Viaggio nelle Piccole Italie d'Abruzzo
- Pubblicato il 29/04/2025
- da M. M. - Montesilvano (PE)
Lunedì 17 marzo 2025
L’intera giornata di oggi è stata dedicata ai sopralluoghi dei quattro comuni individuati come casi studio per la nostra indagine conoscitiva. Insieme ai professori Manigrasso e Daidone siamo partiti da scuola alle ore 8.00 e abbiamo seguito il seguente programma:
Tappa 1_ Ore 8.45 San Valentino in Abruzzo Citeriore (PE). Arrivati in paese abbiamo trovato ad aspettarci la signora Rita Silvaggi, Presidente del Circolo Legambiente Maiella, che gentilmente ci ha fatto da guida per tutta la giornata. Siamo andati in Comune dove avevamo un appuntamento con il Sindaco Antonio D'Angelo che ci ha presentato la situazione del paese in termini di spopolamento, di rischi e di progetti in corso per resistere.
Abbiamo avuto un'ottima impressione dal racconto che abbiamo ascoltato perché, anche se il paese è in decremento demografico da un po' di anni, c'è molto attivismo sia da parte dell’amministrazione locale che da parte della comunità.
Sono tanti i progetti in corso: il recupero di campetti sportivi vicino all’ex carcere per offrire nuovi spazi ai ragazzi; il recupero per archeologia industriale e attrazione turistica dei siti minerari dismessi (la Majella, con le sue miniere di bitume, ha una storia rilevante che si vuole valorizzare coinvolgendo esperti e associazioni come il Grame).
Per migliorare i servizi ai cittadini, ottimizzando le risorse e riducendo i costi di gestione, il Comune sta lavorando con altri per costituire un’Unione di Comuni. Un esempio concreto è il potenziamento della polizia locale: grazie a un finanziamento regionale, si passerà da 2 a 6-7 unità per garantire maggiore sicurezza ai territori.
Sul fronte digitale, il Comune ha favorito l’arrivo della fibra ottica e del 5G, eliminando il digital divide e rendendo il territorio più attrattivo per lo smart working.
Dal punto di vista energetico, vi è in corso la costruzione di una Comunità Energetica Rinnovabile (CER) che coinvolge coinvolgerà San Valentino in Abruzzo Citeriore, Caramanico Terme, Salle e Bolognano. Il progetto, avviato con la costituzione di un’associazione il 26 febbraio, prevede un parco fotovoltaico da 1 MW su un’ex cava di gesso e beneficia dei fondi PNRR.
Sono in corso lavori di recupero per il Castello (finanziamento da 7,2 milioni), per la scuola media (1,35 milioni per trasformarla in ostello) e altre strutture di interesse.
L’associazionismo è un pilastro della vita sociale locale: operano 25 associazioni, e il Comune le sostiene con sedi gratuite e contributi economici.
Terminato l'incontro con il Sindaco abbiamo fatto un giro per il paese, percorrendo i vicoli principali e apprezzando gli scorci verso il paesaggio aperto. Ci siamo soffermati negli spazi di raccolta dove la gente usa organizzare eventi, abbiamo parlato con alcune persone del posto per capire meglio il funzionamento del paese, e poi siamo andati al castello, completamente abbandonato; abbiamo scattato foto, registrato dei video, e quindi mappato le nostre sensazioni.
Tappa 2_ Ore 11.00, Caramanico Terme. Una volta arrivati, ci siamo recati in via Roma, presso il negozio di alimentari della signora Concettina Alberico, che è stata per molti anni Presidente dell'Associazione Commercianti. Concettina ci ha raccontato la sua esperienza da commerciante, ma anche da donna e mamma che abita in un paese in via di spopolamento. Ci ha spiegato che l’abbandono del paese è cominciato un po' di anni fa, ma che si è aggravato con la chiusura degli impianti termali, fiore all'occhiello del territorio. Le loro acque sulfuree sono tra le migliori in Europa, al quinto posto per qualità. Fino a qualche anno fa, persone da Puglia, Lazio, Abruzzo e anche Emilia-Romagna venivano a fare le cure a Caramanico. Dal 2019, la popolazione è scesa da 2100 a 1670 abitanti. Con le terme aperte, si contavano 1200 posti letto tra gli alberghi, e Caramanico era un punto di riferimento per vari tipi di turismo. Le terme attiravano circa 20.000 persone l'anno, soprattutto in autunno.
