Modifiche alla legge n. 240/2010 in relazione ai requisiti per l'accesso alle borse di studio ed incremento dei finanziamenti da destinare allo scopo
- Pubblicato il 25 Marzo 2025
- da IIS "L. Sciascia", Sant'Agata di Militello (ME)

- Relazione
- Testo presentato
- Emendamenti
- Testo finale
Progetto di legge
MODIFICA DEI REQUISITI PER L’ACCESSO ALLE BORSE DI STUDIO ED INCREMENTO DEI FINANZIAMENTI DA DESTINARE ALLO SCOPO
Modifiche alla legge n.240/2010 recante “Norme in materia di organizzazione delle università, di personale accademico e reclutamento, nonché delega al Governo per incentivare la qualità e l’efficienza del sistema universitario”
Onorevoli senatori! - Dopo un accurato approfondimento degli artt. 3 e 34 della Costituzione italiana, nei quali viene trattato il diritto allo studio, dei criteri che disciplinano l’accesso alle borse di studio, della legge del 30 dicembre 2010, n.240, recante “Norme in materia di organizzazione delle università, di personale accademico e reclutamento, nonché delega al Governo per incentivare la qualità e l'efficienza del sistema universitario”, del Decreto Legislativo n. 68/2012, del Decreto Legge n. 76/2020, del Decreto Legge n. 120/2020, e dei risultati ottenuti da un sondaggio destinato agli studenti universitari italiani, vi proponiamo questo progetto di legge con l'intento di rendere effettivo il diritto allo studio ad una platea sempre maggiore di studenti e garantire, anche a coloro che non dispongono delle risorse economiche, la possibilità di proseguire gli studi e raggiungere i gradi più alti della formazione. Esso scaturisce quindi dall'esigenza di promuovere l’accesso alle opportunità di istruzione e di formazione ai giovani meritevoli e di ampliare e sostenere quelle forme di agevolazioni economiche, attribuite per concorso, volte alla tutela ed alla valorizzazione del Diritto allo Studio, già sancito dal Legislatore Costituente.
Infatti, il secondo comma dell’art. 3 affida alla Repubblica il compito di rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che, limitando di fatto la libertà e l’uguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e la partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese; il terzo e quarto comma dell’art.34 prevede che i capaci e i meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi e stabilisce che la Repubblica rende effettivo questo diritto con borse di studio, assegni alle famiglie e altre provvidenze, che devono essere attribuite per concorso. Abbiamo approfondito anche le legislazioni riguardo l'assegnazione delle borse di studio di altri Paesi europei, come Francia, Spagna e Finlandia, ed extra-europei, come l'Inghilterra egli Stati Uniti e, poiché con la nostra proposta di legge vogliamo dare voce agli studenti italiani, abbiamo realizzato un sondaggio in cui dichiarassero se avessero ottenuto una borsa di studio o in caso contrario, quali fossero stati i criteri della legislazione in atto ad averne impedito il ricevimento, e se avessero mai sentito l'esigenza di abbandonare gli sudi per ragioni economiche, in modo da orientarci nella redazione del progetto. Dal sondaggio è emerso un dato importante, che tiene conto dell'estrazione sociale degli universitari italiani: con alta probabilità gli studenti che hanno risposto all’indagine provengono da un contesto che ha permesso e permette loro di affrontare le spese legate all’istruzione. Infatti, il 94% degli intervistati non ha mai sentito la necessità di abbandonare gli studi per motivi economici, mentre molti di coloro che hanno un tenore economico basso, probabilmente, non si sono nemmeno iscritti all'università, rinunciando a priori agli studi. Infine, abbiamo chiesto loro, di inserire alcune proposte di eventuali modifiche utili per il miglioramento del sistema di assegnazione delle borse di studio. Dall'analisi dei risultati, si evince che una cospicua parte di studenti non ha avuto la possibilità di ottenere una borsa di studio a causa della richiesta di un ISEE troppo basso e di una media dei crediti alta, pertanto, con il nostro progetto di legge vogliamo allargare la platea dei beneficiari delle borse di studio, una revisione dei criteri di assegnazione e un incremento dei fondi destinati ad esse. I fini del nostro progetto di legge sono molteplici in quanto, in primo luogo, garantisce il principio di uguaglianza trattata nell'art. 3 della Costituzione italiana e in secondo luogo permette agli studenti capaci e meritevoli ma privi di mezzi, il raggiungimento dei gradi più di alti della formazione, come previsto nell'art. 34 della Costituzione italiana.
