La terra e la gente. Indagine conoscitiva sull'emorragia demografica nelle 'Piccole Italie' abruzzesi e sulle prospettive di rigenerazione

  • Anno scolastico 2024-2025
  • Presentato da Liceo Scientifico Statale Corradino D'Ascanio, Montesilvano (Pescara)

L’Abruzzo “Regione Verde d’Europa” rappresenta con i suoi parchi e le sue aree protette un primato a livello europeo; ma oltre alle maestose montagne e alle splendide spiagge, un riconoscimento generale da parte di chi scopre la regione va anche al “modo di vivere” che le persone assumono, caratterizzato da un’elevata qualità della vita che riflette il rispetto degli usi e costumi del passato, delle tradizioni e dei valori più radicati nelle comunità locali.

Tuttavia, nonostante le sue grandi potenzialità, l'Abruzzo è sempre più terra di spopolamento, con il 40% delle abitazioni che risulta non occupato in modo permanente. L’indagine conoscitiva che proponiamo è pertanto finalizzata all’analisi delle condizioni attuali di una serie di borghi abruzzesi in forte calo demografico e del problema dell'abbandono dei centri minori, fenomeno che inevitabilmente incrocia ambiente e società.

Insieme ai nostri docenti e attraverso un programma di incontri e iniziative da realizzare nel territorio, analizzeremo il fenomeno e costruiremo un quadro delle condizioni attuali delle realtà in depressione, individuando le cause specifiche dell'emorragia demografica. E grazie al contributo di Enti, Amministrazioni e Associazioni attive sul territorio, potremo conoscere le politiche e i progetti atti a contrastare il fenomeno per riabitare in maniera nuova il patrimonio abbandonato.

La terra e la gente.  Indagine conoscitiva sull'emorragia demografica nelle 'Piccole Italie' abruzzesi e sulle prospettive di rigenerazione

L’Abruzzo “Regione Verde d’Europa” rappresenta con i suoi parchi e le sue aree protette un primato a livello europeo; ma oltre alle maestose montagne e alle splendide spiagge, un riconoscimento generale da parte di chi scopre la regione va anche al “modo di vivere” che le persone assumono, caratterizzato da un’elevata qualità della vita che riflette il rispetto degli usi e costumi del passato, delle tradizioni e dei valori più radicati nelle comunità locali. Tuttavia, nonostante le sue grandi potenzialità, l'Abruzzo è sempre più terra di spopolamento, con il 40% delle abitazioni che risulta non occupato in modo permanente. Il fenomeno regionale rispecchia, in maniera accentuata, ciò che è riscontrabile a livello nazionale: la crescente concentrazione della popolazione nelle aree metropolitane e nelle zone costiere, uno sviluppo preoccupante a sfavore dell’entroterra e del destino delle cosiddette “Piccole Italie”, porzioni del territorio interno che rischiano di avviarsi verso un processo irreversibile di impoverimento, soprattutto perché la riduzione e l’invecchiamento della popolazione non assicurano un sufficiente ricambio generazionale.

L’indagine conoscitiva che proponiamo è pertanto finalizzata all’analisi delle condizioni attuali di una serie di borghi abruzzesi in forte calo demografico (San Valentino in Abruzzo Citeriore, Caramanico Terme, Salle e Bolognano) e mutua il titolo dallo scritto dello scrittore abruzzese Ignazio Silone “La terra e la gente”, all'interno di una sorta di guida turistica in cui l’Abruzzo è descritto non solo nel paesaggio, ma soprattutto attraverso l’anima delle persone incontrate in un lungo viaggio, dalla montagna al mare, in un periodo di passaggio dalla ruralità al tentativo di modernità. Allo stesso modo la nostra indagine vuole affrontare il problema dell'abbandono dei centri minori, fenomeno che inevitabilmente incrocia ambiente e società, appunto la terra e le persone, il “genius loci” dei paesaggi dell’Abruzzo interiore e il cuore di chi ci abita, analizzando le condizioni attuali in una prospettiva di riscoperta, valorizzazione e rigenerazione del nostro territorio e della sua gente. Insieme ai nostri docenti e attraverso un programma di incontri e iniziative da realizzare nel territorio, con la partecipazione di docenti universitari, attivisti, amministratori, studiosi e abitanti, analizzeremo il fenomeno e costruiremo un quadro delle condizioni attuali delle realtà in depressione, individuando le cause specifiche dell'emorragia demografica. E grazie al contributo di Enti, Amministrazioni e Associazioni attive sul territorio, potremo conoscere le politiche e i progetti atti a contrastare il fenomeno per riabitare in maniera nuova il patrimonio abbandonato.

