Identità e dialogo nella Repubblica di Venezia e nell'Italia di oggi

  • Premio
  • Anno scolastico 2019-2020
  • Presentato da IC "Enrico Fermi", Romano di Lombardia (Bergamo)

Elaborato finale (video): "Identità e dialogo nella Repubblica di Venezia e nell'Italia di oggi"

Art. 18
Ogni individuo ha diritto alla libertà di pensiero, di coscienza e di religione; tale diritto include la libertà di cambiare di religione o di credo, e la libertà di manifestare, isolatamente o in comune, e sia in pubblico che in privato, la propria religione o il proprio credo  nell'insegnamento, nelle pratiche, nel culto e nell'osservanza dei riti.

Identità e dialogo nella Repubblica di Venezia e nell'Italia di oggi

Destinatari: Alunne e Alunni della classe Seconda A, scuola secondaria di primo grado IC "E. Fermi", Romano Partecipazione soggetti esterni: Senato-MIUR. Rappresentanti delle diverse religioni presenti sul territorio romanese; Associazione “Giovani senza confini”; Oratorio S. Pietro ai Cappuccini: Progetto “Coloriamo la città”; Amministrazione comunale di Romano di Lombardia. Finalità: - Far riflettere i ragazzi sulla Dichiarazione Universale dei Diritti Umani approvata dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite il 10 dicembre 1948 per far cogliere loro l’importanza dei valori in essa affermati. - Approfondire l’Art. 18 della Dichiarazione. - Verificare l’attuazione di detto articolo nel proprio territorio. - Formulare proposte volte ad assicurarne il rispetto. - Stabilire un dialogo a distanza, attraverso i canali informatici, tra Scuola e Senato della Repubblica - Creare, confrontandosi con la diverse realtà territoriali aperte al discorso interculturale e interreligioso, nuovi momenti di riflessione e dialogo capaci di arricchire vicendevolmente gli alunni protagonisti del progetto. - Contribuire allo sviluppo di una sensibilità aperta all’uomo, ai problemi del mondo, alla solidarietà, alla Pace Attività e Metodologie Dal 1428 Romano di Lombardia appartenne alla Repubblica di Venezia, città aperta, così come la storia racconta, all’incontro con le culture altre. Nella Romano “veneta” abitò anche la famiglia Agazzi, composta da commercianti che possedevano un fondaco a Costantinopoli. Ora, la Romano contemporanea si presenta come uno spaccato del mondo globalizzato: grazie ai flussi migratori degli ultimi anni registra la presenza di cittadini europei (Rumeni, Albanesi, Ucraini, Serbi, Bosniaci), africani (Marocchini, Senegalesi, Nigeriani, Ghanesi), asiatici (Pakistani, Indiani, Cinesi), corrispondenti al 21% della popolazione totale (circa 20.000 abitanti). Svariate sono le loro tradizioni e religioni. Nel tempo sono nate alcune iniziative di dialogo, ma il cammino è ancora lungo: purtroppo a volte la diversità è vista come una minaccia e non come una risorsa. Fasi di attuazione: 1. Studio della dalla Dichiarazione dei diritti umani e individuazione delle diverse comunità religiose presenti sul territorio; 2. Studio e ricerca della variegata dimensione storica e culturale del tema che si è deciso di affrontare (Esempi: la presenza degli ebrei a Venezia e nella pianura padana, l’Otello di Shakespeare, le feste tradizionali, ecc.) 3. Studio delle religioni e individuazione dei comportamenti, dei segni e delle differenze che sono diventati aspetti normali della quotidianità: concezione di Dio, simboli e oggetti che segnalano appartenenza, divieti alimentari, pratiche nell’abbigliamento, celebrazione delle feste, scansione del tempo, ecc. 4. Approfondimento del tema della festa: le feste religiose a Venezia, a Romano, per i cattolici, per gli ortodossi, per i musulmani, per i sikh, per gli ebrei. 5. Incontri con i rappresentanti delle religioni e delle associazioni che sul territorio si sono aperte al dialogo, perché, attraverso la conoscenza oltre che con lo studio, si promuova il rispetto e la curiosità nei confronti di coloro che praticano un’altra fede. 6. Realizzazione di un video della durata di tre minuti che illustri e documenti le tappe del percorso intrapreso dai ragazzi. Verifica Organizzazione di un evento in cui, con l’aiuto delle presentazioni PowerPoint che verranno realizzate, i ragazzi possano relazionare sulle varie religioni, sui loro testi sacri, sulle loro tradizioni, sulle loro feste, proponendo in quella sede anche musiche e danze eseguite dagli appartenenti ad alcuni gruppi religiosi locali. All’evento, che avrà luogo nella sala polifunzionale dell’Istituto “E. Fermi” nel mese di aprile 2020, saranno invitate le autorità politiche e religiose del territorio, oltre che i genitori e la cittadinanza.

