S.O.S. Acque: indagine sull'inquinamento idrico in Irpinia
- Anno scolastico 2024-2025
- Presentato da Liceo Classico e Scientifico Pietro Paolo Parzanese, Ariano Irpino (Avellino)
Da decenni l'Alta Irpinia è vessata dalla problematica dell'inquinamento delle risorse idriche, con gravi conseguenze sulla salubrità e per l’economia del territorio; conseguenze spesso trascurate e di cui enti e istituzioni se ne sono occupati molto poco.
In maniera particolare la nostra indagine ha ad oggetto le zone rurali del comune di Ariano Irpino, ove hanno origine i piccoli corsi d'acqua del Miscano, Calore e Cervaro che affluiscono nel fiume Ufita. Questi corsi forniscono le maggiori quantità d'acqua finalizzate all'irrigazione e alle attività agricole. Oggi l'Ufita si presenta come una discarica a cielo aperto: acque torbide, liquidi maleodoranti, rifiuti di ogni genere e scarti di produzioni aziendali.
La nostra indagine si propone di raccogliere dati, notizie e documentazioni sullo stato di salute attuale dei corsi d'acqua, sugli interventi effettuati e su quelli ancora da effettuare. Si procederà ad esaminare la normativa in materia (perlopiù rimasta inattuata) adeguandola alle contingenze del momento. Per il raggiungimento di tali obiettivi, metteremo in atto le seguenti attività: incontri con rappresentanti di enti e associazioni attivi sul territorio; attività di ricerca in collaborazione con il Laboratorio San Carlo di Grottaminarda; raccolta di dati e divulgazione delle informazioni derivanti dall’indagine.
- Scheda progetto iniziale
- Scheda progetto finale
Da decenni l'Alta Irpinia è vessata dalla problematica dell'inquinamento delle risorse idriche, con gravi conseguenze sulla salubrità e per l’economia del territorio; conseguenze spesso trascurate e di cui enti e istituzioni se ne sono occupati molto poco. In maniera particolare la nostra indagine ha ad oggetto le zone rurali del comune di Ariano Irpino, ove hanno origine i piccoli corsi d'acqua del Miscano, Calore e Cervaro che affluiscono nel fiume Ufita. Questi corsi forniscono le maggiori quantità d'acqua finalizzate all'irrigazione e alle attività agricole. Oggi l'Ufita si presenta come una discarica a cielo aperto: acque torbide, liquidi maleodoranti, rifiuti di ogni genere e scarti di produzioni aziendali. Tra gli interventi che hanno interessato l’area, il più recente risale al maggio del 2023, quando il Consorzio di Bonifica dell'Ufita e le province di Avellino e Benevento hanno siglato il “contratto per il fiume Ufita”. Tale intervento, però, non ha sortito effetti positivi perché è venuta a mancare la fattiva collaborazione da parte di tutti gli enti coinvolti. A ciò si è aggiunta la pratica incivile e impunita dei cittadini di abbandonare rifiuti, che si sono così accumulati lungo le rive e nei letti dei corsi d’acqua, in netto contrasto con il principio costituzionale della “tutela dell’ambiente anche nell’interesse delle future generazioni” (art. 9 C.). La situazione è resa ancor più preoccupante dall'utilizzo eccessivo di pesticidi e fertilizzanti chimici da parte degli agricoltori e dallo scarico delle acque reflue. Lo scarico di acque reflue, provocando un consistente accumulo di quantità di acque sotterranee, potrebbe portare in futuro ad un maggiore rischio sismico nelle zone dell’Irpinia. Infatti stando ai dati dell'ANSA, in Irpinia c'è una maggiore concentrazione di eventi sismici di bassa intensità in primavera-estate, quando gli acquiferi sotterranei sono carichi d'acqua. Inoltre notevoli sono i danni sui raccolti agricoli in quanto le coltivazioni delle aree circostanti vengono irrigate con acque contaminate, provocando importanti alterazioni dei valori nutrizionali dei prodotti e aumentando i rischi di gravi patologie derivanti dalla loro consumazione. Anche la biodiversità e l’ecosistema locale sono fortemente compromessi. Pertanto è doveroso e inderogabile un approccio concreto e responsabile alla questione. Le principali soluzioni che proponiamo sono: ● maggiore rigore morale da parte degli enti addetti e delle forze dell'ordine (sanzioni più aspre, aumentare i controlli al fine di limitare le attività illecite o la costruzione di edifici abusivi nei pressi dei corsi d'acqua interessati, anche attraverso l’utilizzo di telecamere); ● costruzione di depuratori per le acque reflue; ● obbligo di utilizzo di fertilizzanti naturali; ● costruzione di recinzioni attorno le aree in questione per impedire l’accesso a personale non autorizzato; ● impiego di lavoratori socialmente utili per operazioni di monitoraggio e bonifica; ● riciclo dei rifiuti umidi come fertilizzanti naturali e biogas L'indagine si propone di raccogliere dati, notizie e documentazioni sullo stato di salute attuale dei corsi d'acqua, sugli interventi effettuati e da effettuare. Si procederà ad esaminare la normativa in materia (perlopiù rimasta inattuata) adeguandola alle contingenze del momento. Per il raggiungimento di tali obiettivi, metteremo in atto le seguenti attività: ● incontri con rappresentanti di enti e associazioni attivi sul territorio (ad es. assessore all'ambiente del comune di Ariano Irpino, Consorzio di Bonifica dell'Ufita, Comunità Montana Ufita, Nucleo Carabinieri Forestali di Ariano Irpino…); ● attività di ricerca in collaborazione con il Laboratorio San Carlo di Grottaminarda; ● raccolta di dati attraverso siti online e le attivitá sopracitate; ● divulgazione delle informazioni derivanti dall’indagine.