Una scuola per tutti

  • Premio
  • Anno scolastico 2022-2023
  • Presentato da IC “Giovanni XXIII”, Villa San Giovanni (Reggio Calabria)

Art. 26

Ogni individuo ha diritto all'istruzione. L'istruzione deve essere gratuita almeno per quanto riguarda le classi elementari e fondamentali. L'istruzione elementare deve essere obbligatoria. L'istruzione tecnica e professionale deve essere messa alla portata di tutti e l'istruzione superiore deve essere egualmente accessibile a tutti sulla base del merito.
L'istruzione deve essere indirizzata al pieno sviluppo della personalità umana ed al rafforzamento del rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali. Essa deve promuovere la comprensione, la tolleranza, l'amicizia fra tutte le Nazioni, i gruppi razziali e religiosi, e deve favorire l'opera delle Nazioni Unite per il mantenimento della pace.
I genitori hanno diritto di priorità nella scelta del genere di istruzione da impartire ai loro figli.

Guarda il video elaborato nell'ambito del progetto

 

Una scuola per tutti

Il progetto si propone la finalità di far riflettere i ragazzi sulla Dichiarazione Universale dei Diritti Umani approvata dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite nel 1948 e di far cogliere loro l’importanza dei valori in essa affermati. In quest’ottica, ci si propone di far approfondire, ai ragazzi delle classi I e II della secondaria di primo grado, uno degli articoli della Dichiarazione e verificarne l’attuazione nel proprio territorio, formulando una proposta volta ad assicurarne il rispetto.
L’Educazione ai Diritti Umani ha il compito di educare i giovani alla consapevolezza che tutti gli esseri umani nascono liberi in dignità e diritti, nonché incoraggiare tutti gli studenti a sviluppare competenze e quindi comportamenti di “cittadinanza attiva” ispirati ai valori della responsabilità, legalità, partecipazione e solidarietà.

Il progetto parte dall’analisi generale del documento, inserito opportunamente nel suo contesto storico di attuazione. Ci si sofferma soprattutto sull’importanza dei diritti umani e della loro imprescindibile tutela, come forma di una convivenza civile e condivisa, all’insegna dei principi di uguaglianza e tutela della dignità di ognuno.
L’articolo su cui s’intende soffermarsi è:

Articolo 26 Diritto all'istruzione

Finalità: cogliere l’importanza del diritto all’istruzione non solo come strumento di realizzazione personale, ma anche come prezioso strumento per la crescita della società; - realizzare azioni concrete per migliorare ciò che offre il territorio e per assicurare il rispetto del diritto all’istruzione; - promuovere l’educazione tra pari anche per sviluppare competenze sociali e civiche; - riconoscere e valorizzare le differenze individuali e le differenti attitudini di ciascuno per creare una società inclusiva; - educare a nuovi linguaggi e mezzi per diffondere la conoscenza e creare un sapere condiviso e partecipato. Inoltre, con la richiesta di stipula di una convenzione con l’Università per stranieri, si intende chiedere, a fronte di ore che varranno come tirocinio per gli studenti universitari, un supporto competente all’interno delle istituzioni scolastiche (mediatore linguistico) che comprendono al loro interno alunni NAI (che non parlano le comuni lingue europee: inglese, francese, spagnolo ma arabo, cinese, ecc ecc). Riteniamo infatti, che tale ausilio possa essere un reale e valido supporto per una più rapida inclusione degli alunni stranieri.
Fasi di lavoro

 1- Individuazione all’interno dell’ambito scolastico di studenti arrivati recentemente in Italia e che necessitano di un percorso di prima alfabetizzazione
2- Analisi delle azioni concrete messe in atto dalla scuola di appartenenza, dall’amministrazione comunale e dalle associazioni del territorio per garantire il diritto all’istruzione;
3- Interviste alle associazioni no profit site operanti sul territorio comunale e/o extra-comunale per conoscere i progetti futuri e per chiedere delucidazioni in merito alle azioni concrete già messe in atto per garantire il diritto all’istruzione dei NAI;
 4- Realizzazione (anche attraverso donazione se non già presenti) di una piccola biblioteca digitale all’interno della scuola, che contenga programmi che aiutino all’avvio delle prime conoscenze in lingua italiana (es. Primavoce della Garzanti, che contiene: parole illustrate con pronuncia audio, famiglie di parole, brevi dialoghi in lingua illustrati ecc. ecc.)

