La sottile linea di confine
- Pubblicato il 14/02/2023
- da C. S. - Bozzolo (Mantova)
Cogliamo l’occasione di alcuni spunti dati dalla cronaca di questi ultimi giorni, di cui posto alcuni stralci, per riflettere da un’altra angolazione sulla responsabilità del singolo, attraverso le azioni e le scelte che compie, per costruire una comunità ecologica, sostenibile, di cui ciascuno si prenda cura.
“Un cantante di 20 anni, Blanco, non ricevendo nelle sue cuffie la musica per la sua esibizione inizia a calciare fiori e a calciare parti della scenografia. Non è solo un isolato gesto di stizza, ma qualcosa di molto più potente. C’è violenza, rabbia come se vi fosse stata lesa maestà e non un banale guasto tecnico. Se la prende con il lavoro di tante persone. Ogni parola e gesto in quel luogo diventano virali, a maggior ragione se sono i giovani a guardare e a prendere nota. (...) Anche perché in tante famiglie quella violenza è quotidianità: se passa l’idea che «si può perché l’hanno fatto anche a Sanremo» si rischia di seminare grandine. (Paolo Crepet. “Il Messaggero”, 9/02/23).
(…) Il vaffa di Blanco all’istituzione; la maleducazione; questi giovani che non hanno il senso del contesto; questi ragazzini che si sfogano (…). Esagerare, però, non significa sbagliare, almeno non sempre. Incriminare un’esagerazione è oppressivo. D’altro canto, tornando al caso specifico, incriminare Blanco rischia di essere esagerato. Ha sbagliato? Sì, ma che importa? Importa la condanna o importa guardare cosa mostra un errore? Ha fatto assai meno dei ragazzi che hanno imbrattato il Senato per salvare l’ambiente. È sempre grave quando un ragazzo fa qualcosa di troppo. Non è vero? Certo, sono due cose diverse, hanno ragioni diverse, ma il punto di questa discussione è la nostra reazione, il suo perbenismo. (…) Ha esagerato. Non è questo un artista? È stata una scena inopportuna: è vero. Niente è peggiore di un uomo, giovane o vecchio che sia, che fa rumore senza motivo. Woody Allen dice: al MoMa troverai sempre qualcuno disposto a chiamare arte anche uno che a un certo punto si alza e vomita. Blanco, però, ha fatto qualcosa di sfacciatamente insensato, irritante, ma non di sfacciatamente brutto. L’Ariston, naturalmente, non è il MoMa. L’Ariston è un parlamento, gli autori di Sanremo lo sanno, e sanno che il pubblico ogni anno pretende che alzi la staccionata, ma non l’asticella: tutti vogliamo che faccia entrare il nuovo, a patto che si comporti da vecchio. Può darsi che sia giusto, ma allora stabiliamolo: a Sanremo si va in tight, non si sfasciano chitarre, e per piacere nessuno torca un petalo a una gerbera. Stabiliamo che Sanremo è una recita. (…) (Simonetta Sciandivasci. “La Stampa”, 8/02/23).
(…) L'hanno fatto per un brutto voto preso a scuola o, forse, per gioco. Quale sia la motivazione delle due, in otto minorenni hanno devastato la loro scuola: una scuola media di Guidonia Montecelio. E l'hanno fatto non riflettendo che le migliaia di euro di danni sarebbero ricaduti su tutti i compagni. Materiale didattico perso, porte sfondate, aule devastate. (Romina Marceca. “La Repubblica”, 10/02/23).
Commenti (22)
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il 22/02/2023
A. C. - Bozzolo
ha commentato:Un ragazzo di 20 anni che butta al vento il lavoro di tante persone che hanno sistemato i fiori come decorazione, e non certo per essere distrutte da un giovane cantante pop senza autocontrollo, lo trovo ingiustificabile. Per non parlare poi della figura che ha fatto davanti alle famiglie italiane e dell’esempio che ha dato a tantissimi ragazzi. Proprio un bell’esempio! Come anche il gruppo di ragazzi che per un brutto voto a scuola hanno deciso di vendicarsi, rovinando e distruggendo materiale scolastico e aule. L’articolo 29 comma 1 della Dichiarazione dei Diritti Umani dice esplicitamente che ognuno ha dei doveri verso la comunità, ma siamo ancora lontani.