Considerata la rilevanza del tema trattato, si auspica un celere avvio dell’iter del seguente progetto di legge
MODIFICA DEI REQUISITI PER L’ACCESSO ALLE BORSE DI STUDIO ED INCREMENTO DEI FINANZIAMENTI DA DESTINARE ALLO SCOPO
Modifiche alla legge n.240/2010 recante “Norme in materia di organizzazione delle università, di personale accademico e reclutamento, nonché delega al Governo per incentivare la qualità e l’efficienza del sistema universitario”
Art. 1
(Finalità della legge)
Lo scopo della presente legge è quello di garantire, ai sensi degli artt. 3 e 34 della Costituzione Italiana, un accesso equo all'istruzione agli studenti capaci e meritevoli privi dei mezzi, al fine di conseguire il raggiungimento dei gradi più alti della formazione. Pertanto, il presente progetto di legge si propone di revisionare i criteri di accesso, privilegiando il merito e aumentando la soglia ISEE per consentire a più studenti meritevoli di accedere alle borse di studio, e di incrementare i finanziamenti da parte dello Stato e delle Regioni per aumentare il numero di borse di studio, riducendo il divario con la media europea.
Art. 2
(Destinatari)
Destinatari della presente legge sono tutti gli studenti capaci e meritevoli, privi dei mezzi economici per raggiungere i gradi più alti della formazione, in attuazione dell’eguaglianza sostanziale di cui ai sensi dell’art. 3 della Costituzione.
Art. 3
(Modifica della soglia ISEE per accedere alle borse di studio)
Per elevare l’assegnazione delle borse di studio agli standard europei, la soglia massima dell’Indicatore della Situazione Economica Equivalente (ISEE) per l’accesso ai benefici relativi al diritto allo studio sono incrementati del 15% rispetto ai valori del Decreto Direttoriale n.204 del 23/02/2023, per l’anno accademico 2025-2026:
-ISEE: euro 34.790,7
Art. 4
(Borse di studio)
1. Ai sensi degli artt. 3 e 34 della Costituzione, in riferimento agli artt. 1 e 4 della legge n. 240 del 30 dicembre 2010, al fine di ampliare la platea di beneficiari delle borse di studio e consentire una maggiore attuazione del diritto allo studio, la presente legge propone di rideterminare l’equilibrio tra merito e reddito.
2. Il bilanciamento dovrà essere garantito dalla creazione di due distinte graduatorie nazionali per accedere ai benefici relativi al diritto allo studio: la prima, che vedrà l’impiego del 60% del Fondo Integrativo Statale per la Concessione di Borse di Studio, terrà conto dell’Indicatore della Situazione Economica Equivalente, secondo le modalità di cui all’art. 3. La seconda, che vedrà l’impiego del restante 40% del Fondo, privilegerà in primo luogo, il merito.
3. I candidati potranno fare domanda, per ottenere un sostegno economico al primo anno se: all’Esame di Stato hanno conseguito una valutazione superiore a 95/100, dispongono delle certificazioni linguistiche riconosciute dal Ministero dell’Istruzione e del Merito di cui al D.M n. 62 del 10 marzo 2022, o altre certificazioni e possiedono un reddito inferiore o uguale a 42.379,6 euro. Solo in caso di parità del valore del punteggio ottenuto, sarà possibile valutare l’Indicatore della Situazione Economica Equivalente, e avrà precedenza il candidato con il reddito più basso.
4. Per mantenere la borsa di studio, a partire dal secondo anno di corso, saranno valutati la media dei voti conseguiti nell’anno accademico, che dovrà essere pari e non inferiore a 28/30, i CFU, eventuali certificazioni e un reddito entro i limiti di cui al comma 3.
Art. 5
(modifica dell’art. 18 del Decreto Legislativo 29 marzo 2012, n.68)
Modifica dell’art. 18 del Decreto Legislativo 29 marzo 2012, n.68, aggiornamento 9 – Con la presente legge il Fondo Integrativo Statale per la concessione delle borse di studio di cui all’art. 18 del decreto è incrementato per l’anno accademico 2025-2026 dell’importo di 10.000.000 di euro, in ragione del mancato approvvigionamento del fondo per gli AA 2023-2024 e 2024-2025.
