Sconfiggere la povertà educativa: una sfida da compiere
- Pubblicato il 03/01/2023
- da R. B. - Roma
La prima causa della povertà educativa è la povertà economica: la deprivazione materiale, infatti, alimenta continuamente l’inaccessibilità scolastica e culturale, con conseguenze disastrose - oggi più che mai - non solo a livello individuale, ma anche a livello economico e sociale.
Lo scorso anno l'Istat ha lanciato l'allarme per la povertà nel nostro Paese ai massimi storici: le famiglie in povertà assoluta sono risultate 1 milione 960mila (pari a 5.571.000 persone, ossia il 9,4% della popolazione residente). L’incidenza si conferma più alta nel Mezzogiorno (il 10%, dal 9,4% del 2020).
Nel contempo è cresciuto anche il peso della povertà educativa: la percentuale media di chi possiede al massimo la licenza media è passata dal 57,1% è al 69,7%, gruppo in cui si contano anche persone analfabete, senza alcun titolo di studio o con la sola licenza elementare. I dati arrivano rispettivamente a toccare l’84,7% e il 75% per le regioni insulari e del sud. (Fonte: Caritas, Rapporto su povertà ed esclusione sociale in Italia, 2022).
Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza punta ad intervenire, con 220 milioni di euro, proprio nel contrasto alla povertà educativa minorile, realizzando interventi socio-educativi che riguarderanno i bambini 0-6 anni, per ampliare e potenziare i loro servizi di cura e le fasce 5-10 e 11-17 anni per il miglioramento dell’offerta educativa, con l'obiettivo di contrastare la dispersione scolastica e prevenire le forme di disagio sociale.
Qual è la situazione nel nostro Municipio? Quali sono le maggiori criticità? E quali sono gli interventi in programma per sconfiggere la povertà educativa? (b.r.)
Commenti (3)
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il 09/03/2023
G. G. - Roma
ha commentato:Andare a scuola deve essere il primo piacere di un ragazzo perché andando a scuola, ogni giorno potrai imparare nuove cose. Però molti ragazzi non possono andarci perché non hanno molti soldi, infatti Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza deve intervenire dando dei soldi a queste famiglie che sono in difficoltà per far avere l’opportunità a tutti i bambini di poter andare a scuola
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il 01/03/2023
V. D. M. - Roma
ha commentato:La possibilità di andare a scuola è veramente importante per noi ragazzi perché oltre a formarci culturalmente ci aiuta ad avere un' educazione maggiore. Infatti andando a scuola abbiamo in molti casi bisogno di relazionarci con gli altri come ad esempio per svolgere lavori di gruppo oppure semplicemente saper stare insieme, inoltre stando insieme bisogna avere delle regole che se in alcuni casi non vengono rispettate ci aiutano a capire i nostri sbagli così da non ripeterli più. Saper relazionarsi con gli altri è molto utile anche in molte circostanze della nostra vita e credo che se non ci fosse la scuola le persone non saprebbero più cosa vuol dire stabilire un legame senza usare il telefono.
Il cellulare è una grande distrazione, soprattutto per i ragazzi, infatti solo con quello si perde molto tempo che si potrebbe passare tra amici o in compagnia di qualcuno.
Inoltre una delle regole più importanti per relazionarsi con compagni e docenti, in futuro con colleghi, è il rispetto infatti a scuola bisogna portare rispetto per tutto e tutti che è alla base delle regole per stare con qualsiasi persona o gruppo di persone in qualsiasi occasione.
Avere rispetto degli altri ci porta ad essere persone educate ed è proprio a questo che serve la scuola, oltre che a imparare.
Sono molto contenta che lo stato sti investendo dei soldi per diminuire la povertà educativa perchè è un grande problema che va risolto. -
il 22/01/2023
E. D. F. - Roma
ha commentato:Noi alunni in realtà odiamo andare a scuola, ma non sappiamo quanto siamo fortunati.
Con questa riflessione capisco che non tutti possono usufruire dell’istruzione per avere un futuro brillante. Con questa mancanza di istruzione si ha anche una mancanza di educazione, per esempio riguardo all’uso della lingua italiana in diverse circostanze.
Spero che questi problemi un giorno non ci saranno più.