Le fasi di lavoro per portare a termine la nostra indagine conoscitiva saranno tre come di seguito schematizzato: Fase 1_ Attraverso le lezioni e la bibliografia di riferimento, studieremo il fenomeno nella sua complessità per costruire una mappa della “geografia dell'abbandono”, quantificando in numeri l'emorragia demografica e identificandone le cause. Fase 2_ In gruppi da 4 o 5, “adotteremo” un comune tra quelli individuati (San Valentino in Abruzzo Citeriore, Caramanico Terme, Salle e Bolognano) e ne approfondiremo la storia: attraverso le fonti a disposizione e il confronto diretto con gli attori del territorio, studieremo e analizzeremo le politiche e i progetti in corso, anche verificando il possibile contributo dei fondi PNRR nella costruzione di azioni di rigenerazione e di rivitalizzazione. Per questa fase di lettura delle condizioni dei comuni, saranno fondamentali i sopralluoghi e le interviste in loco. Fase 3_ Un'ultima fase sarà quella della restituzione del progetto finale, ovvero la fase in cui elaboreremo i prodotti richiesti in forma scritto-grafica e video.

  • 30 Aprile 2025
    M. M. - Montesilvano (PE)

    Tiriamo le somme: la nostra indagine conoscitiva volge al termine

    Lunedì 14 aprile 2025

    Oggi c’è stato l’ultimo incontro con i professori Manigrasso e Daidone. Si è trattato di un’attività laboratoriale, durante la quale abbiamo passato in rassegna tutto il materiale raccolto e abbiamo selezionato quello utile per la consegna …

  • 30 Aprile 2025
    M. M. - Montesilvano (PE)

    AUDIZIONE. Cooperative di comunità.

    Lunedì 7 aprile 2025
    Con la Prof.ssa Luciana Mastrolonardo, Ricercatrice e Docente presso il Dipartimento di Architettura di Pescara (Unich).

    In merito alla ricerca e allo studio di possibili strumenti utili ad intervenire per salvare i centri minori dalla condizione …

  • 30 Aprile 2025
    M. M. - Montesilvano (PE)

    AUDIZIONE. Territori emergenti. Il ruolo delle green communities nello sviluppo delle aree interne

    Mercoledì 26 marzo 2025
    Con l’Arch. Valentina Ciuffreda, PhD e Assegnista di Ricerca in Urbanistica presso il Dipartimento di Architettura di Pescara (Unich).

    Per comprendere alcune possibilità di intervento per risollevare le aree interne, abbiamo avuto un’audizione con l'Arch. Valentina …

  • 30 Aprile 2025
    M. M. - Montesilvano (PE)

    La mappatura emozionale dei luoghi: un invito a riflettere su emozioni e impressioni

    Mercoledì 19 marzo 2025

    L’incontro di oggi con la Prof.ssa Daidone è stato finalizzato a ricostruire le emozioni e impressioni che abbiamo provato durante i sopralluoghi di lunedì scorso, affinché possano essere riportate anche nella nostra relazione finale. All’interno dell’indagine …

  • 29 Aprile 2025
    M. M. - Montesilvano (PE)

    Viaggio nelle Piccole Italie d'Abruzzo

    Lunedì 17 marzo 2025

    L’intera giornata di oggi è stata dedicata ai sopralluoghi dei quattro comuni individuati come casi studio per la nostra indagine conoscitiva. Insieme ai professori Manigrasso e Daidone siamo partiti da scuola alle ore 8.00 e abbiamo …

  • 29 Aprile 2025
    M. M. - Montesilvano (PE)

    Come indagare e sentire i territori: dal dibattito sul film “Un mondo a parte” all’adozione del “metodo MAB” per i prossimi sopralluoghi nell’Abruzzo interiore

    Mercoledì 12 marzo 2025

    Nella prima parte di questo incontro con il Prof. Manigrasso e la Prof.ssa Daidone, ci siamo confrontati sulla visione del film “Un mondo a parte”, una commedia ambientata ad Opi (AQ), un piccolo borgo abruzzese in …

