RigeneriAMO la nostra terra: il paesaggio di domani. Da un paesaggio in pericolo tra Xylella, incendi e polverizzazione aziendale ad una riorganizzazione delle particelle catastali per uno sviluppo locale sostenibile
- Menzione speciale
- Anno scolastico 2023-2024
- Presentato da IISS Egidio Lanoce, Maglie (Lecce)
"La nostra indagine conoscitiva parte dalla constatazione in cui versa il territorio salentino, infestato dall’epidemia di Xylella fastidiosa, che continua a propagarsi, destando un notevole cambiamento paesaggistico: la natura appare spoglia e infestata da resti di piante secolari, un tempo rigogliose e produttive.
Approfondendo la conoscenza del nostro territorio attraverso l’analisi e l’interpretazione di fonti scritte e di dati rilevati da siti istituzionali, gli incontri con esperti della ricerca e del settore, il confronto con imprenditori agricoli locali, i sopralluoghi delle realtà territoriali, la preparazione e la somministrazione di questionari, abbiamo compreso che per affrontare il problema è importante intraprendere un circolo virtuoso che coinvolga gli abitanti del posto, gli attori locali e le istituzioni politiche italiane ed europee."
Classe 3 A
Scarica il documento conclusivo dell'indagine conoscitiva
L’epidemia di Xylella fastidiosa continua ad estendersi nel territorio del Salento e della Puglia, destando un notevole cambiamento paesaggistico che appare in preda all’incuria dell’uomo: questi, non avendo strumenti efficaci per combatterla, si trova a gestire gli oliveti per assolvere all’obbligo della condizionalità, imposto dall’UE, in maniera antieconomica, essendosi drasticamente ridotta la PLV (Produzione Lorda Vendibile), pertanto il territorio viene abbandonato dai piccoli conduttori, diventando spesso scenario di incendi.
A questo quadro si aggiunge un territorio le cui particelle catastali sono di esigue dimensioni e gli strumenti legislativi esistenti non consentono l’accesso agli aiuti europei da parte dei piccoli proprietari e, allo stesso tempo, i grandi imprenditori agricoli (IAP) sono scoraggiati ad acquistare i piccoli fondi visti i costi eccessivi di rogito.
Attraverso l’osservazione diretta delle condizioni di abbandono di gran parte del territorio leccese, che hanno favorito la diffusione del vettore di Xylella fastidiosa, come certificato dal CNR di Bari, agli alunni sarà data la possibilità di prendere consapevolezza del problema e di incontrare alcuni referenti del CNR, che già opera in partnership con l’IISS “E. Lanoce” di Maglie, per fornire strumenti di analisi dei dati derivanti dai monitoraggi rilevati sul territorio dallo stesso ente di ricerca. Successivamente, gli alunni saranno guidati a conoscere il contesto normativo attuale, ad individuare e verificare le caratteristiche di virtuose realtà imprenditoriali locali e di acquisire dati relativi alla “polverizzazione aziendale” attraverso ricerche svolte presso il Catasto di Lecce e sul SIAN (Sistema Informativo Agricolo Nazionale). Saranno condotte, unitamente, l’analisi e il confronto dei dati dei censimenti ISTAT 2011 e 2021, da cui scaturirà un’intervista ai rappresentanti dei GAL (Gruppi di Azione Locale), per poi elaborare ed attuare una strategia di sviluppo locale di tipo partecipativo, sostenuta da uno o più fondi europei.
Al fine di promuovere la responsabilità individuale di cura del territorio e incentivare l’accorpamento delle particelle catastali, gli studenti saranno stimolati a proporre possibili soluzioni procedurali che consentano di riqualificare il paesaggio, di incoraggiare un’economia di scala e di favorire la diversificazione colturale.
Il progetto intende instillare negli studenti l’importanza di intraprendere un circolo virtuoso che coinvolga gli abitanti del posto, gli attori locali e le istituzioni politiche italiane ed europee.
