Incontro della Commissione con il Dott. Salvatore De Bonis, biologo ambientale presso l’ARPA Lazio.
- Pubblicato il 18/04/2025
- da R. T. - bisignano (cs)
8. Venerdì 4/04/2025
L’incontro, tenutosi oggi nell’Aula di Storia Patria dell’Enzo Siciliano, ha cercato di analizzare le problematiche più importanti che riguardano il fiume Crati, la sua fauna ittica, le condizioni delle sue acque e di comprendere se queste presentano un rischio per la Cicogna Bianca.
Abbiamo invitato il biologo di sistemi acquatici, Dott. Salvatore De Bonis, che innanzitutto ha delineato un quadro generale dell’eco-sistema di riferimento e fornito delle preziosissime informazioni sulla storia del Crati, un fiume perenne che attraversa tutta la val di Crati originando da acque sotterranee e da più sorgenti.
Successivamente, l’esperto ha illustrato alla nostra Commissione le leggi nazionali e i decreti che regolamentano la tutela delle acque, le numerose direttive che riguardano la salvaguardia degli animali e infine quali sono gli elementi di qualità biologica da applicare per ottenere la classificazione delle acque.
Per quanto riguarda la Ciconia Ciconia, la sua presenza in questi ambienti è notevole per l’abbondanza di fonti alimentari.
Le cicogne infatti si nutrono indifferentemente delle specie che abitano in questi ambienti, senza far distinzione tra specie autoctone, ovvero quelle che si sono originate ed evolute nel territorio, e specie alloctone, cioè specie di animali e di vegetali trasferite nel territorio dall'uomo, prelevandole dal loro areale naturale, in maniera deliberata o accidentale.
Quando però i contaminanti, come metalli pesanti e altre molecole sono presenti nell’acqua in concentrazione eccessiva, può succedere che gli animali di cui la Cicogna bianca si ciba, si spostino da quell’ambiente diventato per loro invivibile e, in alcuni casi, si può arrivare addirittura anche a una morìa etnica, che lascia la Cicogna senza fonti di nutrimento.
Dopo aver appreso queste informazioni, i colleghi membri della Commissione hanno fatto alcune domande al biologo ambientale, con particolare riferimento alla presenza o meno di rischi concreti per la sopravvivenza delle Cicogne in virtù del grado di inquinamento che caratterizza il Fiume Crati.
L’esperto ha purtroppo affermato che sicuramente tali rischi ci sono ed in particolare sono stati notevolmente alti qualche anno addietro in seguito a reiterati sversamenti illeciti di ingenti rifiuti non trattati nel torrente Mucone e poi nel Crati, che ha fatto si che gli animali predati dalla Cicogna fossero intrisi di sostanze nocive, ingerite loro malgrado, dalle cicogne.
La presenza di tali sostanze nel corpo delle povere cicogne è stata rilevata eseguendo delle biopsie sul loro corpo e analizzandone gli organi, in particolare il fegato.
Fortunatamente, le concentrazioni di contaminanti erano tali da non provocare danni gravi, ma l’inquinamento rimane un rischio da non sottovalutare per la Cicogna che nidifica lungo il fiume Crati, e solo noi, come ha sottolineato il biologo, possiamo limitarne i danni, denunciando azioni illegali che possono minare la salvaguardia del nostro territorio e impegnandoci a mettere in pratica i numerosi decreti sulla salvaguardia ambientale.
Di seguito il link relativo all’attività svolta:
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