L’AUDIT CON GLI ESPERTI – PRIMA PARTE

  • Pubblicato il 16/04/2024
  • da S. V. - Palermo

Nell’ambito degli incontri, durante le attività di ricerca sviluppata dalle due sottocommissioni, è stato necessario fare un primo momento di confronto con gli esperti. L’attività di ricerca è stata così supportata in termini di feedback dagli esperti invitati a partecipare al progetto.

Relativamente ai lavori della prima sottocommissione (Ambiente), l’incontro è avvenuto a fine gennaio con l’architetto Viviana Lucia del servizio VALASI, sezione Valutazione di Impatto Ambientale, di ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale), e il dott. biologo Fabio Di Piazza del Comune di Palermo.
Relativamente ai lavori della seconda sottocommissione (Territorio), l’incontro è avvenuto in parallelo sempre a fine gennaio, con gli ingegneri Deborah Spiaggia e Claudio Torta del Comune di Palermo.

Audit Arch. Viviana Lucia
L’arch. Lucia nell’incontro tenuto con i ragazzi ha illustrato gli aspetti e i valori paesaggistici legati alle fasce costiere e in particolare quelle del litorale palermitano considerate di pregio come le zone di Mondello e Sferracavallo e quelle considerate degradate come quelle del litorale della Costa sud. La sottocommissione interessata ha rivolto delle domande all’esperta per chiarire alcuni punti della ricerca in corso d’opera.

Le domande rivolte dagli studenti all’esperta sono state:
1. Quanto è importante il paesaggio nell’ambito di un contesto urbano?
2. Quali sono i principali componenti del paesaggio?
3. Quali sono i fattori che creano impatti sul paesaggio?
4. Il paesaggio incide sugli aspetti economici di una città?

Relativamente alla domanda 1, il paesaggio costituisce una componente fondamentale anche nell’ambito di un contesto urbano. Il paesaggio urbano è lo spazio in cui viviamo fatto dal costruito e dal suo negativo, è la città con le grandi architetture ma anche con le architetture ordinarie e il sistema degli spazi aperti. Spesso è proprio lo spazio pubblico il denominatore comune per la valutazione del paesaggio urbano. Il paesaggio è un bene comune. Per questo motivo è necessaria la cura e la difesa del territorio ed il contrasto a quei fenomeni di degrado che emergono in ogni città. Cura per gli edifici, per gli spazi aperti, le aree marginali o dismesse, gli spazi interstiziali, l’interfaccia urbano-rurale, le trasformazioni agricole, la riqualificazione urbana e periurbana. In questo progetto quello che viene esaminato con attenzione è il rapporto tra Palermo ed il suo mare, la cura per il mare che fa da limite al territorio della città. In questo caso un rapporto equilibrato rafforzerebbe il forte valore paesaggistico.
Inoltre è necessario coniugare le sfide della città con quelle di oggi in ogni ambito urbano che coinvolgono anche il rapporto con il suo paesaggio e riguardano la vivibilità e il rapporto tra ambiente e salute, la circolarità in funzione dell’uso efficiente delle risorse naturali ed energetiche, la resilienza ai cambiamenti climatici.

Relativamente alla domanda 2, i principali componenti del paesaggio sono i colori, le forme, l’uso del suolo, il rapporto tra edificato e spazio libero. Deve essere considerata anche una parte prettamente sensoriale del paesaggio che, legata alla percezione, fa di ogni luogo un luogo unico. C’è un’informazione fisica che stimola gli organi di senso e questo primo aspetto permette di capire che uno stesso territorio può generare stimoli differenti, oppure che soggetti diversi possono percepire gli stessi stimoli in maniera diversa. Un esempio è un territorio visto durante il giorno oppure durante la notte oppure in stagioni diverse o in anni diversi. Le informazioni e la qualità degli stimoli sensoriali varia, sebbene in effetti il territorio non cambi in maniera sostanziale. La percezione coinvolge tutte le sfere sensoriali: uditive, olfattive, tattili, termiche. Si sottolinea inoltre come la preferenza per un paesaggio non sempre è dominata dagli aspetti estetici. Noi non amiamo solo paesaggi “belli”!