Molte attività commerciali hanno chiuso perché i proprietari sono andati in pensione e i figli, non avendo la forza di continuare a lavorare nelle condizioni difficili in cui si trova il paese, hanno preferito trasferirsi altrove, verso la costa. Per chi è rimasto è molto dura la vita da pendolare.
Ci sono pochissimi servizi ormai, anche dal punto di vista sanitario il paese è vincolato ad altri centri: per il pediatra bisogna andare a Montesilvano, per l'ospedale a Popoli, che però non ha tutti i reparti.
Un altro motivo che spinge la gente a trasferirsi è la scuola. Con la riduzione delle nascite le scuole si sono quasi svuotate e per quelle di Secondo Grado bisogna andare necessariamente a Chieti o Pescara, quindi le famiglie preferiscono andare via.
Finito questo incontro abbiamo fatto una passeggiata in paese: abbiamo apprezzato la bellezza di questo luogo meraviglioso, ricco di storia e di architettura, immerso nella natura. Un luogo che ci ha permesso di appuntarci emozioni forti, positive, miste a tanto dispiacere nel vedere così tanti negozi ormai chiusi. Un segno di speranza lo abbiamo scorto presso un belvedere: una tappa dell'Appennino Bike Tour, ovvero una postazione di ricarica di biciclette, con altri piccoli servizi annessi, una infrastruttura progettata e realizzata da Legambiente qualche anno fa, lungo un sistema di stradine secondarie, con l'obiettivo di incentivare l'attraversamento del nostro Paese, lungo tutto l'Appennino, per scoprire le bellezze dei centri minori.
Ci siamo spostati quindi presso la Soc. Agricola “Da come una volta” di Marina e Angiolina De Angelis, ad accoglierci nel suo caseificio c’era la signora Angiolina.
Questa visita è stata molto emozionante perché abbiamo ascoltato le parole di chi ha deciso di tornare alle proprie origini per portare avanti la tradizione di famiglia. Due donne, due sorelle che per l'università e il lavoro si erano allontanate, ma che hanno deciso di riprendere in mano le redini delle attività di famiglia. Il loro ritorno all'attività pastorale è una scelta per vivere nel territorio e riprendere il lavoro dei loro antenati. Hanno trasformato l'azienda in una realtà multifunzionale con allevamento, caseificio, punto vendita e fattoria didattica. Questo modernizza l'azienda e riporta un presidio sul territorio. Gli allevamenti permettono di rimanere sul posto, anche se la pastorizia oggi non ha una redditività sufficiente. Con la multifunzionalità aziendale e la vendita diretta, riescono a dare più valore ai loro prodotti. Organizzano visite in azienda ed eventi estivi, come le notti di San Lorenzo, dove i turisti possono mangiare sul posto e assaggiare i prodotti locali.
Una cosa molto importante che abbiamo capito dalla chiacchierata con Angiolina è che l'abbandono totale del territorio alimenterebbe i dissesti idrogeologici. Il pascolo in alta quota permette infatti la riproduzione delle specie vegetali. Senza pascolo e attività umane, la biodiversità floristica si impoverisce e prendono piede felci e cambi. Il pascolo mantiene le radure e la biodiversità, attirando insetti e mantenendo l'equilibrio ecologico.