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il 21/02/2023
E. B. - bozzolo
ha commentato:Queste nostre riflessioni possono sembrare una sorta di divagazione rispetto alla strada maestra tracciata in questa attività. In realtà, credo possano ben dire, seppur nelle loro differenti declinazioni, quanto il tema della responsabilità individuale e del senso di comunità che deve caratterizzare ogni nostro atto siano aspetti pregnanti dell'attualità tutta. Famosi o meno, sotto i riflettori in mondovisione o nel buio di una scuola deserta, in piena notte, nel momento in cui reagiamo con violenza e distruzione ad una mancata conferma, ad un esito indesiderato, mostriamo tutta la nostra distanza rispetto al percepirci come parte di un tutto, anelli di una catena fatta di diritti e di responsabilità, di dare e di avere. Certo, come giustamente (e molto acutamente), la giornalista fa notare nel suo approfondimento, dietro ogni crepa che simili episodi svelano c'è il vuoto di stimoli, di limiti, di opportunità che di questi episodi stessi è la drammatica premessa. E c'è l'ipocrisia di chi prima crea un mondo così e poi lo crocifigge. L'esagerazione ingiustificabile di un ragazzo diventa così occasione per allestire un processo grossolano, ma non certo lo spunto per una riconsiderazione di ciò che va definitivamente rammendato nel nostro presente. Un presente povero di allenatori, di sfide percepite come occasioni da cogliere, di esperienze per le quali faticare e da cui uscire rafforzati. Tutto è veloce, immediato. Tutto va soddisfatto in quanto l'attesa è già essa stessa una sofferenza. Facile, allora, sbarellare, rovinare tutto, come fa il bambino piccolo quando il gioco non va secondo i suoi piani. Le due notizie postate assomigliano terribilmente, nei contorni del loro trito copione, a ciò che da tempo accade nel nostro territorio. Fossimo a Sanremo, forse anche gli autori delle scorrribande bozzolesi avrebbero il loro quarto d'ora di riflessione mediatica, con tanto di dura reprimenda o di (apparente) giustificazione. Ma, come invita Paolo Crepet a cogliere, ognuno di noi è inannzitutto se stesso, e in quanto tale deve rendere conto di ciò che è e delle azioni che compie. Credo che il senso di questi due spunti porti a riflettere sull'importanza del saperci guardare anche dall'esterno, con gli occhi di un noi più ampio, collettivo, complesso. E, in nome di quell'immagine che ci racconta, avere la forza di assomigliare alla nostra parte più bella, difenderla con convinzione, prendercene cura. Il nostro territorio, così come la nostra vita, ci deve rappresentare come uno specchio senza aloni.
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il 21/02/2023
A. C. - Bozzolo (MN)
ha commentato:Se potessi riassumere in una parola questi gesti direi rabbia. Anche se a tutti può capitare di provare questa emozione, i protagonisti di questi episodi hanno dimostrato mancanza di autocontrollo, irresponsabilità ed egoismo. Se ogni individuo ha dei doveri verso la comunità, tutti, prima di fare qualcosa, dovremmo pensare, riflettere e valutare la ricaduta delle nostre azioni sugli altri.
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il 20/02/2023
C. C. - Bozzolo (MN)
ha commentato:Il gesto di Blanco è certamente condannabile sotto diversi aspetti, sia perché compiuto da un personaggio pubblico in occasione di uno spettacolo trasmesso in Eurovisione, sia perché quasi approvato dai responsabili e dalla produzione, che inizialmente ha quasi accolto piacevolmente l’accaduto, lasciando passare il messaggio che il gesto potesse avere una qualche giustificazione. Ha lasciato senza parole quella frustrazione rivolta rabbiosamente verso i fiori, nella città dei fiori, da sempre simbolo di devozione, ammirazione, bellezza e perfezione. Quel cantante non ha provocato tanto un danno economico, che in questo caso non viene quasi considerato, ma un danno di portata ben superiore, per il significato di estremo disprezzo che ha assunto di fronte al lavoro di molte persone e per il fatto che sia rimasto quasi impunito. Quindi, come si può sperare che i giovani possano cogliere insegnamenti e riflettere sui loro errori, quando anche chi dovrebbe dare l’esempio pare vacillare?
