Istituzione del “cassetto virtuale del consumatore” e nuovo sistema di detrazioni fiscali ai fini del pagamento dell’imposta sui redditi delle persone fisiche
- Pubblicato il 25 Marzo 2025
- da IIS Concetto Marchesi, Mascalucia (CT)

- Relazione
- Testo presentato
- Emendamenti
- Testo finale
Relazione illustrativa
ONOREVOLI SENATRICI, ONOREVOLI SENATORI,
L’evasione fiscale rappresenta una delle principali criticità del sistema tributario italiano, con gravi ripercussioni sulla stabilità finanziaria dello Stato. L’IRPEF (Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche) rimane l’imposta più colpita dal fenomeno dell’evasione, in particolare per quanto riguarda il reddito da lavoro autonomo e d’impresa. Il tasso di evasione tra i lavoratori autonomi è particolarmente elevato, attestandosi al 66,8%. Questo significa che oltre due terzi delle entrate teoriche generate da questa categoria non vengono versate all’erario. Le caratteristiche stesse del lavoro autonomo – con entrate spesso non tracciate in modo automatico, come avviene per i lavoratori dipendenti attraverso le buste paga – rendono più complesso il monitoraggio e la verifica della correttezza delle dichiarazioni fiscali.
L’evasione IRPEF ammonta a 29,5 miliardi di euro, rendendola l’imposta più evasa nel sistema fiscale italiano. Questo dato evidenzia come l’IRPEF, pur essendo una delle imposte fondamentali per il bilancio statale, sia soggetta a una perdita significativa di entrate. La sfida per il fisco italiano non è solo individuare gli evasori, ma anche trovare strategie più efficaci per promuovere una maggiore compliance tra le categorie più inclini all’evasione.
Diversi fattori contribuiscono all’elevata evasione dell’IRPEF, in particolare per i lavoratori autonomi. Tra questi, la complessità del sistema fiscale e le aliquote relativamente alte spingono molti contribuenti a cercare di ridurre il loro carico fiscale attraverso comportamenti evasivi. Inoltre, la percezione di un basso rischio di controllo o sanzione, unita a una cultura della tolleranza verso l’evasione in alcuni settori, alimenta ulteriormente il problema. Negli ultimi anni, l’Agenzia delle Entrate ha intensificato l’uso di tecnologie avanzate per migliorare la capacità di individuare casi di evasione, ma rimane ancora molta strada da fare per contrastare efficacemente il fenomeno su vasta scala.
Il presente Disegno di legge ci consente di percorrere questa strada attraverso:
- L’istituzione del "Cassetto Virtuale del Consumatore", uno strumento digitale in cui confluiscono, in tempo reale, gli scontrini e le fatture intestate al codice fiscale del cittadino, permettendo un tracciamento delle spese sostenute durante l’anno;
- La riforma del sistema delle deduzioni e delle detrazioni fiscali in sede di determinazione dell’ IRPEF, con l’introduzione di un meccanismo che consenta ai contribuenti di dedurre dal reddito imponibile una quota rilevante delle spese effettuate e di detrarre dall’imposta lorda altre spese per un importo pari a quello del l’IVA regolarmente pagata.
Tali misure, se da un lato ridurranno la base imponibile, e quindi l’importo delle relativa imposta, dall’altro potrebbero consentire di ridurre significativamente il fenomeno dell’evasione, non soltanto dell’IRPEF, ma anche dell’IVA, stimolando la richiesta di fatture e scontrini da parte dei consumatori, rendendoli così parte attiva nel contrasto all’evasione e consentendo allo Stato di recuperare attraverso quest’ultima imposta quanto “ perso” in termini di IRPEF.
Disegno di legge
d’iniziativa dell’Istituto d’Istruzione Superiore Concetto Marchesi di Mascalucia (Catania)
Istituzione del " Cassetto virtuale del consumatore" e nuovo sistema di deduzioni e detrazioni fiscali ai fini della determinazione dell'Imposta sui redditi delle persone fisiche.
ART 1
( Finalità)
La presente legge istituisce il Cassetto Virtuale del Consumatore e prevede un nuovo sistema di deduzioni e detrazioni per il calcolo e il pagamento dell’Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche ( IRPEF).