-
15 Aprile 2024
L. L. - Maglie (LE)15/2/2024. Allarghiamo lo sguardo all’Europa: la legge sulla condizionalità e non solo… Intervista alla vicepresidente GAL Valle della Cupa
L’indagine conoscitiva condotta fino a questo momento ha consentito di farci comprendere come il territorio salentino sia complesso e difficile nella sua gestione non solo per ragioni storiche, che hanno polverizzato le particelle, sia per la presenza di leggi che …
-
15 Aprile 2024
L. L. - Maglie (LE)23/01/2024. La riforma agraria, un’operazione di democrazia economica e sociale per il Salento
Divisi in 4 gruppi, nella giornata ci vengono sottoposti alcune brani tratti da “Una comunità dalle molte radici” di A. Passerini, “La terra restituita ai contadini” di N. Primavera, “Bonifica e riforma, una testimonianza vissuta” di L. Branco e “Vento …
-
15 Aprile 2024
L. L. - Maglie (LE)16 Gennaio 2024. Analizziamo e confrontiamo i dati dei censimenti ISTAT 2011-2021
Utilizzando i dati forniti dal sito web https://www.istat.it/it/archivio/274950 e con la guida attenta del prof. Valzano abbiamo analizzato tabelle, dati e grafici relativi ai censimenti generali dell’Agricoltura 2011 e 2021. I risultati del 7° Censimento generale dell’Agricoltura aggiungono elementi di …
-
15 Aprile 2024
L. L. - Maglie (LE)9 Gennaio 2024. Conosciamo il territorio: viaggio virtuale presso il Catasto
Ci eravamo lasciati con questa domanda: che cosa possiamo fare noi? Iniziamo dalla conoscenza dettagliata del nostro territorio attraverso un viaggio virtuale nel Catasto di Lecce. I docenti con il supporto tecnologico ci hanno illustrato le caratteristiche e le finalità …
-
15 Aprile 2024
L. L. - Maglie (LE)8 Gennaio 2024. Osserviamo il territorio salentino devastato dalla Xylella fastidiosa e funestato dagli incendi
Abbiamo dedicato la mattinata ad osservare il territorio salentino per scoprire la condizione in cui esso versa da alcuni anni a causa dell’epidemia di Xylella fastidiosa. Percorrendo le stradine di terra battuta, ci siamo ritrovati immersi in una natura spoglia …
CONCORSO SENATO E AMBIENTE
‘RigeneriAMO la nostra terra: il paesaggio di domani…’. Da un paesaggio in pericolo ttra Xylella,
incendi e poleverizzazione azeindale ad una riorganizzazione delle particelle catastali per uno sviluppo
locale sostenibile.
Documento conclusivo
La nostra indagine conoscitiva parte dalla constatazione in cui versa il territorio salentino, infestato
dall’epidemia di Xylella fastidiosa, che continua a propagarsi, destando un notevole cambiamento
paesaggistico che appare in preda all’incuria dell’uomo. La natura appare spoglia e infestata da resti di piante
secolari, un tempo rigogliose e produttive. Questo batterio patogeno, proveniente dal Sud America, arrivato
in Puglia attraverso le rotte commercial infetta una vasta gamma di piante, tra cui gli ulivi, la vite, gli agrumi
e molte altre specie arboree e ornamentali, causando malattie che possono portare alla morte delle stesse o
alla riduzione della produzione, laddove le piante continuano a reagire e resistere. E’ trasmessa da insetti
vettori, come cicale e afidi, che si nutrono della linfa delle piante infette; ad oggi non esiste una vera e
propria cura, ma le autorità hanno disposto delle misure di controllo, che includono la sorveglianza e la
rimozione delle piante infette, l'uso di insetticidi per controllare i vettori, il divieto di movimentazione di
materiale vegetale proveniente da zone infette, e l’espianto delle piante compromesse, che in alcuni casi
vengono sostituite con piante di varietà tolleranti.