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il 20/02/2023
C. P. - Bozzolo (mn)
ha commentato:Secondo me, la delusione dei giovani rispetto alle loro aspettative li porta a compiere atti insensati, maleducati e irrispettosi sia verso l’ambiente sia verso se stessi. Come Blanco che, con la scusa “non sentivo più dall’auricolare e ho pensato di divertirmi lo stesso”, ha distrutto centinaia di rose sul palco del teatro Ariston di Sanremo e, pur sapendo di essere un esempio per i ragazzi ha trasmesso rabbia e irresponsabilità. Anche i ragazzi che hanno danneggiato la loro scuola per un brutto voto non hanno pensato alle loro responsabilità: il danno è andato a scapito di tutti.
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il 20/02/2023
A. R. - Bozzolo (Mn)
ha commentato:Blanco è la punta di un iceberg. Dietro di lui c’è una società che lo tratta da marionetta. Dietro il palco gli avevano detto di “calciare le rose, ma con gentilezza", come dice Crepet, uno psichiatra. Lui ha eseguito gli ordini, ma con un pizzico di esagerazione. Ha tentato anche di scusarsi, ma questo non cambia la sua azione e il suo comportamento, senza contare la maleducazione. Può essere che l’abbia fatto per la troppa pressione, ma ormai c’è abituato. Potrebbe anche essere che l’abbia fatto per attirare più attenzione, non ne avrebbe avuto bisogno, ma c’è riuscito. Un’altra spiegazione possibile è che si sia sfogato per una situazione familiare problematica. La sua emozione è stata di furore, e, successivamente, di libertà, ma troppa libertà. Per quanto riguarda il gruppo di ragazzi, un brutto voto non è bello, soprattutto se non meritato, ma anche se non è meritato, bisogna accettarlo. Se non viene accettato, non è un buon motivo per distruggere una scuola. Questo è un altro atto di vandalismo e in questo periodo ne vediamo molti. Credo che volessero attirare l’attenzione, un po’ come Blanco. La giornalista Sciandivasci cita il MoMa, un museo di New york, dove c’è sempre qualcuno disposto a chiamare arte qualsiasi cosa, ma all’Ariston non si può dire che l’eliminazione dei fiori durante un’esibizione sia arte. Certo, Blanco rimane un artista, ma sarà ricordato per quello che ha distrutto i fiori a Sanremo, non per colui che lo scorso anno ha vinto il festival.
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il 20/02/2023
A. C. - Bozzolo (MN)
ha commentato:L’atto compiuto da Blanco è ingiustificabile perché un personaggio così deve essere consapevole del fatto che per tantissimi ragazzi è un punto di riferimento. Lo stesso è stato per i ragazzi che per una valutazione negativa hanno distrutto la scuola. Forse si tratta di persone frustrate, deluse e arrabbiate. Tutti dovrebbero imparare ad avere maggior autocontrollo, contegno e ammettere di aver sbagliato, accettando i richiami e assumendosi le proprie responsabilità. La ricaduta sulla comunità sarebbe sicuramente positiva.