ART. 2
( Definizioni)
Ai fini della presente legge si intendono:
1. Per BENI E SERVIZI DI PRIMA NECESSITA':
a) alimentari e bevande ( esclusi alcolici e superalcolici);
b) salute e farmaci ( p.es. visite mediche private, pannolini, assorbenti.);
c) trasporti essenziali;
d) abitazione( affitto, bollette, ristrutturazioni urgenti);
e) cultura ed educazione( materiale scolastico, libri, corsi)
2. Per BENI E SERVIZI SEMI-NECESSARI:
a) mezzi di trasporto
b) computer e telefonia mobile
c) ospitalità e ristorazione
d) ristrutturazioni non urgenti e miglioramenti
e) abbigliamento e accessori
f) attrezzatura sportiva
3. Per BENI E SERVIZI DI LUSSO:
a) auto di lusso
b) abbigliamento firmato e alta moda
c) mobili e complementi d’ arredo di design
d) attrezzatura sportiva professionale
e) cosmetici e profumi
f) sigarette e alcolici
g) gioielleria, orologi di lusso
h) trattamenti estetici e servizi di lusso
i) scuole private di eccellenza
ART.3
( Cassetto virtuale del consumatore)
E' istituito il "Cassetto Virtuale del Consumatore” ( d’ora in poi Cassetto Vi.Co. o semplicemente Vi.Co.). Il Cassetto Vi.Co. è accessibile tramite l’applicazione IO, mediante SPID o Carta d’Identità Elettronica (CIE).
ART. 4
(Inserimento degli acquisti)
1. Gli acquisti sono inseriti nel Vi.Co. con le seguenti modalità:
a) acquisizione automatica dei dati da parte degli esercizi commerciali convenzionati.
b) inserimento manuale da parte del consumatore tramite scansione del codice a barre dello scontrino/ fattura con l’applicazione IO.
ART. 5
( Sicurezza e Protezione dei Dati)
I dati personali e gli acquisti registrati nel Vi.Co. sono trattati nel rispetto del Regolamento generale sulla protezione dei dati, anche noto come GDPR (General Data Protection Regulation) approvato con Regolamento UE 2016/679 e delle leggi nazionali vigenti in materia di protezione dei dati personali.
ART. 6
(Compilazione della Dichiarazione dei redditi)
In sede di compilazione della Dichiarazione dei redditi, il sistema acquisisce in automatico i dati contenuti nel Cassetto VI.CO.
ART.7
( Oneri deducibili)
1. All' articolo 10 del Testo Unico delle Imposte sui Redditi (TUIR), nel testo aggiornato al 31/12/2024, al comma 1, lettera a), sono aggiunte le seguenti:
“a-bis) gli acquisti per beni di prima necessità, appartenenti alla categoria “ alimentari e bevande”, nella misura del 65% della spesa sostenuta".
“a-ter) gli acquisti per gli altri beni e servizi di prima necessità, nella misura del 30% della spesa sostenuta".
2. Al comma 1, lettera b), del medesimo articolo, dopo le parole “sostenute dai soggetti indicati nell'articolo 3 della legge 5 febbraio 1992, n. 104”, sono inserite le seguenti: “ nella misura del 100% della spesa sostenuta”.
ART. 8
( Altre detrazioni)
All'articolo 13 del Testo Unico delle Imposte sui Redditi (TUIR), nel testo aggiornato al 31/12/2024, dopo il comma 6-bis sono inseriti i seguenti:
" 7. Per gli acquisti di beni e servizi semi-necessari e’ prevista una detrazione pari all’importo dell’ IVA regolarmente pagata."
" 8. Per gli acquisti di beni e servizi di lusso non è prevista alcuna detrazione."
ART. 9
( Copertura finanziaria)
Alla copertura finanziaria degli oneri derivanti dalla presente legge si provvede con le somme derivanti dall’applicazione delle sanzioni previste dal d.lgs. 14/6/2024, n. 87 per le violazioni commesse in materia di imposte sui redditi.