La conoscenza dettagliata del nostro territorio, effettuata attraverso un viaggio virtuale del Catasto di Lecce,
è apparsa fin da subito necessaria per avviare l’indagine: il supporto tecnologico ha consentito la visione
delle mappe particellari, consultabili sull’archivio elettronico, e l’analisi dei beni immobili esistenti, in
particolare le caratteristiche tecniche ed economiche dei beni immobili, i possessori e le mutazioni che si
verificano nel tempo. Alla luce di queste informazioni è stato avviato un lavoro di brainstorming per
realizzare un questionario da sottoporre all’attenzione del professore di Estimo, con il quale sono state
reperite informazioni in tempo reale sui terreni che alcuni studenti possiedono. L’incontro ha permesso di
approfondire la conoscenza del territorio attraverso l’intervento da remoto dell’agronomo, dottor Sarcinella,
in rappresentanza della Coldiretti di Lecce, per illustrare il funzionamento del SIAN, banca dati unitaria di
informazioni amministrative e territoriali, integrate in rete con le pubbliche amministrazioni non solo
agricole. L’analisi dei dati dimensionali ha fornito un quadro d’insieme del territorio nazionale riferito al
numero di aziende agricole censite in Italia, la superficie agricola condotta e il numero di ettari dedicata ad
ogni coltura, con particolare attenzione al Salento. E’ emersa una tale frammentazione particellare che pare
sia il comun denominatore del territorio salentino.
Successivamente, sono stati analizzati tabelle, dati e grafici relativi ai censimenti generali dell’Agricoltura
2011 e 2021, reperiti dal sito web https://www.istat.it/it/archivio/274950 . I risultati del 7° Censimento
generale dell’Agricoltura aggiungono elementi di valutazione alla fotografia del nostro settore agricolo.
Esso, infatti, l’ultimo a cadenza decennale per il settore Agricoltura, ha raccolto dal 7 gennaio al 30 luglio
2021, su tutte le aziende agricole presenti in Italia, 1.133.023, informazioni sul numero di aziende, l’utilizzo
dei terreni, gli allevamenti, la manodopera impiegata, le attività svolte. Dai nuovi dati emerge come
l’agricoltura italiana si stia orientando verso un modello gestionale più moderno rispetto al passato. Tra gli
sforzi di dinamismo e gli ostacoli incontrati si rileva un dato particolare, ovvero la presenza dei giovani nel
settore agricolo: gli ultimi dati indicano la perdita di circa il 20% delle aziende guidate da under 35 negli
ultimi 10 anni: nel 2020 sono 104.886, erano 186.491 nel 2010. Anche i giovani imprenditori, fino a 40 anni,
non riescono ancora a decollare nel proprio ruolo. Rispetto al 2010, nel 2020 la percentuale di aziende
agricole con capo azienda giovane è scesa dall’11,5% al 9,3%; nel dettaglio, i capo azienda giovani tendono
a guidare particolari tipologie di aziende, caratterizzate da alcuni fattori identificativi: si tratta di aziende più
grandi della media, con terreni in affitto e non di proprietà, con almeno un’attività connessa, propense verso
la pratica biologica e verso la commercializzazione dei prodotti aziendali, estremamente digitalizzate e
innovative; inoltre, il capo azienda giovane ha un titolo di studio più elevato della media e frequenta corsi di
aggiornamento. Dunque, nonostante ci si trovi di fronte ad un ritratto di imprenditorialità giovane e
dinamica, che fa guardare al futuro con ottimismo, il ricambio generazionale appare lentissimo. Inoltre, si
evince che le imprese agricole giovani siano più digitalizzate, multifunzionali e competitive, ma ancora
troppo poche per tenere il passo con un settore che offre invece molte potenzialità. Sebbene le aziende
appaiano più grandi, ovvero il 4,5% hanno un’estensione superiore ai 50 ettari, in controtendenza rispetto al
passato che erano il 2,8%: in generale ci sono meno aziende agricole ma più grandi, meno terreni di
proprietà, più multifunzionalità, ma anche maggiori difficoltà nei processi di innovazione rispetto agli altri
settori economici: ritardo nella digitalizzazione, inadeguata formazione professionale del capo azienda, forti
discrepanze territoriali.