  • 29 Aprile 2025
    M. M. - Montesilvano (PE)

    Abruzzo: territorio, popolazione, cultura, storia. Dinamiche e cause dello spopolamento delle aree interne

    Giovedì 5 marzo 2025

    L’incontro di oggi tenuto dal prof. Marco Chiavaroli, nostro docente di Storia e Filosofia, è stato molto articolato e interessante, anche perché la famiglia del docente è originaria di Salle, un piccolo paese che andremo a …

  • 29 Aprile 2025
    M. M. - Montesilvano (PE)

    Silone e la terra abruzzese

    Martedì 25 febbraio 2025

    Questo incontro è stato tenuto dalla Prof.ssa Claudia D'Amelio, nostra docente di Lingua e Letteratura italiana, che ci ha presentato la figura di Ignazio Silone, quale intellettuale simbolo della riscoperta dell'Abruzzo e delle sue più autentiche …

  • 29 Aprile 2025
    M. M. - Montesilvano (PE)

    Le Piccole Italie in emorragia demografica. Road map e inizio della nostra indagine

    Lunedì 17 febbraio 2025

    In questo incontro il prof. Manigrasso, nostro docente di Disegno e Storia dell’Arte, partendo da un riepilogo degli aspetti da indagare, ci ha aiutati a costruire una road map, un programma di massima da calendarizzare nel …

  • 29 Aprile 2025
    M. M. - Montesilvano (PE)

    Finalità e aspetti metodologici di un’indagine conoscitiva

    Giovedì 6 febbraio 2025

    Questo primo incontro tenutosi oggi con la prof.ssa Daidone, nostra docente di Educazione Civica, è stato finalizzato a renderci consapevoli dell’importanza e dell’utilità, a livello politico, delle attività che svolgeremo immedesimandoci nei componenti della VIII Commissione …

TEMA

L’Abruzzo “Regione Verde d’Europa” rappresenta con i suoi parchi e le sue aree protette un primato a livello europeo; ma oltre alle maestose montagne e alle splendide spiagge, un riconoscimento generale da parte di chi scopre la regione va anche al “modo di vivere” che le persone assumono, caratterizzato da un’elevata qualità della vita che riflette il rispetto degli usi e costumi del passato, delle tradizioni e dei valori più radicati nelle comunità locali. Tuttavia, nonostante le sue grandi potenzialità, l'Abruzzo è sempre più terra di spopolamento, fenomeno regionale che rispecchia, in maniera accentuata, ciò che è riscontrabile a livello nazionale: la crescente concentrazione della popolazione nelle aree metropolitane e nelle zone costiere, uno sviluppo preoccupante a sfavore dell’entroterra e del destino delle cosiddette “Piccole Italie”, come le ha definite Enrico Borghi (2017), porzioni del territorio interno avviate verso un processo irreversibile di impoverimento, soprattutto perché la riduzione e l’invecchiamento della popolazione non assicurano un sufficiente ricambio generazionale.

La nostra indagine conoscitiva ha mutuato il titolo dall'opera dello scrittore abruzzese Ignazio Silone “La Terra e la Gente” (1963), presente all'interno di una sorta di guida turistica in cui l’Abruzzo è descritto non solo nel paesaggio, ma soprattutto attraverso l’anima delle persone incontrate in un lungo viaggio, dalla montagna al mare, in un periodo di transizione dalla ruralità al tentativo di modernità. Lo studio si concentra sulle condizioni attuali di 4 comuni abruzzesi in forte calo demografico (San Valentino in Abruzzo Citeriore, Caramanico Terme, Bolognano e Salle), fenomeno che inevitabilmente incrocia ambiente e società, appunto la terra e le persone, il “genius loci” e il cuore di chi ci abita. Abbiamo analizzato le condizioni attuali di queste realtà in una prospettiva di riscoperta, valorizzazione e rigenerazione del territorio e della sua gente.