Art. 6
(Modifica dell’art. 13 del Decreto Legislativo del 29 marzo 2012, n. 68)
Modifica dell’art. 13 del Decreto Legislativo del 29 marzo 2012, n. 68 -
1. La presente legge si propone di incentivare la costruzione di strutture residenziali per studenti universitari, al fine di garantire agli studenti capaci e meritevoli privi di mezzi economici il pieno ed effettivo diritto allo studio attraverso un alloggio dignitoso e una conseguente diminuzione del costo della vita.
2. Potranno richiedere alloggio nelle strutture oggetto della presente gli studenti che possiedono un ISEE inferiore ai limiti massimi di cui all’art. 3. Ai beneficiari sarà garantita una copertura totale o parziale del costo di affitto dell’alloggio, in riferimento al valore del reddito posseduto, attribuita per concorso secondo le modalità di cui all’art. 4.
3. Lo Stato si impegna a finanziare la costruzione delle strutture oggetto della presente con i fondi stanziati dalla legge del 14 novembre del 2000, n. 338. Le strutture saranno affidate alla gestione delle stesse università.
Art. 7
(Prestito d’onore e graduatoria per le eccellenze)
La presente legge si propone di ripristinare per l’anno accademico 2025-2026, il Fondo di intervento integrativo per la concessione dei prestiti d’onore di cui alla legge (abrogata) del 2 dicembre 1991, n. 390, art.16 per supportare e agevolare l’istruzione. I benefici sono attribuiti per concorso agli studenti in possesso dei requisiti di merito e di reddito individuati ai sensi dell'articolo 4 della presente legge.
Art. 8
(Monitoraggio e applicazione delle disposizioni)
1. 1. La presente legge incarica come garante per l’applicazione delle suddette disposizioni il Ministero dell’Università e della Ricerca, unitamente al Ministero dell’Economia e delle Finanze.
2. In relazione alle tempistiche per l’attuazione delle singole disposizioni, si prevede il termine ultimo di 30 mesi a seguito dell’approvazione del presente DDL.
Approfondimento
Il nostro disegno di legge si pone l’obiettivo di promuovere, attraverso la rimozione degli ostacoli di ordine economico e sociale, l’effettivo diritto allo studio. Per avere una conoscenza approfondita dell’argomento oggetto della nostra proposta abbiamo, in primo luogo, studiato la storia delle borse di studio in Italia, scoprendo che queste affondano le proprie radici nel XIX secolo quando, nel periodo post-unitario, cominciarono a emergere forme di supporto economico per gli studenti provenienti da famiglie meno abbienti. Questo supporto era necessario per consentire l’accesso all’università a chi non poteva sostenere i costi legati alla formazione superiore. Quindi, anche prima della nascita della nostra Costituzione, si sentiva l’esigenza di valorizzare il diritto allo studio. Con il tempo, il sistema delle borse di studio si è evoluto, diventando più strutturato e formalizzato. A partire dal secondo dopoguerra, l’Italia ha visto un’espansione significativa delle borse di studio come parte di un impegno pubblico per garantire l’accesso universale all’istruzione. Le politiche pubbliche, infatti, sono state mirate a supportare gli studenti universitari in difficoltà economiche, per favorire l’uguaglianza di opportunità nel settore dell’istruzione.
Oggi, il diritto allo studio è garantito dalla Costituzione italiana agli artt. 3 e 34, che abbiamo provveduto a studiare e analizzare come primo punto della nostra attività di ricerca e di indagine. Il secondo comma dell’art.3, in particolare, affida alla Repubblica il compito di rimuovere tutti gli ostacoli di ordine economico e sociale che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese; il terzo e quarto comma dell’art.34 prevedono che i capaci e i meritevoli, anche se privi di mezzi, abbiano il diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi e che la Repubblica renda effettivo questo diritto per mezzo di borse di studio, assegni alle famiglie ed altre provvidenze, che devono essere attribuite per concorso.