ART. 10
( Entrata in vigore)
La presente legge, munita del sigillo di Stato, è inserita nella Raccolta ufficiale degli atti normativi della Repubblica italiana ed entra in vigore il 1 gennaio dell'anno successivo alla data della pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale. É fatto obbligo a chiunque spetti di osservarla e di farla osservare come legge dello Stato.
Approfondimento
L” IRPEF e il contesto normativo attuale
L'imposta sul reddito delle persone fisiche ( IRPEF) è un'imposta diretta, personale, progressiva a scaglioni e generale, in vigore dal 1974 ed oggi regolata dal Testo unico delle imposte sui redditi (TUIR), emanato con DPR 22 dicembre 1986 n. 917.
Si stima che essa fornisca circa il 40% del gettito fiscale dello Stato.
Presupposto e caratteristiche dell'imposta
Presupposto dell'imposta è il possesso di redditi rientranti in una delle seguenti categorie: redditi fondiari, redditi di capitale, redditi di lavoro dipendente, redditi di lavoro autonomo, redditi di impresa, redditi diversi.
È un'imposta progressiva, in quanto colpisce il reddito con aliquote che dipendono dagli scaglioni di reddito, ed è di carattere personale, essendo dovuta, per i soggetti residenti sul territorio dello Stato, per tutti i redditi posseduti, anche se prodotti all'estero.
L'imposta lorda è determinata applicando al reddito complessivo, al netto degli oneri deducibili indicati nell'articolo 10 TUIR, le seguenti aliquote per scaglioni di reddito( dal 2024):
Fino a 28000 euro 23%
Da 28000,01 a 50000 35%
Oltre 50000 43%
La revisione del sistema
Da sempre l’evasione fiscale ha rappresentato un fenomeno di difficile calcolo ma di costante presenza negli studi dei vari esperti di finanza pubblica che si adoperavano nel prospettare una possibile riforma tributaria. Cosciani, in tutti i suoi scritti ed anche e soprattutto nei lavori delle Commissioni presiedute nel corso degli anni ‘60, ha rimarcato costantemente l’importanza di avere una amministrazione finanziaria correttamente funzionante ed efficiente, affinché si potesse ridurre questo negativo fenomeno, prendendo come punto di riferimento il funzionamento del fisco inglese. Le analisi da lui svolte sul caso dell’evasione fiscale in Italia hanno messo in luce tre fattori principali causali alla base del problema: il ruolo del contribuente, il ruolo del legislatore e il ruolo dell’amministrazione finanziaria. Per lui, il contribuente italiano ha una scarsa propensione all’adempimento spontaneo degli obblighi fiscali, al punto da essere un suo tratto distintivo, differentemente da quello inglese. Il contribuente inglese, nonostante in alcuni periodi sia soggetto anch’egli ad un’elevata pressione fiscale, ha un comportamento diametralmente opposto a quello italiano, sia perché l’amministrazione finanziaria inglese riesce a reprimere meglio l’evasione sia, soprattutto, per motivazioni ambientali, in quanto l’onestà fiscale è ritenuta parte integrante dell’onestà e correttezza personale. In Italia, differentemente dal mondo anglosassone, evadere le imposizioni fiscali non genera sanzioni dal punto di vista sociale e il fisco non viene considerato come il mezzo per far fronte alla spesa pubblica e alla produzione di beni e servizi di cui tutti i cittadini potrebbero godere. Il secondo attore della distorsione italiana, il legislatore, invece aveva messo in piedi un sistema tributario caotico, composto da una pluralità di leggi frammentate che non conducevano all’adesione spontanea del contribuente al suddetto sistema; già nel 1950, veniva identificata l’erosione fiscale come punto debole del sistema in vigore all’epoca e come una causa di evasione fiscale, in quanto chi non riusciva a sfruttare le agevolazioni legali si riteneva autorizzato ad autoridursi le imposte e quindi ad evadere. Il terzo e ultimo attore fondamentale del sistema tributario era, come detto, l’amministrazione fiscale. Essa, in Italia, opera attraverso un modello basato su accertamenti sintetici e induttivi, cioè controlla gli aspetti visibili del reddito del contribuente differentemente da quello inglese. Quest’ultimo effettua accertamenti di tipo sintetico, focalizzandosi sulla contabilità del contribuente e alla fine dell’accertamento non dispone una chiusura tombale, ma mantiene sempre la possibilità di riaprire il controllo nel caso in cui emergano 38 nuovi elementi. Inoltre, il