Le Piccole Italie in emorragia demografica. Road map e inizio della nostra indagine
- Pubblicato il 29/04/2025
- da M. M. - Montesilvano (PE)
Lunedì 17 febbraio 2025
In questo incontro il prof. Manigrasso, nostro docente di Disegno e Storia dell’Arte, partendo da un riepilogo degli aspetti da indagare, ci ha aiutati a costruire una road map, un programma di massima da calendarizzare nel dettaglio, delle attività che svolgeremo nella nostra indagine conoscitiva (raccolta dati e informazioni, audizioni con esperti esterni, sopralluoghi nei comuni scelti come casi studio). La sua introduzione è stata utile per capire la gravità del problema e, allo stesso tempo, l'importanza di approfondirlo. Infatti, il fenomeno dello svuotamento dei centri minori delle aree interne e del profondo divario con i territori costieri è un argomento molto sentito non solo nella nostra Regione, ma nell’intero Paese (lo ha citato anche il Presidente Mattarella durante il suo discorso di fine anno lo scorso 31 dicembre); sono a rischio le nostre tradizioni più autentiche, alcune economie su cui si regge parte del territorio, la bellezza di paesaggi e di piccoli comuni.
Per la complessità del problema da esaminare, il professore ha sottolineato l'importanza di lavorare in maniera multidisciplinare prevedendo, a nostro supporto, il coinvolgimento dei docenti di diverse materie: Disegno e Storia dell'Arte, Educazione Civica, Lingua e letteratura italiana, Storia e Filosofia. Abbiamo quindi individuato le prime attività da svolgere, parte in classe con la guida dei docenti, parte in maniera autonoma a casa lavorando in gruppo:
- la lettura di alcuni capitoli dei libri fondamentali per individuare i temi emergenti, le problematiche, le metodologie attraverso cui è stata svolta la ricerca sullo spopolamento delle aree interne in Italia, le strategie fino ad oggi intraprese per ostacolare e mitigare il fenomeno;
- la ricerca sui dati a livello regionale, attraverso i censimenti disponibili e la letteratura scientifica specifica;
- la visione del film “Un mondo a parte”, regia di Riccardo Milani (2024), con Virginia Raffaele e Antonio Albanese.
Il professore è passato quindi alla presentazione di vari libri da cui abbiamo tratto e letto subito alcuni passi – infatti, il tema ha prodotto molta letteratura, in campo urbanistico, economico, sociologico e ambientale.
Abbiamo letto alcune pagine del libro “I margini al centro. L'Italia delle aree interne fra fragilità e innovazione” di Giovanni Carrosio (Donzelli Editore 2019), in particolare alcuni passaggi estrapolati dal capitolo dedicato alle crisi che hanno influito sull'abbandono: la crisi ambientale, la crisi fiscale dello stato, la crisi migratoria.
Poi, abbiamo letto alcune righe significative del libro “La restanza” di Vito Teti (Einaudi 2022)”. Questo è un saggio che esplora il concetto di “restare nei luoghi di origine”; affronta i temi dell’identità, la memoria e la rigenerazione dei territori marginali.
Il professore ci ha spiegato che l'autore definisce la “restanza” come una forma di resistenza culturale e sociale, un atto di cura e di amore verso i luoghi che ci hanno formato. Contrariamente alla visione romantica del ritorno, la restanza implica una presenza consapevole, capace di rigenerare i luoghi attraverso l'impegno quotidiano e la valorizzazione delle tradizioni e delle risorse locali. Ci siamo resi conto che questo libro è un invito a riflettere sul valore dei luoghi e sulla possibilità di costruire un futuro diverso, partendo dalla cura e dalla valorizzazione delle proprie radici.
Abbiamo letto, infine, la breve prefazione scritta da Ermete Realacci al libro “Piccole Italie. Le aree interne e la questione territoriale” di Enrico Borghi (Donzelli 2017), una prefazione appassionata da cui emerge che non ci può essere futuro per alcune realtà, se la loro storia verrà cancellata; rischierebbero di diventare luoghi finti, teatro di globalizzazione e omologazione. Realacci sottolinea l'importanza di riconoscere e valorizzare le "Piccole Italie" che rappresentano una risorsa fondamentale per l'identità e la coesione nazionale. Evidenzia inoltre come queste comunità possano essere protagoniste di modelli di sviluppo sostenibile e innovativo, in grado di affrontare le sfide della contemporaneità. Enfatizza il ruolo centrale delle comunità locali nella costruzione di un futuro più equo e solidale, dove la partecipazione e l'inclusione sono valori fondamentali e, infine, invita a superare la marginalizzazione di queste aree, proponendo politiche che ne riconoscano il valore e ne promuovano lo sviluppo integrato.
Si veda il link:
Ermete Realacci sui piccoli comuni:
https://www.youtube.com/watch?v=rAKD0GEc0Q0