Oltre la disabilità. Quando l’handicap è indotto.

  • Pubblicato il 14/03/2022
  • da M. C. - Porto Viro (Rovigo)

Oggi a scuola abbiamo letto alcune pagine tratte dal libro di Claudio Imprudente Una vita imprudente.
Claudio Imprudente è un giornalista e scrittore diversabile; è presidente del Centro Documentazione Handicap di Bologna e direttore editoriale della rivista HP Accaparlante. Affetto fin dalla nascita da tetraparesi spastica, comunica con l’ausilio di una tavoletta di plexiglas trasparente.
Le sue pagine ironiche rappresentano una provocazione per i normodotati gravi (così definisce i normali), che non sanno andare oltre la loro ristretta visuale; allo stesso tempo, stimola e provoca anche i diversabili affinché trovino il coraggio di rendersi più visibili e protagonisti.
Abbiamo inoltre riflettuto sul significato delle parole menomazione, disabilità e handicap. Abbiamo imparato che la parola handicap significa svantaggio. Ma la condizione di svantaggio, derivante da un handicap connaturato, spesso è aggravata da un handicap definito indotto, generato da azioni dell’uomo che riducono l'autonomia della persona.
Ci siamo chiesti cosa possiamo fare noi per evitare di indurre handicap nelle persone che conosciamo, abbiamo anche riflettuto sulle nostre abilità e dis-abilità. Infine, ci siamo interrogati su cosa sia per noi la felicità e ci siamo chiesti se anche un diversabile possa essere felice.

https://youtu.be/Tfx-edqwqwY

Commenti (10)

  • il 05/04/2022
    A. B. - Licodia Eubea(CT)
    ha commentato:

    Secondo me, svolgere questa attività in classe, stimola a coinvolgere coloro che hanno qualche difficoltà e che per non essere giudicati preferiscono allontanarsi. In questo racconto Claudio, non fa altro altro che incoraggiare questi ragazzi a rendere la loro una vita stupenda e migliorarla in qualche modo con il supporto di chi riesce a comprenderli.

  • il 28/03/2022
    M. Z. - Porto Viro
    ha commentato:

    Pensate davvero che una persona diversabile ,ritenuta da tutti "difettosa" , nel vedere che le persone non la accolgono, sia felice? Certo,credo che sia meglio soli che mal accompagnati . Ma pensate come sarebbe bello il mondo se considerassimo finalmente il diverso come una ricchezza e non più come uno sbaglio . Avremmo tutti il coraggio di mostrarci per quelli che siamo , senza avere paura di essere giudicati .

  • il 25/03/2022
    T. B. - Porto viro (RO)
    ha commentato:

    I genitori di Claudio inizialmente si sentivano in colpa, si attribuivano la responsabilità della sua disabilità. Al mare, i genitori degli altri bambini richiamavano i loro figli perché avevano paura della sua diversità. Ma i genitori non mollavano e, anche la sera, lo accompagnavano a mangiare il gelato. Claudio ci ha insegnato che la felicità non equivale ad essere ricchi, nè ad avere tutti e cinque i sensi: la felicità sta nelle piccole cose di ogni giorno.

  • il 25/03/2022
    R. C. - Porto viro
    ha commentato:

    A differenza di oggi, 60 anni fa chi era "diverso" veniva escluso , come Claudio al mare in vacanza . Quando i suoi genitori lo mettevano assieme ai bambini, dopo neanche 5 minuti tutti si allontanavano con scuse banali . Credo che tutti nutrissero molti pregiudizi nei confronti dei diversi . ma ora secondo me, ora le cose sono migliorate .

  • il 22/03/2022
    M. D. - Porto Viro
    ha commentato:

    I genitori di Claudio si comportano ignorando la gente attorno e prestano "attenzione" a Claudio, per aiutarlo a mangiare...
    Mi sembra che oggi l'atteggiamento della gente sia cambiato, per esempio se un diversabile ora si reca in spiaggia, nessuno scappa.
    Secondo me, non esiste una persona normale e una anormale, ognuno può essere come vuole.