In seguito, abbiamo approfondito la legislazione vigente nel nostro Paese riguardo i criteri che disciplinano l’accesso alle borse di studio. Questi si basano essenzialmente sul reddito ISEE (Indicatore della situazione economica equivalente) e solo in minima parte sui crediti accumulati durante il percorso di studi mettendo in secondo piano le capacità e il merito, determinando una conseguente negazione della possibilità di accedere a borse di studio per i più capaci e meritevoli, che vengono “scavalcati” nelle graduatorie da studenti con un ISEE più basso. Da un’indagine conoscitiva condotta su un campione di studenti universitari, è emerso che il 29,4% degli studenti vive in affitto o in residenze universitarie, spendendo tra i 200 e i 400 euro al mese per l'affitto. La maggior parte degli studenti spende tra i 30 e i 50 euro al mese per i trasporti pubblici e circa 50 euro per libri e materiali didattici. Il 35,3% degli studenti ha dichiarato di ricevere un supporto economico dai familiari, mentre solo il 29,4% è destinatario di una borsa di studio che non è sufficiente a coprire tutte le spese. Il 71,4% degli studenti dichiara di non avere ottenuto una borsa di studio a causa di un ISEE superiore rispetto a quello richiesto. Inoltre, il 90,9% degli intervistati ha dichiarato che, in caso di richiesta sia del voto che dell'ISEE, è stato il reddito a prevalere nella selezione.
Un altro dato interessante riguarda le difficoltà economiche: il 52,9% degli studenti ha riscontrato difficoltà nel gestire le spese per l'affitto, mentre il 41,2% ha avuto difficoltà a coprire tutte le spese mensili, nonostante il supporto familiare. Tuttavia, il 94,1% degli studenti non ha mai sentito la necessità di abbandonare gli studi per motivi economici perché dispongono comunque di risorse economiche; da ciò si desume che, tendenzialmente, i nostri interlocutori appartengono a famiglie economicamente agiate e che coloro che hanno un tenore economico più basso non abbiano potuto rispondere al sondaggio perché non si sono iscritti all’università, rinunciando quindi a priori agli studi. Da un’analisi della graduatoria per l’attribuzione delle borse di studio dell’Università di Messina è emerso che su 3461 idonei gli assegnatari sono stati soltanto 840, cioè il 24%, mentre le domande rifiutate per diversi motivi, tra cui 17 perché l’ISEE risultava più alto, sono state 360 pari all’11%. Ben il 65% pur essendo idoneo non è stato destinatario di borse di studio.
Nonostante gli interventi del legislatore che, con la Legge n. 240 del 2010 e successivamente con il decreto legislativo n.68 del 29 marzo 2012, si è posto l'obiettivo di riformare il sistema universitario italiano, migliorando la qualità dell'istruzione e l'efficienza dell'Università, riteniamo che ciò non sia ancora sufficiente. Nello specifico, sebbene l’articolo 4 della medesima legge preveda l’istituzione, presso il Ministero, di un fondo speciale, con lo scopo di promuovere l'eccellenza e il merito, molto spesso diventa di difficile applicazione, in quanto il reddito assume un peso molto più rilevante rispetto al merito.
