La mappatura emozionale dei luoghi: un invito a riflettere su emozioni e impressioni

  • Pubblicato il 30/04/2025
  • da M. M. - Montesilvano (PE)

Mercoledì 19 marzo 2025

L’incontro di oggi con la Prof.ssa Daidone è stato finalizzato a ricostruire le emozioni e impressioni che abbiamo provato durante i sopralluoghi di lunedì scorso, affinché possano essere riportate anche nella nostra relazione finale. All’interno dell’indagine conoscitiva il sopralluogo è sicuramente il mezzo di acquisizione delle informazioni più diretto ed impattante: quando si incontrano le persone, si parla con loro, si vedono i luoghi oggetto di criticità, si toccano realmente con mano e “con il cuore” cose che nessuna immagine, articolo o dato per quanto precisi e rigorosi possono descrivere. Per noi almeno è stato così. Avevamo già un elenco di aspetti da osservare durante il sopralluogo e oggi abbiamo risposto ad un questionario articolato, che può essere sintetizzato nelle seguenti domande:
1) Quali emozioni hai provato nella visita dei quattro comuni e cosa ti ha colpito di più?
2) Hai incontrato diverse persone che ti hanno raccontato molte cose sulla vita in questi paesi, come ti sono sembrate, quali aggettivi o parole assoceresti a loro?
3) Ti ricordi qualche frase pronunciata dai nostri interlocutori che ti ha colpito particolarmente, in quale contesto?
Abbiamo letto le nostre risposte e, visto che erano tante e diverse, abbiamo raccolto le parole chiave in due World Clauds dove le parole più grandi indicano la prevalenza nelle risposte. È interessante notare che, mentre quando si parla di nostre emozioni e impressioni legate al paesaggio e al territorio, prevalgono le parole con connotazione negativa, quando invece ci si riferisce alle persone che abbiamo incontrato, prevalgono, sorprendentemente, parole con connotazione positiva. Chi non è stato in quei paesi potrebbe immaginarsi persone sconfitte, arrendevoli, stanche dei disagi e delle difficoltà; a noi invece sono sembrate tutte molto determinate, innamorate del loro territorio, della qualità della vita che hanno, dei rapporti interpersonali, di tutta quella ricchezza di valori e tradizioni che loro vorrebbero lasciare ai propri figli.

Quanto invece alle frasi pronunciate dai nostri interlocutori, alcune sono rimaste impresse a molti di noi perché riflettono le problematiche oggetto della nostra indagine, altre perché testimoniano il grande senso di appartenenza al proprio territorio, il senso di comunità che si respira in quei paesi, dove tutti si conoscono e c’è una grande solidarietà tra gli abitanti.
Iniziamo dalle frasi che esprimono frustrazione perché chi vive in questi contesti e spesso si sente abbandonato dalle Istituzioni, perché ha perso o rischia di perdere servizi importanti (come la scuola e la sanità) e ritiene che non vengano valorizzate la qualità della vita e le potenzialità dei propri territori:
«Ci fanno sentire cittadini di serie B» (Davide Morante, Sindaco di Salle).
«Veniamo visti per ciò che non c’è: lavoro, mobilità difficile, servizi… non per tutte le cose che abbiamo: sicurezza, qualità della vita, salute, bellezza del paesaggio…» (Signora Rita Silvaggi)
«Non siamo un mondo a parte, siamo una parte del mondo» (Signora Concettina Alberico).
Concludiamo con frasi che esprimono il grande senso di comunità e di affiatamento tra le persone che abitano in quei paesi:
«Chi nasce in un paese cerca la comunità ovunque e quando non la trova ritorna nel suo paese» (Andrea Sarra - guida ambientale).
«Il benvenuto nella nostra comunità per chi si arriva da fuori è davvero un benvenuto in famiglia» (Antonio D’Angelo, Sindaco di San Valentino).
«Tornare a Salle d’estate per chi è emigrato all’estero non è una vacanza, è una necessità» (Davide Morante, Sindaco di Salle).
«Quando muore qualcuno non è il lutto di una famiglia, è una perdita per l’intera comunità, si perde un pezzo di storia e di quotidianità» (Davide Morante, Sindaco di Salle).

Quanto emerso dalla ricostruzione “emozionale” del nostro sopralluogo dimostra che chi prende decisioni importanti dovrebbe forse andare più spesso nei territori, ascoltare di più le persone che vivono in situazioni difficili, soprattutto quelle persone che non si arrendono di fronte alle difficoltà, ma chiedono aiuto, proponendo soluzioni e mostrando impegno.

Si veda il link:
Immagini ed emozioni del sopralluogo.
https://drive.google.com/file/d/1wPV88lYm1ppwQKa0UJ_T2K6xNoIm2DqH/view?usp=sharing