 5- Indizione di una piccola gara di solidarietà a livello comunale, volta alla raccolta di device ancora in buono stato da donare (o in comodato d’uso gratuito) a ragazzi NAI del territorio che non hanno dispositivi elettronici per navigare in internet e usare  programmi e  traduttori online anche da casa;

6 Richiesta di una convenzione con l’ Università per Stranieri che possa garantire, a monte di ore di tirocinio degli studenti in lingua degli ultimi anni di studio universitari, un supporto pratico e competente all’interno delle scuole, volto a una più efficace.

 

Oggi, per il sistema scolastico italiano, l’integrazione dei minori di cittadinanza straniera è sicuramente una sfida cruciale. Gli stranieri in arrivo nel nostro paese aumentano e molti di loro, cosa ben più importante, decidono di restare. Tuttavia gli strumenti a disposizione per gestire il coesistere di un numero sempre maggiore di culture, di etnie e di lingue su di uno stesso territorio, si sono rivelati insufficienti. A tal proposito, partendo dall’analisi dell’articolo 26 presente nella Dichiarazione Universale dei Diritti Umani approvata dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite nel 1948, i ragazzi si sono soffermati sull’importanza della scuola e del diritto all’istruzione non solo come strumento di realizzazione personale, ma anche come prezioso strumento di crescita per la società in senso interculturale. Seguire la via dell’intercultura significa favorire il dialogo e lo scambio fra individui, nel rispetto delle diversità e la ricerca di ideali comuni. In tal senso, l’istruzione e la scuola diventano un catalizzatore necessario ed imprescindibile per la socializzazione, la riduzione delle disuguaglianze e la vera inclusione nella società. Durante la prima fase di lavoro, i ragazzi hanno eseguito delle indagini accurate, rivolgendo la propria attenzione all’importanza della tutela di questo diritto, mettendo a confronto la nostra realtà nazionale/europea con quella degli altri paesi, in cui tale diritto rimane ad appannaggio delle classi sociali più ricche o è, addirittura, inesistente. Poi, con l’aiuto delle insegnanti, ha preso conoscenza delle politiche e delle soluzioni proposte dallo Stato al fine di rispettare questo importante diritto all’interno dei confini nazionali: 1) Articolo 45 del DPR 394/1999, che stabilisce i principi relativi all’obbligo di istruzione e quindi all’iscrizione scolastica dei bambini con cittadinanza non italiana, oltre che la loro distribuzione nelle rispettive classi di appartenenza. Hanno scoperto che questa norma interessa tutti, anche i minori figli di clandestini ancora in attesa di regolare la loro posizione nei confronti dello Stato italiano; 2) Alcune delle indicazioni contenute nelle Linee Guida per l’Accoglienza e l’Integrazione degli Alunni Stranieri (MIUR, 2014b) riguardanti il limite massimo di stranieri presenti in ogni classe o del criterio dell’età anagrafica per l’assegnazione della classe, ma anche della costituzione di gruppi di supporto per l’apprendimento dell’italiano L2, oltre che per una prima alfabetizzazione. Nella seconda fase di lavoro, i ragazzi hanno potuto verificare personalmente le azioni concrete messe in atto dalla scuola di appartenenza, dall’amministrazione comunale e dalle associazioni del territorio per garantire il diritto all’istruzione, facendo visita al CPIA di Villa San Giovanni, dove è stato possibile effettuare delle interviste agli studenti stranieri presenti e ai mediatori culturali che si occupano del loro diritto all’istruzione, favorendo il superamento dell’ostacolo linguistico. Nella terza fase del lavoro, i ragazzi si sono messi in gioco, favorendo delle iniziative concrete che potessero in qualche modo essere di reale supporto a Nai presenti nella scuola: 1) Realizzazione di una piccola biblioteca digitale all’interno della scuola, che contenga programmi che aiutino l’avvio delle prime conoscenze in lingua italiana; 2) Donazione di device (ancora in buono stato) ai ragazzi NAI presenti nella nostra scuola per usare i programmi e i traduttori online anche da casa; 3) Incentivazione, all’interno della nostra scuola, della Child Language Brokering (CLB). I figli degli immigrati, presenti nella nostra scuola ormai da anni e che conoscono l’italiano oltre alla loro lingua svolgono il ruolo di ponte tra il paese d’origine e quello d’accoglienza, mettendo le proprie conoscenze linguistiche e culturali al servizio dei genitori o della comunità̀ di appartenenza; 4) Richiesta di una convenzione con l’Università per Stranieri "Dante Alighieri" di Reggio Calabria che possa garantire, a monte di ore di tirocinio degli studenti in lingua degli ultimi anni del corso di laurea in "Mediatori per l’intercultura e la coesione sociale in Europa", un supporto pratico e competente all’interno delle classi con alunni NAI, volto a una più efficace comunicazione e mediazione linguistica.