Commenti e riflessioni della classe I A al post ECOSISTEMA E IMPATTO AMBIENTALE

  • Pubblicato il 28/04/2020
  • da S. I. - Sarule (Nuoro)

Premessa ai commenti:
Gli studenti e le studentesse, dopo un'accurata attività di ricerca che ha previsto la consultazione di riviste specializzate, di articoli di quotidiani locali, di rubriche di approfondimento dell'Assessorato all'Ambiente della Regione Sardegna e, non ultimi, attraverso i racconti dei familiari, presa consapevolezza delle cause che hanno portato allo stravolgimento di alcuni ecosistemi, a partire dal territorio locale, hanno elaborato dei racconti, dove hanno "dato la parola" ai grandi mammiferi (il cervo sardo e il daino sardo, che hanno rischiato l'estinzione), ai grandi rapaci (l'aquila reale), le cui disavventure rappresentano il simbolo, per eccellenza, e la misura della relazione rapace dell'uomo nei riguardi dell'Ambiente.
Attraverso un processo di identificazione, dando la parola agli stessi animali succitati, i ragazzi hanno cercato di far emergere le cause e le responsabilità di certi disastri ambientali, per cui , insieme ai grandi rapaci come l'aquila reale, il gipeto, il grifone, essi non popolano più i boschi delle nostre zone; in certi casi, vengono esplicitati anche dei suggerimenti, dei consigli perché possa essere ripristinato l'equilibrio "primordiale".
Di seguito riporto alcuni stralci, estrapolati dai vari racconti, che commentano, in modo indiretto, quanto esposto nel post "ECOSISTEMA E IMPATTO AMBIENTALE":
La parola al cervo, che dialoga con la ragazza: "Vedi questo bellissimo posto?E' anche casa mia!!! Gli umani ce la stanno portando via...Tagliano alberi ed incendiano il bosco di querce e roverelle...praticano la caccia per divertimento...io cerco di scappare, ma non mi danno tregua...l'estate è il periodo più pericoloso per noi...spesso vengono appiccati gli incendi, che distruggono tutto.. rimasti in pochi, siamo stati salvati da iniziative della Regione Sardegna, dal WWF del Monte Arcosu, che hanno costruito per noi delle aree recintate, protette...solo così siamo riusciti a trovare pace...certo, correre liberi è un'altra cosa!!
E.F.
Parla il cervo:
"Ho visto i miei amici e parenti morire a causa dei cacciatori e dei bracconieri...perché voi umani siete così crudeli? Che soddisfazione nel collezionare le corna degli animali? Anche noi abbiamo il diritto di vivere come voi!!!!
Siete ancora in tempo, anche se per poco, a tornare indietro...Preservate i boschi, le piante e gli animali perché siamo importanti anche per la vostra vita...se si rompe un ingranaggio, si altera l'intero sistema, di cui anche voi umani fate parte! Tutto questo ancora non lo volete capire!
L.A.
La parola al daino, che si rivolge al ragazzo:
"Questo posto (il bosco) non è più per noi, perciò dobbiamo scappare...gli umani, per catturarci, mettono molte trappole...altri, per ricavare dei terreni per il pascolo, appiccano gli incendi...questo posto era un paradiso...ora è diventato per noi un inferno...
Pensiero del ragazzo:
"Rientrando a casa da un sentiero del bosco, incontrai delle persone che mi chiesero se avessi visto una famiglia di daini; dissi loro di sì,ma gli indicai la strada opposta a quella che avevano imboccato gli animali.
G.S.
Parla il cervo: "... nel 1939 fu emanata una legge che proibiva la caccia al cervo...ma, gli uomini crudeli continuarono il massacro...nonostante i progetti di ripopolamento, da parte della Regione e del WWF, di certe aree con animali ad alto rischio di estinzione, non siamo potuti tornare nel bellissimo bosco di Gonare perché mancano le reti ecologiche, cioè dei "corridoi" fra le varie aree protette che ci permetterebbero uno spostamento sicuro...sono stati previsti da anni dalla Regione, ma sono stati realizzati solo in parte...".
Mi sono stupita ed in parte vergognata di appartenere al genere umano, causa dell'estinzione di piante ed animali!!
I.B.
La parola al cervo:
"Oltre alla caccia e al bracconaggio, dovete sapere che al Monte, un tempo un vero paradiso, fu inferta una profonda ferita: furono aperte delle cave di marmo e di granito...pertanto, furono costruite delle strade, che tagliavano il bosco, perciò per noi non c'era più pace...anche noi animali abbiamo bisogno di silenzio e di pace...
M.A.F.
Parla il ragazzo: "Nel bosco di Gonare incontrai un cervo, che era scappato dal parco faunistico di Donnortei, Fonni, per venire a visitare i luoghi dove erano vissuti i suoi avi che, a causa degli incendi, dell'estrazione del granito e del marmo,per non parlare di spazi, all'interno del bosco, attrezzati per arrosti...per questi motivi essi avevano dovuto lasciare il bosco.
Parla il cervo: "Insomma, voi umani avete modificato il paesaggio per adeguarlo ai vostri comodi, dimenticando che non è solo vostro!!!
Risponde il ragazzo: "Gli uomini fanno questo non per danneggiare voi, ma per esigenze sia economiche sia... "umane"!!!
Confidatemi questi pensieri, lo vidi correre verso il Santuario della Madonna e scomparire...non ho mai saputo se sia riuscito a tornare al Parco di Donnortei o se qualche bracconiere gli abbia sparato!!
N.P.
La parola all'aquila reale:
Un tempo abitava i nostri boschi e le alte vette, insieme al grifone, al gipeto...ora non vi nidifica più...sono venute meno le condizioni di sicurezza...
"Non nidifico più nel vostro bosco perché c'è ancora gente che vorrebbe uccidermi ...un tempo ero perseguitata dagli allevatori perché arrecavo danno al bestiame...ora mi lasciano più tranquilla, perché si sono accorti che ho cambiato abitudini: non mi cibo più di ciò che uccido direttamente io, ma ho imparato a nutrirmi delle carogne che, ogni tanto, rimangono abbandonate sul terreno...nonostante ciò, c'è sempre qualcuno che non resiste alla tentazione di darmi una fucilata! Per questo nidifico in luoghi più sicuri per i miei aquilotti...
P.S.

Commenti (1)

  • il 30/04/2020
    M. A. C. - sarule
    ha commentato:

    I ragazzi con i loro racconti hanno fatto parlare gli animali ma in queste parole c'è tutta la loro anima,i loro pensieri e le loro preoccupazioni per questa "Casa Mondo"che si é trasformata e continua a farlo in un modo sempre più vertiginoso.
    Sono rimasti sbalorditi dai racconti degli anziani nel sapere che l'ambiente che li circonda,pur essendo ancora bello e suggestivo,era la casa di animali che ora loro vedono nei documentari o in qualche area protetta;tutto questo ha suscitato in loro rabbia,desiderio e curiosità di conoscere e forse ha alimentato in loro la voglia di occuparsi, in prima persona,di questo "malato "che è l'ambiente. La simpatia che già provavano per quella ragazzina, che a loro sembrava un pò impacciata ma allo stesso tempo determinata,Greta Thunberg ,è cresciuta di giorno in giorno e io credo che oggi quasi tutti desiderano essere degli eroi per l'ambiente ma sicuramente fanno con più entusiasmo tutte quelle buone pratiche utili per il rispetto della nostra natura.
    Prof.ssa M.C.