Relativamente alla domanda 3, come si crea un impatto sul paesaggio? Le analisi di impatto devono riguardare: l’inserimento di ogni nuovo elemento nel sistema paesaggistico e la valutazione delle trasformazioni che esso può produrre nell’ambiente circostante; le modifiche prevedibili (relativamente alla morfologia, allo skyline naturale o antropico, alla funzionalità ecologica, idraulica, all’assetto insediativo-storico, all’assetto agricolo-colturale, etc.) sulla base di criteri di congruità paesaggistica (forme, rapporti volumetrici, colori, materiali); mediante l’uso di adeguati parametri e/o criteri di lettura come la qualità e le criticità paesaggistiche (diversità, qualità visiva, unicità, rarità, degrado) e il rischio paesaggistico, antropico e ambientale (sensibilità, vulnerabilità/fragilità, capacità di assorbimento visuale, stabilità, instabilità) e l’individuazione di impatti negativi/positivi reversibili e non.

Relativamente alle domande 4, il paesaggio incide sugli aspetti economici in quanto è una risorsa ad esempio come elemento fondamentale per l’offerta turistica di una città e per il benessere dei suoi abitanti.

Audit dott. biologo Fabio Di Piazza
Il Dott. Di Piazza ha presentando alla sottocommissione l’illustrazione degli aspetti degli habitat e dei servizi ecosistemici della costa palermitana dalla Costa Nord alla Costa Sud.

Le domande rivolte dagli studenti all’esperto sono state:
1. Come è organizzato l’ambiente costiero della città di Palermo?
2. Come si è trasformato nel tempo?
3. Quali sono le criticità?
4. Quali sono i meccanismi di funzionamento delle fasce costiere?

Relativamente alla domanda 1, l’ambiente costiero della città di Palermo è organizzato in una costa Nord e una Sud intervallati da una parte centrale principalmente adibita all’attività portuale, commerciale e dei servizi portuali. La costa palermitana si sviluppa per circa 30 Km lineari. Il territorio costiero è diversificato, sia sotto l’aspetto morfologico e paesaggistico, sia dal punto di vista ambientale.

Relativamente alla domanda 2, le trasformazioni riguardano principalmente la morfologia della costa, la qualità dei materiali presenti nella costa e il modo di usare le fasce costiere da parte degli abitanti della città. Nei circa 10 Km di costa formata da sabbie e ghiaie a sud di Palermo, la linea di costa risulta avanzata di diverse decine di metri rispetto alle antiche rive, prevalentemente rocciose, che caratterizzavano l’area. Questa trasformazione inizia nell’immediato dopoguerra e si protrae sino a tutti gli anni 70.

Relativamente alla domanda 3, le principali criticità riguardano le discariche autorizzate in uso fino agli anni ’80, l’inquinamento costiero e conseguentemente la perdita degli habitat presenti. Ad esempio la costa sud-orientale è stata utilizzata come discarica di sfabbricidi dapprima nel dopoguerra, con le macerie dei bombardamenti (con le quali si ricoprì prevalentemente l’area del Foro Italico) e successivamente , negli anni 60-70, con il boom edilizio, nei lavori di costruzione della città moderna (sacco di Palermo). I materiali di risulta di questo ventennio furono riversati su tutto il tratto sud-est e in particolare in alcune grosse discariche dette “mammelloni”.

Relativamente alla domanda 4, il meccanismo di funzionamento della fascia costiera consiste principalmente nelle attività di apporto/asporto di sedimenti. La prima è principalmente legata all’attività di trasporto di sedimenti fluviali, mentre la seconda dipende dall’erosione costiera, dal prelievo antropico ed eolico e dal trasporto litoraneo. Tutti questi fattori sono interconnessi tra loro e determinano la sopravvivenza o meno degli habitat e degli ecosistemi ad esso collegato.

