La manutenzione dei muri a secco in Costiera amalfitana

  • Pubblicato il 04/04/2024
  • da A. D. V. - Salerno

Seduta n.4 di lunedì 25 marzo 2024
Sede: Aula III AL - Convitto Nazionale “T.Tasso”, Salerno
Presidente: Claudia FUSCO (Rappresentante di classe).
Resoconto a cura di: Giorgia PENZA (Rappresentante di classe).
Resoconto
I lavori hanno inizio alle ore 9,13.
Ordine del giorno: Audizione del Prof. Settimio Ferlisi, Ordinario di Geotecnica presso l’Università degli Studi di Salerno.
Documenti presentati: -
Interventi: Prof. Settimio Ferlisi, Ordinario di Geotecnica presso l’Università degli Studi di Salerno.

PRESIDENTE
La Presidente apre la seduta ringraziando il Prof. Ferlisi per essere venuto in aula e per la disponibilità ad aiutare la classe nel Progetto SenatoAmbiente. La prima domanda da parte della classe è per quale motivo è così importante la manutenzione continua, settimanale, dei muretti a secco in Costiera amalfitana.

FERLISI Settimio
Ringrazia per l’invito per la bellissima iniziativa e per il meraviglioso progetto.
Sulla Costiera amalfitana c’è da dire innanzitutto che è un contesto molto fragile, caratterizzato da problemi di instabilità di versante, che si legano alla presenza anche di coltri di materiale piroclastico, quale è quello derivante dall’attività esplosiva del Vesuvio e che ha determinato nel passato anche eventi tragici, come quelli del 1910, del 1924 e del 1954.
In un contesto così bello e così fragile allo stesso tempo non è possibile intervenire con misure di mitigazione come quelle che sono state realizzate, per esempio, dopo gli eventi che hanno tragicamente colpito la Campania nel maggio 1998. Diventa necessaria, pertanto, un’attività di manutenzione quale quella di cui si sta discutendo, attività che deve riguardare elementi così importanti come sono i terrazzamenti sia da un punto di vista culturale, sia da un punto di vista paesaggistico, sia da un punto di vista tecnico. C’è una prima questione che riguarda gli aspetti culturali e che si lega ad un’altra parola chiave, che è la tradizione, perché la tradizione rappresenta la base sulla quale poter costruire un futuro. Gli aspetti paesaggistici, invece, sono quelli che si legano alla bellezza, per cui il mantenimento di questa bellezza non può essere che condizione anche per poter progredire. Poi c’è l’ultimo aspetto, che è quello tecnico, perchè i terrazzamenti assolvono ad una particolare funzione, che è quella di facilitare la stabilità dei versanti in ragione della loro particolare geometria; per esempio, favoriscono l’infiltrazione e limitano i deflussi superficiali.

PRESIDENTE
Ringrazia per la risposta e chiede, per prevenire i fenomeni di dissesto, quanto ritiene sia importante sostenere le pratiche agricole nei terrazzamenti con muri a secco in Costiera amalfitana.

FERLISI Settimio
La pratica agricola ovviamente rappresenta il primo elemento per poter esercitare una cura del territorio, perché quando la si vive si ha la possibilità di poter portare avanti quelle iniziative di manutenzione a cui già si è fatto cenno. E’ chiaro che non basta portare avanti le pratiche agricole e quindi vivere il contesto, bisogna poi associarlo ad attività che servono anche a preservare il particolare terrazzamento e da questo punto di vista bisogna mettere in atto delle iniziative di manutenzione che siano rispettose dell’esistente, perché una cosa se la si ama la si conosce e se la si conosce, la si ama. Bisogna partire dalla conoscenza di come un particolare terrazzamento è stato realizzato, quindi quali sono le tipologie di pietre, di conci utilizzati per la loro realizzazione: possono essere blocchi di calcare oppure di tufo. E, infine, bisogna portare in conto anche gli aspetti che sono di natura geometrica, gli aspetti anche legati alla costituzione del sottosuolo e la possibilità che siano garantite sempre le filtrazioni all’interno del terreno, considerando appunto che stiamo parlando di muri a secco, quindi senza la presenza di malte o di leganti. Bisogna ovviamente evitare anche la messa in opera di manomissioni, come per esempio, purtroppo spesso si vede, cordoli in cemento armato.

PRESIDENTE
Ringrazia per la risposta e chiede, infine, come attualmente in Italia è tutelato il mantenimento nel tempo dei terrazzamenti con muri a secco.

FERLISI Settimio
Da questo punto di vista in base alle conoscenze personali ci sono molte iniziative che riguardano sia l’ambito strettamente politico, attraverso anche iniziative che sono state poste in essere dalla Regione Campania e che sono state pubblicate pure sul BURC, ad altre iniziative che magari si avvalgono di finanziamenti quali sono quelli legati al PNRR. Ci sono vari progetti pure che ruotano attorno ai terrazzamenti, per esempio progetti europei che sono arrivati a compimento in contesti diversi dalla Costiera amalfitana, anch’essi molto belli, come le Cinque Terre, in Liguria, e poi altre iniziative che si legano ai Progetti di Rilevante Interesse Nazionale, i cosiddetti PRIN. Poi è chiaro che ci sono una serie di elementi che vanno considerati ai fini di una loro attuazione sul territorio; da questo punto di vista è indispensabile la collaborazione con gli enti territorialmente competenti, a cominciare dalle Autorità di bacino distrettuali, a cui è demandata proprio la gestione dei territori ai fini della mitigazione dei rischi idrogeologici. Tali enti sono in particolare in genere chiamati a dare dei pareri sui progetti che, al solito, per poter essere approvati richiedono il rispetto di alcuni requisiti, fra qui quelli detti precedentemente, cioè essere pienamente aderenti alla realtà fisica che si deve tutelare.

PRESIDENTE
Ringrazia il Prof. Ferlisi aver aiutato la classe nel progetto.

I lavori terminano alle ore 9,20.

VIDEO dell’audizione
https://youtu.be/uMMRrgRdBEk