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il 19/02/2023
N. T. - Bozzolo (MN)
ha commentato:Credo che questi due avvenimenti possano essere messi sullo stesso piano nonostante siano avvenuti in ambienti completamente diversi perché da una parte c’è un cantante ammirato da molti giovani e dall’altra dei ragazzi che per un brutto voto distruggono la scuola per vendicarsi. Questi due avvenimenti sono sullo stesso piano perché ci sono due atti vandalici e mancanze di rispetto. Blanco, il cantante ammirato da molti, oltre a cantare fa anche il giardiniere. Nel festival di Sanremo, invece di esibirsi, visto che non gli andava l'auricolare, ha cominciato a dare calci e spaccare fiori. Il pubblico durante la performance ha cominciato giustamente a fischiarlo. Il fatto più grave, però, è il conduttore che ha detto che era tutto preparato come se il vandalismo avesse più importanza della musica. Dall’altra parte, invece, ci sono ragazzi che hanno preso un brutto voto in una verifica e di conseguenza spaccano la scuola. Tutto nasce da qualcosa che non va: l'auricolare e il brutto voto. Forse per attirare l'attenzione della gente questi ragazzi scelgono la violenza. Anche nel nostro piccolo paese avvengono fatti simili a quelli che abbiamo letto sui giornali: cosa potremmo fare noi di concreto? Forse potremmo cominciare a farci avanti e parlare a nome di tutti perché siamo stanchi di avere paura di camminare nelle vie del nostro paese serenamente. Dobbiamo farci forza l’un l’altro e affrontarli.
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il 19/02/2023
G. T. - Bozzolo (MN)
ha commentato:Leggere di Blanco e le sue scenate a Sanremo e del gruppo di ragazzi che compiono degli atti vandalici nella loro scuola a causa di un brutto voto, mi porta a pensare a noi e al nostro contesto. Purtroppo, la realtà che vediamo descritta dai giornali non è molto distante dalla nostra perché anche per le vie del nostro paese girano ragazzi non molto raccomandabili che hanno già compiuto atti vandalici. Il nostro compito è far sentire la nostra voce, facendo capire alle autorità ma anche ai cittadini che quando usciamo da soli per il paese abbiamo paura e per colpa di questi ragazzi non riusciamo a frequentare alcuni luoghi… Noi potremmo essere molto incisivi in una piccola comunità come il nostro paese se solo tutti capissero che cosa stiamo provando… Solo attraverso questo riusciremo insieme a modellare il nostro futuro.
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il 19/02/2023
G. S. - Bozzolo
ha commentato:Blanco, pur avendo una grande responsabilità verso il pubblico, perché i suoi gesti potrebbero essere emulati, soprattutto dai suoi fan, ha compiuto un atto violento, che va al di fuori del problema tecnico dell'audio. Il suo gesto, oltre ad aver creato problemi alla serata musicale, potrebbe anche crearne a molti ragazzi fragili che decidessero di imitarlo. Le persone famose hanno una responsabilità, devono cercare di essere di esempio agli altri. Anche i genitori devono fare la stessa cosa, altrimenti i futuri adulti avranno il medesimo comportamento, con risvolti negativi sulla comunità. Stesse conseguenze per l'atto vandalico compiuto degli studenti nella scuola di Guidonia Montecelio.
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il 18/02/2023
R. B. - Bozzolo (MN)
ha commentato:Un ragazzo di vent’anni dovrebbe già essere responsabile e consapevole delle proprie azioni. Non ha avuto un minimo accenno di autocontrollo, oltre al fatto di aver creato questa messinscena per una ragione infantile. È questo un artista? Un vero artista deve lasciare il segno solo attraverso la sua voce e alle sue canzoni, non deve aver bisogno di scatenare un putiferio per attirare l’attenzione. Credo che sia stato precedentemente preparato un copione che Blanco ha messo in pratica, ma esagerando. La preoccupazione di alcune persone è che i giovani possano prendere esempio da questo fatto. Il gruppo di ragazzi minorenni ha danneggiato materiale tecnologico della loro scuola per ragioni ancora più immature: probabilmente per un brutto voto o per gioco. Non hanno ottenuto ciò che si aspettavano e per loro questa è stata una ragione valida. Ma è tutta loro la colpa? Oppure tutti gli articoli, le notizie, i programmi televisivi che parlano solo ed esclusivamente di questi fatti sono l’obiettivo di chi li scatena? In parte è anche colpa degli spettatori, che parlano degli avvenimenti non per divulgare e riflettere sulla notizia ma per fare polemica.
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il 17/02/2023
H. C. - bozzolo (MN)
ha commentato:Tutto per sfogare la propria rabbia. Ma non è certo il modo adatto.