  • 31 Marzo 2020
    T. P. - Romano di Lombardia (Bergamo)

    31 Marzo 2020 - Romano di Lombardia (Bergamo) Un messaggio di speranza

    Stamane ricordavo la mattina del 20 febbraio, quando, in una splendida giornata di sole, ci siamo recati nella chiesa che i Cattolici di Romano hanno donato agli Ortodossi. Lì dalle spiegazioni del Pope, padre Valentin, abbiamo imparato che ci sono …

  • 30 Marzo 2020
    T. P. - Romano di Lombardia (Bergamo)

    Da uno sguardo che rigenera alla promozione di un diritto umano.

    L'anno scorso con le ragazze e i ragazzi dell'odierna seconda A riflettemmo sugli obiettivi del millennio, analizzando alcuni problemi mondiali (clima, povertà, fame,...) e individuando poi un problema locale, che avremmo potuto contribuire a risolvere. Uno "sguardo attento" ci portò …

I ragazzi della seconda A dell’IC Fermi di Romano di Lombardia, appartengono a diverse etnie e a diverse religioni, ma non per questo sentono minacciata la loro identità personale e socioculturale perché la loro scuola, aperta al dialogo e alla cultura dell’incontro, non ha cancellato le differenze, anzi testimonia che si può dialogare solo a partire dall’identità. Questa dimensione interculturale e interreligiosa hanno voluto fosse raggiunta anche dagli abitanti della loro città, dove è presente un pluralismo culturale e religioso, davanti al quale hanno ritenuto necessario contribuire alla costruzione di una comunità aperta e solidale, divenendo testimoni del diritto di ognuno di professare la propria religione, diritto che alcuni adulti non vorrebbero riconoscere. Sono partiti dallo studio della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani approvata dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite il 10 dicembre 1948, approfondendo l’Art. 18 “Ogni individuo ha diritto alla libertà di pensiero, di coscienza e di religione; tale diritto include la libertà di cambiare di religione o di credo, e la libertà di manifestare, isolatamente o in comune, e sia in pubblico che in privato, la propria religione o il proprio credo nell’insegnamento, nelle pratiche, nel culto e nell’osservanza dei riti”. Dapprima con la docente di Italiano hanno studiato la storia della Serenissima, vero esempio di compatibilità civile, di contaminazioni ed influenze costanti, dove la curiosità per l’altro nella vita di tutti giorni, dai commerci, alle arti, passando per la scienza e la diplomazia ha portato magnifici frutti. Hanno scoperto la particolarità del ghetto veneziano, l’interessante legame della città con gli Armeni, lo speciale rapporto con il mondo islamico, ma anche le testimonianze della dominazione veneta nella loro città. Poi hanno condotto lavori di gruppo per conoscere il Cristianesimo cattolico e ortodosso, l’Islam, il Sikhismo e l’Ebraismo con la docente di Religione cattolica. Approfondendo in particolare il tema della festa sia nelle ore di italiano che in quelle di religione. La classe si è trasformata in una vera redazione, in cui tutto il frutto del lavoro è stato raccolto in diverse presentazioni PowerPoint, che testimoniano anche gli incontri avuti con i rappresentanti delle religioni e delle associazioni cittadine aperte al dialogo. Durante il percorso intrapreso il docente del laboratorio di Inglese ha proposto dei film in lingua ambientati a Venezia e al termine dello stesso, raccogliendo i vari materiali, ha realizzato il video inviato al Senato della Repubblica. Purtroppo la chiusura della scuola a causa del Coronavirus ha fatto rimandare l’evento finale a data da destinarsi. Si era pianificato di organizzare una serata in cui, i ragazzi, con l’aiuto delle presentazioni PowerPoint realizzate, avrebbero relazionato sulle varie religioni, sui loro testi sacri, sulle loro tradizioni, sulle loro feste, sul dialogo intrapreso dal loro Istituto con la comunità locale e con alcune associazioni religiose o umanitarie, proponendo anche delle danze. In quella sede invece gli insegnanti avrebbero illustrato quanto la storia di Venezia si intrecci con quella della città. All’evento, che avrebbe dovuto aver luogo nella sala polifunzionale dell’ Istituto “E. Fermi” sarebbero state invitate le autorità politiche e i rappresentanti delle religioni del territorio, oltre che i genitori e la cittadinanza. Inoltre i temi del convegno sarebbero stati riproposti a docenti e alunni delle classi parallele nei giorni successivi all’evento. Attualmente saranno messi a disposizione almeno i materiali prodotti. http://www.icfermiromano.edu.it/testimone-dei-diritti/.