Attraverso l’utilizzo di fonti, quali ‘Una comunità dalle molte radici” di A. Passerini, “La terra restituita ai
contadini” di N. Primavera, “Bonifica e riforma, una testimonianza vissuta” di L. Branco e “Vento freddo
sull’Arneo” di T. Aventaggiato, e il cooperative learning sono state indagate le cause della presenza dei
numerosi terreni in affitto e non di proprietà delle aziende, all’origine della quale vi è la “riforma agraria” o
“riforma fondiaria”, che si snoda attraverso tre leggi che prendono il nome di legge Sila (Calabria), legge
Stralcio (Salento e Molise), legge Regione sicilana. Essa ha interessato oltre un milione di contadini,
braccianti e affittuari, coinvolgendo 3,6 milioni di ettari incolti o mal coltivati, mettendo fine al latifondo
attraverso la lottizzazione dei terreni e l’assegnazione dei piccoli appezzamenti e case coloniche, che hanno
generato la frammentazione particellare cui si assiste oggi nel territorio salentino..
L’indagine conoscitiva condotta fino a questo momento ha reso possibile comprendere la complessità del
territorio salentino, tanto da risultare difficile nella sua gestione non solo per ragioni storiche, che hanno
polverizzato le particelle, ma anche per la presenza di leggi che sembrano non incentivare in toto la
realizzazione di grandi aziende. L’intervista alla vicepresidente del GAL, dottoressa Anna Taurino, ha
consentito di conoscere gli strumenti legislativi esistenti che consentono agli imprenditori di aziende di
piccole e medie dimensioni di usufruire degli aiuti europei. Tuttavia, gli imprenditori agricoli, che devono
assolvere all’obbligo di condizionalità imposto dall’UE (corretta gestione agronomica dei terreni,
salvaguardia dell'ambiente, salute pubblica, salute degli animali e loro benessere), si fanno carico di costi
aggiuntivi e vedono comunque ridotta la PLV (Produzione Lorda Vendibile) delle attività agricole, mettendo
a rischio la sostenibilità economica delle loro attività. Pertanto, l’imprenditore, pur potendo accedere ad aiuti
comunitari, la norma spesso risulta antieconomica, di conseguenza il territorio viene abbandonato
diventando spesso scenario di incendi.
Per proseguire il percorso di conoscenza dello stato del territorio salentino l’incontro con il dottore
agronomo Matteo Toma, ricercatore del CNR, l’Ente pubblico di ricerca nazionale, e di cui l’IISS ‘E.
Lanoce’ è partner, permette di prendere consapevolezza del problema attraverso l’illustrazione del progetto
di rigenerazione ambientale e produttiva delle aree infette da Xylella. L’intervento prende spunto dalla
situazione locale in cui i muretti a secco rappresentano un elemento peculiare del territorio, ma sono anche il
risultato di tante piccole particelle, spesso ubicate a ridosso delle aziende di medie e grandi dimensioni
presenti sul territorio salentino. Per trovare una soluzione efficace bisogna incentivare la ricerca, osservare
ciò che succede alle stesse latitudini dall’altra parte del mondo, sia in termini di estensioni aziendali sia di
cultivar allevate.
L’indagine conoscitiva si conclude con la visita dell’azienda “Taurino” di Squinzano (LE), frutto della storia
di tre generazioni. Nata con lo scopo di rivendere l’olio ai grandi trasformatori fuori regione, come la
maggior parte degli agricoltori della zona, l’azienda ha, poi, interpretato il cambiamento dei tempi,
realizzando un frantoio all’interno del plesso aziendale per produrre un olio extravergine di eccellenza ed
introducendo le più recenti innovazioni tecnologiche. Ad oggi l’azienda conta 160 ha, le cui colture sono
state diversificate, in seguito all’estendersi della Xylella Fastidiosa, coltivando noceti, vigneti e altre varietà
di oliveti resistenti.