 

METODO DI INDAGINE E ATTIVITÀ SVOLTE

L'indagine è stata condotta in maniera complessa e multidisciplinare, lavorando con i nostri docenti in classe (coinvolte le discipline di Disegno e Storia dell'Arte, Educazione Civica, Lingua e Letteratura italiana, Storia e Filosofia); seguendo le audizioni di ospiti su tematiche specifiche; “visitando le terre”, “parlando con la gente”, sintetizzando il nostro lavoro di ricerca e di acquisizione di informazioni nella documentazione di restituzione. Il lavoro è stato quindi organizzato in tre fasi principali:

Fase 1_ Attraverso le lezioni dei nostri docenti, la lettura di testi e documenti on line, la visione di video, documentari e film, abbiamo studiato il fenomeno nella sua complessità. Questo ci ha permesso di selezionare una serie di informazioni in merito alla condizione generale dei piccoli centri dell'Abruzzo interno che rischiano di scomparire a causa del processo di spopolamento. In generale, abbiamo iniziato a comprendere il significato e il valore della “restanza”, del sentimento di appartenenza, della forza dei pochi che lottano per continuare a conservare memorie, tradizioni e cultura.

Fase 2_ In gruppi da 4 o 5 persone, abbiamo “adottato” un comune tra quelli individuati (San Valentino in Abruzzo Citeriore, Caramanico Terme, Bolognano e Salle) e ne abbiamo approfondito la conoscenza attraverso varie fonti bibliografiche e sitografiche. In questa fase è stato fondamentale il “Viaggio nelle Piccole Italie”, il sopralluogo che ci ha permesso di entrare in contatto con la terra e la gente. Abbiamo visitato questi centri, abbiamo fatto interviste agli amministratori, abbiamo parlato con alcuni abitanti e provato ad “ascoltare i luoghi”. Abbiamo applicato la ‘Metodologia Ambientale di Base’, che ci ha aiutati a comprendere in modo “attivo” e “partecipativo” le dinamiche ambientali, sociali e culturali dei paesi visitati.

- Accompagnati dai docenti referenti del progetto e da Rita Silvaggi, Presidente del Circolo Legambiente Maiella, abbiamo potuto osservare paesaggi, risorse, monumenti, architetture storiche e gli spazi abbandonati. Per ogni paese abbiamo costruito una sorta di censimento dell'abbandono, fotografando tutto ciò che risulta disabitato, le attività commerciali ormai chiuse, le strutture inagibili perché danneggiate dai terremoti, ecc.

- Abbiamo raccolto dati attraverso gli incontri con le amministrazioni e la gente del posto: abbiamo fatto interviste, scattato foto e registrato video. Le informazioni raccolte ci hanno permesso di comprendere le ragioni dell'abbandono, e di conoscere i progetti e le iniziative in corso.

- Abbiamo costruito mappe concettuali di sintesi, per raccontare attraverso parole chiave le nostre impressioni, le nostre sensazioni e possibili azioni per tentare di salvare queste realtà.

Fase 3_ In questa ultima fase abbiamo seguito le audizioni di due esperti. Abbiamo assistito a una lezione dell'Arch. Valentina Ciuffreda, attualmente Assegnista di Ricerca presso il Dipartimento di Architettura di Pescara. L'architetto ci ha illustrato il significato e il funzionamento delle “green communities”, un modello di sviluppo sostenibile locale, promosso in Italia nell’ambito della transizione ecologica e territoriale. E poi, è venuta a trovarci la Prof.ssa Luciana Mastrolonardo, Ricercatrice e Docente presso il Dipartimento di Architettura di Pescara che ci ha raccontato della sua esperienza di lavoro attivo nei territori attraverso le “cooperative di comunità”, altri strumenti utili per operare dal basso (con il coinvolgimento della popolazione) e tentare di mantenere vive le comunità che vogliono resistere all'abbandono. Abbiamo passato in rassegna tutto il materiale raccolto e prodotto in questi mesi. Abbiamo selezionato quello necessario; abbiamo realizzato la relazione e il video illustrativo.

 

RISULTATI e NOTE PER IL FUTURO

Il processo di abbandono dei centri minori in Abruzzo è un fenomeno complesso, radicato in fattori storici, economici e sociali. Le aree montane e interne della regione, caratterizzate da un isolamento geografico e dalla carenza di servizi essenziali, sono particolarmente vulnerabili a questo processo. Secondo uno studio di OpenPolis, circa il 40% delle abitazioni in Abruzzo non è occupato in modo permanente, con punte del 70% nelle zone periferiche. La bassa natalità e l'emigrazione giovanile verso aree urbane contribuiscono al progressivo svuotamento dei piccoli centri. Inoltre, eventi sismici come quelli del 2009 e del 2016-2017 hanno accelerato l'abbandono, danneggiando gravemente il patrimonio edilizio e spingendo molti abitanti a trasferirsi nei centri attrattori. In risposta a questa crisi, la Regione Abruzzo ha adottato misure per contrastare lo spopolamento, come la Legge Regionale 32 del 2021, che prevede agevolazioni per i comuni montani con popolazione inferiore a 3.000 abitanti e un calo demografico significativo. Inoltre, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) ha finanziato progetti pilota per la rigenerazione culturale, sociale ed economica dei borghi a rischio abbandono.​