fisco inglese, per contrastare l’evasione monitora tutte le nuove aperture commerciali, così da poter rintracciare l’evasore totale, scoprendo tutte quelle attività che non presentano le dichiarazioni fiscali. L’atteggiamento e le metodologie del fisco italiano, diametralmente opposto da quello inglese, fanno sì che anche il contribuente onesto sia considerato un evasore, creando un clima tale da indurre a dichiarare il meno possibile e nascondere l’effettivo reddito prodotto. Oltre che i fattori causali della distorsione italiana individuati da Cosciani, una recente ricerca pubblicata dal Centro Studi di Confindustria ha individuato ulteriori variabili che spiegano l’elevato livello di evasione fiscale in Italia: elevate aliquote legali; complessità del sistema fiscale; onerosità degli adempimenti; diffusa illegalità economica, in particolare la corruzione; accentuata frammentazione del sistema produttivo, che rende difficoltoso il controllo delle agenzie fiscali. La pressione fiscale avvertita dal contribuente è maggiore di quella considerata per redigere le statistiche ufficiali, così essa rende conveniente l’evasione, in quanto, confrontandola con il rischio di essere sanzionati e con l’entità della sanzione stessa, risulta essere più vantaggiosa.
L’evasione fiscale e contributiva è ritenuta uno dei fattori di blocco per la crescita dell’Italia, riducendo le risorse pubbliche e costituendo un ostacolo alla competitività delle imprese su larga scala e alla perequazione dei redditi.
Così come successo negli Stati Uniti, anche in Italia si è più volte ipotizzata la possibilità di riformare il sistema tributario attraverso l’introduzione di una imposta flat in sostituzione dell’attuale IRPEF. Nell’analizzare una possibile introduzione in Italia di un’imposta di tipo proporzionale in sostituzione dell’IRPEF si deve considerare anche quanto previsto all’art.53 comma 2 della Costituzione, il quale richiede che il sistema tributario italiano sia “informato a criteri di progressività”.
Un documento fondamentale da considerare per definire le linee guida della riforma fiscale proposta dal Governo Draghi era “L’indagine conoscitiva sulla riforma dell’imposta sul reddito delle persone fisiche e altri aspetti del sistema tributario” approvato dalla VI Commissione della Camera dei Deputati il 30 giugno 2021. In essa, si confermava come prioritario l’obiettivo di semplificare il sistema fiscale italiano, considerando i benefici prodotti dall’abbassamento della pressione tributaria sulla parte produttiva del Paese, la contestuale riduzione dell’evasione (sarebbe sconveniente per i contribuenti evadere in un sistema con bassa tassazione) e l’abbassamento di tutti quegli strumenti inseriti nel corso degli anni che determinano la continua erosione della base imponibile, affinché si possa rilanciare il Paese in termini di competitività su larga scala e renderlo anche attrattore di investitori esteri.
Il 16 dicembre 2024 e’ stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il Decreto legislativo n. 192 del 13 dicembre 2024, recante la revisione del regime impositivo dei redditi (IRPEF-IRES), che, in attuazione della riforma fiscale, Legge n. 111 del 9 agosto 2023, introduce una revisione complessiva del regime impositivo dei redditi.
Il Disegno di legge da noi proposto intende proseguire proprio in questa direzione. L'attuale sistema fiscale, infatti, non offre una soluzione per la raccolta elettronica degli scontrini e delle ricevute, rendendo difficoltosa la tracciabilità dei consumi e la gestione delle deduzioni. In particolare, la normativa esistente non prevede deduzione per i beni comprati e già tassati all’acquisto e che, in sede di Dichiarazione dei redditi, vengono sostanzialmente ri-tassati. Il presente Disegno di legge ha l'obiettivo di introdurre una riforma strutturale del sistema fiscale nazionale, mediante la creazione del "Cassetto del Consumatore", una piattaforma digitale che permette ai cittadini di conservare, in formato elettronico, gli scontrini e le ricevute fiscali necessari per usufruire delle deduzioni e delle detrazioni fiscali. L'introduzione di questo strumento mira a semplificare il sistema di raccolta e gestione delle informazioni fiscali, evitando la doppia tassazione su molti dei consumi già soggetti a imposte e migliorando l'efficienza e la trasparenza del sistema fiscale.
