Palermo da Costa a Costa – Al via i laboratori, la ricerca dei documenti storici e l'incontro con gli stakeholders.

  • Pubblicato il 06/04/2024
  • da S. V. - Palermo

Dopo la prima fase organizzativa, si parte con le attività laboratoriali pomeridiane per sviluppare l’analisi del contesto territoriale preso in esame. Le due sottocommissioni lavorano in modo indipendente facendo riferimento ai percorsi di ricerca a loro assegnati. All’interno di ogni sottocommissione gli studenti divisi in 5 gruppi affronteranno l’argomento a loro assegnato.

Relativamente alla prima sottocommissione questi i sottogruppi con i relativi argomenti:
1. Lo stato del consumo di suolo e la perdita di habitat delle fasce costiere - l’impermeabilizzazione;
2. Fattori di pressione sull’ecosistema marino-costiero;
3. Lo stato di salute di tutta la fascia costiera;
4. Possibili processi da poter mettere in atto per la mitigazione della perdita di habitat naturali;
5. Soluzioni progettuali per la riqualificazione degli habitat e dell’ecosistema costiero;

Relativamente alla seconda sottocommissione, questi i sottogruppi con i relativi argomenti assegnati:
1. Il processo di trasformazione del territorio e del paesaggio urbano con ricerca sulla superfice originariamente agricola e naturale – ricerca iconografica
2. Percezione e visibilità urbana del mare
3. Disamina delle principali norme urbanistiche in Sicilia e Legge urbanistica n. 71/78
4. Dinamiche socioeconomiche-antropologiche che spingono verso il consumo di suolo costiero
5. Soluzioni progettuali per la riqualificazione costiera

I gruppi impegnati nelle attività di ricerca usano l’aula informatica che oltre ad avere libero accesso ad internet per l’uso dei motori di ricerca è anche dotata di software CAD e GIS per l’analisi territoriale sulla fascia costiera. Oltre all’attività di ricerca e all’audit con gli esperti in programma nei prossimi giorni, gli studenti incontreranno anche stakeholders che in qualche modo manifestano interesse per le tematiche trattate e al tempo stesso possono offrire spunti di approfondimento e riflessione sui temi della ricerca.

Il primo di questi incontri in programma è con l’Ing. Giovanni PIZZO di AMAP SPA sul tema della sostenibilità ambientale e della transizione ecologica. L’argomento è particolarmente interessante per far comprendere ai nostri studenti come è avvenuto il processo di sviluppo tecnologico e quali conseguenze ha portato all’ambiente e alla natura in generale.

Oltre all’aspetto del rapporto tra sviluppo e ambiente, sono stati toccati anche argomentazioni come l’economia ambientale, l’inquinamento, le risorse, dove risiede la chiave di conflitto tra sviluppo economico e ambiente, l’impronta ecologica e l’indice di sviluppo umano in termini di rapporto tra i paesi sviluppati e quelli sottosviluppati.

Anche se di natura generale, tutte le argomentazioni trattate serviranno a dare degli input agli studenti sulle tematiche trattate nella ricerca, considerato che si è in presenza di degrado ambientale e uso improprio di risorse naturali quali habitat marini, ecosistemi marino-costieri.

Contestualmente a queste iniziative i ragazzi della seconda sottocommissione aderenti al primo gruppo stanno portando avanti l’indagine iconografica storica ricercando i dipinti e le fotografie d’epoca fatti sul litorale costiero. La ricerca sorprende tutti per la quantità di materiale trovato. Primi fra tutti i dipinti dei viaggiatori settecenteschi e nell’Ottocento, i dipinti di Francesco Lo Iacono il “ladro del sole”.

Francesco Lojacono (1838-1915) è considerato il più importante paesaggista siciliano della seconda metà dell’Ottocento. Nei suoi dipinti la natura viene rappresentata grazie ad un’attenta resa dal vero di rocce laviche, stagni, boscaglie e ulivi saraceni. La sua terra natia, e la sua città, Palermo, sono un’inesauribile fonte d’ispirazione, e di queste interpreta e coglie le infinite contraddizioni: le campagne desolate, i giardini aristocratici, la città araba e quella moderna dell’Orto Botanico, affermando un’idea moderna, e al tempo stesso autenticamente lirica, del paesaggio. Spettacolari le testimonianze delle vedute del Golfo di Palermo con il Monte Pellegrino sullo sfondo dove la scena è pervasa da una luce abbagliante e vibrante. Il sole che irradia la sua luce sul mare, sulle montagne e sulle scogliere della costa palermitana è l’assoluto protagonista di un’immagine romanticamente intensa di Palermo, caratterizzata da una raffinata ricerca luministica e da un vivo senso del colore. Per il suo modo di creare uno splendido connubio tra la narrazione pittorica e il verismo dei suoi paesaggi, Lo Iacono ci ha restituito delle fotografie del rapporto uomo/città/costa dandoci una visione diametralmente opposta a quella attuale.

Non meno imponente è il repertorio fotografico storico avente come soggetto la costa palermitana fino agli anni 60’-70’ del secolo scorso. Le foto hanno restituito ai ragazzi una costa viva e brulicante di persone che andavano presso gli stabilimenti balneari e i lidi per il relax durante la stagione estiva. A Romagnolo c’era il Lido Petrucci. Era una piccola istituzione per i palermitani, con la sua orchestra serale, con le sue capanne popolari, con il suo mare consigliato dai medici per curare l’obesità, gli eczemi e altre malattie della pelle. Un mare che fino agli anni 70 era considerato "curativo" grazie alla presenza di particolari alghe sprigionanti iodio. Il tratto di costa che più di ogni altro si popolò di strutture fu quello compreso fra il porticciolo di Sant’Erasmo e la costa di Romagnolo, Sperone, Bandita ed Acqua dei Corsari. Grazie ai collegamenti offerti dalla linea tranviaria e da quella ferroviaria a scartamento ridotto Palermo-Corleone (inaugurata il 20 dicembre 1886 e in esercizio fino al luglio 1954), a partire dal primo decennio del Novecento, si registrò un’altissima affluenza, soprattutto di famiglie.
All’attività di ricerca, partecipano anche gli studenti del serale per via della presenza di una alunna che è erede del fondatore dello stabilimento Virzì sempre a Romagnolo. Lo stabilimento bagni Virzì, tra i più famosi del litorale palermitano a partire dagli anni 30’, fondato da Antonino Virzì, fu il primo stabilimento ad avere le strutture realizzate in muratura lungo l’arenile, e si distinsero per la presenza di due grandi terrazze: una posta all’ingresso dello stabilimento e l’altra costruita sopra un gruppo di cabine, direttamente sul mare. Queste due terrazze costituirono un luogo di ritrovo per generazioni di palermitani e non solo.

Si allega la ricerca iconografica e il report con foto visitabili al seguente link:
https://drive.google.com/drive/folders/1P1UQ-eVPERb0tn2E13ufsRLxLXoeokkq?usp=sharing