Le borse di studio in Italia, oggi rappresentano non solo uno strumento importante per garantire l’accesso universale all’istruzione, ma anche un sistema strutturato e sostenuto da politiche pubbliche, che presenta, però, delle disuguaglianze legate alla variabilità delle risorse tra le diverse regioni e tra le diverse università. Sebbene gli importi statali stanziati per finanziare i sussidi siano più o meno simili, resta un dato di fatto il ritardo economico del Mezzogiorno e la tendenza dei suoi studenti a migrare al Nord non tanto perché l’offerta formativa sia necessariamente superiore ma perché i servizi, come residenze universitarie, accesso a centri sportivi, aule e trasporti sono migliori e più efficienti rispetto a quelli delle università del sud. Negli ultimi anni però, in particolare l’Università di Messina, ha iniziato ad offrire servizi sempre più efficienti. Pertanto, come studenti meridionali, con la nostra proposta di legge intendiamo ridurre il divario non solo tra nord e sud dell’Italia, ma anche con gli altri Paesi europei. Infatti, secondo l’ultimo Rapporto Eurydice della Commissione Europea relativo all’anno accademico 2023/2024, l’Italia si conferma tra i Paesi Europei con le tasse universitarie più elevate e con un sistema di sostegno economico tra i meno efficaci. Le borse di studio sono un privilegio per pochi studenti. In Finlandia dove l’università è del tutto gratuita, ben il 68% degli studenti beneficia di un sostegno economico; in Francia il 33% e in Spagna il 28%. In Italia solo il 12% degli studenti riceve una borsa di studio. Dunque, vi è un ampio divario con la media europea, non solo in termini di fondi stanziati o requisiti di accesso, ma anche per quanto riguarda il sistema di assegnazione. Abbiamo rilevato che per esempio, la Francia assegna borse di studio tramite il sistema CROUS, che considera sia il reddito che il merito; mentre la Spagna gestisce borse statali che coprono le tasse universitarie, l'alloggio e altre spese, basandosi su criteri di reddito e rendimento accademico. Per migliorare il nostro sistema, inoltre può essere opportuno prendere esempio dal modello delle università americane che offre una maggiore libertà accademica e un sistema di campus ben strutturato. Negli Stati Uniti, infatti, esistono numerose borse di studio e aiuti finanziari che permettono agli studenti di coprire le spese di iscrizione e altre necessità. Nel caso specifico della nostra proposta, il sistema statunitense costituisce un ottimo modello per quanto riguarda le residenze universitarie, dove gli studenti vivono durante i primi anni di studio, favorendo una comunità accademica attiva e integrata. Infatti, riteniamo che sia importante non solo fornire borse di studio, che sì, permettono di avere un sostegno economico, ma è altrettanto importante garantire agli studenti un diritto allo studio “integrato”, come abbiamo specificato nel nostro progetto. Questo significa assicurare agli studenti condizioni dignitose in termini di alloggio, infrastrutture sportive e servizi di trasporto, in modo che possano esercitare effettivamente il loro diritto allo studio.
Molto importante per il nostro lavoro è stata l’audizione con il professore Alessio Lo Giudice, direttore del dipartimento di giurisprudenza dell’Università di Messina, nonché docente di Filosofia del diritto e di Teoria delle istituzioni, con cui ci siamo confrontati su tematiche fondamentali per il nostro presente e per il nostro futuro, e oggetto del nostro disegno di legge: il diritto allo studio come strumento di uguaglianza sostanziale, sancito dall’articolo 3, secondo comma della Costituzione Italiana. Non è sufficiente, in una società complessa come la nostra, proclamare a parole l’uguaglianza tra tutti i cittadini. È fondamentale, piuttosto, agire concretamente per rimuovere quegli ostacoli di ordine economico e sociale che impediscono lo sviluppo della personalità di ciascuno e la partecipazione attiva alla vita del Paese. Il punto di partenza è proprio il riconoscimento che non tutti partiamo dalle stesse condizioni: le disuguaglianze economiche e sociali incidono fortemente sulle opportunità di ciascuno, e in questo contesto lo Stato ha il dovere di intervenire. Il diritto all’istruzione gratuita e i sussidi sono strumenti attraverso cui lo Stato cerca di promuovere una reale parità di accesso ai diritti. È necessario, dunque, una proposta di riforma che miri a bilanciare il merito con il reddito; è importante dare valore al merito, ma senza mai perdere di vista il contesto da cui ogni studente proviene. La proposta di creare due graduatorie parallele, una ancorata alla fascia reddituale (pur con una soglia ISEE più alta) e l’altra basata prevalentemente sul merito, è equilibrata ma, per evitare il rischio di trasformare il beneficio in un premio per chi non ne ha bisogno, abbiamo introdotto un limite massimo di reddito per potere accedere anche nella graduatoria “meritocratica”. Non bisogna infatti, cadere nella “retorica meritocratica”, poiché il merito non è un valore assoluto ma dipende spesso da condizioni esterne, come il contesto familiare, sociale e territoriale. Penalizzare chi parte da situazioni di svantaggio sarebbe, in questo senso, ingiusto e contrario allo spirito della Costituzione. Un altro punto rilevante emerso dall’audizione è stata la proposta di prevedere misure correttive per gli studenti del Meridione. Per cui abbiamo pensato anche di introdurre, ad esempio, una riserva di posti o risorse per studenti iscritti a scuole del Sud per evitare il fenomeno sempre più diffuso degli studenti che si spostano verso le università settentrionali, spesso senza motivazioni accademiche reali. Per tutto quanto evidenziato, siamo convinti che non è sufficiente garantire una borsa di studio, bisogna creare le condizioni concrete per esercitare il diritto all’istruzione in modo pieno e dignitoso. Tra queste: l’alloggio gratuito o a prezzi calmierati, infrastrutture adeguate, spazi sportivi e culturali, servizi gratuiti. Solo se si saprà unire il rigore giuridico con una profonda sensibilità sociale e umana, si potrà davvero parlare di uguaglianza delle opportunità, si potrà rendere il diritto allo studio un diritto reale per tutti, e non solo un principio scritto nella Costituzione: la borsa di studio non rappresenta solamente un aiuto economico ma la possibilità, per gli studenti capaci e meritevoli, di realizzare il proprio talento e costruire il proprio futuro.