Confronto con alcuni Paesi europei
Per meglio comprendere la direzione di una necessaria riforma fiscale , è utile guardare all’estero.
Il Belgio, ad esempio, ha un sistema altamente progressivo, con aliquote che arrivano al 50% già a partire da circa 42.000 euro annui. Tuttavia, offre generose detrazioni e deduzioni per i carichi familiari, i trasporti e i mutui, con l’obiettivo di sostenere la classe media.
Al contrario, l’Irlanda adotta un sistema più leggero: le aliquote principali sono due (20% e 40%) e si applicano a scaglioni ampi, con un forte incentivo alla produttività e all’attrazione di capitali esteri.
L’Estonia rappresenta invece un esempio estremo di semplificazione: applica una flat tax al 20% su tutti i redditi personali e aziendali, ma con un sistema di detrazioni molto limitato. Ciò ha favorito l’emersione del sommerso e attratto molte startup internazionali.
I Paesi Bassi, invece, adottano un modello a tre fasce con una tassazione elevata sui redditi da lavoro ma molto vantaggiosa per gli investimenti: dividendi e plusvalenze godono di regimi agevolati, stimolando la crescita imprenditoriale.
La Svizzera, pur non facendo parte dell’Unione Europea, è spesso citata come esempio virtuoso per il suo sistema federale: ogni cantone può applicare aliquote diverse, creando una concorrenza fiscale interna. Questo ha permesso a molti cittadini e imprese di scegliere dove risiedere fiscalmente, contribuendo a mantenere la pressione fiscale complessiva più bassa rispetto alla media europea.
Infine, la Danimarca è un caso emblematico di alta tassazione ma anche di alto rendimento dei servizi pubblici. Con un’aliquota massima vicina al 56%, il sistema danese è altamente progressivo, ma i cittadini percepiscono un ritorno concreto in termini di sanità, istruzione e welfare, accettando quindi un carico fiscale più elevato con maggiore fiducia.
Bibliografia:
-Testo unico delle imposte sui redditi 22/12/1986 n. 917
-Legge delega 9 agosto 2023 n. 111
-Decreto legislativo 13 dicembre 2024 n. 192
-Indagine conoscitiva sulla riforma dell’ imposta sul reddito delle persone fisiche e altri aspetti del sistema tributario ( VI Commissione Camera dei Deputati. - ISTAT- Roma- 2021)
-Pellegrino, Panteghini: “ Le riforme dell’ Irpef: uno sguardo attraverso 45 anni di storia”( UNITO- 2020)
-“ L’ evasione blocca lo sviluppo” , Direzione studi e ricerche economico-fiscali, Ufficio di Statistica, ISTAT- Roma- 2015
-“ Le recenti modifiche all’ IRPEF”, Ultim’ora di Diritto ed Economia, Zanichelli, novembre 2023
-Vincenzo Visco: “ Il fisco giusto. Una riforma per l’ Italia europea ”, Il Sole 24ore, 2020
-“ I tributi nell’ economia italiana”, di Paolo Bosi e Maria Cecilia Guerra, Il Mulino, Pandoracampus, ed. 2025.
-“ La crisi dell’ imposizione progressiva sul reddito”, di Cesare Cosciani, Milano: Franco Angeli, 1984.
Diario delle attività
Diario delle Attività
28 gennaio:
Durante il nostro incontro del 28 gennaio, abbiamo effettuato un'analisi approfondita del Parlamento, esaminandone la composizione e le principali funzioni. Sono stati trattati alcuni aspetti del sistema tributario italiano, con un focus sulle differenze tra imposte, tasse e contributi. In questo contesto, è stato fatto un accenno alla distinzione tra imposte dirette, che colpiscono direttamente il reddito o il patrimonio del contribuente, e imposte indirette, che vengono applicate sui consumi o sulle transazioni commerciali.