La montagna è l'unico luogo dove si creano servizi ecosistemici come l'acqua, il suolo, l'ossigeno e la capacità di stoccare CO2. Questi servizi arrivano in città, ma se non tuteliamo la montagna, scompariranno. Persone come Concettina, Marina e Angiolina non solo gestiscono le loro aziende, ma preservano anche la montagna. Sempre più giovani tornano all'agricoltura e all'allevamento... un segnale positivo, ma ancora non sufficiente per invertire il processo di spopolamento.
Tappa 3_ Ore 13.30, Salle. Abbiamo raggiunto un altro piccolissimo paese situato nel Parco della Majella, ai piedi delle montagne del Morrone, a 470 metri di altezza, che conta ormai solo 260 abitanti (erano 1944 nel 1871, 802 nel 1961, 450 nel 1971). Qui ci siamo resi conto subito, fin dall'arrivo in autobus, che la situazione è davvero critica. Ci ha accolti subito in Municipio il Sindaco Davide Morante, giovanissimo, al suo secondo mandato a soli 33 anni, che ci ha raccontato della sua missione nel lavorare in un paese dove ogni volta che viene a mancare un abitante «si perde un pezzo di storia e di quotidianità».
Ci sono pochissime nascite, quindi ogni anno il numero dei residenti cala; le feste di paese sono sempre meno partecipate, non ci sono attività commerciali, il paese dipende completamente dai centri più grandi e dal vicino San Valentino (a 5 chilometri). Quello che si prova a fare è risolvere i problemi giornalieri, soprattutto quelli legati ai servizi essenziali e alla sicurezza idrogeologica. «Qui non ci si può permettere di fare il Sindaco in poltrona, ma è necessario stare sul territorio, lavorare con le mani per risolvere in prima persona i problemi del paese» ha detto durante il suo racconto. Resiste ancora il “Museo delle Corde Armoniche” - Salle è considerata la patria storica delle corde in budello per strumenti musicali (come violini, viole, contrabbassi, chitarre classiche e strumenti a pizzico) - ma non si sa ancora per quanto.
Abbiamo fatto un giro nel piccolo borgo, abbiamo realizzato i nostri rilievi fotografici, qualche appunto su carta per registrare le nostre sensazioni e via verso Bolognano.
Tappa 4_ Ore 16.00, lungo la strada per Bolognano ci siamo fermati a Musellaro, una delle quattro frazioni del Comune di Bolognano con poco più di 100 abitanti, dove abbiamo incontrato Andrea Sarra, un artista che, dopo gli studi all'Accademia di Belle Arti a L 'Aquila ed esperienze di lavoro fuori, ha sentito il bisogno di tornare nel suo paese d’origine dove oggi unisce la passione per l'arte al lavoro di guida turistico-ambientale. Con lui siamo stati nel piccolo Santuario del SS. Crocifisso; qui abbiamo apprezzato le sue parole, i suoi racconti appassionati, la sua volontà ferma di resistere, di credere ancora che il proprio territorio possa rinascere anche e soprattutto a partire da azioni concrete dei pochi abitanti rimasti; abbiamo fatto un'attività laboratoriale sull'ascolto del luogo, e infine ci siamo diretti verso Bolognano.
Quest'ultima tappa ci ha lasciati senza parole. Un paese quasi completamente abbandonato. Erano le 17.30 del pomeriggio, abbiamo attraversato tutto il centro, non abbiamo incontrato nessuna persona, solo qualche gattino randagio. Un paese in pausa, in silenzio, dentro un paesaggio straordinario... un paese fantasma, dove alcune iniziative di rivitalizzazione attraverso installazioni artistiche non hanno attecchito. In particolare, le opere di Joseph Beuys, in difesa della natura.
Come negli altri comuni, abbiamo scattato foto, registrato video, appuntato emozioni e sensazioni... poi, in silenzio, siamo ripartiti.
Si vedano i link:
Appennino Bike Tour: https://appenninobiketour.com/
Joseph Beuys a Bolognano: https://www.artuu.it/joseph-beuys-e-bolognano-il-borgo-che-incanta/