Il 17 marzo abbiamo visitato i quattro paesi in esame. E questa è stata un'esperienza straordinaria che ci ha permesso di verificare quello che avevamo studiato e di prendere ulteriori informazioni, entrando in contatto con la gente del posto e con la bellezza dei paesaggi mozzafiato in cui questi centri sono inseriti.

San Valentino in Abruzzo Citeriore è un piccolo borgo alle pendici del Parco Nazionale della Majella. La sua posizione panoramica offre una vista suggestiva sulla valle del fiume Orta. Oggi conserva un ricco patrimonio artistico e tradizioni antiche. Il paese sta attraversando un processo di spopolamento piuttosto serio: secondo l’ISTAT, la popolazione residente è passata da 1.964 abitanti nel 2001 a 1.813 nel 2023, con una diminuzione di circa il 7,7%. E questo fenomeno è destinato a crescere visto il numero esiguo dei nuovi nati. Dall'incontro in Municipio con il Sindaco Antonio D'Angelo abbiamo capito che questa è una di quelle realtà che provano a resistere per rimanere vive. Sono tante le forze in campo, sia da parte dell'Amministrazione che da parte della comunità che conta 25 associazioni di volontariato.

Tra i progetti in corso, anche attraverso fondi PNRR:

- la riqualificazione di alcune attrezzature per lo sport;

- il recupero degli ex siti minerari per archeologia industriale e attrazione turistica (la Majella, con le sue miniere di bitume, ha una storia rilevante che si vuole valorizzare coinvolgendo esperti e associazioni come il Grame);

- la costituzione di un’Unione di Comuni per ottimizzare le risorse e ridurre i costi di gestione;

- sul fronte digitale, il Comune ha favorito l’arrivo della fibra ottica e del 5G, eliminando il digital divide e rendendo il territorio più attrattivo per lo smart working;

- dal punto di vista energetico, vi è in corso la costruzione di una Comunità Energetica Rinnovabile.

Passeggiando per il paese si avverte che una parte di esso ormai è abbandonata. Il Castello, per esempio, è uno spazio straordinario con un grande potenziale. Per fortuna sono in corso lavori per recuperarlo (con un finanziamento da 7,2 milioni), come anche per altre strutture come la scuola media (con un finanziamento da 1,35 milioni) che sarà trasformata in ostello.

Caramanico Terme, nel cuore del Parco Nazionale della Majella, è un antico borgo medievale famoso per le sue terme sulfuree, paese che oggi rischia di perdere la sua identità di centro per il benessere. Il processo di spopolamento è cominciato un po' di anni fa, ma si è aggravato prima con il terremoto del 2016-2017, poi con la chiusura degli impianti termali (2020). Dal 2019, la popolazione è scesa da 2100 a 1670 abitanti. Con le terme aperte, si contavano 1200 posti letto tra gli alberghi e si attiravano circa 20.000 turisti l'anno, concentrati soprattutto in autunno. Molte attività commerciali hanno chiuso perché i proprietari sono andati in pensione. Ci sono pochissimi servizi ormai; in gravi difficoltà sono la sanità e la scuola. Alcuni segni di speranza si percepiscono attraversando il centro. Presso un belvedere, abbiamo incrociato una tappa dell'Appennino Bike Tour, ovvero una postazione di ricarica di biciclette, con altri piccoli servizi annessi, un’infrastruttura progettata e realizzata da Legambiente, lungo le stradine secondarie dell'Appennino, per incentivare la scoperta delle bellezze anche nascoste. Altre testimonianze di resistenza le abbiamo registrate ascoltando le parole di alcune persone del posto. La signora Concettina, ex Presidente dell’Associazione Commercianti, continua a gestire un negozio di prodotti tipici e si augura un turismo diverso, meno frettoloso e capace di valorizzare l’unicità del luogo; la pastora Angiolina della Società Agricola “Da come una volta” ci ha raccontato di come insieme a sua sorella Marina, ha deciso di fare ritorno a casa, dopo gli studi universitari, per trasformare l'azienda di famiglia in una realtà multifunzionale con allevamento, caseificio, punto vendita e fattoria didattica. Questo ha modernizzato l'attività e ha riportato un presidio sul territorio. Persone come Concettina, Marina e Angiolina non solo gestiscono la loro azienda, ma preservano la montagna. Sono un segnale positivo, ma ancora non è sufficiente per invertire il processo di spopolamento che ha bisogno di investimenti e progetti in maniera diffusa.