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il 17/02/2023
R. E. B. - Bozzolo
ha commentato:Secondo me sono tutti ragazzi frustrati. Blanco si è "sfogato" con un atteggiamento irrispettoso verso le cose che aveva intorno, rovinando quello che era stato organizzato. I ragazzi, per un brutto voto, hanno rovinato la scuola, forse per vendetta, per rabbia. Come succede spesso nel nostro paese, sono comportamenti che non aiutano a costruire una vera comunità.
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il 17/02/2023
F. S. - bozzolo(MN)
ha commentato:La parola che accomuna i due episodi credo sia frustrazione. Nel caso di Blanco la frustrazione per un auricolare rotto è stata sfogata sulla scenografia; nel caso del gruppo di ragazzi, la frustrazione per un brutto voto si è scagliata sul materiale della loro scuola, distruggendolo. Spesso la giustificazione a questi atti vandalici è la voglia di divertirsi. Infatti, Blanco dopo la sua esibizione si è giustificato col fatto di essersi voluto divertire e successivamente ha scritto un post di scuse dove ha detto di “essere fatto così”. In realtà queste persone, secondo me, non hanno il coraggio di affrontare i problemi in modo civile e preferiscono mettersi in mostra sfogando la loro rabbia. Lamentarsi è molto facile, impegnarsi per risolvere i problemi richiede dedizione e sacrificio. Per una società rispettosa e davvero felice non abbiamo bisogno di questi esempi.
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il 17/02/2023
A. A. - Bozzolo (MN)
ha commentato:ha commentato:
Il gesto di Blanco è stato maleducato, ma soprattutto il gesto di una persona irresponsabile, che per una sciocchezza come quella di non sentire correttamente l’audio distrugge tutta la scenografia, mandando in fumo il lavoro di tante persone. Blanco, pensando di essere onnipotente, ha mandato un messaggio non positivo ai giovani; la rabbia che ha mostrato durante il festival è già fin troppo presente tra i più giovani, non ce n’era proprio bisogno. Nella vita è difficile dire di aver sbagliato, perché vuol dire che non aver svolto bene il proprio compito. Sui giornali, in prima pagina, per qualche giorno si è parlato solo di questo. Forse l'obiettivo era proprio quello di finire sulle prime pagine. Ma sappiamo che a Blanco è stato chiesto di distruggere i fiori (ma non con tutta quella rabbia), quindi, lui forse è soltanto una vittima, o meglio una pedina di una società senza autocontrollo che è disposta a tutto. I ragazzi che hanno danneggiato la loro scuola l’hanno fatto a seguito di un brutto voto, come se la soluzione a tutti i problemi fosse la distruzione. Credo che il problema sia dovuto a non essere abituati a dei no, ad essere troppo viziati. Sono fatti che sottolineano l’irresponsabilità delle persone, incapaci di autocontrollo e di avere il senso del limite, senza saper distinguere ciò che è giusto da ciò che è sbagliato. In questo modo non solo si distruggono cose ma anche il futuro di tutti. -
il 17/02/2023
M. B. - Bozzolo (MN)
ha commentato:Nei due spunti c’è un aspetto comune, la frustrazione. Emerge la rabbia per non aver ottenuto ciò che avrebbero voluto ottenere: bei voti senza merito e probabilmente senza aver lavorato; perfezione nell’esibizione sul palco di Sanremo senza tener conto della possibilità di un inconveniente. Esempi da non seguire. Per costruire una comunità in cui ognuno si possa esprimere liberamente occorre saper compiere un passo indietro.
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il 16/02/2023
T. N. - Bozzolo (MN)
ha commentato:Secondo me, nonostante Blanco abbia fatto un gesto irrispettoso, che meritava di essere condannato, nessuno ha avuto il coraggio di punirlo, molte persone l’hanno protetto giustificandolo in quanto molto giovane. Tuttavia, lui dovrebbe essere un esempio per noi ragazzi, e per questo dovrebbe essere punito in modo giusto. Invece, i ragazzi di una scuola che hanno commesso un atto vandalico costato migliaia di euro, sono stati giustamente puniti; tuttavia, il loro gesto, che può essere paragonato a quello di Blanco, non ha avuto la stessa evidenza sulla stampa. La notizia di Blanco è stata riportata nelle prime pagine dei giornali, nonostante non fosse così importante come il terremoto in Turchia o la guerra in Ucraina. Ciò che hanno in comune questi fatti sono il non rispetto, l’inconsapevolezza, la maleducazione, ma anche la mancanza di responsabilità verso la comunità.