L’incontro con il dott. Di Piazza è stato utile per chiarire tutti gli aspetti legati al funzionamento degli habitat costieri. Lungo la costa palermitana quelli più importanti sono l’habitat della Posidonia oceanica (1120*) e quello della piattaforma (reef) a vermeti (1170) che contraddistingue le nostre coste e che ha una distribuzione rara e localizzata solo in alcune aree del Mediterraneo. La Posidonia oceanica costituisce il principale ecosistema del piano infralitorale e risulta strategica per la sopravvivenza della fascia costiera perché: consolida e stabilizza i fondali sotto costa (prevenendone l’erosione), frenando l’eccessivo trasporto di sedimenti attraverso le matte; previene l’erosione delle spiagge e delle coste agendo, con le lunghe foglie, da barriera al moto ondoso; previene l’erosione con i banchetti di foglie morte soprattutto nel periodo delle mareggiate invernali.
Il Dott. Di Piazza inoltre ha spiegato come questi habitat sono interconnessi tra loro e a loro volta con le dinamiche della fascia costiera e quindi con l’ecosistema marino-costiero

Audit con gli ingegneri Debora Spiaggia e Claudio Torta
Gli esperti del Comune di Palermo hanno illustrato presentando alla sottocommissione i progetti in corso sul litorale costiero e le indagini preliminari svolte per consentire l’avvio delle attività progettuali.

Le domande rivolte dagli studenti agli esperti:
tematica Progetti e riqualificazione urbana (ing. Spiaggia)
1. Quali sono le aree di intervento?
2. Qual è l’obiettivo di questi interventi?
3. In che modo sarà gestito tutto il processo di riqualificazione?

tematica Metodologie di indagine (ing. Torta)
4. In che modo si è proceduto a fare le indagini sui siti?
5. Quali sono stati i risultati ottenuti?

Relativamente alla domanda 1, il Comune di Palermo sta operando principalmente nella tutela della biodiversità su Monte Pellegrino e nella riqualificazione della Costa Sud e in particolare: A) Foce del Fiume Oreto, B) Spiaggia di Romagnolo, C) Sperone, D) Spiaggia della Bandita, E) Porticciolo della Bandita e F) promontorio di Acqua dei Corsari. Ricordiamo che i siti ai punti B, C, e F) contengono le discariche autorizzate da parte della municipalità di Palermo nel periodo 60’- 90’ del secolo scorso. Per la parte Costa Nord, è inserita l’area di Vergine Maria sede anch’essa di una ulteriore storica discarica autorizzata.

Relativamente alla domanda 2, l’obiettivo di questi interventi riguarda principalmente la riqualificazione della fascia costiera e dell’ecosistema marino-costiero con progetti di bonifica, recupero ambientale e riqualificazione sostenibile delle ex-discariche costiere e del litorale sud-orientale. Ricordiamo inoltre il progetto finanziato per le riforestazioni e il recupero del Gorgo di Santa Rosalia sul Monte Pellegrino.

Relativamente alla domanda 3, tutto il sistema sarà gestito con i finanziamenti del PNRR nell’ambito della Missione 5 – inclusione e coesione. L’obiettivo del PNRR è quello di incentivare la crescita dei paesi perseguendo obiettivi come la sostenibilità, il risparmio energetico, la mobilità sostenibile ma anche le misure a contrasto della povertà e dell’emergenza abitativa, al fine di permettere un miglioramento della qualità di vita anche in quelle aree che si trovano in stato di abbandono e degrado

Relativamente alle domande 4, l’indagine è stata svolta con rilievi via terra e via mare che hanno portato a un Piano di Caratterizzazione (PdC) del sito. La caratterizzazione ambientale di un sito è identificabile con l’insieme delle attività che permettono di ricostruire i fenomeni di contaminazione a carico delle matrici ambientali, in modo da ottenere informazioni di base su cui prendere decisioni realizzabili e sostenibili per la messa in sicurezza e/o bonifica del sito. Le indagini via terra sono state eseguite con l’uso di droni e GPS, mentre quelli via mare con prelievi dei sedimenti per l’analisi del “macrozoobenthos”, e indagini strumentali via Sonar a scansione Laterale.

Relativamente alla domanda 5, i risultati hanno fatto emergere forti punti di criticità prevalentemente collegati al fenomeno di inquinamento costiero di origine antropica affiancati da mancanza di servizi pubblici, presenza di criminalità organizzata, carenza di verde urbano, carenza di trasporti pubblici, elevato degrado urbano, presenza di rifiuti non regolamentati, ecc…

L’incontro con gli esperti del comune e dell’ISPRA ha consentito alle due sottocommissioni di chiarire alcuni aspetti importanti per il prosieguo dell’analisi. Inoltre, ha consentito di conoscere tutti i meccanismi del processo di riqualificazione messo in atto dalla municipalità di Palermo e le finalità degli interventi proposti per la Costa Sud.

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