Salle è un altro piccolissimo paese, situato ai piedi delle montagne del Morrone, che conta ormai solo 260 abitanti (erano 1944 nel 1871, 802 nel 1961, 450 nel 1971). È fatto di sole case e la maggior parte sono vuote. Il Sindaco Davide Morante ci ha raccontato della sua missione nel lavorare in un paese dove ogni volta che viene a mancare un abitante «si perde un pezzo di storia e di quotidianità». Ogni anno il numero dei residenti cala; le feste di paese sono sempre meno partecipate, non ci sono attività commerciali, il paese dipende completamente dai centri più grandi. Quello che si prova a fare è risolvere i problemi giornalieri, soprattutto quelli legati ai servizi essenziali e alla sicurezza idrogeologica. «Qui non ci si può permettere di fare il Sindaco in poltrona, ma è necessario stare sul territorio, lavorare con le mani per risolvere in prima persona i problemi del paese» ha detto durante il suo racconto. Resiste ancora il “Museo delle Corde Armoniche” - Salle è considerata la patria storica delle corde in budello per strumenti musicali - ma non si sa ancora per quanto.

E la situazione diventa ancora più alienante a Bolognano, paese che conta 1.100 abitanti sparsi in quattro frazioni, tra cui Musellaro che abbiamo visitato con Andrea Sarra, guida turistica che nel suo lavoro integra educazione ambientale e arte. Bolognano è un paese quasi completamente abbandonato. Erano le 17.30 del pomeriggio quando eravamo nel centro per attraversarlo, e non abbiamo incontrato nessuna persona, solo qualche gatto randagio. Un paese in pausa, in silenzio, dentro un paesaggio straordinario... un paese fantasma, dove alcune iniziative di rivitalizzazione attraverso installazioni artistiche non hanno attecchito. In particolare, le opere di Joseph Beuys, nella Piantagione Paradise: l’arte in difesa della natura.

Questa indagine è stata per noi una esperienza straordinaria che ci ha permesso di conoscere meglio il nostro territorio, quello più fragile e, al tempo stesso, il più ricco di storia, e identità. Quello che abbiamo compreso è che questi patrimoni potranno salvarsi attraverso un lavoro complesso di integrazione di forze dal basso e dall’alto, ovvero grazie alla gente del posto e ai governi locali e sovralocali. Perché in fondo il patrimonio di un luogo è fatto della sua terra e della sua gente. Una emergenza di tale portata non potrà trovare soluzione se non attraverso una nuova sinergia tra i vari borghi che dovrebbero cooperare e funzionare a rete ed essere meglio relazionati e collegati ai centri propulsori costieri. Le best practices che abbiamo studiato – le Green Communities, le Cooperative di Comunità, le Comunità Energetiche Rinnovabili (CER), a nostro avviso sono strumenti utili che andrebbero rafforzati e diffusi sul territorio per creare coesione, condivisione di risorse ambientali, economiche e culturali. Per il futuro ci dobbiamo augurare che esperienze come queste si moltiplichino. Che la progettualità da realizzare attraverso finanziamenti da parte dei governi e attraverso la partecipazione della comunità possa far uscire dall’isolamento questi luoghi, che meritano di restare unici, salvi dall’omologazione e dal turismo di massa. Ma ci auguriamo che possano lavorare insieme, per costruire un sistema territoriale aperto e integrato dove muoversi tra i centri come tra i quartieri di un’unica grande città costruita tra passato, presente e futuro… una città sostenibile, inclusiva e democratica, diffusa tra aree interne e aree costiere.

 

Video:

https://drive.google.com/file/d/1kMUc0YGaqBKQ4b69fhjSTyqBtnIpW927/view?usp=sharing