Bibliografia e fonti utilizzate
https://drive.google.com/file/d/13u0qGbtNY2x5j8R5FIWyT5wpZc_mFDWH/view?usp=sharing
Diario delle attività
Un giorno in Senato – Diario delle attività
L'anno duemilaventicinque, il giorno ventidue del mese di gennaio, noi alunni della classe III A liceo classico dell’Istituto di istruzione superiore “L. Sciascia" abbiamo predisposto la suddivisione in gruppi, in modo che tutti potessimo svolgere al meglio il lavoro di ricerca, raccogliere quanto più materiale possibile e condividerlo attraverso la classe virtuale, “Un giorno in Senato”, che abbiamo creato utilizzando la piattaforma Google Classroom. A ciascun gruppo sono stati assegnati i punti da sviluppare per la ricerca e il raccoglimento di materiale relativo agli articoli 3 e 34 della Costituzione Italiana, alla Legislazione italiana in materia di assegnazione delle borse di studio (criteri di assegnazione e requisiti), alle risorse economiche destinate alle suddette borse in Italia, con particolare attenzione ai fondi previsti per la Regione Sicilia, e all’assegnazione di agevolazioni fiscali agli studenti, sia italiani che residenti, in altri Paesi Europei.
L'anno duemilaventicinque, il giorno ventidue del mese di gennaio, il gruppo formato da Gioitta Nicol, Gridà Alisia Giusy, Castano Clarissa e Indriolo Agnese, si è cimentato nell’approfondimento dei punti forniti. In seguito al confronto e alla revisione del materiale raccolto, Alisia Giusy Gridà si è occupata della redazione dell’elaborato finale, successivamente confrontato in classe con gli elaborati realizzati dagli altri gruppi. Nel periodo di realizzazione del progetto Gioitta Nicol si è occupata di redigere il diario di bordo, seguendo ogni attività svolta dal gruppo stesso. Lo stesso giorno le alunne del gruppo Caioli-Carcione-Marino, dopo essersi precedentemente consultate relativamente all’assegnazione delle ricerche, si sono incontrate per redigere un documento definitivo contenente i lavori, ulteriormente perfezionati e provveduto a caricarlo su Classroom.
L'anno duemilaventicinque, il giorno ventinove del mese di gennaio, gli alunni Minacori Alessia, Russo Leone e Tommasi Giulia si sono riuniti in presenza per dividere i compiti e i punti da sviluppare affidati dai professori. In particolare, l'alunna Tommasi si è dedicata a un approfondimento degli articoli 3 e 34 della Costituzione e a una attenta analisi della legislazione italiana relativa alle borse di studio. L'alunna Minacori si è occupata di svolgere delle ricerche relative alle legislazioni di altri paesi europei, quali Francia, Germania e Spagna; l’alunno Russo si è occupato di mettere insieme e uniformare i dati raccolti in una singola relazione, mettendola in confronto con la classe.
L'anno duemilaventicinque, il giorno quattro del mese di febbraio, noi alunni abbiamo preso visione delle ricerche realizzate e raccolto il materiale in un unico documento a cui ha collaborato tutta la classe.
Sintesi delle ricerche
https://drive.google.com/file/d/1bqBWOIZvVY71jW2QvOj8S2nCy2OekjDL/view?usp=sharing
L'anno duemilaventicinque, il giorno sette del mese di febbraio, la classe ha visionato il nuovo testo contenente la sintesi di tutte le ricerche svolte con particolare attenzione alla materia relativa alle borse di studio nei Paesi Europei.
