Testimoni dei Diritti

Due sono i motivi per cui abbiamo pensato di partecipare al concorso “Testimoni dei diritti”: un avvenimento accaduto di recente in classe e la volontà di riuscire a comunicare con un compagno che, per gravi motivi di salute, non viene a scuola, ma vede solo il professore di sostegno a casa sua.

Quello che è successo in classe qualche giorno fa è che una grossa palla, composta a poco a poco con i pezzetti riciclati di carta e scotch passati sotto banco, è volata dalla finestra fra il clamore dei compagni e la disapprovazione della Vicepreside, perché nonostante fosse un oetto leggero, nella sua caduta libera è finita sulle spalle di chi usciva di scuola col proprio zaino al termine delle lezioni ! Una ricreazione fuori tempo insomma.

Quella stessa mattina, il nostro professore di sostegno ci aveva proposto la “sfida” di accorciare le distanze fra noi e l’alunno, che visita con le sue lezioni domiciliari e che purtroppo l'anno scorso rimase isolato dal gruppo, causa la prevenzione anti covid:  - è tempo di trovare il modo di approfondire la conoscenza del compagno facendolo divertire un po’ e standogli vicino con amicizia – era stato detto e deciso . Così abbiamo pensato di fargli arrivare messaggi audio-video, un cartellone con i volti dei compagni, …insomma una classe su carta, come la palla volata dal secondo piano, tanto per iniziare bene l'anno e farlo sentire parte della nostra allegra classe.

Abbiamo riflettuto sul fatto che è un diritto giocare e avere tempo libero (art. 36 della Costituzione), che si impara meglio divertendosi e che gli insegnanti lo sanno, talvolta con loro stesso  piacere provano a farci ricreare un po’ . Quindi abbiamo iniziato una spontanea ricerca, per capire quali siano i “confini della ricreazione” . Abbiamo consultato la Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo: Ogni individuo ha diritto allo svago, comprendendo in ciò una ragionevole limitazione delle ore di lavoro e ferie periodiche retribuite (art. 24). Abbiamo trovato riaffermati il gioco e lo svago nella Convenzione dei Diritti dell’Infanzia: Gli Stati parti riconoscono al fanciullo il diritto al riposo e al tempo libero, a dedicarsi al gioco e ad attività ricreative proprie della sua età e a partecipare liberamente alla vita culturale ed artistica. (articoli 28 e 31)

Ci siamo “messi in gioco” per trovare, sul nostro territorio, nelle scuole e fuori dalle scuole, prove che le amministrazioni locali pensano ai piccoli, ai disabili, agli adolescenti, agli adulti, per aiutarli a star bene e a recuperare le energie necessarie per affrontare gli impegni, i doveri e, nello specifico cosa viene fatto per l’amico che per tante ragioni è obbligato a stare a casa.

Siamo partiti consultando i compagni, con tanto di seggio, per scegliere democraticamente il diritto che più ci sta a cuore in questo momento e che vogliamo verificare quanto sia rispettato e soddisfatto, quali limiti possa avere nella prospettiva del bene pubblico: il DIRITTO ALLO SVAGO, AL GIOCO, soprattutto per i bambini, i ragazzi e gli adolescenti. Quali i limiti che il vivere in comunità stabilisce alle ricreazioni personali ? Ed al contempo, cosa non fare per evitare di disciplinare anche queste vere libertà, senza dar fastidio ad alcuno?

La classe si è divisa in due gruppi: uno lavorerà sugli aspetti positivi della questione e l'altro sugli aspetti negativi (debate).

I nostri strumenti di lavoro saranno: l'analisi delle fonti normative, letture tematiche, la ricerca sul campo con sondaggi, interviste, visite a ludoteche,  scuole e musei, aree verdi, skatepark e campetti, l'informazione su quanto viene fatto negli ospedali, nelle carceri.

I risultati delle ricerche saranno esposti utilizzando una presentazione ppt che renderà conto anche delle modalità con cui sono stati raccolti ed elaborati i dati dell'esperienza e una documentazione scritta delle varie fasi del lavoro.

 La classe 2C e le insegnanti referenti: prof. sse : Amelia Ferraris e Luisa Sacerdote

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