  • il 22/03/2022
    F. G. - Porto Viro
    ha commentato:

    La differenza tra normale e diversabile non esiste perché nessuno decide chi è normale e diversabile.
    Al mare, alla vista di Claudio, tutti vanno via e lo giudicano sottovoce perché è "diverso".
    I genitori di Claudio cercano di integrare il figlio senza mai arrendersi.
    Secondo me tutti possono essere felici perché tutti possono fare quello che vogliono, magari in un modo diverso dal nostro ma lo fanno lo stesso.

  • il 21/03/2022
    T. B. - Porto viro (RO)
    ha commentato:

    Questa mattina abbiamo svolto un lavoro diverso dal solito: abbiamo parlato di Claudio Imprudente, della sua vita e dopo abbiamo parlato della disabilità e dei problemi che possa affliggere una persona disabile.
    Secondo me è brutto quando gli altri ti fanno sentire diverso, però ritengo che puoi vivere lo stesso una vita molto molto felice e bella.
    A me ha colpito tanto ciò che ha detto Claudio, ossia che per lui la felicità sono la famiglia , l' amicizia, l' amore, non essere ricchi e questo mi ha fatto riflettere perchè esiste ancota tanta gente che non sa cosa vuol dire la parola felicità.

  • il 21/03/2022
    D. A. F. - Porto Viro
    ha commentato:

    Le persone,alla vista di Claudio,richiamano i propri figli perchè è diverso,trovando delle scuse.I genitori di Claudio impongono la sua presenza perchè,alla fine,è un ragazzo come gli altri.A distanza di 50 anni, la popolazione non giudica più le persone disabili,ma le ritiene persone normali.Per me la felicità è star bene con qualcuno, in generale con la mia famiglia e i miei amici.Io concordo pienamente con le idee dell' autore.

  • il 21/03/2022
    D. A. F. - Porto Viro
    ha commentato:

    Secnddo me un concetto di normale o anormale non esiste perchè in fondo siamo tutti uguali, non era proprio così negli anni '60 quando le famiglie presenti in spiaggia ,alla vista di Claudio , reagivano allontanandosi trovando varie scuse. Normalmente i genitori di Claudio erano tristi nel vedere il loro figlio da solo senza alcun ragazzo intorno a giocare con lui, allora essi reagivano portando Claudio da dei ragazzi cercando di farlo relazionare, anche se con risultati negativi. Claudio in futuro scriverà un autobiografia in cui racconta la sua vita ed arrivati ad un certo punto del testo chiede se anche un ragazzo diversabile può essere felice. Per me siamo tutti uguali, non esiste qualcuno che può essere diverso, tutti possiamo essere felici, al massimo possiamo essere felici in manera diversa , per esempio per me la felicità è quando si sta bene con qualcuno o con se stessi.

  • il 15/03/2022
    F. G. - Porto Viro
    ha commentato:

    Durante la scorsa lezione di antologia, abbiamo parlato di disabilità e la professoressa ci ha raccontato di uno scrittore: Claudio Imprudente. Quando era piccolo e andava al mare, i bambini non lo volevano per la sua strana faccia e perchè, quando mangiava, sbavava tutto. Claudio nel suo libro parla di felicità, ma felice non è solo una persona ricca perchè chi è diverso non è escluso dalla felicità, perchè una persona diversabile può essere più felice di una persona normale. L'autore crede che anche una persona diversabile possa essere felice e io condivido questa idea. Claudio poi nel suo libro parla di persone diversabili e normali. Io penso che una persona diversabile, malgrado presenti una limitazione o perdita della capacità di compiere un'attività, possa essere considerata una persona "normale" in quanto non ha paura, è aperta e curiosa e riesce a guardare con serenità ed attenzione il mondo che la circonda