La nostra lettera al Prefetto

  • Pubblicato il 19/06/2020
  • da M. C. - Porto Viro (Rovigo)

Buongiorno, signor Prefetto,
siamo gli alunni della classe 1 A della scuola secondaria di primo grado “San Domenico Savio” di Porto Viro, quegli stessi alunni che hanno avuto l’onore, il 4 febbraio, di “essere invitati a colazione da lei” per intervistarla in merito alle problematiche riguardanti il Delta del Po.
Quando siamo usciti dal Palazzo del Governo di via Celio, eravamo davvero sereni: avevamo capito che, così come quando ci sentiamo protetti perché siamo con i nostri genitori, allo stesso modo, anche lo Stato veglia sui propri cittadini, tutelandoli e garantendo la loro sicurezza.
A febbraio, l’incubo del coronavirus sembrava una minaccia troppo lontana per poterci preoccupare. Eppure, in pochi giorni la situazione è precipitata e noi siamo stati costretti all'isolamento sociale. A distanza, abbiamo continuato a seguire il suo operato, fiduciosi del fatto che lei avrebbe fronteggiato con la sua solita fermezza anche questa emergenza e avrebbe vigilato sulla nostra salute.
Dal canto nostro, abbiamo imparato che le regole dovevano essere rispettate, che la didattica poteva avvenire solo “a distanza”, insomma, ci siamo trovati catapultati in una nuova dimensione e l’abbiamo affrontata, alla grande anche.
Abbiamo imparato a utilizzare la piattaforma per le videolezioni in streaming, a comunicare tramite mail, chat, blog. Abbiamo sfruttato tutti i device che giravano per le nostre case: computer, tablet, cellulare,e anche la scuola ci è venuta in aiuto offrendoci i suoi pc. Abbiamo perfino evidenziato il positivo di questa assurda situazione, riconoscendo che le nostre competenze digitali sono decisamente aumentate.
Eppure… non è facile non pensare a quello che avremmo realizzato proprio in questi giorni, se questa emergenza sanitaria non ci avesse colpiti. Il nostro “viaggio sentimentale”, quello spettacolo teatrale che già avevamo programmato, si sarebbe concretizzato e noi, alunni-cantastorie, avremmo accompagnato gli spettatori all'interno dell’area dunosa di Porto Viro e avremmo rievocato miti e modi di dire. Ad applaudirci ci sarebbero stati gli insegnanti, i genitori, magari anche lei, signor Prefetto, che avevamo già pensato di invitare.
In cuor nostro sappiamo benissimo che i nostri progetti hanno subito solo una stasi e che, non appena possibile, li riprenderemo con ancora più entusiasmo. Intanto, però, non ci siamo rassegnati all'inattività e abbiamo voluto lo stesso darci da fare, organizzando una rappresentazione teatrale semi-seria… a distanza! Non è stato facile, ma abbiamo provato a rappresentare il mito di Fetonte, pur rimanendo ognuno nella propria casa.
Questa nostra lettera è per ringraziare lei, rappresentante del Governo, per aver tutelato la nostra salute e per averci permesso, a poco a poco, di riprendere in mano i nostri sogni.
E, visto che non abbiamo potuto realizzare il nostro “viaggio sentimentale”, le offriamo un posto d’onore per il nostro spettacolo virtuale:

https://youtu.be/MImoI-yRD_w

Con grande riconoscenza,
gli alunni e gli insegnanti della classe 1 A

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