guardato con sospetto soprattutto le iniziative volte a contrastare gli stereotipi, la violenza di genere e le discriminazioni omotransfobiche.
Numerose iniziative sono state pubblicamente screditate con delle accuse false. A Venezia, nel 2015, il sindaco Luigi Brugnaro aveva perfino creato una lista con i libri da abolire perché considerati pericolosi.
Nel 2019 anche Papa Francesco si è espresso a tal riguardo: "Io penso che nelle scuole bisogna fare educazione alla sessualità. Il sesso è un dono di Dio, non è un mostro; il sesso è il dono di Dio per amare. Che qualcuno lo usi per fare soldi, per sfruttare gli altri, è un problema diverso. Bisogna offrire un’educazione alla sessualità oggettiva, come è, senza colonizzazioni ideologiche - qui il Papa probabilmente ha fatto riferimento alle teorie del gender che spesso ha denunciato come dinamiche e movimenti invasivi che possono "distruggere, fare tutto uguale", senza la capacità di "tollerare le differenze" - Perché se nelle scuole si dà un’educazione alla sessualità imbevuta di colonizzazioni ideologiche, si distrugge la persona. Il sesso come dono di Dio deve essere educato, non con rigidezza, educare viene da "e-ducere", trarre il meglio dalla persona e accompagnarla nel cammino. Il problema è nei responsabili dell’educazione, sia a livello nazionale che locale o di ogni unità scolastica: che professori si trovano per questo, che libri di testo...
Bisogna avere l’educazione alla sessualità per i bambini. L’ideale è che comincino a casa, con i genitori. Non sempre è possibile, per tante situazioni della famiglia, o perché non sanno come farlo. La scuola supplisce a questo, e deve farlo, altrimenti resta un vuoto che viene riempito da qualsiasi ideologia".
Come immaginiamo noi la materia
La materia prevede complessivamente trentatré ore annue, suddivise in diciotto ore di approfondimento psicologico e quindici inserite nelle ore di scienze.
L’educazione alla sessualità deve essere appropriata all'età dello studente e deve avere un approccio olistico, garantendo quindi ai giovani gli strumenti necessari per delle relazioni sane con l'altro.
I giovani devono essere sostenuti e messi in grado di esprimere la propria sessualità in modo responsabile, sicuro ed appropriato.
Per far ciò, la scuola Secondaria di primo e secondo grado deve valorizzare l’educazione sessuale quale processo che favorisce lo sviluppo della propria autonomia e della capacità di compiere scelte consapevoli nonostante il possibile condizionamento da parte degli altri, degli adulti, del gruppo di appartenenza o di “mode” passeggere.
L’educazione alla sessualità tra i banchi di scuola ha come finalità:
- sottolineare l’importanza di valori umani quali il rispetto di sé e dell’altro, l’ascolto reciproco, l’intimità;
-    valorizzare la riflessione e favorire la discussione sui molteplici valori;
- favorire la riflessione e la comunicazione tra coetanei, tra partner e anche tra genitori e figli sui sentimenti, le emozioni e le paure (anche in relazione alle prime esperienze sessuali);
-    far acquisire la consapevolezza di cosa sia la responsabilità della genitorialità;
-    far acquisire la consapevolezza del proprio corpo;
- far riflettere sulle possibili problematiche legate alla sessualità come, l’HIV/AIDS, l’abuso, la pornografia e la mercificazione della sessualità e l’uso problematico dei social media, gravidanze indesiderate.
Spesa
In Italia è già presente l’insegnamento della biologia, quindi l’aspetto anatomico può essere insegnato dai docenti di scienze in orario scolastico, durante la loro disciplina nella scuola secondaria di primo grado e di secondo grado.
In Italia sono presenti (in a.s. 2019/2020) 212.564 classi secondarie di primo e secondo grado. Distinguiamo le classi secondarie di primo grado (81.563) e quelle di secondo (131.001) in quanto l'approccio metodico sarà diverso. Nei licei di scienze umane (10.000 classi circa) è già presente un insegnante di sociologia/psicologia, quindi non sarà necessario assumerne un altro ma solo formarlo sull’argomento. I docenti da assumere (nelle scuole secondarie di secondo grado) saranno quindi circa 3667 mentre, nelle scuole medie il numero previsto è 2472. Supponendo uno stipendio medio per docente la spesa complessiva si aggirerebbe sui €145.232.249. Questa spesa può essere ridimensionata usufruendo di soldi già stanziati dall’Italia per la prevenzione delle IST: i soldi stanziati dal Ministero della Salute per la prevenzione dell’HIV sono 622508. La spesa finale complessiva ammonterebbe a €144.609.742. La copertura delle spese è prevista per mezzo dell'utilizzo del Fondo Sociale Europeo 2021/2027 (nei punti 3), 18), 19), nell'art. 2 comma 1, nell'art. 3 comma 1 b), nell'art. 4 comma 2, nell'art 8). Dal 2028 l’Italia si impegna a istituire un fondo nel Ministero dell’Istruzione per coprire le spese della disciplina.
Fonti
-, https://www.miuristruzione.it/15347-tabella-stipendi-docenti-ata-e-dsga-ecc
o-le-tabelle-stipendiali-attualmente-in-vigore/
-, https://dati.istruzione.it/espscu/index.html?area=anagStu
-, Legge di bilancio Ministero della Salute 2022
-, Relazione parlamento 2019 sullo stato di attuazione delle strategie attivate per
fronteggiare l’infezione da HIV (articolo 8, comma 3, legge 5 giugno 1990, n. 135). -, Agenda 2030 -, https://cohesiondata.ec.europa.eu/2014-2020/ESIF-2014-2020-FINANCES-PLANNED-DETAILS/e4v6- rrq/data, https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/?uri=CELEX%3A32013R13 04
-, Policies for sexuality education in the European Union -, https://www.epicentro.iss.it/politiche sanitarie/educazione-sessuale-affettiv a
-, https://www.miur.gov.it/pari-opportunita