10 febbraio:
Il 10 febbraio abbiamo approfondito l'intervento dello Stato nell'economia, discutendo dei principali sistemi economici adottati nei diversi Paesi: il sistema liberista, che predilige l'iniziativa privata e il minimo intervento statale; il sistema collettivista, in cui lo Stato ha un ruolo centrale nell'economia; e il sistema misto, che tenta di combinare gli aspetti positivi dei due sistemi precedenti. Inoltre, abbiamo esaminato le entrate dello Stato, distinguendo tra entrate tributarie (ovvero quelle derivanti dalla fiscalità) e entrate extratributarie. Un'ulteriore parte della lezione è stata dedicata all'IRPEF (Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche).
18 febbraio:
Il 18 febbraio è stata una giornata dedicata all’ esame del reddito ai fini fiscali e cioè il reddito imponibile, ossia quello su cui viene calcolata l'imposta, al netto di deduzioni e detrazioni.È stata fatta una distinzione tra deduzioni, che riducono il reddito imponibile, e detrazioni, che abbassano l'imposta dovuta. Inoltre, abbiamo esplorato il tema dell'IVA (Imposta sul Valore Aggiunto), spiegandone la struttura, con le diverse aliquote previste per i vari beni e servizi.
24 febbraio:
Il 24 febbraio, in occasione di un incontro online, la prof. ha riferito quanto discusso nell'incontro con le dott.sse dell'Ufficio Comunicazioni Istituzionali del Senato. In quella sede, sono state fornite indicazioni utili sulla documentazione necessaria e sulla procedura da seguire. Successivamente, abbiamo trattato il contenuto e la forma del Disegno di Legge (DDL), mettendo in evidenza l'importanza della relazione illustrativa e dell'approfondimento normativo. Abbiamo inoltre parlato della redazione del diario delle attività, strumento fondamentale per monitorare e documentare l'andamento del progetto.
4 marzo:
Il 4 marzo abbiamo iniziato a definire i gruppi di lavoro per l'attività successiva. Abbiamo assegnato compiti specifici, concordando modalità e tempistiche per la realizzazione delle varie attività. In quella giornata, è stato organizzato anche l'incontro con gli esperti, pianificando la logistica e le modalità di interazione con i professionisti del settore che avrebbero contribuito alla nostra formazione e all'approfondimento degli argomenti trattati.
13 marzo:
Il 13 marzo è stato un giorno importante per la documentazione visiva del progetto. Le immagini hanno avuto una funzione documentativa e hanno rappresentato il punto di partenza per una raccolta visiva delle attività, che abbiamo incluso nel materiale finale da inviare.
19 marzo:
Il 19 marzo abbiamo avuto l'incontro con gli esperti ( un dottore commercialista, una docente universitaria e un avvocato esperto in diritto tributario), durante il quale abbiamo avuto l'opportunità di approfondire vari aspetti tecnici e teorici riguardanti il nostro progetto. Gli esperti ci hanno fornito chiarimenti preziosi sui temi trattati, rispondendo alle nostre domande e suggerendo ulteriori sviluppi per migliorare il nostro lavoro.
25 marzo:
Il 25 marzo è stato il giorno in cui abbiamo distribuito i compiti tra i membri del gruppo, con l'obiettivo di predisporre il materiale da inviare in vista della conclusione del progetto. Abbiamo definito le responsabilità di ciascun membro, assicurandoci che ogni compito fosse ben compreso e che i tempi di consegna fossero rispettati per garantire una corretta organizzazione del lavoro.
4 aprile
Il 4 aprile, confrontando quanto scritto dai gruppi in merito alla stesura del DDL, abbiamo proceduto a scrivere la versione definitiva del nostro Disegno di legge.
8 aprile
In questa data, abbiamo esposto i nostri elaborati relativi alla Relazione illustrativa, all’ Approfondimento normativo, al Diario delle attività, e abbiamo lavorato per presentare le migliori versioni dei tre documenti richiesti.
Infine, per documentare le diverse fasi del nostro lavoro, abbiamo montato un breve video, visionabile al link qui sotto:
https://drive.google.com/file/d/1RBAfuj_G7RvCTx0p6fGIXu1aBVanGin6/view?usp=sharing