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il 15/02/2023
B. B. - Bozzolo(MN)
ha commentato:Secondo la mia opinione hanno messo in atto questo tipo di atti vandalici non per un brutto voto,ma per divertimento.
E sicuramente in questi otto ragazzi di mezzo c'è ne sono di più deboli di carattere che sono stati trascinati dai più forti.
Si renderanno conto quando cresceranno e per le conseguenze che subiranno,anche perché ci rimettono i genitori. -
il 15/02/2023
B. B. - Bozzolo(MN)
ha commentato:Secondo la mia opinione non è ammise per un ragazzo di vent'anni con successo che possa aver compiuto un gesto del genere solo per broblemi di audio.
Non ha avuto rispetto per il pubblico,colleghi e per un evento così importante come il festival di Sanremo.
Sono pienamente d'accordo con lo psicologo che la pensa al mio stesso modo.
Anche se il cantante si è scusato con tutti sui social,verrà perdonato ma spero che questo gesto gli servi di lezione.
Sperando abbia capito di aver sbagliato e andare avanti con la propria carriera,di avere altri successi. -
il 15/02/2023
E. F. - BOZZOLO (MN)
ha commentato:Chi è un artista? Colui che viene riconosciuto per un suo contributo in ambito creativo o uno che si caratterizza in negativo per risaltare ed essere notato? Viviamo in un mondo in cui l’egoismo è un fattore centrale, dove si fa di tutto per farsi pubblicità. Blanco ha abusato della sua popolarità ed ha voluto uscire dagli schemi, e se per caso avesse voluto trasmettere un messaggio, questo non è stato capito. Uscire dagli schemi non è automaticamente sbagliato, ma quando si manca di rispetto, lo è sempre. Le giustificazioni date dal cantante, dopo la sua oltraggiosa esibizione, hanno scandalizzato ancora di più il pubblico, per la superbia e l’arroganza dimostrate. Non abbiamo bisogno di questi esempi.
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il 14/02/2023
V. P. - Bozzolo
ha commentato:Da rimanere senza parole. Blanco ha avuto un comportamento maleducato e irrispettoso verso le persone che hanno lavorato per creare questo evento e per le persone che guardavano lo spettacolo. Anche se è stato fatto in televisione non è da prendere come esempio. Purtroppo, questi comportamenti li vediamo spesso, per alcuni è la quotidianità. Anche quei ragazzi che hanno distrutto la scuola solo perché hanno preso un brutto voto. Ma cosa pensano di fare comportandosi così? Sono ragazzi che non hanno autocontrollo. Comunque, comportarsi così per cose banali non ha senso. I problemi veri sono altri.
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il 14/02/2023
S. N. A. - Bozzolo (MN)
ha commentato:Blanco, un giovane viziato, che non si è mai posto il problema di sbagliare; “un perfetto maleducato”, lo giudica così il mondo, ma non ne ha il diritto, in quanto sarebbe contraddittorio chiedere all'artista di andare oltre l’ordinario, di attirare l’attenzione sul palco e poi condannarlo per aver seguito il copione. Quando non si ha un limite, non si è colpevoli per averlo superato. Ci aspettiamo troppo per un cantante di soli vent’anni, che non ha ancora un proprio limite, un proprio filo. Ragazzi che distruggono una scuola per un brutto voto, “mi aspettavo di più”, sarebbe la frase tipica. Tra sfogo e maleducazione il filo del limite viene “divorato”, e con esso il rispetto del prossimo, della comunità e di se stessi. Non avere rispetto per l’altro, significa non trovare un posto nella propria comunità, e questo, come dice il testo dell’art. 29 della Dichiarazione, non permette un pieno sviluppo della propria personalità.