L'anno duemilaventicinque, il giorno undici del mese di febbraio, noi alunni abbiamo suddiviso tra i gruppi precedentemente stabiliti nuove ricerche relative all’assegnazione di borse di studio nelle varie università italiane. Il gruppo Bonina-Carbonetto-L’Abbate si è occupato degli atenei di Palermo, Messina e Catania; il gruppo Castrovinci-Cipriano-Donatiello-Rotelli-Zaffiro ha analizzato la legislazione delle università di Napoli e Bologna; il gruppo Castano-Gioitta-Gridà-Indriolo si è occupato, invece, delle facoltà di Milano e Torino; il gruppo Caioli-Carcione-Marino ha attenzionato le università di Roma, Pisa e Siena. Infine, il gruppo Minacori-Russo-Tommasi si è dedicato alla realizzazione di un questionario relativo ai costi degli studi per gli studenti diplomatisi entro tre anni. Nella stessa giornata, seguendo la precedente divisione degli alunni, Gioitta Nicol e Indriolo Agnese si sono occupate di svolgere ricerche in merito alle borse di studio e bandi dell’università di Torino, Alisia Giusy Gridà e Castano Clarissa si sono, invece, dedicate all’università di Milano. Dopo un confronto del materiale Gioitta Nicol ha redatto l’elaborato finale e provveduto a caricarlo su Classroom. Inoltre, abbiamo contattato gli uffici dell’università di Messina, i quali ci hanno inviato i link per potere accedere alle graduatorie e potere raccogliere i dati relativi alle borse di studio assegnate.
Sintesi delle ricerche sulle università italiane
https://drive.google.com/file/d/10aNTqNNqHdHXUA7WYoHy1KPtZG15IeJE/view?usp=sharing
L'anno duemilaventicinque, il giorno quindici del mese di febbraio, gli alunni Minacori, Russo e Tommasi si sono nuovamente riuniti per lo sviluppo di un questionario relativo all'assegnazione individuale di borse di studio, rivolto a diversi studenti universitari. Dopo aver formulato le domande e averle trascritte digitalmente, gli alunni hanno consegnato il lavoro eseguito ai professori per una revisione e correzione da effettuare con la classe.
L’anno duemilaventicinque, il giorno diciassette del mese di febbraio, abbiamo visualizzato e valutato il sondaggio realizzato dal gruppo Minacori-Russo-Tommasi, che procederà a condividere con gli studenti delle università nei giorni a venire.
Quesiti dell’indagine conoscitiva
https://drive.google.com/file/d/16oYc4MwyzqVXGprIIwNsVTI3L2HSpekU/view?usp=sharing
L’anno duemilaventicinque, il giorno venticinque del mese di febbraio, in seguito alla visione e al confronto del materiale raccolto relativamente ai bandi universitari per l’assegnazione delle borse di studio, abbiamo predisposto la suddivisione della legge sulle borse di studio in vigore in cinque gruppi di articoli che ciascuno dei gruppi precedentemente stabiliti dovrà analizzare a fondo e stilare una lista dei punti che intende mantenere, eliminare o modificare. Il materiale raccolto verrà poi confrontato con tutti gli alunni, in modo che tutti siano d’accordo rispetto alle decisioni da prendere. Nei giorni precedenti, inoltre, noi alunni abbiamo provveduto a diffondere il sondaggio agli studenti universitari, le cui risposte e proposte serviranno da aiuto nella redazione del progetto di legge, avendo un quadro generale della situazione economica in cui riversano gli studenti di tutta Italia.
L’anno duemilaventicinque, il giorno ventiquattro del mese di marzo, noi alunni abbiamo elaborato e revisionato le domande per l’audizione del professore del dipartimento di giurisprudenza dell’università di Messina, Alessio Lo Giudice e abbiamo realizzato una ricerca sul prestito d’onore e abbiamo raccolto dei dati relativi alla graduatoria di assegnazione delle borse di studio all’Università degli Studi di Messina.