Attraverso il confronto con il dott. Taurino emerge quali strumenti legislativi consentono agli imprenditori di
aziende di piccole e grandi dimensioni di usufruire degli aiuti europei. I piccoli imprenditori possono
beneficiare di una riduzione della tassazione nelle transazioni e di alcuni vantaggi sugli atti notarili, possono
ottenere incentivi di “primo insediamento”, qualora siano coinvolti giovani imprenditori agricoli; al contrario
le grandi aziende appaiono beneficiarie di minori incentivi. Essendo l’agricoltura un settore controllato tanto
quanto il secondario e il terziario, l’imprenditore agricolo del domani deve essere istruito, a conoscenza di
tutte le norme, -da quelle riguardanti la sicurezza sui luoghi di lavoro a quelle della PAC-, e in grado di
sostenere i costi che l’azienda deve affrontare. Tra questi, il dott. Taurino, direttamente coinvolto nella
questione investigata, cita come particolarmente onerosi quelli legati al rogito per l’acquisto dei terreni
limitrofi, il cui abbattimento diventa indispensabile, in quanto incentiverebbe sia l’ampliamento delle
aziende già esistenti sia la nascita di nuove aziende, che ingloberebbero le piccole particelle: ciò risolverebbe
il problema del degrado e dell’abbandono cui si assiste osservando il paesaggio salentino, e consentirebbe di
reinvestire quanto risparmiato sul rogito nell’acquisto di macchine, utensili e in nuove filiere, .
La visita si conclude con la visione del nuovo impianto di ulivi cultivar Favolosa FS17, non ancora
produttivo e del giovane noceto, al fine di proseguire nel processo di ingrandimento aziendale che la
riduzione delle aree abbandonate, limitrofe all’azienda Taurino, e il superamento della polverizzazione
particellare.
Il progetto, che ha instillato negli studenti l’importanza di intraprendere un circolo virtuoso che coinvolga gli
abitanti del posto, gli attori locali e le istituzioni politiche italiane ed europee, è stato realizzato definendo un
percorso ben preciso entro il quale muovere l’indagine conoscitiva. L’analisi e l’interpretazione di fonti
scritte e di dati rilevati da siti istituzionali, gli incontri con esperti della ricerca e del settore, il confronto con
imprenditori agricoli locali, i sopralluoghi delle realtà territoriali, la preparazione e la somministrazione di
questionari hanno promosso la responsabilità individuale di cura del territorio, inducendo gli studenti, tenuto
conto della norma già in atto, a proporre possibili, nuove e temporanee modifiche e integrazioni alla legge sul
trasferimento della proprietà privata, per supportare la gestione sostenibile degli oliveti, per affrontare le
sfide legate alla condizionalità europea, per disegnare nuovi scenari che consentano l’accorpamento delle
particelle catastali, la riqualificazione del paesaggio, l’incoraggiamento verso un’economia di scala e
l’incentivazione della diversificazione colturale. Tra le soluzioni una appare particolarmente innovativa e
funzionale, ovvero la modifica temporanea di legge che duri 10 anni e vada nella direzione di snellire la
procedura burocratica, abbattendo i costi per il trasferimento della proprietà privata e, quindi, delle piccole
particelle territoriali.
E’ questo il cambiamento di cui il territorio salentino necessita.
Link video
https://drive.google.com/file/d/1oNnA7wPopotiHvdAk1OIzz-KBWAqT_bN/view?usp=drive_link
Bibliografia
Passerini A., Una comunità dalle molte radici, Quartiere ‘Litorale’ Lecce, 2012,
Primavera N., La terra restituita ai contadini, Laurana ed., Milano, 2020
Branco L., Bonifica e riforma, una testimonianza vissuta, Botanica ornamentale ed., Lecce, 2015
Aventaggiato T., Vento freddo sull’Arneo, Loffredo ed., Napoli, 2013
Sitografia
https://www.istat.it/it/archivio/274950
https://visuresmart.it/front/Catasto.aspx?gad_source=1&gclid=CjwKCAjw8diwBhAbEiwA7i_sJbDZtditDfi
NfPpKct7D4A2HoR05FTXjGP2e7bHpj3pXngTWP4OjkxoCG4oQAvD_BwE
https://www.fondazioneterradotranto.it/2020/05/17/a-settantanni-dalle-lotte-dellarneo-una-riflessione-sulla-
riforma-agraria-nel-salento-1950-1960-terza-parte/
https://www.brindisireport.it/blog/opinioni/storia-assegnazioni-terre-provincia-brindisi.html
https://cns.sian.it/portale-sian/home.jsp
https://www.politicheagricole.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/192
https://temi.camera.it/leg19/temi/politiche-europee-e-dello-sviluppo-rurale.html