Distribuzione borse di studio Università di Messina
https://drive.google.com/file/d/1MJGRJtGV_6H9Mn2n6Yc_FTyBY_i390JW/view?usp=sharing
Ricerca prestito d’onore
https://drive.google.com/file/d/1yxLlReHEc7qULtVng_pQdReq7d7xx2TM/view?usp=sharing
L'anno duemilaventicinque, il giorno ventiquattro del mese di marzo, abbiamo elaborato nuove domande per l’incontro con il professore Alessio Lo Giudice, e ulteriormente modificato quelle preparate precedentemente. Inoltre, gli alunni hanno preso visione delle risposte al sondaggio sulle borse di studio che avevano provveduto a diffondere tra gli studenti universitari.
Risultati dell’indagine conoscitiva
https://drive.google.com/file/d/1_YcWl8tO6vDe_vlvNrJKoe7Xpe2rBb8U/view?usp=sharing
L'anno duemilaventicinque, il giorno ventotto del mese di marzo, noi alunni, riuniti in assemblea di classe, attraverso il brainstorming, abbiamo stilato un elenco di tutto il materiale necessario alla stesura del progetto di legge, della relazione illustrativa, affidata al gruppo Bonina-Carbonetto-L'Abbate, dell’approfondimento tematico, affidato al gruppo Caioli-Carcione-Marino e dell’approfondimento normativo, affidato al gruppo Castano-Gioitta-Gridà-Indriolo.
L'anno duemilaventicinque, il giorno trentuno del mese di marzo, la classe ha stilato una lista delle materie oggetto degli articoli da redigere insieme agli argomenti da approfondire ulteriormente così da avere una più chiara conoscenza dell’argomento trattato.
L'anno duemilaventicinque, il giorno due del mese di aprile, un gruppo di alunni dopo avere esaminato l’esempio di legge, la Guida alla redazione dei testi normativi scaricati dal sito Senato Ragazzi, ha iniziato a redigere gli articoli della proposta di legge. Nei giorni precedenti, le sottocommissioni stabilite, si sono dedicate a stilare la relazione e gli approfondimenti tematico e normativo. La bozza del testo normativo predisposto è stata successivamente inviata a un gruppo di studenti per l'attività di revisione tecnico-formale (drafting).
L'anno duemilaventicinque, il giorno sette del mese di aprile, noi alunni abbiamo simulato una seduta per presentare a tutta la classe il testo di legge revisionato e redatto in articoli; dopo un’ampia discussione molto partecipata si è passati alla votazione e alla relativa approvazione avvenuta all’unanimità.
Al link di seguito il verbale della discussione.
https://drive.google.com/file/d/1ipU0j29hNA_QRaBIIk7IHsQNaUmAZCgL/view?usp=sharing
L'anno duemilaventicinque, il giorno nove del mese di aprile, abbiamo incontrato il professore Alessio Lo Giudice, direttore del dipartimento di giurisprudenza dell’Università di Messina, nonché docente di Filosofia del diritto e di Teoria delle istituzioni, con cui ci siamo confrontati sulle tematiche oggetto del nostro disegno di legge. In particolare, abbiamo chiesto se dal punto di vista etico i titoli di accesso previsti dal nostro disegno per l’attribuzione delle borse di studio rispettassero il principio di uguaglianza previsto dall’art. 3 della nostra Costituzione. Abbiamo esposto i dati dell’indagine svolta su un campione di popolazione studentesca, presentato il nostro disegno di legge e confrontati sui punti deboli e su quelli di forza della nostra proposta legislativa. Notevoli sono stati gli spunti di riflessione anche sul diritto allo studio integrato, alla tendenza degli studenti del Meridione di iscriversi presso università del Nord e su come si possono incentivare gli studenti a restare in Sicilia.
Relazione audizione
https://drive.google.com/file/d/1AeOCjEs53M5NXWNDtY_wooHH3sTsqTMd/view?usp=sharing
Nei giorni successivi noi alunni abbiamo raccolto tutto il materiale, in modo da avere una visione unitaria di tutto ciò che abbiamo realizzato finora. Ci siamo dedicati, infine, a rielaborare e raffinare le ricerche, il disegno di legge, il diario delle attività e gli approfondimenti in vista della pubblicazione sul sito “Senato Ragazzi”.
Bibliografia e fonti utilizzate
https://drive.google.com/file/d/13u0qGbtNY2x5j8R5FIWyT5wpZc_mFDWH/view?usp=sharing